Smog, Verona peggiore nel Veneto. Nella poco invidiabile classifica delle città con il maggior numero di sforamenti ci precedono in Italia solo Torino e Milano. E Caselle come si trova in questa classifica? Per aumentare l'inquinamento... "Un casello da 33 milioni per il Catullo"?

Questa mattina sull'Arena c'era questo articolo: "Smog, Verona peggiore nel Veneto" con questo sopra titolo: "I DATI. Nella poco invidiabile classifica delle città con il maggior numero di sforamenti ci precedono in Italia solo Torino e Milano", questo sottotitolo: "In riva all´Adige la soglia è stata superata 98 volte. Seguono poi Vicenza (75), Treviso (69), Padova e Rovigo (66), Venezia (64)" e questo testo:

Torino è la città che soffre di più lo smog: sono 118 i giorni di sforamento del limite consentito per la salvaguardia della salute. A seguirla Milano con 103 giorni (nella centralina di Verziere anche se pochi giorni fa era stato registrato 111 in un´altra centralina) e Verona con 98.
Questo il podio della qualità dell´aria nei capoluoghi italiani, all´indomani del blocco totale del traffico a Roma e Milano, secondo i dati di Legambiente che aggiornati a ieri contano 44 città sotto la pressione dello smog. Il valore limite medio giornaliero di Pm10 è di 50 microgrammi per metro cubo; il numero massimo di sforamenti consentiti è di 35 all´anno.
Ecco allora la classifica delle prime 30 città che superano la soglia ed accanto il numero di giorni: Torino 118; Milano 103; Verona 98; Monza 87; Alessandria 82; Brescia 82; Asti 75; Vicenza 75; Cremona 74; Frosinone 74; Cagliari 72; Bergamo 72; Mantova 71; Treviso 69; Pavia 67; Lodi 66; Padova Arcella 66; Rovigo Centro 66; Venezia 64; Modena 60; Novara Verdi 58; Vercelli 58; Parma 58; Palermo 57; Biella 56; Pescara 55; Reggio Emilia 54; Como 52; Roma 51; Varese 51. Oltre il limite dei 35 giorni ci sono altre 14 città, l´ ultima ´fuorileggè con 36 giorni è Macerata, mentre la prima ancora in "regola" con i limiti è Sondrio.
Si discute comunque sulla validità delle domeniche senza auto. Se a Roma ci si dice soddisfatti, c´è chi come il sindaco di Firenze, Matteo Renzi sostiene che «il problema è che tutti noi dobbiamo avere il coraggio di dire che queste domeniche senza auto servono molto alla vita in città, per vedere le famiglie che si riprendono le strade, ma dal punto di vista dell´utilità concreta per l´abbattimento dello smog sono praticamente poco più che un simbolo, poco più che un´idea.
.
E dato che tutte le centraline che misurano la qualità dell'aria di Verona sono - per ovvi motivi - lontano dalle autostrade (altrimenti Verona sarebbe prima in Italia), il sottoscritto si domanda se gli sforamenti della "Città di Verona" sono stati di 98 giorni, quanti sono stati gli sforamenti a Caselle che ha due Autostrade, una Tangenziale, un incrocio Autostradale, un Aeroporto e un Interporto? Abbiamo avuto 198 giorni di "sforamenti"? O abbiamo avuto 298 giorni di "sforamenti"? E/o di sformamenti - in un anno - ne abbiamo avuto per 398 giorni?
.
.
Se un'area è già inquinata che si fa? Si diminuisce e si allontana il traffico e/o si aggiunge anche un nuovo Casello Autostradale, come ormai parrebbe essere certo leggendo questo articolo dell'Arena a titolo: "Un casello da 33 milioni per il Catullo", con sottotitolo: "AEROPORTO E AUTOSTRADE. Presentato in Provincia il progetto preliminare della nuova uscita sull'Autobrennero. Continua a far discutere la gestione dello scalo. Dal Moro (Pd): «Arena faccia un'informativa alla città»" e questo testo:

Verona. Costerà complessivamente 33 milioni 600mila euro, il futuro casello autostradale della A22 Autobrennero dedicato all'aeroporto Valerio Catullo. Il progetto preliminare, che prevede tempi di realizzazione di 30 mesi dall'inizio dei lavori, è stato presentato ieri pomeriggio in Provincia. Ad illustrarne i particolari erano presenti i rappresentanti nel Cda della società aeroportuale della Provincia, Giovanni Frasca, e del Comune di Verona, Luca Zanotto.
La nuova uscita sostituirà, come richiesto dal presidente Giovanni Miozzi ad Anas e A22, il previsto casello di Pastrengo. Andrà a servire realtà urbane ed industriali in prossimità dello svincolo A22-A4, oggi non servite da casello dedicato, come il Quadrante Europa, il Mercato ortofrutticolo e l'aeroporto stesso, che secondo il piano industriale entro il 2024 dovrebbe raddoppiare il numero di passeggeri. La soluzione individuata dal progetto è rivolta verso il solo territorio del comune di Villafranca, ad est dello svincolo A22-A4, lasciandone inalterato l'assetto attuale, minimizza l'occupazione di terreni privati, garantisce il rispetto della normativa stradale, non interferisce con il deposito militare di Dossobuono, non preclude un futuro collegamento con il Consorzio Zai e, secondo i progettisti, non presenta criticità urbanistiche. Le opere stradali previste contemplano il collegamento alla tangenziale Sud con rotatoria sovrapposta all'arteria e quattro rampe d'accesso, il collegamento ad Autobrennero con nuove piste d'ingresso e uscita e la compenetrazione dei flussi in ingresso ed uscita dall'autostrada.
Tanti gli interrogativi dei consiglieri presenti, come Vincenzo D'Arienzo (Pd), che poneva l'accento sull'importanza della visione globale delle future infrastrutture viarie, Nicola Terilli (Udc) che chiedeva notizie su tempi e costi ed era perplesso sulla gestione della società aeroportuale e sugli sprechi di Brescia, di Sonia Milan (Idv), che arriverebbe a commissariare l'aeroporto di Brescia-Montichiari e forse anche a chiuderlo, per non trasformarlo per qualcuno in una mucca da mungere, e Ivan Castelletti (Lega Nord) che confidava nei controlli incrociati già avviati per monitorare gli aspetti finanziari della Gestione aeroportuale bresciana.
Sempre sulla gestione degli aeroporti, dopo l'inchiesta del nostro giornale, ieri è intervenuto il deputato del Pd Gianni Dal Moro: «La situazione dell'aeroporto da come si apprende appare alquanto delicata. Mi aspetto dal presidente Arena, dopo i passaggi necessari che immagino vorrà fare con i soci e il consiglio di amministrazione una informativa pubblica alla città e ai suoi rappresentanti sullo stato di salute dell'aereoporto dal punto di vista economico-finanziario, e alla luce di questo un piano industriale aggiornato e proposte concrete su come tentare di uscire dalle difficoltà. La mia opinione per il rilancio è prima cosa la chiusura dell'intesa con Brescia e poi l'apertura ai privati con un partner industriale nazionale o internazionale e in questo ultimo caso la mia preferenza è per un partner da individuare nel cuore della nuova Europa che rafforzi la storica nostra direttrice del Brennero».
Michele Croce, avvocato, Pdl: «È ora di scoperchiare le inefficienze ed il malaffare anche a Verona, partendo dalla magistrale inchiesta de «L'Arena» sull'aeroporto Catullo. Abbiamo affidato ad un team di professionisti la valutazione degli ultimi bilanci delle società del gruppo. Non escludiamo il ricorso alle magistrature contabili e penali se le rivelazioni shock de «L'Arena» dovessero trovare conferme. In ogni caso», conclude, «e da subito occorre che i soci nominino un commissario straordinario di competenza internazionale per tentare il salvataggio dell'aeroporto e del relativo indotto, prima che sia troppo tardi».
 
Come ho già scritto nei giorni scorsi, il nuovo casello che vorrebbero realizzare sull'A22 a servizio dell'Aeroporto Catullo, dovrebbe avere, più o meno, questa configurazione (vedi sotto), almeno questo era quello che appariva un anno fa. Quale sia la definitiva soluzione ieri presentata in provincia, ancora non la conosco, ma se è simile a questa ed è nella stessa posizione... sarei curioso di conoscere le motivazioni del perchè questo casello, secondo i tecnici progettisti... "non presenta criticità urbanistiche".
.
.
Ovviamente nell'articolo dell'Arena, non si parla delle "Criticità Ambientali e/o Sanitarie", conseguenti al realizzare un Nuovo Casello Autostradale, tra il "Tinello" del Sig. Rossi, il "Soggiorno" del Sig. Bianchi, della "Camera da letto" del Sig. Verdi e la "Mansarda" del Sig. Mori, tutti "ipotetici" signori che abitano nelle case di Dossobuono, dove, dalle loro finestre, avranno la vista sul nuovo Casello.
.
.
Tanto meno, sempre nell'articolo dell'Arena, si scrive che il progetto del Nuovo Casello sull'A22, deve (dovrebbe) superare POSITIVAMENTE la Procedura di V.I.A. - Valutazione di Impatto Ambientale, che - per legge - prevede l'ALTERNATIVA ZERO "non realizzarlo" e delle altre ALTERNATIVE PROGETTUALI... tra cui "diverse ubicazioni", dove potrebbe essere più utile e meno impattante, come potrebbe essere il realizzarlo a SUD di DOSSOBUONO, collegandolo alla Variante alla Strada Statale 62.
.
.
.
.
Io vorrei ricordare che questo NUOVO CASELLO sull'A22 è stato voluto dalla Società Aeroportuale Valerio Catullo SpA, sulle cui scelte giorni fa in questo messaggio: "Dall'ARENA... 5^ Puntata sull'Aeroporto Catullo. A quando la puntata sulla VIA (anzi la VAS)? Quanto prende il Consulente della VIA e della VAS della Catullo SpA?" ho ricordato tutta una serie di articoli pubblicati sull'Arena.
.
Questo NUOVO CASELLO sull'A22" progettato in quel posto ri-ricordo che è volontà della Presidenza dell'Aeroporto Catullo, su cui, in particolare il PD - Partito Democratico ha pubblicato questi Comunicati Stampa:


Aeroporto, D’Arienzo “ancora in crisi”.

Per concludere, richiamando questo articolo dell'Arena: "Aeroporti, ecco il festival delle consulenze" sarei curioso di sapere quanto sarebbe stato pagato il "Consulente dell'Aeroporto" che ha "Consigliato all'Aeroporto" di realizzare il Nuovo Casello sull'A22... in quel posto. Io, al Presidente dell'Aeroporto, gli avrei dato un consiglio agratis... che voler fare il Nuovo Casello sull'A22, in quel posto, era ed è solo una... "Großa Porkatha... ma tanto tanto... Großa... Großa".

Commenti