Se sul Corriere di Verona oggi c'è questo intervento di Giorgio Bennati: "Arte, cultura, cibo. facciamo di Verona un'Expo permanente", posso aspettarmi, anche sull'Arena, un'intervista del mio Sindaco in un articolo a titolo: "Musica, Immagini, Arte (Cultura e Cibo). Facciamo di Sommacampagna un'Expo permanente con il Parco a Tema CITTA' M.I.A."

Oggi avrei dovuto scrivere dell'altro in continuazione di quello che ho scritto ieri, ma se sul Corriere di Verona oggi c'è questo intervento di Giorgio Bennati: "Arte, cultura, cibo. facciamo di Verona un'Expo permanente", posso aspettarmi, anche sull'Arena, un'intervista del mio Sindaco in un articolo a titolo: "Musica, Immagini, Arte (Cultura e Cibo). Facciamo di Sommacampagna un'Expo permanente con il Parco a Tema: CITTA' M.I.A."... visto che questa "mia proposta" è stata già inviata al Comune?
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Arte, cultura, cibo Facciamo di Verona un’Expo permanente
Sono stato nei giorni scorsi all’Expo ma ho deciso di ritornarci varie volte prima della sua chiusura (30 ottobre). Evento bellissimo, ben strutturato e funzionale, meraviglioso nei contenuti, utilissimo, grandi emozioni, entusiasmante. Una gioia immensa. 
Sono rimasto per 13 ore (apre alle 10 e chiude alle 23) e ho potuto visitare solo un quarto del tutto, essendo molto vasto. Bello anche lo spettacolo serale del Cirque du Soleil, di grande livello, acrobatico. 
Com’è noto, il tema di questa Expo 2015 è «Nutrire il pianeta, energia per la vita». Un viaggio attraverso tutto ciò che riguarda l’alimentazione. Piacevole, pertanto, anche per l’esperienza conviviale unica che ti permette di conoscere realtà e tecniche alimentari desuete, innovative e di grande spessore. Una gioia per tutto il nostro corredo sensoriale. Un giro del mondo straordinario e appagante, culture diverse, realtà sconosciute (soprattutto alcuni Paesi africani e orientali). 
Mi sono detto: sarebbero da programmare le proprie vacanze estive all’Expo e sarebbe una magnifica vacanza. 
Il pensiero è andato anche alla mia città, Verona appunto, e alle sue copiose ricchezze storiche e culturali, alla sua vocazione turistica, alle stimolanti realtà ivi presenti e alla grande potenzialità ancora inespressa e mi sono altresì detto: l’esperienza dell’Expo ci può offrire uno spunto di riflessione su come progettare il rilancio turistico e culturale della nostra città. 
Sarebbe utopico fare di Verona una Expo permanente? Non credo lo sia. 
Potrebbe essere interessante provarci. Su queste pagine abbiamo spesso evidenziato le peculiarità e la grande attrattiva che esprime Verona e il suo territorio: l’eccellente e unico anfiteatro areniano e il teatro romano ma anche le splendide testimonianze medioevali, rinascimentali e asburgiche, le fortificazioni, i palazzi e le costruzioni sanmicheliane, le chiese, i chiostri, i giardini, i musei, i teatri, il circuito dei castelli medioevali del territorio veronese, i luoghi napoleonici e risorgimentali, il lago di Garda, la Lessinia e molto altro.
Come non considerare poi le tipicità enogastronomiche e vitivinicole (realtà queste uniche e affascinanti), l’eccellente ristorazione, la solida ricettività, il vicino aeroporto, una viabilità funzionale e un’offerta di parking più che soddisfacente. 
Oltre a questo il festival lirico areniano, quello al teatro romano e molte altre iniziative che potranno essere ulteriore e primaria attrattiva turistica se ben gestite e viste esternamente come eccellenze di qualità e di professionalità. 
Come fare? Serve un cambio di passo verso una vera e completa opera sinergica fra tutte le strutture interessate. Basta tavoli di discussione, basta proclami, basta chiacchiere inutili e inconcludenti. 
L’Expo, con la sua organizzazione, la sua capacità di marketing e di comunicazione, la sua forza unificante e propositrice può essere un punto di riferimento per quanti vorranno fare di Verona una Expo permanente. 
Ad augusta per angusta (A cose eccelse si giunge per vie difficili).
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A questo articolo non aggiungo alcun commento - perchè già il titolo di oggi è già un commento - se non ricordare come termina l'intervento di Giorgio Bennati: "Ad augusta per angusta (A cose eccelse si giunge per vie difficili)" e concludo ricordando la PEC che ho inviato al Comune di Sommacampagna in data 23 Luglio 2014.
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Al Sindaco di Sommacampagna 
e per conoscenza all'Assessore all'Urbanistica, 
all'Assessore alla Cultura/Turismo 
e all'Assessore all'Ecologia e LL.PP
con la presente - in ALLEGATO - si invia il documento avente ad oggetto: "Considerazioni relative all’Art. 27: “Porta di Sommacampagna” e all’Art. 19: “Mirabilia” del P.A.Q.E. che caratterizzano l’A.T.O. n° 7 “Infrastrutture della pianificazione sovraordinata”".
Ad integrazione di questo documento scaricabile anche dal web da questo link:
Si segnalano i due principali documenti che sono parte integrante di queste considerazioni che possono essere scaricati da questi altri due link:
Distinti saluti
Beniamino Sandrini
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Io... se fossi il Sindaco di Sommacampagna... questo articolo me lo leggerei bene e poi andrei a leggere quanto il sottoscritto ha già inviato in Comune e/o altre "Comunicazioni" che nel frattempo potrebbero essere stata inviate via PEC all'attenzione dell'Amministrazione Comunale.

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