Perchè il Comune di Sommacampagna non vende le quote della Aeroporto Catullo SpA? Dalla Tribuna di Treviso - 23.12.2013 - "Aeroporto Canova addio, Treviso esce da Aertre" - 24.12.2014 - "Aeroporto Canova. Il Comune di Treviso vende le sue quote".

Da quando il Comune di Villafranca - vendendo quasi tutta la sua partecipazione azionaria della Società Aeroportuale - ha permesso l'ingresso di SAVE SpA nella Catullo Spa, da allora mi sto chiedendo il... perchè il Comune di Sommacampagna non vende le quote della Aeroporto Catullo SpA
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Il 23 Dicembre scorso sul sito web del Comune di Treviso è stato pubblicato questo Comunicato Stampa a titolo: "Il consiglio comunale approva la vendita delle quote di Aertre di proprietà del Comune" con questo sottotitolo: "Il consiglio comunale approva la vendita delle quote di Aertre di proprietà del Comune. Manildo: “Nessun cambiamento dal punto di vista dei rapporti istituzionali. Continuiamo ad approfondire il rapporto tra sviluppo e sostenibilità"" e questo testo:
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“Dal punto di vista istituzionale la vendita delle quote di Aertre decisa ieri dal consiglio comunale non modificherà nulla nel rapporto tra Comune e aeroporto. Dal punto di vista societario invece la situazione economica e la governance di Aertre erano tali per cui il consiglio comunale non poteva restare sordo alle istanze della Corte dei Conti e dei revisori contabili. Useremo comunque questo tempo per avviare ulteriori approfondimenti dal punto di vista societario. Sul fronte dell’aeroporto invece continuerà il lavoro avviato già nei mesi scorsi da parte del gruppo di lavoro che oltre al Comune vede coinvolti anche Aertre, Save e a breve anche gli altri comuni interessati al futuro dello scalo trevigiano: Quinto di Treviso e Zero Branco. Continuiamo ad approfondire il rapporto tra sviluppo e sostenibilità: questa è una condizione per noi irrinunciabile". 
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Ed in merito al fatto che anche il Comune di Treviso ha deciso di uscire alla società che gestisce l'Aeroporto Canova, dalla Tribuna di Treviso del 23.12.2013 si può leggere questo articolo a titolo: "Aeroporto Canova addio, Treviso esce da Aertre" con sottotitolo: "Il Comune ha deciso di mettere in vendita le sue quote all'interno della società che oggi gestisce lo scalo ed è controllata da Save"... con questo testo:
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Il consiglio comunale di Treviso approva la vendita delle quote di Aertre di proprieta' del Comune. Quel piccolo 2,689% che l'amministrazione aveva mantenuto dopo l'operazione di "concambio" con la quale aveva ceduto la maggioranza della società al colosso veneziano Save.
Il Comune di fatto esce dalla gestione dello scalo, "ma non intendiamo con questo lasciare carta bianca" dice il sindaco Giovanni Manildo rassicurando quanti temono che l'amministrazione, uscendo da Aertre, non abbia più voce in capitolo sull'aeroporto, e soprattutto nel grande dibattitto sul piano di sviluppo presentato da Save. La società veneziana ha infatti presentato un ambizioso piano di ampliamento dello scalo, sia per numero dei voli, che per infrastrutture.
Un progetto che doveva prendere piede nel 2011 ma che si è scontrato contro i tre no della commissione Via nazionale, e ora anche con le perplessità della nuova amministrazione targata Manildo. Oggi, per giusta, il Canova è sotto indagine del ministero dell'Ambiente.
"Sul fronte dell'aeroporto invece continuerà il lavoro avviato già nei mesi scorsi da parte del gruppo di lavoro che oltre al Comune vede coinvolti anche Aertre, Save e a breve anche gli altri comuni interessati al futuro dello scalo trevigiano: Quinto di Treviso e Zero Branco. Continuiamo ad approfondire il rapporto tra sviluppo e sostenibilita': questa e' una condizione per noi irrinunciabile".
A sentire il comune di Treviso, la quota di minoranza in Aertre comunque non permetteva di far valere la posizione del comune in sede di consiglio di amministrazione, "meglio operare da fuori".
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E sempre dalla Tribuna di Treviso del 24.12.2014 si può leggere questo altro articolo a titolo: "Aeroporto Canova. Il Comune di Treviso vende le sue quote", con questo sottotitolo: "Via libera dei Trecento: «Via dalla gestione diretta» Manildo: «Save faccia subito le barriere fono-assorbenti»" e questo testo:
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«Il Comune esce da AerTre, perché di fatto al suo interno non contava nulla, dato che comanda Save. Ma politicamente parlando saremo ancor più presenti di oggi pretendendo da Save quello che chiede anche il ministero dell’Ambiente: mitigazioni ambientali per l’aeroporto già com’è oggi, altrimenti Save se lo può scordare, l’ampliamento, che dovrà comunque essere fatto nel rispetto dell’ambiente». A parlare è il sindaco Giovanni Manildo, dopo che lunedì il consiglio comunale di Treviso ha deciso di vendere le proprie quote societarie in AerTre (e così salterà anche il presidente AerTre di nomina del Comune, Gianni Garatti, che forse verrà sostituito da Zeno Giuliato).
E così ora la palla passa alla giunta Manildo, che aveva già annunciato l’intenzione di uscire dalla società che gestisce l’aeroporto Canova. Una società nella quale Ca’ Sugana detiene oggi solo il 2,65% delle quote, pari a circa 370 mila euro, mentre la parte del leone la fa la veneziana Save.
Ma proprio l’uscita del Comune di Treviso dalla società che gestisce l’aeroporto del capoluogo permetterà, paradossalmente, maggiore peso di Ca’ Sugana nel controllo dello sviluppo urbanistico dello scalo promesso dalla Save. Con un punto fermo però: Save entro la fine del prossimo anno dovrà garantire maggiore sostenibilità del Canova così com’è oggi: «È comunque una esagerazione puntare, con l’ampliamento previsto da Save, a 29 mila voli all’anno», sottolinea Manildo, «tanto più che già con gli attuali 16.300 all’anno al Canova mancano barriere fonoassorbenti e quant’altro serve a migliorare la convivenza dello scalo con quello che gli sta attorno. Già ai primi di gennaio il gruppo tecnico che ho messo in piedi stabilirà come ci si deve muovere. E il Comune, che comunque può gestire lo sviluppo urbanistico della città, si farà sentire. Ma dico già che i lavori di mitigazione vanno fatti subito, come dice il ministero dell’Ambiente. Dal punto di vista istituzionale la vendita delle quote di AerTre non modificherà però nulla nel rapporto tra Comune e aeroporto. Dal punto di vista societario invece la situazione economica e la governance di AerTre erano tali per cui il consiglio comunale non poteva restare sordo alle istanze anche della Corte dei Conti e dei revisori contabili, che ci sollecitavano a vendere le quote».
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Letto questi due articoli - dove appare evidente che il Comune di Treviso cede il 2,65% delle quote societarie di Aertre SpA - se adesso noi andiamo a collegarci al sito web dell'Aeroporto Catullo e clicchiamo su "Governance", leggiamo che: 
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Gli aeroporti di Verona e Brescia, sono cresciuti di pari passo con il loro territorio di riferimento, una delle aree più dinamiche d'Europa. Essi danno un contributo tangibile allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio. Gli aeroporti di Verona e Brescia sono gestiti dalla società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca Spa, la cui composizione societaria è riportata nel grafico che segue:
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Se AEROGEST possiede il 47,02% della Catullo SpA e la SAVE possiede il 35% e tra gli altri enti che complessivamente possiedono il 4,72%... il Comune di Sommacampagna possiede lo 0,119% della Catullo SpA la posso scrivere di nuovo la domanda: "Perchè il Comune di Sommacampagna non vende le quote della Aeroporto Catullo SpA?".
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Ed in merito all'uscita del Comune di Sommacampagna dalla Aeroporto Catullo SpA - incassando anche i relativi compensi per la vendita delle quote societarie - ricordo quanto dichiarato dal Sindaco di Treviso: «Il Comune esce da AerTre, perché di fatto al suo interno non contava nulla, dato che comanda Save. Ma politicamente parlando saremo ancor più presenti di oggi pretendendo da Save quello che chiede anche il ministero dell’Ambiente: mitigazioni ambientali per l’aeroporto già com’è oggi, altrimenti Save se lo può scordare, l’ampliamento, che dovrà comunque essere fatto nel rispetto dell’ambiente». 

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