News di AeroHabitat a titolo: "Bergamo Orio al Serio: il Consiglio di Stato respinge il ricorso SACBO ENAC", con sottotitolo: "E' una sentenza che assume un valore "universale"! Rimane, tuttavia, la modalità di elaborazione dell'INM".

Oggi avrei dovuto pubblicare l'OSSERVAZIONE-PROPOSTA n° 03 al PIANO degli INTERVENTI, ma dato che mi ci vuole più tempo... non l'ho ancora finita e dato che volevo anche scrivere in merito ad una INCHIESTA di Repubblica a titolo: "Il rumore che avvelena l'Italia", approfitto per scrivere in merito al RUMORE AEROPORTUALE.
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Per dovere di cronaca va precisato che l'inchiesta di Repubblica inizia con questo sottotitolo: "Diecimila vittime l'anno in Europa a cui vanno aggiunti casi crescenti di malattie cardiache, insonnia e problemi cognitivi per i bambini. Meno conosciuto di quello atmosferico, l'inquinamento acustico ci costa ogni anno un pesante tributo in termine di salute. Le leggi per tenere i decibel sotto controllo ci sarebbero, ma sono ampiamente disattese. Come dimostrano i casi dei quartieri attraversati dalle autostrade, di quelli a ridosso degli aeroporti e il nostro viaggio nel centro di Roma muniti di un fonometro"... prima vi ricordo questo.
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E visto che l'argomento di oggi è il RUMORE AEROPORTUALE... vi lascio ad una News di Aero Habitat a titolo: "Bergamo Orio al Serio: il Consiglio di Stato respinge il ricorso SACBO ENAC", con sottotitolo: "E' una sentenza che assume un valore "universale"! Rimane, tuttavia, la modalità di elaborazione dell'INM".
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Ma se la sentenza del TAR Lombardia, sez. Brescia, confermata dal Consiglio di Stato per l'aeroporto di Bergamo Orio al Serio avesse validità sui restanti scali aerei del Belpaese non si rende, forse, necessario riconsiderare la quasi totalità delle zonizzazioni acustiche dell'intono aeroportuale della Penisola?
Qualora la disciplina dei piani di zonizzazione acustica debba essere preceduti da Valutazione Ambientale Strategica, trattandosi di atti di pianificazione che ai sensi dell’art. 5 D.lgs. 152/06 restano soggetti a tale procedura preventiva, perché non presentare ricorsi in altri aeroporti?
La querelle "giuridica" sorta sulle tempistica della zonizzazione acustica aeroportuale e quindi "comunale" non risolve comunque la questione relativa all'elaborazione della mappa acustica e quindi alla modalità di utilizzo dell'INM. Il modello matematico indispensabile a verificare le stime dell'impatto delle emissioni sonore a terra (ground noise) e in volo (flight noise).
La sola modalità cin grado di stimare il "reale" impatto sull'intorno delle piste e dei piazzali di manovra dei velivoli.
La decisione a questo punto passa ai cittadini, ai loro comitati e, magari, anche alle amministrazioni comunale che non hanno "digerito" le delibere delle Commissioni Aeroportuali.
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A riguardo presentiamo il comunicato stampa dell'Associazione "Colognola per il suo futuro".
Comunicato stampa dell’Associazione “Colognola per il suo futuro”
L’Associazione “Colognola per il suo futuro” comunica che il Consiglio di Stato, in data 12/03/2015, ha respinto il ricorso inoltrato da Enac e Sacbo contro l’annullamento della zonizzazione acustica aeroportuale (approvata dalla Commissione aeroportuale nel novembre 2010) decretato dal Tar di Brescia con sentenza del 15/07/2013.
La sentenza ha confermato la legittimità di quella del Tar, secondo cui la zonizzazione acustica aeroportuale si sarebbe dovuta effettuare dopo l’attuazione di una Valutazione Ambientale Strategica (VAS), in base alle direttive UE ed alla legge 152/2006 che le ha recepite. Desideriamo sottolineare che il pronunciamento del Consiglio di Stato è motivo di soddisfazione per la popolazione che ha sostenuto il peso di tale azione giudiziaria: sono stati i cittadini di Colognola (insieme ad un solo sottoscrittore che non risiede nel quartiere) a portare avanti la causa e ad assumerne tutti gli oneri, con il sostegno e l’impegno organizzativo dell’Associazione “Colognola per il suo futuro” e con il supporto legale di “Codici”.
Va ricordato che solo il Comune di Azzano S. Paolo ha affiancato la nostra azione, costituendosi in giudizio (in secondo grado) contro Enac.
Il motivo che ha spinto i residenti di Colognola ad avviare l’azione giudiziaria non è solo di carattere formale, ma sostanziale: la zonizzazione acustica aeroportuale aveva infatti disconosciuto i diritti del nostro quartiere, penalizzandone pesantemente la vivibilità e concentrando su di esso tutto il traffico degli aerei in decollo.
Ci aspettiamo ora che la nostra Amministrazione Comunale riveda le scelte precedenti (dettate solo da valutazioni politiche e non da motivi tecnici) e concretizzi il suo impegno, affinché anche i residenti di Colognola vengano tutelati.
Desideriamo ribadire che noi non intendiamo assolutamente calpestare i diritti altrui; chiediamo però che anche i nostri siano riconosciuti: dal momento che l’aeroporto è una risorsa per tutti, i disagi devono essere ripartiti in modo equo.
Non va dimenticato che un aeroporto come “Il Caravaggio”, innestato in un tessuto urbano fittamente antropizzato, non può non avere limiti al suo sviluppo, a meno che per “sviluppo” non si intenda l’ottimizzazione di performance economiche, a danno della popolazione, della sua salute e sicurezza.
Associazione “Colognola per il suo futuro”.
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Pur avendo Autostrade, Aeroporto, Interporto, Tangenziali, Ferrovie, Cave e Discarica, a Caselle non c'è nessuno che si preoccupa dell'inquinamento generato da queste infrastrutture e pertanto se "qualcuno" volesse muoversi ricordo - dove poter copiare cosa fanno altri - il sito web di ""Colognola per il suo futuro"".
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Io insisto nel sostenere che Caselle 
sia "leggermente" inquinata... 
eppure c'è qualcuno che vuole costruire un 
NUOVO Centro Commerciale da 74.000 mq.  
... non è che stiamo esagerando?

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