Oggi leggendo due articoli dell'Arena ho avuto conferma che forse sono sulla strada giusta in merito ad un'idea per Sommacampagna... che potrebbe essere pronta, a breve, da presentare.

Prima di entrare nel merito degli articoli oggi pubblicati sull'Arena ricordo che Sabato scorso, nella Repubblica di San Marino, l'Associazione Emma Rossi aveva organizzato una Lectio Magistralis dell'Architetto Andreas Kipar a titolo: Il paesaggio come moderatore di uno sviluppo sostenibile.
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E ricordando quanto accaduto sabato scorso torno sull'argomento visto che sull'Arena di oggi ho letto un articolo a titolo: "Parco agricolo comunale. È l’idea di Verona Pulita" con questo sopra titolo: "LA PROPOSTA. Il movimento che candida a sindaco Michele Croce lancia il programma «green»", questo sotto titolo: "Begalli: «Si valorizzano aziende locali, il territorio si conserva e il turismo può crescere ancora. Ma servono più spazi pubblici»" e questo testo:
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Creare un parco agricolo, per valorizzare le aziende attorno alla città e i loro prodotti, per aumentare l’offerta turistica, creare nuovi posti di lavoro, ampliare gli spazi versi collinari e portare nelle scuole prodotti alimentari veronesi. Il parco, dunque, come strumento per attuare una gestione attiva del territorio che favorisca lo sviluppo sostenibile del Comune di Verona e l’equilibri tra aree antropizzate, quelle agricole, e deantropizzate, quelle naturali. È questo uno dei capisaldi della programma di Verona Pulita, il movimento che candida a sindaco Michele Croce e per il Consiglio comunale ha come capolista Diego Begalli, professore ordinario di economia ed estimo rurale all’Università di Verona, autore del progetto del parco agricolo. Al Liston 12 Croce sintetizza la proposta in «qualità della vita, dell’alimentazione, dell’ambiente e nello sviluppo autosostenibile», mentre Begalli la illustra. Ricordando che il territorio del Comune di Verona «è per il 40 per cento agricolo e la provincia di Verona è quella con il maggiore prodotto interno lordo agricolo d’Italia». Begalli sottolinea che il Piano di assetto territoriale del 2007 «non adotta alcuno strumento di valorizzazione dell’attività agricola multifunzionale». Inoltre «esso propone un modello urbanocentrico di sviluppo della città, ormai superato e non sostenibile, che accelerato la disattivazione delle aziende agricole e con essa il degrado paesaggistico-ambientale». Ecco dunque l’idea del «parco agricolo, per favorire le nostre aziende e creare dei marchi locali per i prodotti, da vendere nei mercati rionali. Questo eviterebbe dunque la cementificazione e porterebbe un decoro paesaggistico che non grava sulle casse comunali», dice ancora Begalli, «a differenza di un qualunque semplice parco verde, previsto dal Pat». Tutto ciò, secondo Verona Pulita, «amplia l’offerta turistica della città, che dovrebbe incentivare percorsi enogastronomici e green tour, per valorizzare i territori periurbani». Ciò consentirebbe «di creare nuova occupazione e di salvaguardare la nostra tradizione. Inoltre, proponiamo di creare ampi spazi di verde pubblico coltivato, aperto ai cittadini, agli anziani, alle scuole, e di portare sulle tavole delle scuole della città prodotti sani, ecosostenibili».
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E visto che - secondo quanto dichiarato da un professore ordinario di economia ed estimo rurale all’Università - con il "programmi green" si... "Si valorizzano aziende locali, il territorio si conserva e il turismo può crescere ancora"... ricordiamo quanto dichiarato dal Sindaco di Costermano in questo articolo: "Il sindaco propone quattro serate per confrontarsi" con sopra titolo: "COSTERMANO. Il primo incontro a Marciaga", sotto titolo: "Spiega: «Tengo molto a tenere informata la comunità sull’operato dell’amministrazione»" di cui evidenzio questa frase: "«Parlerò del bilancio comunale e di come lo Stato vi partecipa, cercherò di delineare il piano del verde pubblico approvato nel Consiglio comunale del 17 marzo scorso, che prevede nuove piantumazioni su una superficie di circa 148mila metri quadri»".
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E visto che siamo in tema di progetti verdi... posso ricordare quanto pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Concordia Sagittaria a titolo: "5.000 nuovi alberi a Concordia Sagittaria".
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Concordia Sagittaria è ancora più verde grazie ai 5.000 nuovi alberi che sono stati piantumati in un terreno agricolo di proprietà del Comune, nella frazione di Sindacale, a seguito dell’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale in collaborazione con Etifor, consulente tecnico forestale dell’Associazione Forestale di Pianura (AFP) alla quale il comune di Concordia Sagittaria aderisce insieme ad altri 7 comuni, AzzeroCO2 e con il contributo di E.ON Energia.
L’INIZIATIVA
L’intervento si inserisce nel progetto Boschi E.ON, iniziativa di riforestazione tra le più significative e ambiziose realizzate nel nostro Paese, che ha già portato alla piantumazione di oltre 28.000 alberi in 9 aree boschive sul territorio nazionale e che punta alla messa a dimora, entro il 2017, di più di 60.000 piante. L’imboschimento della frazione di Sindacale è stato realizzato in un terreno di circa 3 ettari adiacente al Bosco Viola (accessibile da via Garibaldi e via Zignago) e sarà gestito dall’azienda agricola locale Verderame. L’area sarà inclusa nel Piano di Gestione Forestale dell’Associazione Forestale di Pianura (AFP, www.forestedipianura.it) regolarmente approvato dalla Regione Veneto. I boschi appartenenti all’associazione sono certificati secondo lo standard di gestione forestale sostenibile del Forest Stewardship Council® (FSC, https://it.fsc.org/it-it) e il nuovo bosco di Sindacale intraprenderà un percorso analogo.
IL NUOVO BOSCO
Il nuovo bosco fornirà benefici ambientali, sociali e paesaggistici e sarà in grado di sostenersi economicamente in futuro grazie all’impiego di piante micorizzate con tartufo, che permetteranno la produzione di questo prodotto molto richiesto dai nostri ristoranti più rinomati, e l’inserimento di filari di pioppo, storicamente utilizzati per separare le aree agricole e perfetti per la produzione di legname da utilizzabile nelle filiere locali dell’edilizia sostenibile e falegnameria.
Durante l’imboschimento sono state utilizzare specie arboree autoctone e tipiche dei boschi naturali della zona (Farnia, Carpino bianco, Olmo, Ontano e Pioppo) piantate in base ai differenti ritmi di accrescimento ed esigenze ecologiche, per sfruttare al meglio la superficie del bosco, ostacolare la diffusione di patologie, ottimizzare le risorse idriche e migliorare il paesaggio e l’ambiente. Per collegare il nuovo bosco all’esistente bosco Viola, entrambi aperti e disponibili al pubblico, è prevista la realizzazione di un sentiero pedonale che attraverserà l’area permettendo a cittadini e turisti di scoprire questa nuova oasi verde.

Letto questo ho approfondito la questione dei BOSCHI E.ON
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Oggi leggendo due articoli dell'Arena - dai quali poi mi sono collegato ad altre odierne letture - ho avuto conferma che forse sono sulla strada giusta in merito ad un'idea per Sommacampagna... che potrebbe essere pronta, a breve, da presentare.

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