«Rumori intollerabili dall’A22» I cittadini vincono in Cassazione. I giudici: «Alpo, eseguire misurazioni ed eventuali barriere»

Non avendo molto tempo di scrivere su www.vivicaselle.eu... oggi volevo limitarmi ad una semplice Rassegna Stampa su altri articoli relativi all'inquinamento, ma visto l'articolo pubblicato questa mattina sul Corriere di Verona a titolo: "«Rumori intollerabili dall’A22» I cittadini vincono in Cassazione" con questo sotto titolo: "I giudici: «Alpo, eseguire misurazioni ed eventuali barriere»", prima evidenziamo questo articolo.
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Loro, i cittadini che per la prima volta si rivolsero al Tribunale di Verona nel 2014, vivono in case di loro proprietà ad Alpo di Villafranca e da allora invocano «l’accertamento della provenienza dal tracciato autostradale dell’A22 di immissioni sonore intollerabili e la conseguente condanna della convenuta società autostradale alla realizzazione di barriere antirumore». Istanze che, dai giudici scaligeri, avevano trovato accoglimento. Ma l’Autobrennero non si era data per vinta e aveva presentato a sua volta ricorso in Cassazione nella speranza di ottenere la revisione di quel verdetto. Ma ora, con il deposito delle motivazioni, gli Ermellini hanno spiegato la decisione adottata qualche settimana fa e favorevole ai cittadini. Tra i vari argomenti affrontati dalla Suprema Corte nelle 12 pagine di motivazione, quello che «alla luce di una interpretazione costituzionalmente orientata, deve ritenersi prevalente il soddisfacimento dell’interesse a una normale qualità di vita rispetto alle esigenze della produzione». Di qui la decisione di respingere i ricorsi della società A22, contro cui si erano schierati all’epoca anche i cittadini di Dossobuono: «Siamo a chiedere alla vostra società - scrissero all’A22 in una lettera - di adottare tutte le soluzioni tecniche e le opere di mitigazione e di compensazione che possano essere utili a ridurre l’impatto ambientale ed il disagio per gli abitanti, provocati dall’ampliamento dell’autostrada». Quel comitato, costituitosi nel marzo 2012 per contrastare il progetto di un nuovo casello autostradale a ridosso del centro abitato, chiedeva che la «A22 applichi la stessa sensibilità, le stesse soluzioni tecniche e ambientali adottate in Trentino e in Alto Adige». I membri del comitato chiedevano barriere fonoassorbenti con un’altezza adeguata e dotate di pannelli fotovoltaici. Inoltre invocavano che a ridosso delle stesse fossero piantati alberi e arbusti.

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Per scrivere compiutamente in merito a questa Sentenza, ovviamente prima bisogna recuperarla e poi leggerla, ma nel frattempo - visto che siamo in tema inquinamento - riportiamo gli articoli pubblicati ieri sull'Arena a titolo: "Smog, piove ma resta l’allarme «Servono misure radicali»", con questo sopra titolo: "AMBIENTE. In attesa del nuovo bollettino dell’Arpav il Comune vieta l’utilizzo di impianti alimentati a legna o pellet" e questo sotto titolo: "Pasetto (Area Liberal): «Bisogna fare come a Londra: imporre tasse ai veicoli più inquinanti e creare delle aree a emissioni ultra-ridotte»".

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Ciò premesso io resto sempre della mia idea... se i Comuni inquinati facessero applicare correttamente il Principio Comunitario: "CHI INQUINA PAGA" sicuramente si potrebbe migliorare la Qualità della Vita dei Cittadini che - in questo caso dell'A22 - devono e sono costretti a subire inquinamenti prodotti da infrastrutture sovra comunali. 

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