Se oggi sull'Arena e sul Corriere hanno scritto che il TAR ha "bocciato" il Piano Regionale Rifiuti, posso sperare che il TAR possa "bocciare" il Piano Urbanistico Attuativo del Quadrante Europa (che è stato approvato senza la V.A.S.)?.

Se oggi parliamo di RICORSI al TAR, devo partire un pò da lontano e cioè da giovedi 12 gennaio 2012 quando pubblicai questo messaggio: "Se "CHIUNQUE" con soli 4.000 euro facesse... "SALTARE" il P.A.T. di Sommacampagna (per colpa dell'Aeroporto Catullo e della SI-TA-VE), non sarebbe il caso di... PREVENIRE invece di... COMBATTERE?".
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Se un Atto Amministrativo ha dei problemi... e/o se è stato approvato male... e/o se qualcuno si sente leso in un suo diritto... CHIUNQUE (pagando degli Avvocati) può presentare Ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per far valere le proprie ragioni... contro un provvedimento Amministrativo.
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Premesso questo ora ricordiamo quanto pubblicato martedi 15 Dicembre 2015 in questo messaggio: "A quanto pare gli abitanti di Caselle... ancora una volta l'hanno preso nel "lato b", visto che il P.U.A. del Q.E. non verrà sottoposto a VAS, in quanto l'ampliamento dell'Interporto "Quadrante Europa"... non determinerebbe effetti significativi sull'ambiente. Se fossi Sindaco... m'incazzerei d'immenso e presenterei un bel Ricorso al TAR."
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Essendo pertanto convinto che - a mio parere - sussistevano gli estremi per presentare Ricorso al TAR contro il PUA del QE, mai avrei immaginato che la "mia" Amministrazione Comunale potesse presentare (finalmente) un Ricorso a TAR contro un Ente Pubblico ed è per questo motivo che martedi 26 Gennaio 2016 ebbi a pubblicare questo messaggio: "Questo è il Comune che "MI PIACE"... quando propone di presentare Ricorso al TAR del Veneto per ottenere l’annullamento del parere n. 161 del 25.11.2015 adottato dalla Commissione Regionale per la VAS (con richiesta di sospensione della sua efficacia) relativo al PUA del Quadrante Europa". 
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Visto che il "mio" Comune aveva presentato Ricorso al TAR contro il PUA del Quadrante Europa, ho risollevato di nuovo il problema presso al Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea e cosi giovedi 25 Febbraio 2016 ho pubblicato questo messaggio: "Richiesta riapertura Pratica EU-PILOT 488/07/ENVI e (V.I.A.) e 3719/12/ENVI (V.A.S.) relative all’INTERPORTO “Quadrante Europa” di Verona per la violazione Direttive V.I.A. e V.A.S."
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Ed in merito al PUA del Quadrante Europa ecco quanto ha detto (ascolta-vedi il video) giovedi sera l'Assessore all'Urbanistica del Comune di Sommacampagna durante l'Assemblea Pubblica che si è tenuta a Caselle, intervento pubblicato ieri, venerdi 11 Marzo, in questo messaggio: "A quanto pare l'Amministrazione Comunale di Sommacampagna ha intenzione di applicare e di far applicare il Principio Comunitario: CHI INQUINA PAGA a partire dalla TAV, al PUA del Quadrante Europa e per l'istanza di VIA dell'Aeroporto Catullo... ERA ORA!!!".
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Premesso e ricordato questo, ricordiamo un articolo dell'Arena a titolo: "Il Tar boccia il piano rifiuti. «Ma Ca' del Bue non si fa»" con sopra titolo "COLPO DI SCENA. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso di una ditta e annullato il documento regionale" e sotto titolo: "Venturi (Agsm) mette le mani avanti: «Non cambia nulla perché avevamo già deciso: l'impianto resta così, non faremo mai un termovalorizzatore». Il Pd: «Vuoto normativo»".
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Gestione dei rifiuti in Veneto: tutto da rifare. Il nuovo Piano regionale rifiuti è stato approvato fuori tempo massimo, pochi giorni prima della scadenza della prima Amministrazione regionale Zaia. In regime di «prorogatio» del Consiglio. Lo ha stabilito il Tar del Veneto. Anche se l'Agsm e il Comune avevano già deciso: il termovalorizzatore di Ca' del Bue, nelle basse di San Michele - previsto nel nuovo Piano anche se dopo la Regione diceva di volerlo stralciare - non si fa più. Perché Agsm e Comune non lo ritengono più sostenibile economicamente, alla luce dell'aumento delle tariffe di smaltimento dei rifiuti solidi urbani (200 euro a tonnellata) da bruciare per produrre energia.Il Tar del Veneto comunque - sulla base di un ricorso presentato dalla Società Bergantino Srl che aveva chiesto l'autorizzazione ad aprire due discariche nel Comune rodigino di Bergantino, di cui una di rifiuti contenenti amianto - ha annullato il Piano regionale dei rifiuti, approvato il 29 aprile scorso dal Consiglio uscente. I giudici del Tar però, come contestava la società ricorrente, hanno stabilito che il 29 aprile 2015 era oltre il termine massimo, il 15 marzo, in cui scadeva il regime di «prorogatio» per approvare provvedimenti che non siano di ordinaria gestione, essendo al termine del mandato amministrativo. Va ricordato che le elezioni regionali, che hanno confermato presidente Luca Zaia, leghista, sono state il 31 maggio 2015.Il nuovo Piano fra l'altro - e anche contro questo è ricorsa la Bergantino - contiene prescrizioni in base alle quali quelle discariche nell'Alto Polesine - una per smaltire rifiuti di materiali con amianto e un'altra per trattare i materiali inerti derivanti da quegli stessi rifiuti - non si possono aprire per incompatibilità ambientale. La Bergantino si è quindi appellata alla data fuori tempo massimo. E ha vinto il ricorso. La Regione deve pagare 2.000 euro, ma soprattutto si torna al Piano precedente. Esso pure prevedeva Ca' del Bue, però poi «congelato» da una legge speciale insieme a nuovi impianti. Il nuovo Piano aveva confermato i termovalorizzatori già funzionanti, di Schio e di Padova, e aggiungeva Ca' del Bue, che per ripartire avrebbe dovuto installare i nuovi forni a griglia, progettati dall'impresa Urbaser.Nell'ultimo anno però, cancellata la possibilità che Ca' del Bue diventasse un impianto strategico nazionale, anche la Regione nonostante lo avesse previsto nel nuovo Piano avrebbe voluto stralciarlo. Lasciando in funzione solo Schio e Padova e ipotizzando di smaltire le 190mila tonnellate all'anno fuori Veneto. Prima però attendeva l'esito dei ricorsi al Tar. E ora? «Per noi non cambia niente», dice il presidente dell'Agsm Fabio Venturi, «perché abbiamo già deciso di non fare di Ca' del Bue un termovalorizzatore: continuerà a essere un selezionatore di rifiuti e diventerà anche un impianto per produrre biogas, con l'umido».Tutto questo, denunciano il consigliere regionale del Pd Orietta Salemi e il segretario provinciale Alessio Albertini, «a danno dei cittadini che hanno a cuore l'ambiente, dei Comuni, delle imprese del settore lasciate prive di regole per programmare investimenti in totale trasparenza e regolarità. Ora la Giunta Zaia colmi l'imbarazzante vuoto normativo che ha generato».
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A margine di questo articolo è stato pubblicato anche questo altro articolo con sopra titolo: "L’assessore regionale Bottacin" e con questo titolo: "«Sentenze discutibili. Presenteremo ricorso al Consiglio di Stato»" con questo testo:
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La notizia della bocciatura del Piano veneto dei rifiuti da parte del Tar ha colto di sorpresa l'assessore regionale all'ambiente, Gianpaolo Bottacin, mentre era in visita all'Arpav di Verona, ieri mattina.«Devo prima leggere le motivazioni per le quali il Tar ha accolto i ricorsi contro il piano», ha risposto l'assessore alla richiesta di un suo commento a caldo sull'accaduto. Ma ha anche sottolineato: «Come ho già detto e come ribadisco, l'inceneritore di Ca' del Bue non è ritenuto necessario».La replica completa dell'assessore, alla luce della lettura delle sentenze, è arrivata nel pomeriggio. Con questa conclusione: «La Regione sta valutando il ricorso in appello al Consiglio di Stato e la richiesta di sospensiva delle sentenze del Tar».Il Tar ha emesso due sentenze, accogliendo altrettanti ricorsi contro alcune parti del Piano di gestione dei rifiuti urbani approvato dal Consiglio regionale il 29 aprile 2015.«I presupposti delle sentenze», rileva l'assessore, «si prestano a diverse obiezioni e la Regione ritiene che ci sia un significativo margine per poter ricorrere in appello al Consiglio di Stato».«Malgrado questo presupposto l'annullamento è stato dichiarato solo per la parte di interesse dei ricorrenti. Ad esempio uno dei ricorsi riguarda l'annullamento dell'articolo 15 delle norme tecniche di attuazione del piano, che prevedeva il divieto ampliare le volumetrie delle discariche. Restano pendenti gli altri otto ricorsi, ma fino a nuove sentenze il piano rifiuti continua a essere in vigore, tranne che per i singoli aspetti annullati dal Tar», conclude Bottacin.
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E se sull'Arena hanno pubblicato questo articolo, sempre oggi, sul Corriere di Verona, hanno pubblicato un articolo a titolo: "Accolti i ricorsi contro il piano rifiuti E ora si può «cancellare» Ca’ del Bue", con questo sotto titolo: "Il provvedimento della Regione, che prevedeva ancora l’impianto, dovrà essere modificato".
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Il Tar del Veneto assesta due pesanti colpi al piano rifiuti della Regione. E non sono che i primi: il rischio concreto è che nei prossimo giorni e settimane il provvedimento, che pone uno stop alla realizzazione di nuove discariche e di nuovi inceneritori in Veneto, venga seriamente compromesso. Accogliendo i ricorsi di due aziende su punti specifici del piano, i magistrati amministrativi hanno ricordato che il consiglio regionale ha approvato il provvedimento il 29 aprile 2015, quando si trovava già in regime di «prorogatio» ed era quindi titolato a legiferare solo su provvedimenti di natura urgente. «I presupposti su cui si fondano queste sentenze - afferma l’assessore regionale all’Ambiente Giampaolo Bottacin - si prestano a parecchie obiezioni e la Regione ritiene che ci sia un significativo margine per poter ricorrere in appello al Consiglio di Stato». E tuttavia, proprio una sentenza del Consiglio di Stato - citato dalla terza sezione del Tar veneto che ha emesso le sentenze - ha stabilito che un provvedimento come il piano di gestione dei rifiuti «avendo natura di atto di pianificazione, eccede l’ordinaria amministrazione dell’ente e non può pertanto essere adottato allorché il detto organo versa in regime di `prorogatio». Il Tar, nell’accogliere i ricorsi e condannare la Regione al pagamento delle spese legali, ha annullato il piano rifiuti della Regione «in parte qua e per quanto di interesse» dei ricorrenti. Si tratta di due aziende (rispettivamente la Bergantino e la Terra) che hanno in ballo progetti di discariche per lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto, uno nel comune di Bergantino (Rovigo) e l’altro nella provincia di Treviso: entrambi sono incompatibili con quanto previsto dal provvedimento della Regione che, tra le altre cose, vieta di realizzare discariche contenenti amianto attraverso la riclassificazione di una discarica per rifiuti inerti preesistente (come nel caso del progetto trevigiano) o comunque ad una distanza inferiore a 10 Km da altra discarica «della medesima categoria» (come il progetto rodigino). Cadono quindi queste e altre prescrizioni del piano. Ma il punto è che, contro il provvedimento, ci sono altri otto ricorsi pendenti, di cui la maggior parte vengono dal Veronese: la discarica di Ca’ Baldassarre a Valeggio sul Mincio, la discarica di amianto a Roverchiara, l’impianto di compostaggio della Biogarda sempre a Valeggio, quello della Progeco a San Martino Buon Albergo (che gestisce la discarica di Ca’ Vecchia), e l’inceneritore alimentato a pollina che Agsm avrebbe voluto costruire a Castagnaro. Nel migliore dei casi (ovvero quello in cui successive sentenze non cassino il provvedimento nel suo complesso), il piano rifiuti della Regione Veneto dovrà essere seriamente emendato. Potrebbe essere quella l’occasione, come già avevano suggerito nei mesi scorsi sia il governatore Luca Zaia che l’assessore Bottacin, per cancellare definitivamente l’inceneritore di Ca’ del Bue. Vero è che Agsm ha già chiarito che il progetto di riattivarlo è morto sepolto e che l’impianto diventerà una centrale di produzione di biogas, ma fino a che rimane nel piano - benché depotenziato - può sempre tornare in vita. 

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Ovviamente non entro nel merito degli articoli e mi limito solo ad evidenziarli... ma se oggi sull'Arena e sul Corriere hanno scritto che il TAR ha "bocciato" il Piano Regionale Rifiuti, posso sperare che il TAR possa "bocciare" il Piano Urbanistico Attuativo del Quadrante Europa (che è stato approvato senza la V.A.S.) in modo che tutto il Quadrante Europa sia sottoposto a Valutazione Impatto Ambientale (VIA) e alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS)?

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