L´IMPATTO AMBIENTALE. La società Catullo accusa Zerman di aver «omesso di verificare e segnalare le importanti implicanze per il rispetto delle normative di sicurezza e di impatto ambientale che l´accordo (con il Comune di Sommacampagna) poteva comportare e in effetti ha comportato...

Già svegliarsi al mattino con gli aerei che decollano (che si sentono anche con le finestre chiuse) già... non è... un buon inizio di giornata. Se poi uscendo da casa ti trovi parcheggiata davanti al cancello un'auto con queste decalcomanie (vedi sotto) i cui rumori delle prove dei motori degli aerei (di questa compagnia aerea), te li senti a tutte le ore della giornata... sia al mattino, che durante il giorno e anche alla sera, oggi non potevo esimermi di scrivere sull'Aeroporto Catullo.
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Ma dato che non voglio perdere tempo... vi segnalo un articolo dell'Arena avente questo titolo: "«Via dal Catullo senza motivi». Ma ecco le contestazioni", questo sopra titolo: "AEROPORTI. L´ex direttore tecnico Zerman offre la sua versione sul contenzioso del 2008-2009 con la società", questo sottototolo: "Per questi precedenti il cda non ha formalizzato l´incarico di consulenza. Nel 2009 gli sono stati chiesti danni per 2,5 milioni" e questo testo:
L´aeroporto Catullo insieme con lo scalo di Montichiari costituisce il sistema aeroportuale ...
«Durante tutta l´attività lavorativa non mi è stata presentata alcuna contestazione per comportamenti non corretti, ma nell´ottobre 2008 ho subito un´azione di mobbing culminata col licenziamento da parte dell´allora presidente della Società Catullo per presunti motivi organizzativi».
Tirato in ballo dalla società Catullo che aveva deciso di affidargli una consulenza che poi non ha avuto seguito, l´ingegner Antonio Zerman, candidato in prima circoscrizione con la Lista Tosi, racconta la sua versione dei fatti che peraltro hanno avuto evidenza anche in Tribunale lo scorso anno (come riportato da L´Arena all´epoca dei fatti).
SEI MESI DI BUCO. L´incarico di consulenza non è andato a buon fine perché il vicepresidente e due consiglieri di amministrazione hanno sollevato obiezioni al presidente Paolo Arena che ha deciso di non dar seguito alla deliberazione del 16 marzo scorso. Obiezioni che riguardavano appunto il contenzioso intercorso tra la società e l´ingegnere. Contenzioso che in parte è ancora in piedi davanti alla Corte dei Conti visto che la Catullo ha mosso poi contestazioni per 2,5 milioni al manager. Il quale spiega: «Avendo ricevuto un grave danno dal licenziamento, mi sono opposto per vie legali con una richiesta di risarcimento. Solo dopo più di sei mesi la Catullo, per la prima volta, mi ha trasmesso una richiesta di risarcimento per 2,5 milioni di euro per presunte e assolutamente infondate inadempienze su alcuni interventi infrastrutturali».
C´è stato dunque un buco temporale, sostiene Zerman, tra il licenziamento avvenuto solo «per motivi organizzativi», e le motivazioni perché le contestazioni sono state presentate dal legale solo a fine aprile 2009 con una lettera di due pagine.
LE CONTESTAZIONI. Ma quali erano queste contestazioni per le quali la società Catullo chiede il ristoro dei danni e che non sono mai state rese note fino ad ora? Eccole: «Sistema all´infrarosso per le acquisizioni in Lvp rimasto inutilizzabile e costato 390 mila euro». La voce principale è poi «L´acquisto delle stop bar per l´impianto di Montichiari costate 900 mila euro e rimaste inutilizzate non essendo stata implementata ed accettata da Enav la nostra procedura Lvp con più di un movimento per volta». A questo si aggiunge la «Mancata valutazione dell´alimentazione elettrica della nuova area partenze che ha portato a noleggiare due gruppi elettrogeni per una spesa di 80 mi
la euro». E poi: «L´acquisto di un sistema meteo per l´aeroporto di Montichiari rimasto inutilizzato per un costo pari a 359 mila euro. I lavori commissionati per la sistemazione degli avvallamenti della pista di volo che non sono stati eseguiti correttamente con costi, sostanzialmente inutili pari a 56 mila euro». La società gli imputa anche i costi di 48 mila euro «sostenuti per il posizionamento di cavi sistema guida terra rivelatisi non a norma di legge e pericolosi per il personale».
Sempre sotto il profilo delle strutture tecniche, la società chiede conto a Zerman di una spesa di «718.643 euro» che sono «i costi per la realizzazione dei lavori di potenziamento delle reti Media tensione e Bassa tensione presso l´aeroporto di Verona, che prevedono la creazione di un anello di media tensione tra le cabine aeroportuali, sconsigliato peraltro da Enel, essendo inutile ai fini della continuità di servizio, in quanto le cabine sono alimentate dalla medesima linea a Media tensione».
A Zerman la società Catullo imputa pure «il grave disagio anche economico arrecato dal pesante allagamento del 28 giugno 2008 in area partenze a seguito del gravissimo errore commesso consistente nell´evidente omissione del controllo della corretta portata della condotta inglobata nella struttura, omissione che ha cagionato ancor più gravi danni d´immagine e di cui ci riserviamo la quantificazione in fase successiva».
L´IMPATTO AMBIENTALE. L´ultimo aspetto riguarda anche la valutazione di impatto ambientale, una questione ancora aperta davanti alla magistratura. La società Catullo accusa Zerman di aver «omesso di verificare e segnalare le importanti implicanze per il rispetto delle normative di sicurezza e di impatto ambientale che l´accordo (con il Comune di Sommacampagna) poteva comportare e in effetti ha comportato: realizzazione di infrastrutture in aree di sicurezza aeroportuali da preservare dal punto di vista degli insediamenti antropici; realizzazione di edifici ad uso abitativo in aree che nell´arco del piano pluriennale aroportuale potranno comportare il superamento dei limiti di emissioni sonore e/o ambientali con conseguenti limitazioni del potenziale traffico aeroportuale e/o probabile accollo di oneri non altrimenti dovuti per l´aeroporto in termini di bonifiche ambientali».
«ERO AUTORIZZATO». In merito a tutte queste contestazioni, l´ingegner Zerman replica affermando che «tutti gli interventi realizzati sugli aeroporti di Verona e Brescia, finalizzati all´aumento dell´operatività e sicurezza aeronautica, venivano concordati e sottoposti ad Enac ed erano stati approvati, su presentazione del direttore generale, in comitato esecutivo o in consiglio di amministrazione».
Insomma, la difesa del manager è che tutto era stato autorizzato dai vertici. «Pertanto nel caso in cui la società avesse proceduto con tali infondate affermazioni», aggiunge, «avrei dovuto necessariamente chiamare in causa, se necessario anche davanti alla Corte dei Conti, tutti i consiglieri d´amministrazione interessati, tra i quali il presidente Bortolazzi». E di questo, Zerman aveva informato con lettera il consiglio di amministrazione.
«Immediatamente dopo la mia lettera, la Catullo ha dato disponibilità per un accordo che è stato raggiunto nei primi mesi del 2010, dissolvendo le contestazioni presentate dalla Catullo unicamente in quella occasione».
Il manager è stato anche risarcito dalla società aeroportuale: «Con tale transazione, la Catullo non solo ha ritirato completamente la propria accusa espressa in quel solo atto», sostiene il manager, «ma ha anche riconosciuto un compenso risarcitorio rispetto al licenziamento».
Ma evidentemente per alcuni consiglieri di amministrazione (Conta, Marino e il vicepresidente Angeli) e per lo stesso presidente Arena, il ritorno non è ancora opportuno.
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Dell'articolo dell'Arena ho evidenziato solo la parte che riguarda l'Impatto Ambientale, dove si cita anche Sommacampagna ed in merito a questo tornerò nei prossimi giorni... ad illustrare meglio quello che allora era accaduto.

Di questo articolo vorrei segnalare solo che l'Ing. Zerman era stato allontanato alla fine del 2008, dopo che l'Aeroporto Catullo, all'inizio del 2008, aveva ricevuto questa lettera dal Ministero dell'Ambiente, lettera che aveva comunicato alla Catullo SpA, che l'Aeroporto DOVEVA ESSERE SOTTOPOSTO A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (V.I.A.).

Ma una cosa è certa... se oggi l'Aeroporto è ancora mancante del Decreto di Compatibilità Ambientale, di questo ulteriore protrarsi della mancanza della V.I.A., la colpa, non è dell'Ing. Zerman.

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