"Sono da assoggettare a VIA anche le infrastrutture aeroportuali che non sono mai state sottoposte a VIA". Manca la VIA e... "i va a ciapar i leori".

Era l'ormai lontano gennaio 2008 che su Aero Habitat usciva questa news: "Catullo, un nuovo presidente per nuove politiche con il territorio". Un titolo che forse mancava di un "?" finale. Forse quella news - visto quello che è successo - doveva finire con un grosso punto di domanda.
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Una news che deve essere riscritta e di questo testo ne devo evidenziare alcune parole, che meritano - dopo 34 mesi - di essere ricordate e risegnalate.
Nel 2007 il Catullo ha fatto il record dei passeggeri trasportati (oltre 3.5 milioni) ma il rapporto con il territorio e la comunità circostante non sembra registrare altrettanti successi.
Manca, infatti, la VIA (Valutazione di impatto ambientale), la mappa acustica dello scalo non apparirebbe congrua alla realtà operativa, sono previste edificazioni in asse pista, le attività di mitigazioni & risanamento del territorio non sono mai partite, mentre manca del tutto il coinvolgimento dei cittadini ai piani di sviluppo dello scalo.
Questo gennaio 2008 tuttavia sta marcando una significativa variante nella gestione aeroportuale, Fabio Bortolazzi è il nuovo presidente dell'Aeroporto ''Valerio Catullo'' di Verona-Villafranca.
Sarà il presidente della svolta?
Lo pensano di cittadini di Sommacampagna, Villafranca e Verona, direttamente interessati all’impatto di vario genere che si scarica sul territorio, soprattutto per quelli che risiedono nelle zone sottostanti alle traiettorie di decollo ed atterraggio, ma ci conta anche Aerohabitat.
Occorre disporre di una strategia di confronto trasparente e coinvolgente con la comunità circostante
In questa news e per quanto riguarda le problematiche ambientali, c'è anche una domanda: "Sarà il presidente della svolta?" Ma dopo 34 mesi, credo che si possa scrivere che nessuna svolta c'è stata per il miglioramento ambientale e per la salvaguardia della salute pubblica.
Il NUOVO Presidente dell'Aeroporto Catullo, si insediava il 22 gennaio 2008 e nemmeno dopo 20 giorni, gli arrivava una lettera dal Ministero dell'Ambiente datata 11 febbraio 2008, di cui qui sotto ne riporto un brano significativo.
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Insediato dal 22 Gennaio 2008, il nuovo Presidente dell'Aeroporto l'11 Febbraio 2008, riceveva una lettera che cosi determinava: "In conclusione e con riferimento alle richieste ed alle segnalazioni pervenute, si ritiene, sulla base di quanto osservato, che la struttura aeroportuale in questione DEVE ESSERE SOGGETTA ALLA PROCEDURA DI V.I.A. NAZIONALE". Il nuovo Presidente, in questi tre anni, ha avuto tutto il tempo di "mettersi in regola con la V.I.A." ma questo, ad oggi, non è ancora stato fatto e pertanto credo che se l'Aeroporto Catullo stia operando ancora senza aver mai ottenuto un parere positivo con un Decreto di Compatibilità Ambientale, credo che le responsabilità siano della Dirigenza, ma sopratutto della Presidenza del catullo di cui qui sotto lo ascoltiamo-vediamo in una recente intervista.
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Ma dato che sono stanco di scriverlo e di ricordarlo che l'Aeroporto Catullo è... mancante della preventiva Valutazione di Impatto Ambientale... nemmeno oggi intervengo direttamente sulle questioni "ambientali" dell'Aeroporto Catullo limitandomi alle questioni "faunistiche".
E pertanto dopo gli "struzzi che volano" che a quanto pare... caratterizza il DNA della campagna pubblicitaria che l'Aeroporto che iniziato da un mese e che ho già commentato in questo messaggio: "Volare da Verona è davvero più comodo? O i viaggiatori sono solo "polli" da spennare?" dopo gli struzzi, dopo i polli, oggi vi riporto un intervento che è relativo alle lepri... ma che poi finisce a parlare delle pantegane. Tutti animali, che possono veramente creare un serio pericolo per gli aerei come riportato in questo articolo dell'Arena a titolo: "Caccia alle lepri all'aeroporto" dal quale è stata tratta questa sottostante immagine:
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Ma visto che si avvicina il Cenone di Natale, credo che oggi devo evidenziare un intervento della Posta de la Olga che scrive sull'Arena e che ha questo titolo: "Ma più di un léoro finirà in téia" e che merita essere integralmente trascritto ed evidenziato in alcuni suoi passaggi.
«Quando si è sparsa la voce che all'aeroporto Catullo si sarebbe aperta la caccia ai léori» scrive la Olga «molti al bareto hanno fatto domanda per potervi partecipare, compreso il mio Gino, e hanno preparato i s-ciòpi e le cartucce coi balìni da disdòto».
«A dire la verità, il mio Gino è da tempo che non fa più el cassadór, e non ha più gnanca el s-ciòpo che ha venduto a uno della Lipu, ma ha presentato comunque domanda perché nella caccia ai léori occorrono anche i cani e i battitori. Ha presentato domanda da battitore ed è stata accolta. "Si presenti domattina alle 6 all'Ufficio Léori dell'aeroporto per il ritiro del bandòto su cui battere, munito solo degli effetti personali"».
«Per effetti personali, il mio Gino ha inteso la baréta co' le reciàre e con quella è partito per l'aeroporto. Una volta là, ha visto che i cassadóri, tra cui el Gussa e el Vittorino del bareto, sono stati disarmati perché la caccia sarebbe consistita solo nel far correre i léori verso delle reti dove si sarebbero ingarbuiàti co' le sate e quindi catturati vivi, mentre tutti pensavano, compreso il mio Gino, che sarebbero finiti nelle téie dei cassadóri e dei battitori. E non solo i cassadóri e i battitori la pensavano così ma anche i molti ristoratori che aspettavano fora dall'aeroporto col baùl vèrto».
«Un capo dell'Ufficio ha spiegato che i léori costituiscono un pericolo per gli aerei in decollo perché potrebbero essere aspirati e masenàti dalle turbine ed è per questo che li si cattura, gli si mete un pìrsing a 'na récia per riconoscerli semmai tornassero, li si fa visitare da un veterinario e poi li si libera nel Parco del Mincio. El Gussa ha detto di aver mangiato un léoro col pirsing in un ristorante di Valeggio».
«Uno, che ha detto di essere un veterinario, ha preteso di portarsi a casa due léori par visitarli mèio. Il mio Gino, che ha battuto sul bandòto per tutta la giornata, ha detto che le reti erano piene di busi e che dall'altra parte si sentivano delle s-ciopetàde e anche raffiche di mitra».
«Durante la battuta il maestro di caccia, un geometra della Provincia, si è lamentato che le pantegane non scappassero come i léori. Non sapeva che se dìse "Scapàr come un léoro" e no scapàr come 'na pantegana. Il mio Gino gli ha chiesto se anche le pantegane vengono aspirate dalle turbine. "Solo da quelle degli aerei low cost" è stata la risposta».
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E' evidente che la Olga, con questa frase finale stava solo scherzando... e questo lo evidenzio altrimenti poi anche la Olga, a scrivere che le pantegane vengono aspirate dai motori degli aeri low cost si potrebbe beccare una diffida a diffondere notizie false e tendenziose. Ricordo comunque che la fauna (vedi video sotto riprodotto) e l'avifauna è un serio pericolo per le attività dell'Aeroporto... sopratutto l'impatto dei volatili contro gli aerei in volo (bird-strike)... e una campagna pubblicitaria di un aeroporto... che è stata caratterizzata da uno struzzo sulle ali di un aereo non mi sembra una pubblicità... cosi contingente e idonea...
Una pubblicità "strana" per un aeroporto, come evidenziato in questo altro articolo dell'Arena "Catullo, oggi caccia alla lepre" in cui si legge: "Per la nuova campagna pubblicitaria a sostegno delle nuove rotte nazionali e internazionali è stato scelto lo struzzo, ma a creare problemi al Catullo sono le lepri".
Ma in quello stesso articolo, si legge anche quest'altro: «Il Comune – ha aggiunto il consigliere Pd Carlo Pozzerle – non ha fondi per realizzare gli interventi presenti nel piano delle opere pubbliche, ma continua a finanziare una società che dall'insediamento dell'attuale dirigenza, ha avuto una perdita di 12 milioni di euro, l'azzeramento del fondo di riserva di 3 milioni, arrivando ad un indebitamento di 40 milioni di euro. L'aumento di capitale dovrebbe essere concesso solo a patto di un segno forti di volontà di cambio di gestione».
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Ma tra una caccia alle lepri e una caccia alle pantegane...
non c'era tempo per occuparsi anche delle problematiche ambientali
e sanitarie che impattano sulla popolazione residente nell'intorno aeroportuale?
Perchè ancora ad oggi, dopo 3 anni dalla lettera del Ministero dell'Ambiente...
manca ancora la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.)?
Perchè dopo 3 anni dall'insediamento, il nuovo Presidente
non ha cercato di ottenere una V.I.A. positiva?

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