Titolo: PROJECT TO PROTECT - PROGETTARE PER PROTEGGERE - Sottotitolo: "Se hai progetti pronti... i soldi per realizzare i progetti da qualche parte li trovi... ma se non hai progetti pronti... i soldi non li troverai mai".

Questa mattina sull'Arena hanno pubblicato un articolo con questo sopra titolo: "IL CASO. La richiesta riguarda i principali scali, il Catullo e il D'Annunzio. Il Catullo prepara il piano di sviluppo: investimenti per decine di milioni sul Catullo", con questo titolo: "Il decreto Giubileo in aiuto agli aeroporti" con questo sottotitolo: "Viene abrogata una vecchia norma: gli investimenti per infrastrutture avranno un percorso più veloce".
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Gli investimenti delle infrastruttre aeroportuali non saranno più considerati strategici ma ordinari. Lo prevede il decreto sul Giubileo in approvazione in Parlamento tra oggi e domani che manda in pensione una norma di quattro anni fa. Quella che aveva tutta l'aria di una cattiva notizia, invece si è rivelata una novità positiva richiesta delle società aeroportuali che vengono così accontentate. Perché? Perché gli investimenti considerati strategici prevedono un iter lungo e complicato per l'approvazione, compreso l'esame al Cipe, come se si trattasse dei lavori dell'Alta Velocità. Ora che gli investimenti infrastrutturali vengono declassati, sarà necessario soltanto ottenere il via libera da Enac per avviare i lavori, oltre ovviamente all'eventuale conferenza dei servizi sul territorio. Si tratta di una norma che va ad abrogare il comma 3 bis dell'articolo 71 della legge 1/2012 e che interessa i sistemi aeroportuali con oltre 8 milioni di passeggeri annui (quindi Malpensa, Linate, Orio al Serio, Venezia, Fiumicino) e il «sistema aeroportuale del Garda con gli aeroporti di Verona e Brescia».«Il Governo Monti», ricorda Arena, «aveva previsto iter molto complicati ed era stata una richiesta nostra al nuovo governo quella di semplificare le approvazioni». Una buona notizia per il Catullo che sta mettendo a punto in questi giorni il Piano di sviluppo aeroportuale che prevede investimenti di decine di milioni di euro.
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A parte che sono sempre curioso di Leggere i Decreti e le leggi approvate prima di commentarle, perchè altrimenti è come gridare di gioia per i "quasi goal" che fa la tua strada e poi alla fine ti trovi nella classifica di campionato come l'Hellas Verona... ultimo. Ma abbiamo fatto tanti "quasi goal"!!! ma poi però gli altri con un solo goal, contro i tuoi tanti "quasi goal", la partita l'hanno vinta loro.
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E già che scriviamo di aeroporti ricordiamo anche questo articolo, sempre dell'Arena di oggi, con sopra titolo: "La Compagnia low cost del Catullo" e titolo: "Volotea nel 2015 a quota 300mila passeggeri", perchè va ricordato che le compagnie low cost se volano sul tuo aeroporto... lo fanno solo se le paghi. 
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E' come che se tu hai un Bar... fai pagare la metà il cappuccio con la brioches, perchè i soldi da regalare ai tuoi clienti per fargli lo sconto, li incassi solo se questi mettono l'auto nel tuo parcheggio (a pagamento ovviamente).
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Evidenziato anche questo dettaglio, ricopiamo il paragrafo finale dell'articolo che cosi recita: "...il Catullo che sta mettendo a punto in questi giorni il Piano di sviluppo aeroportuale che prevede investimenti di decine di milioni di euro". 
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Evidenziato quest'ultimo paragrafo - dove sembra che l'Aeroporto stia predisponendo il Piano di Sviluppo Aeroportuale (credo che dovremmo essere arrivati alla decima versione ormai)- quante di queste "decine di milioni di euro" verranno spese in ottemperanza al Principio Comunitario: "CHI INQUINA PAGA"?
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Ed evidenziato questo... siamo pronti a chiedere quello che ci aspetta e siamo pronti con: PROJECT TO PROTECT - PROGETTARE PER PROTEGGERE, tutte le opere di mitigazione e di compensazione ambientale che ci servono?
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E se questa domanda è ovvia - anche se la sto ripetendo da anni - altrettanto ovvia è la risposta: "Se hai progetti pronti... i soldi per realizzare i progetti da qualche parte li trovi (e/o costringi qualcuno a farteli dare i soldi)... ma se non hai progetti pronti... i soldi non li troverai mai (e nessuno verrà mai a darteli)".
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E visto che siamo in tema di "progetti" ricordiamo quanto pubblicato sulla pagina Facebook di LAND srl oggi con questo commento: "MILANO METROPOLI RURALE. 
Prime azioni della città metropolitana per la valorizzazione del paesaggio agricolo milanese con la creazione del PLIS della Martesana".
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Che evidenziava un'articolo pubblicato su Agricity a titolo: "Firmato il protocollo per l’ istituzione di un Parco locale d’interesse sovracomunale della Martesana
", con questo testo:
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Lunedì 21 dicembre, la Città metropolitana di Milano ha firmato insieme a 12 Comuni (Bellinzago Lombardo, Bussero, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Gessate, Gorgonzola, Inzago, Milano, Pioltello, Pozzo d’Adda, Vaprio d’Adda, Vimodrone) il protocollo per l’Istituzione del Parco locale d’interesse sovracomunale della Martesana (PLIS). Tale protocollo si inserisce nel Piano Territoriale di Coordinamento – costruito dalla Provincia di Milano, e portato avanti oggi dalla Città metropolitana – che individua lungo il Naviglio Martesana aree classificate come “Parchi locali di interesse sovracomunale in fase di riconoscimento o proposti”.
L’iniziativa nasce dai Comuni firmatari e delle associazioni locali che si trovano sull’area metropolitana sottesa al Naviglio Martesana: un’area territoriale multivaloriale, che impegna tutto l’est milanese dal Comune di Milano fino al Parco Regionale Adda Nord. L’idea di istituire un PLIS della Martesana, in un’area complessa dal punto di vista urbanistico e funzionale, nasce dalla necessità di tutelare, riqualificare e valorizzare l’eccellenza ambientale, agricola e storico-culturale di questa zona. Una zona composita, il cui patrimonio si esplica nelle storiche alzaie del Naviglio Martesana; negli spazi verdi che estendendosi anche al di là del confine rivierasco, diventano elementi di connettività territoriale, funzionali al mantenimento delle aree agricole e delle rete ecologica; nel valore storico e culturale dei suoi manufatti idraulici e architettonici.
L’impegno dei Comuni sarà quello di delimitare il perimetro del PLIS attraverso i propri strumenti urbanistici, individuandone anche le forme di gestione. Città metropolitana di Milano, da parte sua, accompagnerà i Comuni nel percorso istitutivo dell’area protetta locale, fornendo un servizio di assistenza e coordinamento. Un percorso che va nella direzione metropolitana di una strategia territoriale fortemente condivisa e partecipata.
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E visto che siamo in tema di alberi (che danno fastidio alla Catullo SpA)... ricordiamo anche quanto pubblicato su Facebook dal Parco del Mincio con questo commento: "Il Gingko, il Gelso Nero, l'Olmo Comune, il Tiglio e il Bancospino sono tra gli alberi che, secondo il CNR-Ibimet di Bologna e University of Southampton, sono in grado di rimuovere le PM10. Ridurre le emissioni è un dovere, ma intanto possiamo piantare più alberi.".
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Post che richiama questo articolo di Greeme a titolo: "I 10 MIGLIORI ALBERI ANTI INQUINAMENTO CHE 'DIVORANO' LE POLVERI SOTTILI" con questo testo: 
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Quali sono i migliori alberi anti inquinamento? In Italia e altrove nel mondo sono in corso degli studi molto interessanti con l’obiettivo di individuare quali siano gli alberi in grado di aiutarci a ridurre l’inquinamento.
Gli studi ora in corso sono condotti dal CNR-Ibimet di Bologna e dall’Università di Southampton, nel Regno Unito. Le ricerche, pubblicate sulla rivista scientifica Landscape and Urban Planning, si sono occupate della situazione della città di Londra e hanno verificato che gli alberi in città rimuovono tra le 850 e le 2100 tonnellate di Pm10 all’anno.
Non dobbiamo però tenere conto soltanto del ben noto Pm10. Infatti, a parere degli esperti, a preoccuparci dovrebbe essere soprattutto il Pm2,5, un particolato molto fine che contiene sostanze derivanti dalle attività umane, come nitrati e solfiti.
Secondo gli studi condotti dall’American Forestry Association, un albero di circa 20 metri di altezza può assorbire ogni anno circa 1000 grammi di particolato. Ecco allora che è facile comprendere quanto gli alberi siano importanti per preservare la nostra salute e per ridurre l’inquinamento.
Scopriamo quali sono 10 tra i migliori alberi che possono aiutarci a ridurre l’inquinamento, con le immagini del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio (Conalpa).
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1) Orniello

alberi 1 orniello

2) Olmo comune

alberi 2 olmo comune

3) Gelso nero

alberi 3 gelso nero

4) Frassino maggiore

alberi 4 frassino maggiore

5) Leccio 

alberi 5 leccio

6) Gingko

alberi 6 gingko

7) Acero campestre 

alberi 7 acero campestre

8) Biancospino

alberi 8 biancospino

9) Bagolaro

alberi 9 bagolaro

10) Tiglio

alberi 10 tiglio
Foto di Alberto Colazilli – Conalpa
Qui la lista completa degli alberi anti inquinamento.

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