Questa affermazione: «È possibile realizzare la TAV senza demolire Ancap e i suoi capannoni»... più che una cosa seria... mi sembra una sparata da Campagna Elettorale.

Se su Verona Sera di oggi hanno pubblicato un articolo a titolo: «È possibile realizzare la TAV senza demolire Ancap e i suoi capannoni» con questo sottotitolo: "A spiegare questa possibile soluzione per il tratto Alta velocità Sommacampagna/Sona, sono il Senatore del Partito Democratico Vincenzo D'Arienzo ed il vicesindaco di Sommacampagna Giandomenico Allegri"... va preliminarmente detto che questo testo è simile a quello pubblicato sull'Arena, sempre di oggi, a titolo: "Tav, il percorso deviato salverà l'industria", con questo sopra titolo: "Trovata una soluzione progettuale per evitare lo spostamento della fabbrica di porcellane e le spese per portare a termine l'operazione" e questo sottotitolo: "Il senatore D'Arienzo convoca i vertici del Cepav Due e dell'Ancap «C'è lo spazio del sedime ferroviario per i binari dell'alta velocità»".
.
.
Che il Senatore Vincenzo d'Arienzo sostenga che: "«C'è lo spazio del sedime ferroviario per i binari dell'alta velocità»"... la vedo una affermazione, prima di tutto non molto corretta e poi credo sia una ipotesi un... po azzardata, visto quanto avrebbero già progettato CEPAVDUE per la TAV/AC per dove oggi è insediata l'ANCAP, come appare ben evidente dalla sottostante planimetria - con la TAV sopra i capannoni della ditta - che è stata estratta dai documenti della Procedura di VIA relativa alla "Linea ferroviaria AV/AC Torino-Venezia: tratta AV/AC Milano-Verona"
.
.
Come è noto, le "curve" di una ferrovia come la TAV, hanno un raggio molto ampio e qualsiasi modifica del raggio di curvatura, inizia decine di centinaia di metri il più lontano possibile dal punto da modificare come è ben evidente esaminando l'elaborato di progetto n° IN0500DE2P7IF00011331 relativo al tratto tra il KM 133+024.970 A KM 133+824.970.
 
.
.
Dopo aver ricordato la questione del raggi di curvatura del tracciato ferroviario andrebbe poi ricordato che un eventuale spostamento verso nord dell'attuale ferrovia andrebbe ad entrare in conflitto con un'altro insediamento preesistente (l'ex Nord Bitumi), come risulta nell'elaborato n° IN0500DE2P7IF00011341 relativo al tratto tra il KM 133+824.970 A KM 134+624.970.
.
.
Ciò premesso ora evidenziamo la planimetria relativa al tratto ferroviario esistente e della TAV in rapporto all'insediamento produttivo ANCAP come risulta dall'esame dell'elaborato n° IN0500DE2P7IF00011351 relativo al tratto tra il KM 134+624.970 A KM 135+424.970.
.
.
Per ultimo va evidenziato anche un altro insediamento che esiste a nord della linea ferroviaria storica, che è la Stazione Ferroviaria di Sommacampagna-Sona, come è ben evidente dall'esame dell'elaborato n° IN0500DE2P7IF00011361 relativo al tratto tra il KM 135+424.970 A KM 136+624.970. 
.
.

.
Esiste una possibilità progettuale che permetterebbe di realizzare l'alta velocità senza abbattere la ditta Ancap, che si trova proprio sul tragitto attualmente previsto per il passaggio del treno. La soluzione, prospettata dal senatore del Pd Vincenzo D'Arienzo e dal vicesindaco di Sommacampagna Giandomenico Allegri, potrebbe essere quella di utilizzare il sedime ferroviario esistente per creare una piccola deviazione su cui costruire i binari della tav e su cui, eventualmente, spostare la linea storica. Il problema che interessa l'azienda produttrice di porcellane di via Libia, collocata in parte nel Comune di Sommacampagna e in parte in quello di Sona, è legato al fatto che l'attuale progetto dell'alta velocità prevede il posizionamento dei binari dove ci sono una parte dei capannoni della ditta; per questo motivo, con due delibere del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) era stato deciso lo spostamento dell'Ancap in un'altra area idonea, che la proprietà aveva già individuato accanto al centro commerciale La Grande Mela, nel territorio sonese. Il Cepav Due (Consorzio Eni per l'alta velocità, general contractor incaricato da Rete ferroviaria italiana della realizzazione della linea Brescia-Verona), a cui era stata affidata la gestione delle procedure per la delocalizzazione, aveva già provveduto alla stesura dei contratti con Ancap per la definizione dei progetti e degli acquisti necessari allo spostamento dell'azienda, nonché a svolgere le pratiche burocratiche con il Comune di Sona. L'ipotesi del trasferimento sembrava quella ottimale, tuttavia il quadro definito con le delibere Cipe si è complicato a causa di importanti aspetti fiscali, che avrebbero un peso rilevante per l'azienda. Si è quindi presentata la necessità di trovare una nuova soluzione che salvaguardi da un lato la realizzazione dell'alta velocità e dall'altro la continuità aziendale, con i posti di lavoro. «In merito, con l'amministrazione di Sommacampagna e in collaborazione con quella di Sona, abbiamo valutato tutti gli scenari in modo da perseguire i due obiettivi nel miglior modo possibile», afferma D'Arienzo, che è capogruppo nella Commissione infrastrutture del Senato. «La domanda principale», spiega il vicesindaco di Sommacampagna Allegri, «era se, a questo punto, c'erano possibilità alternative, ovvero se era fattibile il transito dei treni ad alta velocità in quella zona senza coinvolgere Ancap.Ho chiesto quindi al senatore D'Arienzo, in accordo con il sindaco Gianluigi Mazzi di Sona, di poter capire se esistevano scenari alternativi». La risposta data da D'Arienzo è stata positiva: ci sarebbe una soluzione che permetterebbe di evitare lo spostamento dell'azienda. «La rilevante novità», spiega il senatore, «è emersa da un confronto con gli esperti di Rete ferroviaria italiana. In pratica, è possibile utilizzare lo stesso sedime ferroviario esistente per creare una piccola deviazione nell'ambito della quale si possano sia costruire i binari dedicati all'alta velocità sia spostare l'attuale linea storica. Il tutto senza ulteriori espropri e senza più demolire Ancap». Indubbiamente, il problema che interessa l'azienda di porcellane di via Libia rappresenta un nodo che va risolto. Secondo D'Arienzo, la soluzione prospettata è «tecnicamente possibile». Tuttavia, affinché divenga effettivamente concretizzabile, occorre che tutte le parti coinvolte si trovino d'accordo su di essa. L'intenzione espressa da Allegri è di provare a perseguire la strada che si è aperta: «Intendiamo perseguire la nuova ipotesi, che avevamo prospettato e caldeggiato anche nel passato, in collaborazione con il sindaco di Sona, considerate le difficoltà che erano emerse e le preoccupazioni per la prosecuzione delle attività produttive. Per questa ragione auspichiamo da subito un confronto fra Cepav Due e l'azienda in modo da consentire alla stessa una prospettiva di rilancio dopo anni di attesa di decisioni sovraordinate che hanno limitato la possibilità di investimento». Anche Mazzi auspica una rapida risoluzione, che possa garantire la tutela dell'azienda e dei posti di lavoro: «Ho convocato per il 3 marzo un incontro con proprietà e Cepav», dice il sindaco di Sona, «per favorire fra di loro il dialogo che si era interrotto a fine 2018; sicuramente, nell'ambito dell'incontro si parlerà anche di questa nuova possibilità che è stata prospettata».
.
Lette le dichiarazioni dei due "Politici del PD", ora aspettiamo di vedere una proposta grafica e/o una soluzione progettuale a supporto di quanto da loro dichiarato e per quanto mi riguarda - anche vedendo questa sottostante planimetria - io la vedo un pò difficile come ipotesi perseguibile... quella di modificare il tracciato della TAV/AC.
.
.
Ovviamente, va rimarcato che fino a che non vedo-leggo una Delibera del Comune di Sommacampagna che abbia ad approvare questa "idea" dei due "Politici del PD", mi sa che questi articoli sono solo conseguenti a dei Comunicati Stampa da... Propaganda Elettorale propinati ai giornali dal Candidato alla carica di Consigliere Regionale. 

Commenti