Se tu... Aeroporto di Verona paghi Ryanair per incrementare i passeggeri - e cosi mi incrementi anche l'inquinamento - sempre tu Aeroporto di Verona... prima, paghi la realizzazione di tutte le opere di mitigazione e di compensazione ambientale... necessarie per decrementarmi l'inquinamento.

Venerdi sul sito web de: "Il Mattino di Padova" hanno pubblicato un'articolo a titolo: "Tar: il Catullo deve esibire i suoi contratti ad Alitalia", con questo sotto titolo: "VERONA. Alitalia ha il diritto di prendere visione dei contratti stipulati tra l’Aeroporto Valerio Catullo di Verona e la compagnia aerea Ryanair Limited e le società ad essa collegate, in ordine..."
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Con questo testo:
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Alitalia ha il diritto di prendere visione dei contratti stipulati tra l’Aeroporto Valerio Catullo di Verona e la compagnia aerea Ryanair Limited e le società ad essa collegate, in ordine allo svolgimento «di attività promozionali sul sito Ryanair a fronte del pagamento da parte dell’Aeroporto di Verona di ingenti somme di denaro». Lo ha deciso la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale di Venezia, che ha accolto il ricorso presentato da Alitalia, rappresentata e difesa dagli avvocati Stefano Parlatore, Filippo Pacciani e Silvia Cossu. Il 13 aprile 2015 l’Aeroporto di Verona aveva risposto picche alla richiesta di Alitalia di poter accedere agli atti a partire dal 2006. Di qui il ricorso al Tar nel quale Alitalia «evidenziava l’esistenza di una situazione giuridicamente tutelata, capace di comportare ripercussioni negative sulla sfera giuridica» del richiedente, giacché «i contratti stipulati con erogazione di fondi a favore di Ryanair avrebbero falsato il libero gioco della concorrenza». Per il Tar «il diniego all’accesso ai documenti, in questa sede censurato, è illegittimo e va annullato».
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Letto l'articolo... ho cercato la Sentenza del TAR e oggi pubblichiamo anche questa.
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Dopo aver letto l'articolo de: "Il Mattino di Padova" di Venerdi... mi aspettavo che anche l'Arena di Verona e il Corriere di Verona scrivessero un articolo in merito. Ma ne ieri e ne oggi l'Arena ha ancora pubblicato un articolo relativo alla Sentenza del TAR del Veneto n° 1306 del 9 Dicembre 2015 e solo oggi il Corriere di Verona ha pubblicato un articolo a titolo: "Cade il segreto sui contratti «tossici» tra Catullo e Ryanair".
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VERONA. Cosa prevedevano davvero i contratti «tossici» siglati con Ryanair nel 2010 che hanno rischiato di affossare per sempre l’aeroporto Catullo? Davvero, come sostenne Meridiana in un esposto alla Commissione Europea, la compagnia irlandese riceveva un incentivo di ben 25 euro a passeggero? E cosa prevede il nuovo accordo siglato nel dicembre dell’anno scorso che ha permesso il ritorno del vettore low-cost irlandese a Verona? A queste domande potrà ora trovare risposta Alitalia, che ha ottenuto dal Tar di ricevere copia di tutti i contratti, finora mai resi pubblici perché coperti da segreto industriale, intercorsi tra Catullo e Ryanair dal 2006 ad oggi. 
La querelle tra Catullo e Ryanair sembrava ormai destinata agli archivi, dopo che il ritorno della compagnia low-cost a Verona l’anno scorso aveva fatto dimenticare il clamoroso divorzio del settembre 2012. Invece, adesso tutto torna di attualità. Da un lato, il management attuale dell’aeroporto ha appena formalizzato l’azione di responsabilità (deliberata dal cda proprio nel 2012) contro l’ex amministratore delegato Massimo Soppani, che tra le altre cose firmò il contratto «capestro» con Ryanair che - si disse all’epoca - causò al Catullo perdite di sei milioni di euro l’anno. Dall’altro, i giudici del Tar del Veneto hanno appena accolto un ricorso di Alitalia che si era vista negare dall’aeroporto una richiesta di accesso agli atti per tutti i contratti tra Catullo e Ryanair (o sue società collegate, come Airport Marketing Services Limited), aventi a oggetto «l’erogazione dei servizi aeroportuali e/o la prestazione di servizi di qualsiasi tipo». 
Nel suo ricorso, Alitalia spiega di aver appreso dalla stampa di contratti «in affidamento diretto» e quindi senza alcuna selezione per attività promozionali che avrebbero comportato il pagamento «di ingenti somme di denaro e di sconti sul servizio di handling» a favore di Ryanair da parte dell’aeroporto veronese. Ritenendosi potenzialmente danneggiata da possibili condizioni di favore garantite a un suo concorrente, Ryanair aveva fatto un accesso agli atti, che il Catullo gli aveva negato. Ma, secondo i giudici amministrativi di Venezia, Alitalia è titolare di un «interesse qualificato, concreto ed attuale all’acquisizione degli atti richiesti, in quanto vettore che opera in concorrenza con Ryanair e, quindi, interessato al regolare svolgimento dell’attività commerciale di cui si tratta». Il Catullo dovrà provvedere alla consegna dei documenti entro venti giorni dalla notifica della sentenza, depositata lo scorso 9 dicembre, a meno che non decida di ricorrere in appello al Consiglio di Stato. 
Singolare, in ogni caso, la tempistica della mossa di Alitalia, che intende utilizzare i documenti che acquisirà anche e soprattutto per «far valere nelle sedi competenti le proprie ragioni». La richiesta di accesso agli atti è infatti dello scorso 16 marzo, due settimane prima del nuovo debutto di Ryanair dal Catullo il primo aprile, in virtù di un nuovo contratto che venne definito «economicamente sostenibile» dall’amministratore delegato del Catullo Paolo Simioni e che aveva messo fine al contenzioso da 8,4 milioni di euro che Ryanair aveva promosso contro l’aeroporto veronese. 
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Letto questi articoli - ma sopratutto letto la Sentenza del TAR - io insisto nelle mie considerazioni e resto della mia idea: "Se tu... Aeroporto di Verona paghi Ryanair per incrementare i passeggeri - e cosi mi incrementi anche l'inquinamento - sempre tu Aeroporto di Verona... prima, paghi la realizzazione di tutte le opere di mitigazione e di compensazione ambientale... necessarie per... decrementarmi l'inquinamento" e poi con i soldi che ti restano paghi per incrementare gli inquinamenti.

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