INTERPORTO: "Quadrante Europa" - Il ruolo dell'ENAC - AEROPORTO: "Valerio Catullo". Le TRE risposte alle TRE Interrogazioni presentate dall'On. Andrea Zanoni.

In data 9 Febbraio 2012 l'On. Andrea Zanoni aveva presentato questa interrogazione al Parlamento Europeo:

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001553/2012/riv.1
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Andrea Zanoni (ALDE)
Oggetto:      Ruolo dell'ENAC nella mancata applicazione delle direttive 85/337/CEE, 97/11/CE e 2001/42/CE agli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona
Con il decreto legislativo n. 250 del 25 luglio 1997 vi è stata l’istituzione dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC) e con il decreto ministeriale del 3 giugno 1999 ne è stato approvato lo statuto dove, all’articolo 1, primo comma, risulta che: “L'Ente nazionale per l'aviazione civile, qui di seguito denominato Ente, è un ente pubblico non economico dotato di autonomia regolamentare, organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile e finanziaria, sottoposto all'indirizzo, vigilanza e controllo del Ministro dei trasporti e della navigazione” e, all’articolo 2, secondo comma, punto “i”, che all’ENAC sono stati assegnati compiti di: “regolamentazione, esame e valutazione dei piani regolatori aeroportuali, dei programmi d'intervento e dei piani d'investimento aeroportuale, razionalizzazione e modifiche delle procedure e di altre attività in materia di servizi aeroportuali nonché affidamento dei servizi aeroportuali e relative concessioni”.
L'ENAC, tra l’altro, agisce come soggetto promotore nelle procedure di cui alla direttiva 85/337/CEE, svolgendo cosi, per gli aeroporti, sia il ruolo di controllore che di controllato nelle procedure di VIA.
L’ENAC, poi, approva piani di sviluppo aeroportuali e contratti di programma con le società di gestione aeroportuali, senza che questi siano sottoposti alla procedura prevista dalla direttiva 2001/42/CE.
Nella Regione Veneto i tre principali aeroporti, quello di Venezia, quello di Verona e quello di Treviso, mancano ancora tutti e tre del decreto di compatibilità ambientale, in particolare per quanto già realizzato, potenziato e incrementato almeno a partire dal 14.3.1999, data di entrata in vigore, in Italia, della direttiva 97/11/CE.
Alla luce di quanto esposto, si chiede alla Commissione:
1.    Non ritiene che l’ENAC, nella sua qualità di ente pubblico, debba svolgere solo il ruolo di controllo e di verifica preliminare delle procedure di VIA e VAS una volta presentate e predisposte, come proponenti, dalle società di gestione aeroportuali?
2.    Non reputa che l’ENAC debba essere l’ente pubblico cui assegnare le responsabilità sul ruolo di controllo, di verifica e di corretta applicazione delle normative comunitarie e nazionali relativamente alle direttive VIA e VAS sulle infrastrutture aeroportuali italiane, in particolare per quanto concerne i tre aeroporti oggi presenti nella Regione Veneto: gli aeroporti di Venezia, Verona e Treviso?
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In data 28 Marzo 2012 all'On. Andrea Zanoni è arrivata la risposta alla Sua interrogazione, il cui testo è il seguente:
IT
E-001553/2012
Risposta di Janez Potočnik
a nome della Commissione
(28.3.2012)
I singoli Stati membri designano la o le autorità cui spetta il compito di adempiere agli obblighi imposti dalla direttiva 2011/92/UE (sulla valutazione d’impatto ambientale o direttiva EIA)[1] e dalla direttiva 2001/42/CE (sulla valutazione ambientale strategica o direttiva VAS)[2]. Indicare quale sia il ruolo da assegnare ad enti pubblici specifici in un determinato Stato membro esula dalla sfera di competenza della Commissione.


[1]     GU L 26 del 28.1.2012
[2]     GU L 197 del 21.7.2001

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Data la "striminzita" risposta della Commissione all'Interrogazione una sola domanda: "Se ENAC è controllore e controllato nelle procedure di V.I.A. e di V.A.S., chi è che controlla ENAC se viola ed elude la V.I.A. e la V.A.S.?"

 
Sempre in data 9 Febbraio 2012, sempre l'On. Andrea Zanoni aveva presentato una seconda interrogazione alla Commissione Europea Ambiente, il cui testo era il seguente:
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001551/2012
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Andrea Zanoni (ALDE)
Oggetto:      Richiesta riapertura Pratica EU-PILOT: 488/09/ENVI - "Quadrante Europa" di Verona
Il Consorzio per la ZAI - Zona Agricolo Industriale - costituito tra la Provincia, il Comune e la Camera di Commercio di Verona con D.L. 24.4.1948 n. 579, modificato con L. 26.7.1975 n. 378, è un Consorzio di sviluppo industriale istituito in base a legge speciale e quindi è un Ente istituzionale a base territoriale con compiti di pianificazione urbanistica e di propulsione allo sviluppo globale del territorio e dell'economia mediante l'organizzazione di zone ed infrastrutture.
Questo Consorzio Z.A.I. gestisce l’Interporto e Centro Intermodale: “Quadrante Europa”, che si estende su un’area di 2.500.000 mq, ed è primo in Italia per volumi di traffico combinato.
In data 6.7.2009 la Commissione europea ha aperto la pratica EU-PILOT 488/09/ENVI relativa a presunte violazioni della direttiva 85/337/CEE da parte del Quadrante Europa, pratica che è stata archiviata nel febbraio 2010, nonostante le continue segnalazioni ad essa pervenute da parte di Comitati di cittadini relativamente a nuovi interventi e nuovi potenziamenti realizzati nel “Quadrante Europa”.
In seguito, il 30 giugno 2011, il Consiglio Comunale di Verona con delibera N. 41 ha approvato il: Programma complesso di cui si da attuazione mediante Piano Particolareggiato dell’Area denominata “Quadrante Europa – Area Nord sita in Verona. Richiedenti: ditta Consorzio ZAI Comune di Verona. Approvazione del Piano Urbanistico Attuativo. Artt. 19 e seguenti L.R. 11/2004.
Con l’approvazione del P.U.A.: “Quadrante Europa – Area Nord” è stato approvata una nuova espansione del Quadrante Europa su un’area di ben 2.676.519 metri quadrati (aggiunti ai 2,5 milioni esistenti), approvazione avvenuta senza alcuna previa sottoposizione alla procedura di VAS.
In merito alla violazione della direttiva VIA, inoltre, la Procura della Repubblica di Verona, sta ancora svolgendo indagini, in quanto ad oggi risulta essere ancora aperto il fascicolo 1217/08/ANCNR.
     Alla luce dei fatti esposti, la Commissione non ritiene necessario riaprire la Pratica EU-PILOT 488/09/ENVI in modo da obbligare le autorità italiane a predisporre una perizia asseverata su quanto realizzato, potenziato e incrementato al Quadrante Europa, almeno a partire dal 14.03.1999 (data dell'entrata in vigore della direttiva 97/11/CE), al fine di poter valutare correttamente le eventuali violazioni alla direttiva: VIA 85/337/CEE – 97/11/CE e alla direttiva VAS: 2001/42/CE, all’interno delle opere realizzate nel Quadrante Europa?
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La risposta che la Commissione Europea Ambiente, in data 28 marzo 2012, ha inoltrato all'On. Andrea Zanoni è la seguente:
IT
E-001551/2012
Risposta di Janez Potočnik
a nome della Commissione
(28.3.2012)
La Commissione ha recentemente ricevuto una denuncia concernente diverse questioni, tra cui nuove presunte violazioni della normativa UE in materia di ambiente relative all’area ubicata in provincia di Verona denominata “Quadrante Europa”. La denuncia è stata protocollata ed è attualmente al vaglio dei servizi preposti. Se dall’esame di detta denuncia emergerà una violazione del diritto UE in materia di ambiente, la Commissione non esiterà ad adottare le misure appropriate e ne informerà l’onorevole parlamentare.
La Commissione ha infatti avviato indagini in merito a seguito di una precedente denuncia presentata dallo stesso denunciante di cui sopra, successivamente chiuse una volta constatata l’impossibilità di dimostrare violazioni del diritto UE.
L’onorevole parlamentare chiede alla Commissione di obbligare le autorità italiane a predisporre una perizia asseverata sui lavori realizzati nel “Quadrante Europa” dal 1999. È opportuno ricordare che la Commissione non ha alcun potere di ordinare alle autorità pubbliche di uno Stato membro di svolgere attività specifiche, né di dichiarare nulli atti o decisioni da esse emanati. Questo potere appartiene interamente ai giudici nazionali competenti. La Commissione prende atto delle informazioni comunicate dall'onorevole parlamentare, in base alle quali presso le autorità giudiziarie italiane per l'indagine sul “Quadrante Europa” risulta ancora aperto un fascicolo.
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Oggi, dopo questa risposta, sappiamo e abbiamo appreso che: "La denuncia è stata protocollata ed è attualmente al vaglio dei servizi preposti" e quindi aspettiamo di conoscere l'esito della conclusione delle indagini per sapere se l'INTERPORTO: "Quadrante Europa" ha violato la V.I.A. e/o la V.A.S.
La terza interrogazione che l'On. Andrea Zanoni aveva presentato, sempre in data 9 Febbraio 2012, era relativa all'Aeroporto Valerio Catullo ed il testo presentato era il seguente:
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001552/2012
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Andrea Zanoni (ALDE)
Oggetto:      Richiesta riapertura Pratica EU-PILOT: 240/08/ENVI relativa all’Aeroporto di Verona.
L’Aeroporto di Verona in data 8.3.2007 ha consegnato a ENAC lo Studio Ambientale Preliminare relativo al “Piano di Ammodernamento e Sviluppo a breve medio termine” e che detto Piano di Sviluppo Aeroportuale ad oggi non è ancora stato approvato ne dal Ministero dell’Ambiente e tanto meno dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
In data 18.12.2008 da parte della Commissione Europea era stata aperta la pratica EU-PILOT 240/08/ENVI relativa a presunte violazioni della Direttiva VIA da parte dell’Aeroporto di Verona.
In data 18.06.2009, l’ENAC ha presentato istanza di attivazione per la procedura ex art. 21 del D.Lgs. 152-2006 relativa alla procedura di “scoping” del Piano di Sviluppo Aeroportuale.
La Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA-VAS del Ministero dell’Ambiente, con parere n° 370 del 30.10.2009, ha espresso un parere favorevole circa le informazioni che devono essere contenute nello Studio di Impatto Ambientale del Piano di Sviluppo Aeroportuale.
Considerato che a seguito delle informazioni fornite dalle Autorità Italiane - l’Aeroporto Catullo sarebbe stato sottoposto a V.I.A. - la Commissione Europea, nel febbraio 2010, ha archiviato la pratica EU-PILOT 240/08/ENVI, con prescrizioni che la VIA dell’Aeroporto di Verona sia predisposta a partire dalla data di apertura della pratica EU-PILOT 240/08/ENVI e con la “raccomandazione” che nella procedura di VIA siano valutati anche gli impatti ambientali a partire dalla data del 14.3.1999.
Nelle more del procedimento VIA la Società di Gestione Aeroportuale ha realizzato dei nuovi interventi, ha potenziato le infrastrutture di volo e di servizio e ha anche incrementato le capacità operative dell’aeroporto aprendo poi nuove rotte e nuovi voli, incrementando cosi anche il traffico.
In merito alla violazione della Direttiva VIA la Procura della Repubblica di Verona, sta ancora svolgendo indagini, in quanto ad oggi risulta ancora essere aperto il fascicolo 805/08/ANCNR.
Alla luce di quanto esposto, la Commissione non ritiene necessario riaprire la Pratica EU-PILOT 240/08/ENVI in modo da obbligare le autorità italiane a predisporre una Perizia Asseverata su quanto realizzato, potenziato e incrementato all’Aeroporto di Verona, almeno a partire dal 14.03.1999 (data dell’entrata in vigore della Direttiva 97/11/CE) al fine di valutare le eventuali violazioni alla Direttiva VIA come operate dalla Aeroporto Catullo SpA?
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La risposta che la Commissione Europea Ambiente ha inviato, in data 30 Marzo 2012 all'On. Andrea Zanoni è la seguente:

IT
E-001552/2012

Risposta di Janez Potočnik
a nome della Commissione
(30.3.2012)
Lo stesso denunciante all’origine della pratica EU-Pilot citata dall’onorevole parlamentare (pratica già chiusa, in quanto le indagini non hanno riscontrato alcuna violazione della normativa UE in materia di ambiente), ha presentato una nuova denuncia in merito a una serie di problemi, inclusa la violazione della legislazione UE in materia di ambiente avvenuta in relazione all’aeroporto di Verona. Questa nuova denuncia è stata registrata ed è attualmente all’esame dei nostri servizi. Se dall’esame emergessero elementi a conferma di un’effettiva violazione del diritto UE in materia, la Commissione non esiterà a prendere le misure appropriate e ne informerà l'onorevole parlamentare.
Per quanto riguarda la richiesta di una perizia asseverata sui lavori realizzati nell'aeroporto di Verona a partire dal 14 marzo 1999, la Commissione non ha alcuna competenza in materia, in quanto ciò rientra nei compiti delle autorità italiane. La Commissione prende atto delle informazioni trasmesse dall'onorevole parlamentare, secondo le quali sono attualmente in corso indagini in merito all’aeroporto di Verona presso le autorità giudiziarie italiane.
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Come per il Quadrante Europa, anche per l'Aeroporto Catullo, la risposta non è soddisfacente, anzi nella prima parte della risposta c'è un errore, perchè la Commissione Europea, con lettera del 13 Gennaio 2010 aveva invece confermato che all'Aeroporto Catullo, c'era stata una violazione della VIA segnalando che la pratica era stata archiviata solo perchè le autorità italiane - tra cui ENAC - avevano assicurato che sarebbe stata presentata una VIA. La Commissione aveva poi evidenziato che la VIA da predisporre doveva comrpendere quanto realizzato dall'apertura della Pratica EU-PILOT 240/08/ENVI aggiungendo che gli impatti ambientali fossero da calcolarsi a partire dal 14.3.1999.
Poi che nella risposta ci sia scritto che: "Questa nuova denuncia è stata registrata ed è attualmente all’esame dei nostri servizi", immagino già come andrà a finire anche questa, visto che le domande... se è stata violata la VIA... le faranno all'ENAC.
Ovviamente oltre ad aver già inviato le tre interrogazioni alla Procura della Repubblica, anche le risposte alle interrogazioni... verranno inviate, anche queste sempre alle Autorità Giudiziarie Italiane allegate alla lettera oggi inviata.
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