Due tre articoli, su "Il caso del contratto tra la Catullo e la compagnia low cost Ryanair" e uno ha anche questo titolo: "Ma quale mercato, i piccoli aeroporti vivono di soldi pubblici"... date un'occhiata e poi ditemi!!!!
Che sul Contratto stipulato tra la Catullo SpA e la Ryanair, qualcuno avrebbe dovuto dare un'occhiata prima, io lo sostenevo da fine del 2010, ma dalla Catullo, nessuna risposta, tanto che ad Agosto 2011 - come ho scritto in questo messaggio: "All'Aeroporto Catullo e "p.c" alla Ryanair: "RICHIESTA di COPIA di DOCUMENTI ai sensi dell'art. 3, 1° comma, del D.Lgs. 195/2005", ho perfino fatto scrivere dal mio Avvocato per avere notizie in merito. Ma ad oggi ancora nessuna risposta, se non leggendo i giornali, dove ieri ho scoperto delle notizie interessanti.
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Avevo fatto scrivere anche dal mio Avvocato, perchè avevo il sospetto, che l'Aeroporto Catullo, invece di incassare soldi li spendesse, mentre nel frattempo sostenevano che avrebbero risolto i buchi nel bilancio. Invece, aumentando i voli, hanno aumentato l'inquinamento e hanno ulteriormente aumentato i buchi nel Bilancio della Catullo SpA.
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.Avevo fatto scrivere anche dal mio Avvocato, perchè avevo il sospetto, che l'Aeroporto Catullo, invece di incassare soldi li spendesse, mentre nel frattempo sostenevano che avrebbero risolto i buchi nel bilancio. Invece, aumentando i voli, hanno aumentato l'inquinamento e hanno ulteriormente aumentato i buchi nel Bilancio della Catullo SpA.
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Ieri sull'Arena c'era questo articolo: «Angeli rifletta sulle dimissioni», con questo testo:
Il caso del contratto tra la Catullo e la compagnia low cost Ryanair di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi fa scoppiare un nuovo caso tra i soci trentini: il contratto capestro che vede l´aeroporto strapagare Ryanair per ogni passeggero portato a Verona (una quindicina di euro di incentivo, il doppio degli altri scali) costa al Catullo 2 milioni l´anno. Insomma, aumentano i passeggeri, ma a costo di continue spese che portano il bilancio sempre più in rosso. Il vicepresidente della Catullo, Pierluigi Angeli di nomina della Provincia di Trento, ha raccontato a Dellai che l´allora presidente Bortolazzi portò in cda il contratto già firmato, senza aver informato i consiglieri o aver dato loro possibilità di intervenire per modifiche. Alla luce di questo, la Uil di Trento attacca il presidente Dellai: «Non ci permettiamo certo di chiedere le dimissioni dell´ex presidente della Provincia di Trento e oggi vice presidente dell´aeroporto Catullo di Verona, Pierluigi Angeli. Lasciamo alla sua sensibilità qualsiasi decisione in merito», afferma in una nota il segretario della Uil del Trentino, Ermanno Monari, intervenendo sulla questione delle perdite dell´aeroporto Catullo. «Certo è che i soldi pubblici investiti dalla Provincia non sembrano oggi godere di ritorni convenienti. Rendere più facilmente raggiungibile un territorio a vocazione turistica come il nostro è un conto - sottolinea Monari - farsi turlupinare da qualche affarista o affermare di essersi trovato solo al momento di approvarlo in Cda un contratto capestro è un altro. Speriamo che la Provincia sia perlomeno più accorta al momento delle nomine future».
E sempre sul Catullo, l'altro ieri la Lega Nord Trentina ha presentato questa interrogazione: Aeroporto Valerio Catullo di Verona: perdite o investimenti per la compartecipazione trentina?
Le recenti notizie dal settore e sulla stampa riguardo alla situazione delle presunte perdite dell’aeroporto Valerio Catullo di Verona non possono passare inosservate, sia perché la Provincia di Trento è socia con le partecipazioni determinate dalle tasse dei trentini, sia nel collegamento con precisi impegni per altri investimenti, come ad esempio la realizzazione di un casello autostradale ad hoc per svilupparne il collegamento con il territorio circostante. Va ricordato, per la sostanza dell’atto ispettivo, che il vice-presidente è il trentino Pierluigi Angeli, già big della politica nostrana, a fronte del fatto che la Provincia Autonoma di Trento è la seconda azionista per importanza e partecipazione.
La situazione attuale sembrerebbe di grande sofferenza, come il quotidiano veronese di gran diffusione avrebbe documentato attraverso vari interventi, uno tra tutti quello di un avvocato veronese il quale con dati che sembrerebbero precisi avrebbe illustrato la situazione di forte difficoltà. Sono sofferenze che portano ricadute sulla geografia economica trentina e che favoriscono l'evolversi di un sistema dipendente dai portafogli della politica, troppo spesso “silenziate” da centri di potere “mangerecci” che amano accendere cerini per nascondere incendi devastanti e costosissimi per la collettività. L’indagine di merito sarebbe stata fatta da alcuni professionisti indipendenti sui recenti bilanci dell’aeroporto veronese, e di quelli di Bergamo, Bologna, Firenze, Napoli e Venezia.
L’aeroporto veronese sembrerebbe avere per il 2010 un margine operativo netto negativo (-10%?) e ciò in concreto vorrebbe dire che “ogni 100 € di ricavi non solo non c'è guadagno, ma c'è una perdita di 10 €!”, mentre dai controlli effettuati la normalità di altri aeroporti farebbe riscontrare un margine positivo tra il 10 e il 20 %.
Una delle critiche che sarebbe emersa a giustificazione dello stato di sofferenza riguarda anche la gestione del personale che avrebbe una “resa” che porta i costi dei servizi a circa 29 milioni di euro, i quali se confermati sarebbero esattamente la metà dei ricavi che si assesterebbero a circa 60 milioni di euro.
Tali dati sono purtroppo di difficile reperibilità anche per l’impossibilità apparente di recuperarli sul sito Web, come sarebbe invece doveroso e come è prassi in altre realtà a partecipazione pubblica, in parte o in toto. La situazione difficile potrebbe essere connessa con gli accordi con la compagnia aerea Ryanair e con la scelta dei voli Low Cost, ma per quanto riguarda la compartecipazione trentina ha bisogno di chiarezza e di trasparenza, nella necessità di investimenti che nel medio e lungo termine abbiano un ritorno documentabile, nella partecipazione o nell’economia locale.
Da ultimo e per inciso, è d’obbligo anche la richiesta di chiarimento sugli eventuali costi della prestazione del vice-presidente, che dovrebbe avere, salvo errori, un ottimo vitalizio d’oro erogato dalla popolazione trentina per la lunga carriera politica in Consiglio regionale e provinciale.Tutto ciò premesso,
si interroga
si interroga
il Presidente della Provinciaper sapere:
1. se le voci sopra riportate e rese pubbliche da un quotidiano veronese circa le notevoli e continue sofferenze della gestione dell’aeroporto veronese Valerio Catullo sono fondate e, nel merito, quali conoscenze abbia la Giunta provinciale e quali sono le cause note;
2. da quando la Provincia di Trento è azionista nella società in parola, per ogni anno, quali sono stati gli investimenti e quali le rese, sia in valori percentuali sia assoluti e quali le ricadute certificabili che come territorio avremmo avuto da tali investimenti;
3. a fronte delle notizie preoccupanti, rese pubbliche da fonti credibili, quali siano le posizioni della Provincia di Trento, e quale “politica” della gestione a tutela degli investimenti fatti ha attuato il Vice Presidente nominato quale rappresentante per le imponenti quote partecipate;
4. a quanto ammonterebbero le perdite addebitabili e quali i dividendi accordati alla partecipazione societaria per ogni anno di partecipazione societaria;
5. in termini di marketing, quali vantaggi ha portato la compartecipazione imponente della Provincia Autonoma di Trento al sistema Trentino del turismo e dell’economia e quali i vantaggi nel caso di azioni di promozioni mirate all’interno della struttura aeroportuale;
6. quali e quante campagne promozionali sono state effettuate nella struttura, da chi gestite, con quali investimenti pubblici e a chi ascrivibili;
7. quali collegamenti tra aeroporto e territorio sono stati creati, con quali investimenti, con quali rese e verso quali località trentine;
8. a quanto ammontano i compensi/rimborsi o gettoni annui, spettanti al vice presidente dell’aeroporto Catullo, che pur essendo una società gestita, comprende una quota sostanziosa delle quote riconducibili a un investimento pubblico della Provincia stessa.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
Lega Nord Trentino
Cons. Claudio Civettini, Cons. Alessandro Savoi, Cons. Franca Penasa, Cons. Mario Casna, Cons. Luca Paternoster, Cons. Giuseppe Filippin
E poi ho scoperto questo altro articolo: "Ma quale mercato, i piccoli aeroporti vivono di soldi pubblici", in cui si legge questo:
1. se le voci sopra riportate e rese pubbliche da un quotidiano veronese circa le notevoli e continue sofferenze della gestione dell’aeroporto veronese Valerio Catullo sono fondate e, nel merito, quali conoscenze abbia la Giunta provinciale e quali sono le cause note;
2. da quando la Provincia di Trento è azionista nella società in parola, per ogni anno, quali sono stati gli investimenti e quali le rese, sia in valori percentuali sia assoluti e quali le ricadute certificabili che come territorio avremmo avuto da tali investimenti;
3. a fronte delle notizie preoccupanti, rese pubbliche da fonti credibili, quali siano le posizioni della Provincia di Trento, e quale “politica” della gestione a tutela degli investimenti fatti ha attuato il Vice Presidente nominato quale rappresentante per le imponenti quote partecipate;
4. a quanto ammonterebbero le perdite addebitabili e quali i dividendi accordati alla partecipazione societaria per ogni anno di partecipazione societaria;
5. in termini di marketing, quali vantaggi ha portato la compartecipazione imponente della Provincia Autonoma di Trento al sistema Trentino del turismo e dell’economia e quali i vantaggi nel caso di azioni di promozioni mirate all’interno della struttura aeroportuale;
6. quali e quante campagne promozionali sono state effettuate nella struttura, da chi gestite, con quali investimenti pubblici e a chi ascrivibili;
7. quali collegamenti tra aeroporto e territorio sono stati creati, con quali investimenti, con quali rese e verso quali località trentine;
8. a quanto ammontano i compensi/rimborsi o gettoni annui, spettanti al vice presidente dell’aeroporto Catullo, che pur essendo una società gestita, comprende una quota sostanziosa delle quote riconducibili a un investimento pubblico della Provincia stessa.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
Lega Nord Trentino
Cons. Claudio Civettini, Cons. Alessandro Savoi, Cons. Franca Penasa, Cons. Mario Casna, Cons. Luca Paternoster, Cons. Giuseppe Filippin
E poi ho scoperto questo altro articolo: "Ma quale mercato, i piccoli aeroporti vivono di soldi pubblici", in cui si legge questo:
Il professore Michele Boldrin nel suo articolo “Da Alitalia alle frequenze tv: il conflitto di interessi decolla” contestava la presa di posizione di Corrado Passera sui piccoli aeroporti e la loro (utile) chiusura. Marco Giovanniello, esperto del sistema aeroportuale italiano, spiega che in realtà non è il mercato ma sono i sussidi pubblici a mantenere in vita molti scali minori. I cittadini si trovano così penalizzati due volte: come contribuenti e come viaggiatori.
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