Che l'Aeroporto "Valerio Catullo" abbia deciso di fare della "BENEFICIENZA" e di aderire alla campagna di "TELETHON"... non può che farmi piacere. Ma prima di raccogliere soldi per "guarire le persone"... non sarebbe meglio fare tutte quelle azioni preventive per "impedire che le persone si ammalino"... a causa dell'inquinamento generato dalle attività Aeroportuali?

Ieri sul Corriere della Sera c'era un articolo con questo titolo: "L’inquinamento uccide, anche a basse dosi" con questo sopra titolo: "L’ALLARME" con questo sottotitolo: "Sono le polveri sottili i veri «killer» per la nostra salute. Lo indicano i risultati di un grande studio europeo" e con questo testo:
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Sulla chiusura ufficiale dell’anno dell’aria, tenutasi a Strasburgo, cade come un macigno un nuovo studio che ha esaminato concentrazioni di polveri e ossidi di azoto e mortalità a lungo termine in 13 località europee. Brutte notizie, e piuttosto solide. Brutte, perché lo studio dice che all’aumento di 5 microgrammi/metro cubo di polveri sottili (PM2,5) il rischio di morire anzitempo cresce del 7% (GUARDA - I livelli di PM2,5 nelle città italiane). Si badi bene: per ogni 5 microgrammi in più. Visto che fra le 13 località esaminate ce ne sono alcune (soprattutto nei Paesi nordici) che non raggiungono la media annua di 10 microgrammi/metro cubo di PM2,5, mentre altre (come Torino e Varese) superano i 30 mg/m3, la differenza di 20-25 ug/m3 si traduce in un aumento del rischio per i torinesi e i varesotti del 30-35% rispetto ai cittadini finnici, che pure non ne sono esclusi. Anche a esposizioni molto basse, infatti, si nota un effetto sulla mortalità. Ciò non toglie che vi sia una bella differenza fra città più e meno inquinate, che si può trasporre anche in Italia, per esempio fra i centri della pianura padana, da Milano a Torino, da Brescia a Mantova) e le cittadine del Centro-Sud meno trafficate e afflitte da polveri e gas. Fra i due estremi considerati nello studio europeo stanno le altre città indagate, fra le quali Roma, San Sebastian, Atene, Oxford e altre località in Svizzera, Svezia, Norvegia, Francia, Paesi Bassi.
LO STUDIO «ESCAPE» - Perché proprio queste e non altre? Perché in quelle aree sono stati arruolate decine di migliaia di persone in uno studio che dura da anni e di cui questa indagine è solo l’ultima in ordine di tempo: lo studio «ESCAPE» (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects, coordinato dalla Università di Utrecht in Olanda) ha seguito in media per quattordici anni 22 coorti di popolazione europea (concentrate in 13 città), per un totale di 367.251 partecipanti. Nel periodo considerato ha contato 29.076 decessi, di cui una parte si deve all’inquinamento dell’aria. Ciò che rende estremamente solido e credibile questo risultato è che questa popolazione campione è stata messa in relazione con i livelli annui di inquinamento per le polveri (PM2,5 e PM10) e per gli ossidi di azoto in base alla residenza e alla vicinanza o meno a strade trafficate. Non solo: di queste persone sappiamo anche quanti fumavano, bevevano alcolici, quanto pesavano, qual era il loro livello di colesterolo, la loro pressione, quanta frutta mangiavano, che livello di studio avevano e se lavoravano o meno. In questo modo è stato possibile correlare le morti alle concentrazioni di inquinanti in prossimità delle residenze, e correggere i risultati in base alle abitudini di vita e allo status sociale, che influiscono su salute e longevità.
POLVERI SOTTILI - Da qui il risultato, non particolarmente significativo per gli ossidi di azoto e per le polveri più grossolane, molto chiaro invece per le polveri fini: più 7% di mortalità generale per ogni aumento di 5 microgrammi/m3. Sono loro i veri killer. Il risultato è valido a qualsiasi livello di esposizione, per quanto basso sia; quindi anche per le località che si trovano ben al di sotto dei limiti di legge dettati dalla direttiva europea (per il PM 2,5 è 25 ug/m3). I limiti di legge, quindi, che peraltro molte città italiane superano decine di volte all’anno, non proteggono dall’inquinamento. Per risparmiare davvero in vite umane e malattie (come tumori, insufficienze respiratorie, ictus e infarti) bisognerebbe portare le polveri almeno a rispettare i limiti dettati dall’Organizzazione mondiale della sanità, che per le polveri sottili sono 10 microgrammi/m3. Un bel salto, per il quale ci vorrebbero misure straordinarie e strutturali, sia sul traffico sia sulle emissioni industriali, delle centrali termoelettriche e degli impianti di riscaldamento.
Lo studio «ESCAPE», pubblicato su The Lancet di questa settimana, è frutto di una collaborazione fra i quaranta più importanti centri scientifici europei, dall’Imperial College di Londra al Creal di Barcellona, al Karolinska Institutet di Stoccolma. In Italia, lo studio è stato condotto a Roma dal Dipartimento di Epidemiologia del Lazio, a Torino da Città della Salute e della Scienza e dall’Università, e a Varese dall’Istituto Nazionale Tumori di Milano, per un totale di circa 31mila persone. Hanno collaborato anche le Agenzie ambientali dell’Emilia-Romagna e del Piemonte.
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E visto che parliamo di inquinamento, ricordiamo che, dopo domani, giovedi sera a Quinto di Treviso... i tre Sindaci dei Comuni interessati dall'Aeroporto di Treviso, discuteranno di questo: "SALUTE DEI CITTADINI ED INQUINAMENTO AEROPORTUALE".
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E visto che abbiamo iniziato a scrivere di inquinamento... ricordiamo anche un'articolo uscito oggi sull'Arena a titolo: "Smog alle stelle, scatta l'allarme ma nessun blocco all'orizzonte" e con questo sopra titolo: "INQUINAMENTO. Negli ultimi 10 giorni, 8 superamenti dei limiti massimi di polveri sottili".
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Ma quando a Verona si scrive di INQUINAMENTO... si scrive solo del traffico delle auto... ma degli aerei che decollano sopra la città non ne scrive mai nessuno... come se gli aerei decollassero utilizzando GPL o il Metano.
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Eppure che a Verona ci sia un Aeroporto, questo è noto anche ai giornali, che nelle pagine successive, sia sull'Arena che sul Corriere di Verona, pubblicano altri articoli dove si evidenziano che stanno riprendendo i voli per l'Egitto... ma anche che l'Aeroporto Catullo è ancora in perdita.
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Ma riguardo all'Aeroporto Catullo c'è anche una novità come riportato in questo altro articolo dell'Arena a titolo: "E DAI PARCHEGGI UN AIUTO ALLA RICERCA CON TELETHON", con sopra titolo: "BENEFICENZA. Iniziativa per la maratona" e sottotitolo: "Studio dell'università di Verona sulla rara neuroacantocitosi".
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Se adesso noi andiamo ad ascoltare cosa ha detto il Presidente della Catullo SpA di un servizio di Telenuovo di ieri sera, già dall'inizio del video ascoltiamo questo: "Una percentuale dell'introito dei parcheggi nei mesi di Dicembre e di Gennaio, altre iniziative interne all'Aeroporto e la collaborazione di alcuni partner per contribuire alla ricerca... cosi l'aeroporto Catullo partecipa alla Maratona Telethon...".
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Al minuto 0,23 del servizio poi ascoltiamo questo: "Ci siamo offerti come azienda di essere coordinatori di questo importante evento di raccolta fondi. L'Aeroporto metterà a disposizione il 4% dell'incasso sui parcheggi che riusciremmo ad ottenere nei mesi di Dicembre e di Gennaio... e siamo riusciti anche a coinvolgere le compagnie aeree. Sopratutto le compagnie aeree come NEOS e come il tour Operator ALPITUR per quanto riguarda il rilancio dell'Egitto" e se poi ascoltiamo anche il resto, al minuto 1,00, ascoltiamo quest'altra dichiarazione: "... più gente viaggerà... più gente parcheggerà e più noi riusciremmo ad aiutare Telethon in questa importante ricerca".
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Già ieri sera dopo aver ascoltato le dichiarazioni del Presidente dell'Aeroporto Catullo, mi ero premurato di scrivere al Responsabile di Telethon di Verona evidenziando con una mail, alcune mie personali considerazioni come qui sotto riportate:
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Telethon e Aeroporto di Verona
Egr. Sig. Antonio Bresciani
Coordinatore Provinciale di Telethon di Verona
Ho appena visto dei servizi su Telenuovo e Telearena dai quali apprendo che l'Aeroporto di Verona ha aderito a Telethon. Non so se Lei è al corrente di alcune informazioni che forse Telethon dovrebbe conoscere.
L'Aeroporto Catullo non è mai stato sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale. L'Aeroporto Catullo non ha mai eseguito opere di mitigazione e/o di compensazione Ambientale. 
La Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, con la Pratica EU PILOT 3720/12/ENVI ... sta indagando sulla mancanza del Decreto di Compatibilità Ambientale dell'Aeroporto Catullo. La Procura di Verona - con il PM Rombaldoni - sta indagando sulla mancanza di VIA dell'Aeroporto Catullo.
Non sono state installate le centraline per misurare l'inquinamento dell'aria creato dall'Aeroporto. Dei dati delle "sole" tre centraline installate per misurare l'inquinamento da rumore... da tre anni non si sa nulla. E' noto che una della maggiori fonti d'inquinamento dell'aria e del rumore è quello creato dagli Aeroporti... sia con i voli degli aerei ma anche per il traffico automobilistico che attrae l'aeroporto e che riempie i parcheggi.
Ora che con il 4% degli introiti dei parcheggi e che con l'incremento dei voli siano recuperate risorse per Telethon, se da una parte mi fa piacere... credo che Lei debba conoscere anche queste informazioni.
Se i soldi per Telethon dell'Aeroporto Catullo servono a guarire delle persone io sono felice. Ma andrebbe anche evidenziato che forse per l'inquinamento generato dall'Aeroporto Catullo molte persone che abitano nell'intorno dell'Aeroporto Catullo potrebbero essersi ammalate.
Credo che questo mio intervento sia una informazione che dovevo darle, per vostra opportuna conoscenza.
Ma che l'Aeroporto Catullo - una della maggiori fonti d'inquinamento di Verona - voglia aderire a Telethon, ma nello stesso tempo eviti di preoccuparsi dell'inquinamento che sta creando da decenni, credo che questo dovevo anche segnalarvelo.
Distinti saluti
Beniamino Sandrini
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Ma la mail spedita non deve essere arrivata al destinatario, visto la mail che poco dopo dal sistema di posta elettronica mi ha rispedito e ho ricevuto. Oggi riproverò a rispedirla.
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Che l'Aeroporto "Valerio Catullo" abbia deciso di fare della "BENEFICIENZA" e di aderire alla campagna di "TELETHON"... non può che farmi piacere. Ma prima di raccogliere soldi per "guarire le persone"... non sarebbe meglio fare tutte quelle azioni preventive per "impedire che le persone si ammalino"... a causa dell'inquinamento generato dalle attività Aeroportuali?

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