IL CATULLO E LA NEVE. "L’impresa di prendere il volo". Un passeggero che dissente sul "servizio pubblico" offerto.

Una Lettera al Direttore pubblicata sull'Arena di Martedi 22 Dicembre a titolo: "IL CATULLO E LA NEVE. L’impresa di prendere il volo", merita di essere trascritta integralmente e qui sotto ecco il testo:
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Oggi, 19 dicembre ho il volo prenotato per Parigi con partenza alle ore 12,45, biglietto Alitalia, volo Air France. Visto che era prevista una perturbazione, alle 9,50, prima di partire da Trento mi collego con l'aeroporto per vedere se è tutto regolare. Bene, non c'è nessuna comunicazione di voli cancellati o altro.
Alle 11 sono in aeroporto , nel parcheggio ci sono 2, 3 cm di neve umida al suolo, nessuno è passato con spazzaneve o sale, ma in pianura non è un gran problema. Mi reco al chek dell'Alitalia e scopro che il volo è cancellato.
L'inserviente molto gentilmente mi informa che l'aeroporto è chiuso dalle 5 di mattina e che per cambiare il volo devo recarmi all'ufficio informazioni e biglietti, dove scopro che per accedere ai tre sportelli dedicati c'è una folla di circa 150-200 persone ammassate con gli stessi miei problemi.
Mi metto in fila notando che, per non creare tutto quel ammassamento di persone, sarebbe bastato un semplice distributore di numeri (quelli del salumiere per intenderci) e si sarebbe potuto aspettare il proprio turno almeno seduti, evitando anche i furbi e prepotenti.
Verso le 12 alcune persone in fila, si fa per dire, visto che lo smaltimento degli utenti è praticamente bloccato, cominciano a lamentarsi e a chiedere informazioni, ma senza alcuna risposta.
Alle 13,30 alcune persone esasperate minacciano di chiamare la polizia, arriva un inserviente cerca di calmare gli animi. Poi sparisce con il gruppetto di dimostranti e non si sa più nulla.
Decine di volte provo a collegarmi via telefono al call center ma è sempre occupato e mi lascia in attesa per lunghi minuti senza mai darmi risposta.
Verso le 14 alcune signore si sentono male, e cominciano ad uscire dalla fila e, appena riprese, rientrano nel mucchio sempre in attesa.
Alle 15 sono vicino allo sportello n° 3. Ho solo tre persone davanti, mi fanno male i piedi e la schiena, ma ormai sono arrivato, credo. L'inserviente dello sportello 2 probabilmente deve recarsi alla toilette, ma non prova nemmeno ad alzarsi in quanto viene letteralmente aggredita (verbalmente) da una folla che comincia ad essere realmente esasperata. Ancora pochi minuti, credo, e tocca a me. Il maus del computer dello sportello 3 si blocca e bisogna attendere il tecnico, per la fortuna della gentilissima inserviente che finalmente può allontanarsi per due minuti e riesce perfino a bere un caffè nel retro.
Alle 15, 20 finalmente ottengo le informazioni che cercavo, e cioè che ho perso il volo diretto delle 15, che il volo con scalo a Roma non mi garantisce la partenza per Parigi e quindi aggiorno il mio biglietto al volo delle 10,30 di domani 20 dicembre.
Esco dall'aeroporto, pago 9 euro di parcheggio riprendo la macchina e torno a Trento, sono le
ore 17.
Questa la cronaca.
Domande.
È possibile che per due cm di neve ampiamente prevista in un aeroporto del nord si blocchino i voli per una decina di ore?
È possibile che in un aeroporto di una delle regioni che si ritiene all'avanguardia per efficienza ed organizzazione non sia possibile in caso di emergenza (prevista) organizzare un minimo di supporto informativo agli utenti?
Dopo questa bella giornata trascorsa in un ambiente caldo ed accogliente, vorrei sapere, per pura informazione chi è quel maestro di incapacità e disorganizzazione aziendale che dirige l'aeroporto di Verona, che riesce a far letteralmente imbufalire quelli che in un'azienda normale dovrebbero essere considerati clienti (e magari è pure pagato).
Fosse la prima volta che succede.
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Quanto descritto dal "cliente" dell'Aeroporto Catullo è accaduto il 19 Dicembre... e su quello che è successo nei giorni seguenti... non scrivo nulla... hanno già scritto molti altri. Una domanda la posso fare: Ma l'Aeroporto non dovrebbe essere a servizio del "cliente", visto che l'Aeroporto sarebbe un servizio "pubblico"?

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