La V.A.S. di Piani e Programmi... oltre che per l'Aeroporto Catullo e per il Quadrante Europa... serve anche per "Verona Fiere"?

Ieri, mi sono letto la V.A.S. del Piano dei Rifiuti della Provincia di Verona, il cui primo capitolo comincia cosi:
La Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) è “il processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte (politiche, piani o iniziative nell’ambito di programmi) ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale”. La V.A.S. nasce dall’esigenza, sempre più radicata sia a livello comunitario sia nei singoli Stati membri, che nella promozione di politiche, piani e programmi, insieme agli aspetti sociali ed economici, vengano considerati anche gli impatti ambientali. Si è infatti compreso che l’analisi delle ripercussioni ambientali applicata al singolo progetto (propria della Valutazione d’Impatto Ambientale) e non all’intero programma, non permette di tenere conto preventivamente di tutte le alternative possibili.
La direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2001, concernente la valutazione degli impatti di determinati piani e programmi sull'ambiente, all’articolo 1 definisce, quale obiettivo della VAS quello di "garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile". Più precisamente, la valutazione ambientale prevede l'elaborazione di un rapporto di impatto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni e la messa a disposizione, del pubblico e delle autorità interessate, delle informazioni sulle decisioni prese.
In base alla stessa Direttiva, la VAS ha come oggetto i piani e i programmi, preparati e/o adottati da un’autorità competente, che possono avere effetti significativi sull'ambiente; si applica ai settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, del turismo, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli. Secondo l'art. 5, il rapporto ambientale deve contenere l'individuazione, la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che il piano o il programma potrebbero avere sull'ambiente, così come le ragionevoli alternative. E' da garantire, al pubblico e alle autorità interessate, la possibilità di esprimere il proprio parere prima dell'adozione del piano/programma o dell'avvio della relativa procedura legislativa. E’ necessario informare dell'avvenuta adozione sia le autorità, il pubblico che gli enti consultati; un sistema di monitoraggio degli effetti ambientali significativi deve essere quindi garantito anche al fine di individuare e rimuovere tempestivamente eventuali effetti negativi.
La finalità della VAS è quindi la verifica della rispondenza dei piani di sviluppo e dei programmi operativi con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, tenendo conto degli effettivi vincoli ambientali e della diretta incidenza dei piani sulla qualità dell’ambiente. L’art. 10 della Direttiva 2001/42/CE inoltre definisce il “monitoraggio” quale mezzo per controllare gli effetti ambientali significativi dell’attuazione dei piani e dei programmi al fine di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le misure correttive più opportune.
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Riporto questo inizio della VAS del Piano dei Rifiuti della Provincia di Verona, perchè nel messaggio di sabato scorso avevo scritto una lettera alla Commissione Europea avente questo oggetto: Conferma dell’esistenza di un “Piano di Sviluppo dell’Aeroporto Catullo”, un lettera che però concludevo con alcune considerazioni relative alla V.I.A. e alla V.A.S. di altre infrastrutture, compreso anche il Piano di Sviluppo di "Verona Fiere" e in merito a questo cosi scrivevo:
Verona Fiere
Nuovo Piano Industriale 2010-2014 per Verona Fiere.
Investimenti per 70.7 milioni di Euro e fatturato a quota 104 milioni di Euro tra cinque anni.
Nel Comunicato Stampa di Verona Fiere del 1.12.2009 si legge:
Condizione necessaria per realizzare il Piano 2010-2014 e sostenere la competitività del polo fieristico, é l’ulteriore adeguamento del quartiere: sono necessari altri due padiglioni di 13 mila mq. complessivi e la creazione o riqualificazione di tre ingressi distinti.
Da anni ormai la Fiera di Verona si amplia, si espande e cresce occupando nuove aree della città a scapito della vivibilità dei quartieri residenziali limitrofi e tutto questo avviene senza alcuna sottoposizione a V.I.A. e/o a V.A.S. ne Provinciale, ne Regionale e tantomeno Nazionale, eludendo cosi queste direttive comunitarie, che se correttamente applicate, potrebbero migliorare la qualità di vita dei quartieri limitrofi a Verona Fiere.
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Oggi, sempre relativamente a "Verona Fiere" e al suo sviluppo a scapito della qualità della vita dei quartieri limitrofi, su: "Il Verona", c'è questo intervento del Consigliere Provinciale Vincenzo D'Arienzo:
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Premesso questo... la domanda di oggi è questa: La V.A.S. - Valutazione Ambientale Strategica - di Piani e di Programmi... oltre che per il Piano di Sviluppo dell'Aeroporto Catullo e per il Masterplan del Quadrante Europa... serve, è necessaria e/o è d'obbligo anche per il Piano di Sviluppo di "Verona Fiere"?

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