Se per ottenere il rispetto della V.I.A. (e della V.A.S.) all'Aeroporto "Valerio Catullo", devo andare a "curiosare" su quello che stanno "combinando" all'Aeroporto "Antonio Canova" e al "Marco Polo" del GRUPPO SAVE... dov'è il problema? Prima ENAC si muove su Verona, prima smetto di occuparmi degli altri.

Ieri ho scritto questo messaggio: ENAC dice: "Il Piano di Sviluppo Aeroportuale verrà sottoposto a procedura di VIA, fermo restando che nelle more di tale adempimento, non si darà luogo ad interventi che abbiano a comportare incrementi capacitivi del traffico, ottemperando cosi alla vigente normativa comunitaria e nazionale" e pertanto oggi torniamo su quello scritto ieri ricordando che quanto accaduto all’Aeroporto di Venezia e di Treviso, sotto il controllo e la gestione del GRUPPO SAVE, almeno a partire dal 14 Marzo 1999 se non prima, potrebbe essere una violazione alla VIA come sintetizzato nelle seguenti Sentenze:

 
"E' illegittima l'artificiosa suddivisione del progetto di un'opera, al fine di evitare la sottoposizione dello stesso alla valutazione di impatto ambientale, che sarebbe obbligatoria per l'opera nella sua interezza". Consiglio di Stato Sez. IV – 2.10.2006 (C.C. 11/07/2006), Sentenza n. 5760.

"La valutazione ambientale necessita di una valutazione unitaria dell'opera, ostante alla possibilità che, con un meccanismo di stampo elusivo, l'opera venga artificiosamente frazionata in frazioni eseguite in assenza della valutazione perché, isolatamente prese, non configurano interventi sottoposti al regime protettivo". (Consiglio Stato, sez. VI, 30 agosto 2002 , n. 4368).

"Il provvedimento impugnato, pertanto, laddove ha escluso l’obbligo della V.I.A. risulta illegittimo e va, di conseguenza, annullato" (Consiglio Stato - Sentenza n° 5186-2008)
E ora diamo una "occhiatina" a cosa è successo all'Aeroporto di Treviso (e anche all'Aeroporto di Venezia) in merito alla V.I.A. - Valutazione Impatto Ambientale, partendo dal Decreto di Compatibilità Ambientale ["NEGATIVO"]dell'Aeroporto di Treviso emesso nel maggio 2007. .

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In data 6 dicembre 2002 la Aer Tre Spa, ha presentato "Domanda di pronuncia di Compatibilità Ambientale?
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Come si vede sopra da subito sorge un piccolo problema, la Aer Tre Spa, non assolve ad una serie di adempimenti come chiesti dall'istruttoria presso il Ministero dell'Ambiente. Ma nel frattempo, durante il procedimento VIA, mentre la procedura "risultava ancora pendente" la Aer Tre SpA prosegue con il progetto di realizzare la NUOVA Aerostazione di Treviso e poi... inizia i lavori, senza aspettare la VIA.
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Nel 2005 e 2006, mentre proseguono i lavori della NUOVA Aerostazione - SENZA LA VIA - e con un procedimento di VIA  che "risultava ancora pendente", la Aer Tre SpA, invia la documentazione integrativa come rischiesta dal Ministero dell'Ambiente.
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E mentre proseguono i lavori della NUOVA Aerostazione dell'Aeroporto di Treviso, nel frattempo, la Commissione VIA-VAS del Ministero dell'Ambiente, esprime un parere INTERLOCUTORIO NEGATIVO sulla richiesta di Compatibilità Ambientale come questa era stata chiesta da Aer Tre Spa, che ora non è più pendente, visto il parere negativo.
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Ricordiamo che già nel 2000 il Ministero dell'Ambiente aveva sollecitato... e già nel 1999 (prima della richiesta di realizziare la NUOVA Aerostazione) che a causa dell'aumento del traffico che si stava sviluppando sull'Aeroporto di Treviso, bisognava procedere con immediatezza alla presentazione della VIA.
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E anche se in presenza di un aeroporto esistente fosse d'obbligo di procedere a richiedere la VIA, questo è evidente da quanto sopra scritto: "La procedura di VIA si applica anche nel caso di aeroporti esistenti qualora si precedano sostanziali modifiche al piano regolatore aeroportuale connesse all'incremento del traffico aereo che comportino variazioni spaziali ed implicazioni territoriali".
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Ricordiamo che il 14 Marzo 1999 era entrata in vigore la Direttiva 97/11/CE e forse era proprio a seguito di questo che il Ministero dell'Ambiente aveva sollecitato la presentazione della VIA da parte della Aer Tre Spa.
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Eppure era ben chiaro quello che era stato chiesto da sottoporre a VIA e che sopra è elencato. Ma mentre il procedimento di VIA era "pendente", la Aer Tre Spa, comunque non ha mai atteso di avere un parere positivo alla VIA, i lavori della NUOVA Aerostazione sono sempre proseguiti e probabilmente nessuno dei responsabili si è mai accorto che costruivano una NUOVA Aerostazione... mentre la VIA era "pendente".
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Quello che dovrebbe allarmare e costringere i controllori a controllare e che le previsioni sulle quali, nel 2002 era stata presentata la domanda di VIA, erano relative al fatto che secondo quanto allora depositato al Ministero dell'Ambiente, si ipotizzava che nel 2010 all'Aeroporto di Treviso ci sarebbero stati 12.100 movimenti e 565.500 passeggeri, mentre se oggi vi collegate al sito dell'ENAC scoprite che nel 2010 all'Aeroporto i movimenti sono stati 18.086 e i passeggeri hanno raggiunto il numero di 2.144.338, il che evidenzia che forse la VIA era necessaria, ancora nel 2002, dieci anni fa ormai.
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Secondo il Ministero dell'Ambiente viste le simulazioni previste nella documentazione per la VIA, era necessario verificare il dimensionamento delle infrastrutture di volo in modo da renderle compatibili ai criteri ICAO, forse perchè, l'Aeroporto di Treviso, in questi anni aveva qualche carenza infrastrutturale?
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Nel 2007 - DOPO CHE L'AEROSTAZIONE ERA STATA INAUGURATA SENZA VIA, sul parere VIA NEGATIVO, scrivevano che lungo il perimetro dell'Aeroporto (ovviamente all'interno della proprietà aeroportuale) avrebbero dovuto creare una cortina arborea costituita da almeno un triplice filare d'alberi il cui porytamento avrebbe dovuto essere controllato ai fini della sicurezza aerea.
Per fortuna che allora non hanno rispettato quella prescrizione altrimenti adesso quegli alberi sarebbero stati tagliati ed eliminati come chiesto da Aer Tre Spa nei giorni scorsi.
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Opere di mitigazione e compensazione, in particolare le aree verdi che mai sono state realizzate, mentre il traffico si incrementava e la Nuova Aerostazione diventava operativa... il tutto ovviamente senza VIA.
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Già che ora parliamo di "alberi" bisogna ricordare che il Ministero dell'Ambiente aveva Decretato che a Compensazione" l'Aer Tre SpA avrebbe dovuto realizzare 10 ettari di bosco, anche non contigui nei comuni limitrofi all'Aeroporto... ma a quanto pare si sono dimaneticati sia di piantumare il bosco come chiedere un milione e 800 mila euro in alternativa.
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La Aer Tre Spa, dal 2002 al 2007, non era riuscita a presentare una documentazione corretta al fine di poter ottenere una Valutazione d'Impatto Ambientale positiva, ma pure in mancanza del Decreto di Compatibilità Ambientale, hanno costruito la NUOVA Aerostazione e INCREMENTATO il traffico, violando cosi la normativa comunitaria e nazionale sulla VIA.
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E' evidente che per l'incremento frutivo del traffico... che era stato chiesto, per arrivare al 2010 a 12.100 movimenti e 565.500 passeggeri era stato emesso un Decreto con Parere NEGATIVO. E nonostante la mancanza di VIA nel 2010 all'Aeroporto di Treviso i movimenti sono stati 18.086 e i passeggeri hanno raggiunto il numero di 2.144.338, ben oltre quello che era stato chiesto e per il quale era stato dato parere negativo.
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Nel 2007 il Ministero dell'Ambiente chiedeva che fosse presentata una nuova domanda di pronuncia di VIA e lo chiedeva immediatamente (vedi sotto) e cioè entro tre mesi dal decreto che si era espresso in modo negativo.
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Mentre nel 2007 veniva emesso un Decreto di Compatibilità Ambientale che esprimeva parere negativo all'incremento del traffico sul Bilancio 2007 della Aer Tre Spa veniva scritto questo come sotto riprodotto, dove invece si evidenziava che i voli low cost avevano dato un ulteriore impulso al traffico.
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Poi, a quanto pare, nel Bilancio 2007, si sono dimenticati di avvisare i soci della Aer Tre Spa, che il Ministero dell'Ambiente aveva espresso parere negativo alla VIA. Come mai questa dimenticanza?
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Nel Bilancio 2007, anno nel quale era stata inaugurata la NUOVA Aerostazione, non c'era alcuna informazione che nello stesso anno il Ministero dell'Ambiente non aveva approvato l'incremento del traffico aeroportuale.
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Ma nel 2005, la SAVE spa veniva quotata in borsa e nel Prospetto Informativo depositato alla CONSOB si legge questo:
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Quindi SAVE già nel 2005 dichiarava di sapere dell'esistenza della disciplina esistente in materia ambientale ed in particolare dell'esistenza della VIA. Poi sull'applicarla correttamente, qua ci sarebbero alcuni problemini da risolvere.
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Bisognerebbe ricordare a SAVE che non basta comunicare al Ministero cosa si vuole fare in un aeroporto, prima di fare bisogna che l'iter sia concluso e che ci sia un parere positivo.
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Ricordiamolo... a SAVE che anche l'Aeroporto di Venezia è ancora mancante di VIA e bisogna ricordalo di nuovo a SAVE che non si possono spendere decine di milioni in nuove opere, tra cui la NUOVA Aerostazione del Marco Polo senza la VIA, adducendo come scusa di aver presentato la VIA e mentre questa "risulta ancora pendente" spendere milioni di euro degli azionisti.
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Poi con riferimento alle direttive come sopra elencate, sempre a SAVE, bisognerebbe ricordare che l'Aeroporto di Treviso è DENTRO il Parco Naturale del Fiume Sile.
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E se la VIA dell'Aeroporto di Treviso, come risultava nel 2005, sul "Prospetto Integrativo" depositato alla CONSOB quando la SAVE SpA si è quotata in borsa, risultava ancora pendente è evidente che se c'è un procedimento VIA pendente ma poi con parere negativo e con l'obbligo di ripresentare la VIA entro la fine del 2007, non è che nel 2011 puoi demolire e ricostruire totalmente tutte le infrastrutture di volo senza la VIA.
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Ho la vaga impressione che la SAVE Spa, abbia una visione molto "personale" e molto "creativa" su come la Direttiva VIA si applichi in Italia.
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Se per ottenere il rispetto della V.I.A. (e della V.A.S.) all'Aeroporto "Valerio Catullo", devo andare a "curiosare" su quello che stanno "combinando" all'Aeroporto "Antonio Canova" e al "Marco Polo" del GRUPPO SAVE... dov'è il problema? Prima ENAC si muove su Verona, prima smetto di occuparmi degli altri.
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"E' illegittima l'artificiosa suddivisione del progetto di un'opera, al fine di evitare la sottoposizione dello stesso alla valutazione di impatto ambientale, che sarebbe obbligatoria per l'opera nella sua interezza". Consiglio di Stato Sez. IV – 2.10.2006 (C.C. 11/07/2006), Sentenza n. 5760.

"La valutazione ambientale necessita di una valutazione unitaria dell'opera, ostante alla possibilità che, con un meccanismo di stampo elusivo, l'opera venga artificiosamente frazionata in frazioni eseguite in assenza della valutazione perché, isolatamente prese, non configurano interventi sottoposti al regime protettivo". (Consiglio Stato, sez. VI, 30 agosto 2002 , n. 4368).

"Il provvedimento impugnato, pertanto, laddove ha escluso l’obbligo della V.I.A. risulta illegittimo e va, di conseguenza, annullato" (Consiglio Stato - Sentenza n° 5186-2008)

Commenti

  1. Bravo come sempre molto chiaro, la cosa qui a Treviso è più sporca di come pensavo. Peccato che pochi abbiano voglia di leggere e mettere in moto il cervello...

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