Articolo su Libero: "Passera taglia: meno Aeroporti per tutti"... dove si legge: "il Gabriele d'Annunzio di Brescia, stia per morire infettando anche il Catullo di Verona"...

Sulla STAMPA con titolo: Il ministro Corrado Passera: "Troppi aeroporti in Italia" e sottotitolo: "In una intervista al Sole spiega il futuro dei trasporti nel nostro Paese".
Su TGCOM24 con titolo:
Trasporti, Passera: "In Italia troppi aeroporti". "La soluzione è l'integrazione tra i vari mezzi" con sottotitolo: "Audizione del ministro alla commissione Trasporti della Camera: "Pochi scali ma in grandi centri, prioritario è ciò che ci collega all'Europa".
Su ILSOLE 24 ORE con titolo: "Passera: gli aeroporti sono troppi. Meglio pochi che colleghino l'Italia al mondo".
E poi decine di articoli tutti più o meno uguali, dato che sono "Comunicati Stampa" copiati, finchè non leggi LIBERO (vedi sotto) e qui c'è qualcosa sull'Aeroporto Catullo, anzi sull'Aeroporto di Montichiari dove si legge questo: "In Italia ci sono troppi scali: basti pensare che da Torino a Trieste c'è una una distanza di 600 chilometri e ben nove piste. Abbastanza naturale che qualcuna, come il Gabriele D'Annunzio di Brescia stia per morire infettando anche il Catullo di Verona che ne ha il controllo".
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Di questo articolo non ho il testo e allora vi invito a leggere questo articolo su il GIORNO con questo titolo: "Il fantasma di Montichiari. L’aeroporto inutile scalda solo i politici", con questo sottotitolo: "Accumulate finora perdite per 70 milioni" in cui si legge questo:

Brescia, 10 dicembre 2011 -
«Non possiamo andare avanti così con la filosofia di un aeroporto in ogni provincia». Il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera lo ha detto ieri mattina nel corso di un’audizione in commmissione Trasporti alla Camera ribadendo che «porti e aeroporti e ferrovie devono essere collegate insieme e non in parallelo come accade ora con i risultati negativi che oggi vediamo. Dobbiamo fare in modo di avere aeroporti, anche pochi, che possano tenere collegata l’Italia al resto del mondo».
Emblematico in Lombardia il caso dell’aeroporto di Brescia Montichiari: il D’Annunzio è un vero e proprio scalo fantasma.
Costato ai soci 70 milioni di euro di perdite, come ha ribadito recentemente anche il consigliere regionale dell’Idv Francesco Patitucci: «Negli ultimi 5 anni l’aeroporto di Montichiari ha prodotto un debito di circa 5 milioni di euro all’anno». Perdite che hanno dato vita a polemiche sulle reponsabilità tra la parte veronese, la Catullo Spa, (che ha spesso ritenuto Montichiari un peso) e i bresciani che sottolineano come la colpa sia proprio della parte veneta che ha preferito ripianare le perdite invece che sostenere lo sviluppo dell’aeroporto. Una situazione quella del D’Annunzio che ha superato i confini nazionali arrivando fino nei Paesi Bassi dove è andato in onda un servizio in cui lo scalo appare desolatamente vuoto.
Eppure la Regione Lombardia, e non solo, crede nello scalo tanto che solo alcuni giorni fa, il 6 dicembre, il Consiglio regionale ha approvato il Piano territoriale d’area di Montichiari. «La crescita dello scalo nel suo contesto territoriale — ha commentato l’assessore regionale al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti — è un obiettivo strategico, che si inserisce in un quadro di sviluppo potenziale del sistema aeroportuale della Lombardia». Soddisfazione espressa anche da Gianmarco Quadrini, capogruppo dell’Udc al Pirellone: «Si tratta di un passo concreto nella direzione dello sviluppo del sedime aeroportuale e di tutto l’indotto collegato a questa infrastruttura». Resta però il nodo di come poter però rilanciare lo scalo che ormai da mesi è fermo. Attraverso una serie di incentivi che attirino le compagnie aeree.
Per il presidente della provincia di Brescia Daniele Molgora le risorse però «non devono venire solo dalla parte bresciana della società (Provincia, Camera di Commercio, ndr)». Del resto Molgora lo ha ribadito alcune settimane fa nel corso di una commissione provinciale. «Se infatti anche a Verona hanno iniziato a considerare l’aeroporto di Montichiari come una seconda pista di un unico hub — ha spiegato — allora tutti devono contribuire a rilanciare il D’Annunzio». Inizialmente la cifra sarebbe di almeno 3-4 milioni di incentivi. «Il D’Annunzio ha potenzialità enormi — ha fatto sapere Vigilio Bettinsoli presidente della D’Annunzio Spa — non può essere trascurato». Per Patitucci una sola è la via da percorrere. «Bisogna puntare con decisione sul trasporto passeggeri per la rilanciare lo scalo aeroportuale di Montichiari — spiega — in questo modo si può pensare ad uno sviluppo di tutta l’area non certo limitandosi al trasporto merci, un’ attività che, tra l’altro, viene percepita unicamente come un disturbo sia dai cittadini di Montichiari che dagli abitanti dei comuni limitrofi». La degna conclusione a questa storia è affidata alle parole di un’addetta alle pulizie: «È deprimente lavorare qui — spiega sconsolata — prima qualche aereo decollava e atterrava, ma ora non c’è più nessuno».
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Mi sa che devo disegnarlo io il NUOVO Piano di Sviluppo dell'Aeroporto Catullo di Verona, 1° Punto: "Chiusura aeroporto di Brescia".

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