Cos'è che ENAC deve "transare" con l'Aeroporto se all'Ordine del Giorno del CdA dell'ENAc del 23.04.2012, c'è questo punto: "ACCORDO TRANSATTIVO CON SOCIETA' AEROPORTO CATULLO S.P.A"?

Ieri mentre "sbirciavo" sul sito web dell'ENAC, ho visto che per il 23 Aprile prossimo è stato indetto il Consiglio d'Amministrazione dove, tra i vari punti, scoprivo che c'era questo argomento in discussione: "ACCORDO TRANSATTIVO CON SOCIETA' AEROPORTO CATULLO S.P.A. ".

E allora mi sono chiesto... che accidenti avranno da "transare" questi due? Mahh!!! Vediamo se nei prossimi giorni esce qualche notizia sui giornali.
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Ma forse una prima risposta alla mia domanda.... è già contenuta in questo articolo dell'Arena di oggi a titolo: "Catullo, da Roma l´ok per la subconcessione" con sotto titolo: "I bresciani: «Abbiamo le risorse, possiamo farcela». Tosi: «I soci sapevano di Gamberale». Il nuovo nodo: sacrifici per il personale", sopra titolo: "AEROPORTI. L´Avvocatura dello Stato dice sì a Enac. La strategia per Montichiari va avanti" e questo testo:

Mentre Verona cerca nuovi partner finanziari per portare ossigeno nelle casse dell´aeroporto, vedi il recente incontro con Vito Gamberale del Fondo F2i, i soci bresciani vanno avanti per la loro strada e portano a casa un primo risultato per il risanamento e il rilancio dello scalo di Montichiari, costato finora tra investimenti e perdite, oltre 100 milioni ai veronesi. La novità arriva dall´Avvocatura dello Stato che nelle settimane scorse ha dato parere favorevole all´Enac sull´ipotesi di subconcessione dello scalo nel quale i bresciani dovrebbero entrare al 70%. In pratica, verrebbe creata una nuova società ad hoc per gestire in subconcessione lo scalo di Montichiari, con una maggioranza lombarda ampia e Verona che sarebbe in minoranza, avrebbe l´ultima parola sulle scelte strategiche. Un percorso che sta andando per le lunghe però, tanto che il deputato del Pdl Alberto Giorgetti nei giorni scorsi era stato molto scettico: «La strada bresciana non porta a nulla», era la sintesi.
Il presidente della società Abem, Giuliano Campana, assicura: «Non c´è nessuno stallo. Ho firmato una lettera di intenti con il presidente del Catullo Paolo Arena e nulla mi fa pensare che il lavoro non proseguirà in questa direzione. Il nuovo piano industriale potrà essere presentato in un mese o un mese e mezzo. Lo porteremo in Enac e Enac dovrà verificarlo in maniera seria, attendibile e fattibile perché è lì che deve arrivare il via libera definitivo». Tempi stretti, come richiede il Governo che ha dato una tempistica precisa per risanare gli aeroporti in perdita. Il primo problema infatti è garantire le risorse per il risanamento: ci saranno? «L´avvio della società prevede un esborso di soldi, voglio ricordarlo, che i bresciani hanno già», precisa Campana. Quanto alle trattative con Gamberale, «la nostra partita per Montichiari è una cosa diversa e va avanti». Fin qui, i fatti. Poi ci sono le indiscrezioni. Secondo cui i maggiori azionisti, veronesi ma anche bresciani e trentini, sarebbero perplessi sul merito dell´iniziativa di Arena con Cariverona e Gamberale, che sarebbe fuori dal mandato. Quanto alla strategia da mettere in campo, tutti sono d´accordo sul fatto che le risorse per partire con un D´Annunzio a gestione bresciana ci sono. Resta però il dubbio sul dopo. Abem da sola, eventualmente con gli istituti di credito di cui dice di avere l´appoggio, avrà la forza di sostenere una macchina così costosa?
«Perplesso» sull´incontro con Gamberale il presidente della Camera di Commercio Franco Bettoni. «È vero che sono scelte strategiche. Ma su decisioni importanti informativa agli azionisti almeno di carattere generale avrebbe dovuto essere data». Ieri su queste pagine aveva preso posizione duramente il presidente della Provincia Giovanni Miozzi, che non era stato informato dell´incontro. Il sindaco Flavio Tosi, ieri pomeriggio nell´incontro tra candidati al Teatro Nuovo, ha però precisato di aver avvisato sia i bresciani che i trentini dell´incontro con Gamberale a Cariverona e che però «io stesso ero ospite e non stava a me decidere chi avvisare».
Sul punto le polemiche continuano. Il deputato del Pd Giampaolo Fogliardi accusa il sindaco Tosi «Non sa fare squadra. Ha trascurato il destino dell´aeroporto per l´intero mandato e ora in extremis riesce pure mettere zizzania tra i soci organizzando incontri “segreti” escludendo Provincia e Camera di Commercio, che detengono insieme il 39%. Questa è la strategia per il rilancio del sistema Verona? Questo è il gioco di squadra? Il mandato del sindaco sta per finire e non abbiamo ancora capito che strada voglia seguire».
Preoccupazione poi viene espressa da Gaetano Iannuzzi della Uil (candidato con Tosi): «Il nuovo piano industriale del Catullo non c´è: per ora si chiedono solo sacrifici ai lavoratori di Avio Handling. L´incontro con il nuovo direttore del personale, Cattozzo, alla presenza dei segretari confederali su nostra richiesta di illustrarci il piano industriale per il rilancio del Catullo si è limitato alla presentazione da parte della società di una riorganizzazione del personale solo di Avio Handling». Ieri di personale si è parlato anche nel cda, presente in via ufficiosa il nuovo dg Claudio Bassetti, operativo però dal primo maggio.
E sarebbe emerso che il personale è un po´ abbondante rispetto alle dimensioni dello scalo.


Ad oggi non sa darmi una risposta più precisa su cos'è questo "ACCORDO TRANSATTIVO", tra ENAC e Catullo SpA, ma una cosa è certa... le pagine intere di pubblicità sui giornali, collegate all'aeroporto Catullo, sono aumentate.
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Se sull'Arena oltre agli articoli che parlano dell'Aeroporto, appaiono anche pagine intere di pubblicità, qualcosa starà succedendo. Sopratutto se poi si leggono articoli come questi: "Ryanair strangola gli aeroporti italiani", dove c'è scritto questo:

Lo slogan di Ryanair la dice lunga sulla percezione e le ambizioni del gruppo: «La compagnia aerea preferita in Italia». Anche l’ultimo comunicato, nel quale la società si scusava per aver erroneamente dichiarato di aver superato Alitalia come numero di passeggeri nel 2011, iniziava con il refrain della «preferita» e, in più, nella sostanza trasmetteva questo messaggio: è vero, non siamo ancora la prima compagnia in Italia, ma lo saremo presto.

Molti sostengono che a breve finirà proprio così. Il problema è che la crescita di Ryanair potrebbe comportare difficoltà per altre società del settore, aeroporti compresi. Tanto che qualcuno inizia a chiedersi se la grande espansione del gruppo irlandese guidato da Michael O’Leary corrisponda a una reale crescita del comparto e soprattutto delle aziende che gestiscono gli scali.

Di sicuro se lo stanno chiedendo a Verona, ai vertici dell’aeroporto Catullo, che ha chiuso il bilancio 2011 con una perdita di circa 20 milioni, con debiti bancari per 45 milioni (quasi tutti crediti del
Banco Popolare) e, sommando altri contenziosi e tasse arretrate, con un monte di impegni-debiti di circa 80 milioni. Una situazione che appare vicina al fallimento. Serve un cavaliere bianco, lo sanno tutti. Ma chi potrebbe salvare l’aeroporto?

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Aspettando di avere maggiori informazioni su cosa farà ENAC il 23.4.2012, sarei curioso di sapere chi è che paga queste pagine intere di pubblicità sui media (compreso i messaggi video sulle TV). Saranno le compagnie aeree o... è la Catullo SpA che le paga?
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Una cosa è ormai certa, prima o dopo uno S.I.A. (Studio di Impatto Ambientale) di una V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) quelli della Catullo SpA lo presenteranno e per allora sarò... molto, ma molto curioso di vedere che faranno i nostri Sindaci per tutelare l'Ambiente e salvaguardare la Salute pubblica... sopratutto di Caselle e di Dossobuono.

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