Interessante questa iniziativa del Corriere della Sera che inizia oggi 08‎ ‎ottobre e termina il ‎26‎ ‎ottobre che si basa su questa domanda: "Expo dopo Expo cosa fare nell’area dell’Esposizione Universale?". Quasi quasi... scrivo pure io!!!!

E' noto che sono un lettore, oltre che dell'Arena, per le notizie locali, anche del Corriere della Sera (anche se solo per il motivo che 6 giorni su 7 - allegato al quotidiano nazionale - c'è il Corriere di Verona) e pertanto spesso leggo articoli che solleticano la mia parte... "creativa".
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E dato che anche oggi ho già letto i due quotidiani, segnalo come interessante questa iniziativa del Corriere della Sera - che inizia oggi 08‎ ‎ottobre e termina il ‎26‎ ‎ottobre - che si basa su questa domanda: "Expo dopo Expo cosa fare nell’area dell’Esposizione Universale?"... e pertanto... quasi quasi... scrivo pure io!!!!
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Ho scoperto questa iniziativa dopo aver letto questo articolo: "Expo dopo Expo: quale futuro per l’area dell’Esposizione dopo il 2015? Raccontaci la tua idea Partecipa", con questo sotto titolo: "Il Corriere della Sera lancia — insieme a Oxway — una «sfida di idee» tra i lettori per capire come immaginano la seconda vita dei 110 ettari del sito di Rho".
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La domanda che visitatori anche distratti si pongono una volta usciti dai cancelli di Expo è: cosa accadrà tra qualche mese dei tanti padiglioni che abbiamo visitato e dell’area dell’esposizione? L’ipotesi più accreditata è quella di trasferire qui le strutture scientifiche dell’Università Statale attualmente a Città Studi. C’è anche chi ipotizza di creare una cittadella dell’innovazione, chi immagina una sorta di “Silicon Valley” dell’agricoltura e dell’agroalimentare, e chi infine ha lanciato l’idea di costruire delle residenze per studenti o per l’accoglienza ai migranti. Ma le proposte non finiscono qui. Il Corriere della Sera lancia — insieme alla start up Oxway — una «sfida di idee» tra i lettori per capire come immaginano la seconda vita dei 110 ettari del sito: 1 milione e 100 mila metri quadrati, uno spazio equivalente a 154 campi da calcio, 63 volte piazza del Duomo a Milano e 12 volte il Circo Massimo a Roma. 
Ecco come partecipare
Sulla piattaforma ogni partecipante può esprimere da oggi a venerdì 16 ottobre il proprio punto di vista in un massimo di 2000 caratteri, avanzando una proposta in lingua italiana e successivamente valutando e commentando le proposte altrui. Le trenta migliori idee, scelte da una giuria di qualità formata dai giornalisti della Redazione del Corriere, riceveranno un abbonamento semestrale alla Digital Edition. Ma attenzione: non basterà una bella proposta nella prima settimana, servirà anche commentare con spirito collaborativo - e migliorativo - quelle degli altri utenti e votarle nella seconda settimana (dal 17 al 21 ottobre) fino a discuterle nella terza (dal 22 al 26 ottobre, quando terminerà l’iniziativa). Come in una vera camera di regia. Ogni partecipante può invitare, usando l’apposito bottone “Invita un amico”, altre persone utili alla discussione, purché maggiorenni. Il tasso di collaborazione verrà calcolato utilizzando alcuni indicatori come il tempo attivo passato nel challenge, il numero di proposte votate e la partecipazione alla fase di discussione. Non resta quindi che iniziare la sfida! 
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E se questo era l'articolo pubblicato sul sito web del Corriere della Sera, sull'edizione cartacea il titolo della stessa notizia è in un articolo a titolo: "La sfida delle idee per il dopo Expo su Corriere.it", con questo sopra titolo: "Da oggi le proposte dei lettori".
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Per rispondere alla domanda del Corriere: "Expo dopo Expo cosa fare nell’area dell’Esposizione Universale?" non avrei molto tempo da perdere... se non sintetizzare quanto ho già scritto all'Amministrazione Comunale di Sommacampagna nella PEC del 23.7.2015.
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Al Sindaco di Sommacampagna 
e per conoscenza all'Assessore all'Urbanistica, 
all'Assessore alla Cultura/Turismo 
e all'Assessore all'Ecologia e LL.PP
con la presente - in ALLEGATO - si invia il documento avente ad oggetto: "Considerazioni relative all’Art. 27: “Porta di Sommacampagna” e all’Art. 19: “Mirabilia” del P.A.Q.E. che caratterizzano l’A.T.O. n° 7 “Infrastrutture della pianificazione sovraordinata”".
Ad integrazione di questo documento scaricabile anche dal web da questo link:
Si segnalano i due principali documenti che sono parte integrante di queste considerazioni che possono essere scaricati da questi altri due link:
Distinti saluti
Beniamino Sandrini
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Ed in merito all'idea che mi è venuta, la "CITTA' della MUSICA dell'IMMAGINE e dell'ARTE - CITTA' M.I.A." e che ho già segnalato all'Amministrazione Comunale di Sommacampagna, ricordo questo altro articolo del Corriere a titolo: "Milano Expo, la Scala prenota l’area di Rho per il caveau delle scenografie" e con sotto titolo: "Micheli Nel cda già pronto il piano per trasferire i materiali in container Progetto su 50 mila metri quadrati. «Risparmi per il Piermarini» Balducci Riaprire i Navigli? Gli studi sono pronti, ma servono risorse".
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Anche il Teatro alla Scala si prenota per il dopo Expo. Nell’area dell’Esposizione andrebbe ad occupare una superficie di 50 mila metri quadrati, per conservare le scenografie che adesso sono nei magazzini del Piermarini all’ex Ansaldo di via Tortona. «Ne abbiamo discusso questa mattina nel consiglio di amministrazione e c’è già un progetto del Politecnico per trasferire i materiali sul sito all’interno di container - ha spiegato Francesco Micheli, consigliere nel cda -. È un’operazione importante perché i costi di stoccaggio sono elevati. Abbiamo verificato che si spende meno a rifarle piuttosto che a conservarle per più di cinque anni». Anche la Scala sul sito dell’Esposizione allora: «Il nostro progetto si sposa con l’ipotesi presentata dal rettore della Statale che trasferirebbe il campus di Città Studi e il piano dell’università prevede la creazione di una “città del suono” con aule del Conservatorio».
La «prenotazione» del Piermarini è stata annunciata ieri in un incontro sul dopo Expo organizzato dal Politecnico con il commissario Giuseppe Sala e l’assessore all’Urbanistica (ed ex prorettore dell’ateneo) Alessandro Balducci. Ancora un’occasione per ribadire l’urgenza. Due (almeno) le questioni aperte: la composizione della società Arexpo proprietaria dell’area e la definizione di un interlocutore. Lo ha ripetuto l’assessore: «Un piano per il dopo Expo c’è. Aspettiamo l’ingresso del governo in Arexpo, la definizione di una nuova governance con un commissario, un’autorità o un dominus come ha detto il sindaco Pisapia. E poi lo studio di fattibilità». Sala ha aggiunto: «Giusto l’ingresso dello Stato in Arexpo ma la governance dev’essere chiara, dev’essere chiaro chi comanda. Non sono l’unico a poterlo fare, ma si sveglino a trovarlo perché bisogna partire a razzo».
Tema dell’incontro al Politecnico, con il rettore Giovanni Azzone e con l’editorialista del Corriere Giangiacomo Schiavi, la «legacy» di Expo. Non soltanto lo sviluppo dell’area, allora. Di un nuovo asse «da città metropolitana» ha parlato Balducci: «Porta Nuova, scalo Farini, Expo, Bovisa, Arese, Malpensa: può essere una direttrice di sviluppo con parchi universitari e nuove imprese». E ha rilanciato la riapertura dei Navigli il commissario Sala: «Non è follia». «Il Politecnico ha già preparato gli studi. Ma bisogna trovare le risorse», la risposta di Balducci. Il lascito per la città e le prossime tappe, ormai vicinissime a meno di un mese dalla fine. «Prima il via al progetto definitivo - ha chiarito l’assessore -. Poi si affronterà quello transitorio o “fast post”. Il padiglione Zero? Per il ruolo che ha avuto sarebbe da conservare». 
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E tanto per rimanere in tema - cercando nello stesso tempo di inviare anche dei messaggi subliminali all'Amministrazione Comunale di Sommacampagna - ricordiamo la Lettera del Commissario Unico dell'EXPO: Giovanni Sala che è stata pubblicata ieri sul Corriere a titolo: "Il rilancio del Turismo è l'Eredità dell'EXPO" con sopra titolo: "Eccellenza Italiana. L'esposizione universale sta per concludersi, ma il dibattito non va limitato all'utilizzo dell'area che la ospita. In questi mesi siamo stati apprezzati per la capacità di organizzazione e accoglienza, quindi il nostro sistema funziona e andrebbe valorizzato".
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Ed in merito al DOPO EXPO segnalo questo articolo: "Padiglione Zero scatta la petizione per salvarlo Video" con sotto titolo: "Shiaké Bonadeo promotrice dell’iniziativa: «Non permetteremo che lo distruggano». Ma il contratto con Arexpo è chiaro: l’area va restituita libera entro il 30 giugno 2016".
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Sempre in merito al DOPO EXPO segnaliamo anche questo altro articolo a titolo: "Arte, hotel e shopping: turisti da record. Incassi per 190 milioni (grazie ai cinesi)" e con sottotitolo: "Il Comune: bene la sinergia tra sito e città. «Dall’Oriente i visitatori che spendono di più»".

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