Articolo dall'Arena - Titolo: "«Smog? Un parco per salvare i veronesi»" - Sottotitolo: " «Tempo di correre ai ripari». Lo pneumologo Dal Negro: «Da anni diciamo che le polveri sottili sono nocive; siamo stati derisi. Basta cemento, serve il verde»" - Quindi: "Servono o non servono gli OTTO PROGETTI per SALVARE CASELLE?"


Se ieri ho evidenziato una serie di articoli di giornale e ho scritto questo messaggio: "Articoli di Giornale che gli Assessori di Caselle non leggono: "Smog, allarme tumori. In città rischi enormi" - "Cancro ai polmoni, Lancet Oncology: “Provocato anche dallo smog”" - "Lo Smog causa il cancro ai polmoni" - "«Legame certo tra smog e tumori al polmone»"".

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Oggi vi segnalo questo articolo dell'Arena a titolo: "«Smog? Un parco per salvare i veronesi»" con sottotitolo: "AMBIENTE E SALUTE. Dopo anni di dibattito, la scienza conferma il nesso causale fra inquinamento e cancro al polmone. Valsecchi (Ulss 20): «Tempo di correre ai ripari». Lo pneumologo Dal Negro: «Da anni diciamo che le polveri sottili sono nocive; siamo stati derisi. Basta cemento, serve il verde»" e questo testo:
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Le polveri sottili, killer di polmoni e cuore. Medici e ricercatori da almeno tre decenni evidenziano - con i loro studi epidemiologici - la connessione diretta fra il particolato atmosferico e l'insorgenza di carcinomi al polmone, infarti e malattie respiratorie, ma le loro parole sono state scarsamente prese in considerazione, se non oggetto di dileggio. Adesso la musica cambia. 
A apporre il sigillo alla querelle medico-scientifica, ulteriori studi illustrati nei giorni scorsi a Roma, in occasione della sessione conclusiva del progetto "Medparticles", interamente dedicato alle conseguenze sanitarie delle polveri sottili. Due lavori, in particolare, hanno definitivamente cancellato i dubbi, meritandosi la pubblicazione sulla prestigiosa rivista medica Lancet. 
Si tratta di uno studio danese sul cancro, che ha coinvolto 313.00 cittadini europei (tra i quali alcuni romani e piemontesi) seguiti per 13 anni. Analizzando i parametri atmosferici e sanitari dei partecipanti alla ricerca si è visto che a ogni seppur lieve incremento della concentrazione di Pm2,5 nell'aria, aumenta il rischio di tumore al polmone. 
La sintesi finale dei ricercatori? Più le polveri sono sottili, più sono nocive. 
Il secondo studio, invece, ha evidenziato che in soggetti cardiopatici, o con il cuore sfibrato o ingrossato, i picchi di inquinamento possono causare scompensi anche letali. 
Tra i tanti che avevano messo in allarme gli amministratori cittadini sulle conseguenze sanitarie delle polveri sottili c'è lo pneumologo Roberto Dal Negro: «Da quarant'anni denunciamo le conseguenze dello smog sulla salute umana, ma siamo stati considerati delle Cassandre. Per quel che mi riguarda, niente di nuovo sotto il sole, ma un auspicio: che questi nuovi, a quanto pare esaustivi studi convincano gli amministratori pubblici, a tutti i livelli, a mettere in atto quei correttivi che sino a oggi sono stati accantonati o non presi in considerazione perché si sarebbe verificato un conflitto con il modello di sviluppo occidentale». 
Modello, lascia intendere il medico, che dovremmo rivedere e rimodulare: non tanto e non solo in seguito alla crisi che sta sconvolgendo le economie di parecchi Paesi, ma per «garantirci una più lunga aspettativa di vita, posto che la diminuzione di 10 microgrammi per metro cubo di polveri sottili garantisce sei mesi in più di aspettativa di vita».  «E quindi», ammonisce lo pneumologo dell'ospedale di Bussolengo, «mettiamo in secondo piano certi interessi beceri e sforziamo di adottare le misure e le manovre idonee e necessarie per abbattere lo smog. Termine generico, peraltro, perché ogni realtà ha la sua composizione atmosferica. 
Cosa fare per Verona? Basta cementificare la città! È assurdo e incomprensibile che gli investimenti pubblici e privati si concentrino solo su centri commerciali e appartamenti che poi restano vuoti». Anche Massimo Valsecchi, direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Ulss 20, aveva considerato di «rilevanza sanitaria gli effetti dello smog sulla popolazione veronese». Ma anche il suo appello - come altri - era caduto nel vuoto. «L'unica novità emersa dai due studi che stanno suscitando clamore», osserva, «riguarda la mortalità a breve termine. Un motivo in più per prendere provvedimenti. Ma servirebbe un coordinamento politico forte; interventi studiati su scala provinciale e regionale per affrontare in maniera diversificata i tre principali componenti inquinanti: traffico veicolare, riscaldamento urbano e attività produttive». 
«Penso a un piano dei trasporti», incalza Valsecchi, «per spostare il traffico dal privato al pubblico. L'esperienza del bike sharing, nel suo piccolo, dimostra che se c'è l'alternativa, si lascia l'auto a casa. Penso ai tanti edifici pubblici e ai grandi condomini che termicamente parlando sono dei colabrodo: bisognerebbe ristrutturarli cambiando gli infissi, mettendo il cosiddetto "cappotto" ai muri... Ci guadagnerebbe l'ambiente e l'economia si rimetterebbe in movimento. E penso soprattutto alla grande area del Parco ferroviario, da trasformare in un bel polmone verde»
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Se questo sopra è l'articolo dell'Arena, questo è l'intervento della "Posta della Olga" con titolo: "Kammamuri: lo smog l'è colpa dei palassinari" e testo:
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«Gli avventori del bareto» scrive la Olga «si sono tutti toccati le bale quando hanno sentito alla televisión che in Veneto, e soprattutto a Verona, lo smog ha fatto aumentare i tumori ai polmoni e le cardiopatie». «E come se la notìssia avesse portato anche i sintomi delle malattie da polveri sottili, c'è stato chi, pur non avendolo mai fatto prima, si è messo a sbossegàr e a scataràr, tanto che - come mi riferisce il mio Gino - è intervenuto l'oste Oreste per dire che quello non era un sanatorio e che chi non poteva fare a meno de tossìr e scataràr el se accomodasse pure in strada. 
È uscito solo el Memo Ciupascóndi - uno di quelli che non manifestavano sintomi - il quale, dopo aver sentito nello stesso servissio televisivo che si ammala di cancro ai polmoni anche chi non ha mai messo in bocca una cica in vita sua, è andato a fumarne una». «"Parché mai - l'à dito impissàndossela - devo lassàrghe la sodisfassión de copàrme allo smog, quando posso farlo mi co' le me ciche?". 
La televisión aveva anche detto che i Paesi meno inquinati sono quelli scandinavi e allora l'Olmo, l'ex vetturino de piassa Bra, ha detto che “però da quelle parti i se sassìna el fegato beéndo come troie" (pore desgrassià: par el solo fato de avérghe un vìssio i ghe le taca a drìo tuti) e che quindi le cose bisognerebbe dirle fino in fondo». «“Già - è intervento el Tom Dooley - e allora si può anche dire che nelle foreste della Nuova Guinea, dove no gh'è smog - gli indigeni i more par le frece velenade che continuano a cassarsi a drìo par futili motivi, ma voaltri non siete abastansa ignoranti par no capìr che co' sti ragionamenti perdiamo di vista il vero problema che è lo smog, di cui a Verona non riusciamo a liberarci"». 
«"Un modo el ghe sarìa" ha detto il cingalese Kammamuri che el parla el nostro dialèto meio del Balena de San Zen. "Bastarìa che, invece di continuare a dàrghe la priorità al cemento, lassàndoghe la città in man ai palassinàri che i cementarìa anca so mare pur de far schei, qualche zona della città, come quella de Santa Marta e altre ancora dove invece si vuole tirar su case su case, diventassero completamenti verdi, con tanti alberi che, crescendo uno tacà a l'altro, farebbero da argine allo smog"». «"Però diventerebbero posti da briche" ha obiettato el Gussa, a testimoniansa che al bareto no se pol imbastìr un discorso serio».
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Vi ricordate quello che era stato detto il 26 Giugno del 2012 quando l'Amministrazione Comunale ("INUOVI") aveva presentato il... MASTERPLAN PAESISTICO AMBIENTALE PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO DI SOMMACAMPAGNA ED IN PARTICOLARE DI CASELLE?
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OTTO PROGETTI per SALVARE CASELLE

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Dopo aver visto questo video e ad avere visto le diapositive che illustrano gli OTTO PROGETTI PER SALVARE CASELLE... riprovate a leggere l'ultima parte della Posta della Olga:
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«"Un modo el ghe sarìa" ha detto il cingalese Kammamuri che el parla el nostro dialèto meio del Balena de San Zen. "Bastarìa che, invece di continuare a dàrghe la priorità al cemento, lassàndoghe la città in man ai palassinàri che i cementarìa anca so mare pur de far schei, qualche zona della città, come quella de Santa Marta e altre ancora dove invece si vuole tirar su case su case, diventassero completamenti verdi, con tanti alberi che, crescendo uno tacà a l'altro, farebbero da argine allo smog"». «"Però diventerebbero posti da briche" ha obiettato el Gussa, a testimoniansa che al bareto no se pol imbastìr un discorso serio».
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Domanda finale all'Assessore all'Ambiente... "Dopo aver letto le considerazioni di Kammamuri... quand'è che comincia ad occuparsi di Ambiente?"

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