L’intervento di ARPAT al convegno dell’Associazione Nazionale dei Comuni Aeroportuali Italiani (alla quale aderisce anche il nostro)

Si è svolto sabato 11 settembre presso la sede del Comune di Cinisi (Pa), il nono convegno nazionale dell'Associazione nazionale dei comuni aeroportuali italiani (Ancai), dal tema "Aeroporti e comuni, un confronto in evoluzione".
All'appuntamento hanno partecipato, oltre ai rappresentanti dei 40 comuni aeroportuali italiani aderenti all'associazione, il Presidente dell'Enac Vito Riggio, il Presidente di Ancai Mario Anastasio Aspesi (Sindaco di Cardano al Campo, Va) ed il Vice presidente Mario Canapini (Sindaco di Fiumicino, Rm), il Sindaco di Cinisi Salvatore Palazzolo e, in rappresentanza del Governo, l'onorevole Giacomo Terranova, componente della Commissione trasporti della Camera dei Deputati. Fra i relatori del convegno anche Andrea Poggi di ARPA Toscana. (Vedi video ripreso da un TG locale durante l’intervento)
ARPAT è stata invitata al convegno a presentare l’esperienza della classificazione acustica dell’aeroporto Fiorentino. La classificazione dell’intorno aeroportuale in zone A, B e C è l’atto con cui vengono stabiliti i limiti per il rumore degli aeroporti sul territorio e fissati i vincoli alle attività che si possono insediare nelle diverse zone, (infatti la norma prevede che non siamo ammesse residenze nelle zone B o C).
L’aeroporto di Firenze è uno dei pochi in Italia ad aver completato il percorso di adozione della classificazione acustica, ma l’interesse nasce soprattutto nel modo in cui tale classificazione è stata definita. Infatti nella commissione aeroportuale di Firenze è stata disattesa la diffusa convinzione che la classificazione debba sagomarsi sull’impronta delle isofone calcolate per il traffico presente o addirittura previsto per l’aeroporto.
Firenze invece ha adottato una classificazione che rispondeva ad intenzioni di pianificazione territoriale unanimemente espresse dagli enti locali (mantenere le residenze al di sotto del 60 dB di LVA). Così facendo l’aeroporto si è trovato in violazione dei limiti appena la classificazione è stata adottata, ed ha conseguentemente avviato la preparazione del piano di risanamento, poi presentato nel 2009.
La relazione presentata per l’Agenzia da Andrea Poggi ha mostrato che questo atteggiamento non solo è perfettamente legittimo, ma è anche una soluzione ragionevole per tutte le parti, società di gestione aeroportuale compresa, che infatti ha approvato la proposta di classificazione consentendo l’unanimità necessaria alla sua adozione.
L’intenso dibattito ha visto una folta partecipazione anche da parte di amministratori locali e della cittadinanza dei comuni di Cinisi e Terrasini, limitrofi allo scalo "Falcone e Borsellino" di Palermo.
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L’ANCAI in particolare ha voluto mettere in evidenza alcuni punti:
1.
la necessità di approvare, in tutti gli aeroporti italiani, a 13 anni dalla istituzione delle Commissioni aeroportuali, la corretta zonizzazione acustica, che non può essere la riproposizione della impronta acustica ma che deve tenere conto (come previsto dalle normative italiane ed europee) dei piani urbanistici vigenti, come correttamente è accaduto a Firenze, a Bologna ed a Ciampino e come, purtroppo, non è accaduto in molte altre realtà italiane. A tal proposito, Ancai si rende disponibile a sostenere le ragioni di tutti i comuni, affiancandoli con rappresentanti qualificati nelle Commissioni aeroportuali e nelle sedi che verranno ritenute opportune;
2.
l'obbligo di utilizzare il 7% degli investimenti
previsti nel bilancio dei gestori aeroportuali (da anni previsto per legge ma ancora mai messo in pratica) per gli interventi di mitigazione ambientali, ed in particolare per gli interventi di risanamento e mitigazione dei territori in cui è già stata approvata la zonizzazione acustica;
3.
la richiesta ad Enac ed al Governo di partecipare attivamente alla stesura del Piano nazionale del trasporto aereo, più volte annunciato negli ultimi anni ma ancora non operativo, che viene considerato da Ancai lo strumento adatto alla pianificazione del futuro degli scali e dei territori in modo da fermare la tendenza a pianificare, come è accaduto fino ad oggi, lo sviluppo degli aeroporti solo tra enti gestori e compagnie aeroportuali, escludendo i comuni;
4.
l'introduzione della Valutazione Ambientale Strategica come criterio obbligatorio per la pianificazione di ogni possibile sviluppo aeroportuale (nuovi aeroporti e sviluppo degli esistenti), in modo da rendere questo compatibile con i territori;
5.
il rispetto della normativa italiana ed europea in tema di divieto dei voli notturni dalle 23 alle 6 in tutti gli aeroporti italiani e attivazione di un monitoraggio atmosferico costante nei comuni aeroportuali;
6.
la certezza della regolare erogazione delle spettanze relative alla tassa dei diritti di imbarco, unico rimborso (parziale) ai servizi che i comuni tutti i giorni debbono garantire nelle aerostazioni.
I Sindaci aderenti ad Ancai, apprezzando la disponibilità del Presidente dell'Enac e del rappresentante del Governo ad ascoltare le ragioni dei comuni, chiedono ai due enti di essere convocati per mettere in pratica le richieste elaborate nel corso del convegno.
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Eccetto il punto 3... per quanto riguarda tutti gli altri punti... mi sembra, dico mi sembra... che altro non è... quello che il sottoscritto sostiene da anni.
Concludo segnalando che ad oggi, non sono a conoscenza se a quel Convegno abbia partecipato un rappresentante del Comune di Sommacampagna, che ricordo... è uno dei Comuni Aeroportuali aderenti all' A.N.C.A.I. Associazione Nazionale Comuni Aeroportuali Italiani... della quale Associazione... il Sindaco di Sommacampagna ne è anche componente del Consiglio Direttivo.
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IL COMMENTO DI ASPESI
"Abbiamo chiesto al presidente di Enac Riggio e al componente della commissione trasporti, on. Terranova, l'impegno a favorire il riconoscimento di un ruolo più attivo ai Comuni nelle politiche di sviluppo aeroportuale del nostro Paese - ha dichiarato sindaco di Cardano al Campo e presidente Ancai Mario Anastasio Aspesi -. Entrambi hanno ben compreso che l'obiettivo del convegno era quello di riaffermare il principio che i Comuni vogliono contribuire allo sviluppo del trasporto aereo da protagonisti e non solo, come successo finora, chiamati a cose fatte all'ultimo momento. Chiediamo di essere coinvolti dal primo giorno nelle decisioni strategiche sullo sviluppo degli aeroporti, per evitare che ai sindaci tocchi soltanto il ruolo della protesta a posteriori. Lo stesso presidente Riggio, da costituzionalista, ci ha ricordato che la Costituzione riconosce pari dignità e mette sullo stesso livello le autonomie locali, Comuni, Province e Regioni, e lo Stato centrale, dando a ciascuno un ruolo di attore fondamentale nelle vicende dei cittadini e dei territori, senza gerarchie. Ecco perché per la terza pista e i piani di sviluppo dell'aeroporto di Malpensa chiediamo la VAS e non la VIA: coinvolgendo i Comuni in fase di elaborazione delle decisioni diventerebbe tutto molto più facile".
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