Viste le nuove "grane" per SAVE SpA (come riportato in diversi articoli) posso evidenziare che all'Aeroporto Catullo hanno speso 6 milioni di euro per opere e interventi con ancora l'istruttoria della V.I.A. in corso?

Nelle ultime 48 ore sono usciti una serie di articoli dove il tema è come il titolo di questo articolo: "Catullo a Save, Anac indaga"... e viste le nuove "grane" per SAVE SpA (come riportato in diversi altri articoli) - in aggiunta a questo - posso evidenziare che all'Aeroporto "Valerio Catullo" hanno già speso 6 milioni di euro per opere e interventi con ancora l'istruttoria della V.I.A. in corso... e quindi servirebbero delle altre indagini?
.
.L’Autorità Nazionale Anticorruzione, in una lettera inviata all’Osservatorio Trasporti, ha reso noto di aver avviato ufficialmente l’istruttoria relativa alla procedura di vendita di quote della Catullo SpA, la società dell’aeroporto di Verona, alla Save, che controlla lo scalo di Venezia. Lo rende Dario Balotta, presidente Onlit, Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti. Save, rileva Balotta, aveva acquisito «attraverso un’operazione finanziaria discutibile e lesiva delle norme sulla concorrenza le partecipazioni pubbliche, in più senza la condivisione del piano industriale nell’ottica dello sviluppo dell’aeroporto». Per Onlit, l’operazione «non solo era in contrasto con le attuali leggi e direttive ma non è stata neppure utile, al momento, per lo sviluppo del territorio del Garda». Un esposto di Onlit sulla stessa operazione Save-Catullo è stata fatta al Presidente della Corte dei Conti del Veneto verificare le circostanze e accertare se ci sia stato un danno erariale derivante dalla vendita “in una operazione finanziaria dubbia per la valutazione data all’asset Catullo S.p.A”. «A quasi 3 anni dall’acquisizione – denuncia Balotta – nessun investimento e rilancio è stato fatto, più di 140 posti di lavoro sono andati persi e l’aeroporto di Brescia Montichiari è rimasto fantasma senza voli e con tante promesse di sviluppo». Per l’Osservatorio ci sono «tutte le premesse e le motivazioni per riprendere il percorso di una gara, ad evidenza internazionale, per finalmente trovare un investitore internazionale in grado di garantire sviluppo degli aeroporti e quindi occupazione e crescita per il territorio del Garda».
.
Prima di proseguire ricordiamo cos'è O.N.L.I.T. che sarebbe l'Osservatorio Nazionale delle Liberazioni nelle Infrastrutture e Trasporti... che a quanto pare avrebbe titolo a presentare il ricorso all'A.N.A.C. che sarebbe l'Autorità Nazionale Anticorruzione.
.
.
In merito agli articoli sul Ricorso all'ANAC di ONLIT, ricordo questo altro pubblicato da "Transport" a titolo: "L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha avviato l’istruttoria per la vendita di quote della Catullo SpA".
.
.
Tra i vari articoli - sempre in merito al Ricorso di ONLIT presso ANAC - che ho letto forse quello più articolato è quello pubblicato da TG Verona a titolo: "Save: Abbiamo investito per rilanciare Catullo".
.
.
Save, nell'ambito dell'operazione che l'ha condotta a divenire socio rilevante di Aeroporti di Verona-Catullo S.p.A. e ad investire "con impegno per il rilancio dello scalo", ha acquistato le partecipazioni detenute nella società aeroportuale dal Comune di Villafranca di Verona: tutto ciò è avvenuto "nel perimetro dell'operazione di rilancio dell'aeroporto e ad esito di una procedura ad evidenza pubblica di sondaggio di mercato, condotta dalla stessa società Aeroporti di Verona-Catullo S.p.A".E' la precisazione che arriva stasera dalla società di gestione dell'aeroporto 'Marco Polo' di Tessera alla notizia che l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha avviato a seguito di un esposto l'istruttoria relativa alla procedura di vendita di quote della Catullo SpA, la società dell'aeroporto di Verona, alla Save.L'Autorità Nazionale Anticorruzione, rispetto all'acquisto delle quote dal Comune di Villafranca di Verona, ha inviato a Save una lettera, secondo quanto riferito dalla stessa società, per acquisire informazioni "al fine di valutare eventuali margini di intervento dell'Autorità".
"Save, che essendo una delle prime stazioni appaltanti del Nord-Est del Paese, collabora stabilmente con Anac - viene annunciato dalla società aeroportuale veneziana - ha assicurato il suo contributo e, acquisito l'esposto che ha originato la lettera, fornirà ad Anac tutta la documentazione rilevante, essendo più che sicura della perfetta aderenza alla legge dell'operazione che è stata condotta". Affermando di non comprendere "le motivazioni a fondamento dell'esposto", Save ha reso noto di aver "comunque già provveduto ad attivare i propri legali per la tutela nelle sedi opportune dei propri diritti ed interessi". Sul versante industriale, Save sottolinea che lo scenario che si è trovata a fronteggiare quando, ad ottobre 2014, è entrata nel capitale sociale della Catullo, "era quello di bilanci in negativo da anni e di ritardi nella pianificazione degli investimenti correlato alle pesanti difficoltà finanziarie".
Il Piano Industriale implementato, si ricorda, "ha già portato risultati molto importanti. Il 2016 si è chiuso per l'aeroporto Catullo di Verona con 2.807.811 passeggeri, in crescita dell'8,4% rispetto all'anno precedente, quasi il doppio della media nazionale (pari al 4,6%).Nel 2016, gli investimenti in nuove infrastrutture di Catullo sono stati pari a 6 milioni di euro, nel contesto di un Master Plan al 2030 che prevede investimenti per complessivi 150 milioni di euro". La società sottolinea poi che "è stato avviato anche il rilancio dell'aeroporto di Brescia Montichiari, che pochi giorni fa ha annunciato l'operatività, a partire dal 22 marzo, di tre voli settimanali all-cargo su Hong Kong operati da Silk Way Italia.
Inoltre, dopo anni di risultati negativi, nel 2015 il bilancio di Catullo S.p.A è tornato positivo, risultato che verrà confermato anche per il 2016. Sul fronte occupazionale, Save ha ereditato una situazione avviata prima della sua entrata in Catullo". L'Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti ha annunciato di aver presentato anche un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale."E' più che ovvio che, oltre alla perfetta legalità dell'azione di Save, essendo il danno erariale stesso fatto ascrivibile solo al pubblico funzionario, l'azione, i cui contenuti si ignorano, è solo di disturbo - replica la società lagunare - e non può interessare una società privata e quotata in Borsa, qual è Save". Poiché la richiesta di Anac è originata da un esposto di Onlit, "la cui natura giuridica e finalità sono a Save del tutto ignoti - conclude la nota - si è chiesto ad Anac anche di ricevere le necessarie informazioni circa lo stesso Osservatorio e la sua legittimazione a presentare l'esposto".
.
Ciò premesso e a conclusione (ed in attesa che ANAC si esprima in merito al Ricorso presentato) ricordiamo anche un articolo di ONLIT del 22 Settembre 2016 a titolo: "ONLIT, futuro nero per scali del Garda (Verona e Brescia)".
.
.
Era scritto che, con la costituzione del polo aeroportuale del nord-est da parte di Save, sarebbe cresciuto l’appeal della stessa società presieduta da Enrico Marchi. L’aggregazione degli scali di Venezia,Treviso, Verona e Brescia è riuscita a stimolare il mercato. Per Marchi è stato un gioco da ragazzi: senza l’impegno di un piano industriale con il Catullo (che controlla anche lo scalo di Brescia), il successivo trasferimento dei voli dagli scali che si affacciano sul Garda a Venezia e con solo 24 milioni di euro ha acquisito il 40% del Catullo con patti parasociali che ne garantiscono ora il controllo. I veronesi hanno infine fatto karakiri non espletando la procedura di gara (obbligatoria in Europa) che avrebbe dato più valore agli asset venduti, asset costruiti con i soldi pubblici, e maggiori garanzie di sviluppo. Invece con il controllo di SAVE è cominciata la crisi:il traffico è calato, hanno perso il lavoro 140 addetti ed i debiti sono aumentati. Uno ad uno si stanno privatizzando gli scali italiani, fino a poco tempo fa gestiti dagli enti locali con le Camere di Commercio. Gestioni clientelari, con bilanci spesso in perdita e soprattutto da società prive di una qualsiasi strategia di sviluppo, rivolte solo al consenso. E’ grazie al “sacrificio” e alla svendita di ricchi scali come quelli del Garda, che le azioni di Save, che fino a 50 giorni fa costavano 13 euro, sono passate quasi a 17 con un rialzo del 30%. E cosi, dopo aver sussidiato per anni con risorse pubbliche, i due scali ed averne annunciato un grande sviluppo, i territori interessati si trovano ora in mano un pugno di mosche. Peggio del Catullo successo per gli scali scalo di Rimini e Forlì chiusi perchè sommersi dai debiti. Per i piccoli e medi scali si sta passando da gestioni politico-clientelari a gestioni finanziarie, senza che il Ministero dei Trasporti ed il Governo traccino almeno alcune linee guida per la privatizzazione garantendo la valorizzazione degli asset pubblici ed uno sviluppo degli scali adeguato al ricco mercato nazionale. Lo dichiara in una nota Dario Balotta, presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti).
.
Ed in merito al fatto che i "Catulliani" hanno eseguito lavori per sei milioni di euro anche questa volta in mancanza del Decreto di Compatibilità Ambientale... ricordiamo i dettagli dello stato dell'iter relativo alla Istanza di V.I.A. del Master Plan dell'Aeroporto Catullo pubblicati sul sito web del Ministero dell'Ambiente... dalla quale lettura emerge che l'Istanza di VIA era stata presentata il 19.01.2016 e che in data 10.02.2016 è stato emesso il parere n° 2303 della Commissione VIA-VAS Nazionale... ad oggi non ancora pubblicato in quanto manca ancora il parere del Ministero dei Beni Culturali
.

Commenti