IO VE L'AVEVO DETTO: "Il sottoscritto ritiene che i PIANI di Sviluppo Aeroportuali e i PROGRAMMI di Sviluppo Aeroportuali debbano essere preventivamente sottoposti a V.A.S. e poi quando di quel PIANO, quanto previsto dal cronoprogramma, verrà realizzato, solo quel particolare PROGETTO (anche se già validato in una V.A.S.) verrà poi sottoposto a V.I.A." - E ora sono dolori per i Presidenti Aeroportuali?


Dopo aver inviato una e_mail alla Commissione Europea Ambiente avente questo oggetto: "DENUNCIA ALLA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE RIGUARDANTE INADEMPIMENTI DEL DIRITTO COMUNITARIO".

Alla data odierna, oggi 28 ottobre 2011, non mi risulta che sia stata aperta alcuna procedura di infrazione VIA - perchè in tal caso mi sarebbe stato comunicato il numero della Pratica EU-PILOT - ma con quella denuncia e le seguenti lettere inviate, comunque, come scritto nelle conclusioni della lettera del 5 febbraio 2011, io sostenevo queste tesi:

Tutto ciò premesso e visto quanto è accaduto per l’Aeroporto “Valerio Catullo”, dove l’ENAC non si è attivata in merito alla mancata sottoposizione alla V.I.A. e visto quello che potrebbe accadere anche per l’Aeroporto di Milano-Malpensa e considerato che l’ENAC - anche in questo caso - non è un soggetto terzo, ma è soggetto cointeressato, il sottoscritto ha predisposto una adeguata segnalazione che si allega alla presente e che via e_mail è già stata inviata alla Commissione Europea, una segnalazione, che nelle conclusioni viene qui riprodotta:
Considerato poi che l’ENAC con propria Circolare: APT 21 del 30 gennaio 2006 - Approvazione di progetti e varianti di opere e impianti aeroportuali, non fa alcun cenno che i PIANI di SVILUPPO AEROPORTUALI (che spesso prevedono fasi di intervento da applicare in quinquenni successivi) questi « PIANI » e/o « PROGRAMMI » devono essere preventivamente sottoposti alla Direttiva 2001/42/CE (V.A.S.)
Il sottoscritto ritiene che i PIANI di Sviluppo Aeroportuali e i PROGRAMMI di Sviluppo Aeroportuali debbano essere preventivamente sottoposti a V.A.S. e poi quando di quel PIANO, quanto previsto dal cronoprogramma, verrà realizzato, solo quel particolare PROGETTO (anche se già validato in una V.A.S.) verrà poi sottoposto a V.I.A.
Ed è solo con una procedura di V.A.S. che possono essere effettuate tutte le verifiche a partire dall’OPZIONE ZERO e per le ALTERNATIVE PROGETTUALI inerenti e relativi ad un PIANO-PROGRAMMA di Sviluppo Aeroportuale da attuare nei decenni successivi.
Visto il Contratto di Programma tra ENAC e SEA che prevede per il 2012 la realizzazione della 3^ pista dell’Aeroporto Malpensa di Milano, a parere del sottoscritto, dovrebbe essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.)
In considerazione di quanto si qui espresso si richiede che nei confronti dell’ENAC – Ente Nazionale Aviazione Civile - con sede Viale Castro Pretorio, 118 - 00185 Roma, debba essere aperta una procedura di verifica di infrazione della Direttiva 85/337/CEE (Direttiva V.I.A.) e della violazione della Direttiva 2001/42/CE (Direttiva V.A.S.) in merito ai Piani di Sviluppo Aeroportuali già presentati e/o presentanti da questo Ente Pubblico.

A seguito della mia lettera del 5.2.2011, pochi giorni dopo, in data 16.02.2011 - dalla Commissione Europea Ambiente - ho ricevuto questa comunicazione in cui mi si assegnava un numero di protocollo qualora avessi inviato altre documentazioni.

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Dopo questa lettera, nessun'altra comunicazione, ma forse sarà una strana coincidenza, ma leggere ieri su un articolo di Varese News, quello che più o meno avevo scritto 9 mesi fa, mi ha un pò - piacevolmente - sospreso e fatto pensare che forse la Commissione Europea Ambiente, potrebbe aver chiesto al Ministero dell'Ambiente: "Ragassuoli... la volete applicare... SI o... NO la V.I.A. e la V.A.S.?".

Tutti gli scali prevedono di espandersi, ma vanno affrontate questioni che tengano conto delle singole opere e della situazione complessiva
Occorre un ulteriore materiale per il Master Plan di Malpensa, il progetto che disegna l'espansione dello scalo aeroportuale, compresa la terza pista e il polo logistico: la Commissione Nazionale di Valutazione d'Impatto Ambientale ha infatti richiesto un approfondimento complessivo. La Commissione con sede a Roma ritiene infatti «necessario che sia fornito dalle Società proponenti un quadro programmatico coerente che espliciti il raccordo tra tra le opere prospettate e il quadro nazionale»: non è solo Malpensa ad aver presentato progetti di espansione, ma ci sono anche altri scali, tra cui (oltre a Cagliari) anche Torino Caselle e Bologna Borgo Panigale.
Che è come dire che si prospetta una crescita del sistema aeroportuale, che ognuno prevede una crescita (a Malpensa fino a 32 milioni di passeggeri), ma non si danno indicazioni sufficienti sul quadro complessivo, che fa i conti anche con il fatto che la zona della pianura padana è servita da una decina di aeroporti (con livelli di traffico molto diversi).
In generale la criticità rilevata dalla Commissione è relativa alla documentazione tecnica presentata, che - per procedere alla valutazione d'impatto ambientale - deve rispondere ai «contenuti minimi» indicati dalla normativa specifica.
Altro aspetto rilevato dalla commissione è il fatto che le opere previste sono molteplici e previste su un arco temporale di anni e che per questo debbano essere sottoposte a Valutazione d'Impatto Ambientale singolarmente. Ad esempio a Malpensa le opere previste comprendono la terza pista e il polo logistico (con allargamento del sedime recintato dell'aeroporto), ma anche nuovi terminal, il prolungamento della ferrovia verso il T2, l'adeguamento delle strutture tecniche di pista.
Il tutto è comunque da inserire in una valutazione ampia dell'intero sistema: la commissione non ferma del tutto l'iter di VIA del Master Plan, anche se la richiesta di un quadro ampio sembra dar ragione, indirettamente, a chi - ambientalisti, sindaci, alcuni analisti - ha sostenuto la necessità di una Valutazione Ambientale Strategica, che prenda in considerazione non solo le singole opere ma anche l'equilibrio complessivo (la richiesta era comune a molte delle voci del territorio che hanno presentato osservazioni).
Di necessità di una VAS parla invece esplicitamente il senatore del Pd Roberto Della Seta, capogruppo in commissione ambiente, che ha dato per primo la notizia: «La Commissione ministeriale che valuta la compatibilità ambientale dei grandi progetti infrastrutturali ha comunicato alla Sea che il progetto di ampliamento dell'aeroporto milanese è 'irricevibile', perché contiene indicazioni che vanno al di là di una singola opera e attengono piuttosto a una trasformazione territoriale complessiva e perché, dunque, l'intervento va sottoposto a una Valutazione ambientale strategica che ne attesti l'utilità generale». La necessità del nuovo procedimento è ancora da verificare, ma di certo l'attuale progetto di espansione dovrà essere integrato.

Ripeto sarà una strana coincidenza e aspettiamo di leggere il verbale della Commissione e/o una lettera Ufficiale del Ministero dell'Ambiente, ma queste ultime frasi, come contenute nell'articolo, sembrano sostenere la mia tesi:

Il sottoscritto ritiene che i PIANI di Sviluppo Aeroportuali e i PROGRAMMI di Sviluppo Aeroportuali  debbano essere preventivamente  sottoposti a V.A.S. e poi quando di quel PIANO, quanto previsto dal cronoprogramma, verrà realizzato, solo quel particolare PROGETTO (anche se già validato in una V.A.S.) verrà poi sottoposto a V.I.A.

AGGIORNAMENTO delle 10.30


Il 20 ottobre, il Comitato di Coordinamento della Commissione VIA, inizia l'analisi di 4 progetti riferiti a 4 infrastrutture aeroportuali: Malpensa, Bologna, Cagliari e Torino.
L'analisi, per tutti, è "pesante": in particolare a tutti viene fatta la richiesta di fornire "un quadro programmatico coerente che espliciti il raccordo fra le opere prospettate e il quadro nazionale".
Questo significa che in tutti i progetti presentati MANCA L'ANALISI SUL SISTEMA NAZIONALE DEL TRASPORTO AEREO.
E, naturalmente, significa pure che questa analisi la dovranno fornire le società che hanno presentato i Piani.
Per esempio SEA dovrà finalmente rendere conto della SUA reale possibilità di crescita rispetto agli altri aeroporti; è facile immaginare che una Commissione Nazionale voglia, prima di autorizzare gli ampliamenti di tutti gli aeroporti italiani, capire quale futuro ha il sistema Italiano nel suo complesso: se sia Torino che Malpensa vogliono ampliarsi, esiste veramente il mercato per tali progetti, o si spendono soldi pubblici per una serie di interventi che poi risulteranno inutili? O almeno, è proprio vero che sono necessari TUTTI questi interventi?
Da una analisi "nazionale", potrebbe anche risultare che se si amplia Torino non sia più necessario ampliare Malpensa, o viceversa. Ma servirebbe anche a capire se sia proprio necessario ampliare Malpensa, se Roma vuole rimanere il primo aeroporto d'Italia (o viceversa!).
Questa questione è finalmente la conferma delle bontà delle nostre posizioni: da diversi anni continuiamo a chiedere uno studio complessivo del sistema aeroprtuale.
Oggi io chiederei di più: uno studio complessivo sul sistema dei trasporti, vista anche la "concorrenza" tra aerei e treni, in particolare per quanto riguarda l'alta velocità.
Ma questo è comunque un primo passo.
C'è anche da sottolineare un'altra richiesta del Comitato che propone di sottoporre "a VIA, successivamente nel tempo, le opere che si intende realizzare nelle diverse fasi": questo significa che ogni parte del Masterplan (terza pista, polo logistico, nuova aerostazione, ampliamento terminal 1, ampliamento terminal 2, ecc.), dovranno essere successivamente sottoposti a singole VIA, prima di poter essere attuati.
Risulta evidente la "lungaggine" che ne risulterà dal punto di vista procedurale/burocratico.
Ma in fondo questa procedura (prima lo studio sul sistema complessivo e poi la VIA per ogni singola parte del progetto), non è altro che un "aggiustamento" alla pervicace volontà di SEA e delle forze che hanno appoggiato il progetto, di evitare la VAS (Valutazione Ambientale Strategica): in questo modo il Comitato sembra voler coprire il "vulnus", obbligando la SEA, pur all'interno della procedura di VIA, a realizzare quegli studi che mancano per comprendere la "contestualizzazione" del progetto nel sistema nazionale.
Ad oggi possiamo dire di aver vinto una prima piccola battaglia sul cammino della correttezza del comportamento "tecnico" di fronte ad un progetto così importante per l'intera comunità Nazionale.
SEA dichiara che il progetto non è stato "bocciato": ha ragione.
Ma forse è anche peggio: prima ancora delle analisi di Valutazione Ambientale, la Commissione ha richiesto chiarimenti sull'effettiva "bontà" di un progetto che non si inserisce in nessun Piano Nazionale del Trasporto Aereo, e sembra quindi attendere tale esplicazione prima di dover procedere alla Valutazione Ambientale.
Il tempo dei progetti senza "contesto" è finito!
Siamo, forse, finalmente entrati nel tempo dello sguardo sul mondo che ci circonda!

Di seguito il verbale completo della Commissione:

“Stralcio del Verbale n. 10 /2011 del Comitato di Coordinamento del 20 ottobre 2011
6° punto - Informativa del Coordinatore della Sottocommissione VAS, cons. Giuseppe Caruso:
6.1 Approfondimento delle problematiche relative ai procedimenti in corso sui Master Plan aeroportuali:
a. Aeroporto di Milano Malpensa - Nuovo Master Plan Aeroportuale (ID 2075) Proponente: ENAC Ente Nazionale Aviazione Civile – Referente: arch. Lo Nardo;
b. Aeroporto di Bologna - Nuovo Master Plan Aeroportuale (ID 2095) Proponente: ENAC Ente Nazionale Aviazione Civile – Referente: arch. Mainardi;
c. Aeroporto Cagliari Elmas Master Plan (ID 2120) Proponente: ENAC Ente Nazionale Aviazione Civile – Referente: ing. Calzolari;
d. Aeroporto di Torino Revisione del Master Plan (ID 2121) Proponente: ENAC Ente Nazionale Aviazione Civile – Referente: arch. Mainardi;
Il cons. Caruso informa il Comitato di alcune criticità rappresentate dai referenti dei Gruppi Istruttori nel corso dell'attività istruttoria sui Master Plan aeroportuali.
Il Comitato rileva che alcune problematiche sono comuni a tutti i Master Plan aeroportuali e ritiene pertanto opportuno mettere a punto un indirizzo comune.
Il Comitato ed i referenti presenti concordano nel ritenere che i contenuti minimi della documentazione tecnica presentata a corredo delle istanze per poter procedere alla valutazione siano quelli esplicitati nell'allegato al D.Lgs 152/06 e s.m.i..
Si ritiene inoltre necessario che sia fornito dalle Società proponenti un quadro programmatico coerente che espliciti il raccordo fra le opere prospettate e il quadro nazionale.
In riferimento al fatto che i Master Plan generalmente prevedono diverse opere da realizzare in tempi diversi, il Comitato prospetta la necessità che siano sottoposte a VIA, successivamente nel tempo, le opere che si intende realizzare nelle diverse fasi pur disponendo preventivamente di un quadro programmatico nazionale riferito all’esigenza di realizzazione dell’intera opera, come già sottolineato al punto che precede.
Relativamente ad ogni istanza di valutazione dovrà quindi essere fornito dal Proponente il progetto preliminare del quadro complessivo delle opere previste dal Master Plan e il progetto definitivo delle opere che rientrano nella specifica fase sottoposta a valutazione.
Il Comitato di Coordinamento decide di trasmettere ai componenti della Commissione e alla Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali lo stralcio del presente verbale per i seguiti di competenza. "



Se io fossi il Presidente dell'Aeroporto Catullo, una ripassata alla Normativa V.I.A. e V.A.S. me la darei... prima di chiedere altri soldi ai Soci, che continuano a versare soldi per l'aumento di Capitale, su dei Progetti e/o dei Piani di Sviluppo...  che mai sono stati sottoposti ne a V.I.A. e tanto meno a V.A.S.

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