Articoli di Giornale che gli Assessori di Caselle non leggono: "Smog, allarme tumori. In città rischi enormi" - "Cancro ai polmoni, Lancet Oncology: “Provocato anche dallo smog”" - "Lo Smog causa il cancro ai polmoni" - "«Legame certo tra smog e tumori al polmone»".



Non so se l'avete notato, ma da ieri è cambiata l'immagine di www.vivicaselle.eu . Qui sopra la VECCHIA immagine di ViViCaselle, e qui sotto, quella nuova. In tutti questi anni ho sperato che la NUOVA Giunta Comunale, i cosidetti "INUOVI", facessero qualcosa per Salvare Caselle... ma visti i risultati e visto l'assoluta inutilità dell'Assessorato all'Ambiente... meglio abbandonare quella speranza e rappresentare meglio la situazione di Caselle... con questa altra immagine... più consona all'inquinamento che caratterizza il nostro centro abitato.
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Oggi, diversamente degli ultimi giorni, pausa in merito alla Discarica Siberie e visto che Caselle si trova tra due Autostrade, un Incrocio Autostradale, una Tangenziale, un Aeroporto e un Interporto (vedi sotto)... riportiamo alcuni articoli che sono stati pubblicati in questi ultimi giorni.
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Dopo la ricerca europea che correla inquinamento e cancro ai polmoni arriva l'allarme degli studi regionali. Gli esperti: «Nord più a rischio»

VENEZIA — E' allarme rosso per la Pianura Padana. Uno studio condotto per 13 anni su 312.944 residenti in nove Paesi europei (Italia inclusa) e pubblicato su «The Lancet Oncology» stabilisce infatti, come scrive il Corriere della Sera, la correlazione tra inquinamento e tumore al polmone. E indica le concentrazioni di polveri sottili: media di 13 microgrammi per metro cubo d'aria in Norvegia, 15/16 in Svezia e Inghilterra, 17 in Danimarca, 20 in Austria, 25 in Olanda e 46/48 in Val Padana. Un pugno nello stomaco, confermato dal fatto che, nonostante il 2013 sia finora un anno piovoso e quindi meno «inquinato», nel Veneto due città abbiano già superato la soglia d'allarme di 35 giornate con 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d'aria: Verona è a 46, Vicenza a 43. In bilico Mestre, con 35 «sforamenti», e Rovigo, con 33. «In effetti stiamo vedendo un aumento di casi di tumore al polmone in soggetti che non hanno mai fumato, abitudine responsabile della malattia — riflette il professor Adolfo Favaretto, dell'Istituto oncologico veneto —. Ma non siamo ancora in grado di stabilire nel singolo paziente il nesso causa-effetto e quindi di dire se l'elemento scatenante sia lo smog. E' certo che questa neoplasia abbia una maggiore incidenza nel Nord Italia, con un indice per gli uomini di 73 casi per 100 mila abitanti contro i 65 del Sud. Tra le donne, le più colpite, si contano 22 malate su 100 mila abitanti nel Settentrione e 13 nel Meridione».
La patologia citata non è però l'unica scatenata dalle polveri sottili. Diverse ricerche firmate dall'Università di Padova attestano la relazione tra smog e malattie respiratorie e cardiovascolari. «Partecipiamo, con un focus sui territori delle Usl 12 Veneziana, 16 di Padova e 18 di Rovigo, a un protocollo italiano coordinato dal ministero della Salute che prende in esame le città sopra i 200 mila abitanti, per rilevare gli effetti a breve termine dell'esposizione all'inquinamento — spiega il professor Lorenzo Simonato, del Dipartimento di Medicina molecolare —. Le conseguenze finora accertate sono le malattie respiratorie e cardiovascolari. E cioè asma, broncopneumopatie, infarto, ictus, cardiopatie ischemiche, con un rischio di mortalità che aumenta dello 0,30% per ogni 10 microgrammi in più. Più difficile da stabilire la correlazione con il cancro, che ha un tempo di incubazione molto lungo: non si hanno dati validati sulle polveri sottili relativi a 20/30 anni fa. E quindi è arduo collegare un tumore scoperto oggi allo stato di inquinamento di allora». Il professor Semenzato ha guidato un secondo studio, in collaborazione con l'Arpav, il Comune e l'Usl 12 di Venezia, sugli effetti della vita vicino alla tangenziale di Mestre. Il risultato parla di un 12% in più di cardiopatie rispetto alla media, di un 13% in più di infarti, di un 8% in più di bronchiti e di un 14% in più di diabete. Le Pm10 incidono infatti anche sul metabolismo del glucosio, aumentando l'insulino-resistenza.
Altre tre ricerche sono frutto del lavoro dell'équipe del professor Marcello Lotti, ordinario di Medicina del Lavoro nel Dipartimento di Scienze cardiologiche. Una dimostra che Pm10, Pm 2,5 e Pm 0,25 negli ex infartuati alterano l'attività elettrica del cuore (ma ci sono farmaci che possono impedirlo); la seconda certifica l'associazione negli asmatici tra monossido di carbonio e funzionalità polmonare; la terza rileva che l'esposizione personale alle polveri sottili si associa a una peggiore percezione di salute nell'asmatico adulto. «La Pianura Padana è una depressione circondata dalle Alpi, perciò l'aria non circola e le Pm10 si distribuiscono in modo omogeneo indipendentemente dalle fonti di produzione — spiega Lotti —. Padova è una delle città con le più alte concentrazioni e il maggior numero di sforamenti della soglia di allarme, Mestre sta meglio perchè la vicinanza al mare la rende ventilata. Ma gli indici più alti si registrano in casa, dove si fuma, si cucina, ci sono animali: l'esposizione individuale è doppia».
E le istituzioni che fanno per tutelare la salute pubblica? «Abbiamo creato il tavolo delle Regioni della Pianura Padana — rivela Maurizio Conte, assessore all'Ambiente — dopo l'estate avremo dati e quadro completo per studiare azioni congiunte. Nel frattempo noi stiamo erogando incentivi per risparmiare energia sull'illuminazione pubblica, cambiare il parco autobus e passare alla geotermia».

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Tumori al polmone, prima conferma del legame diretto con l'inquinamento..Città inquinate, sindaci colpevoli.

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Possiamo far finta di nulla e voltar pagina, ma la ricerca di Lancet Oncology non è solo una conferma di quanto si scrive da anni, non è solo la denuncia delle conseguenze del nostro modo di vivere, di produrre, di consumare. È  anche un atto di accusa nei confronti degli amministratori locali, in particolare dei sindaci che hanno in parte la responsabilità della salute pubblica dei cittadini.
Tra i fattori scatenanti il tumore al polmone – una delle primissime cause di morte nei paesi occidentali, pertanto malattia molto grave – fino ad oggi si è individuato come nemico soprattutto il fumo da sigaretta. E certamente le campagne antifumo hanno portato a risultati incoraggianti. Ma è sempre stata una scelta parziale. E oggi grazie a Lancet comprendiamo perché. Lo studio fatto per 13 anni di fila su 300mila persone di 9 paesi europei è molto chiaro: la presenza delle polveri sottili tossiche nell’aria delle città fa aumentare il rischio di cancro polmonare. Più preoccupante il fatto che noi italiani stiamo peggio di altri, in base ai dati rilevati tra gli abitanti di Torino, Varese e Roma.
Questo significa che chi ha amministrato le tre città negli ultimi 13 anni ha sottovalutato le conseguenze dell’inquinamento atmosferico, oppure non ha preso misure sufficienti per ridurre l’impatto delle polveri sottili. È vero che queste polveri sono prodotte dai gas di scarico dei motori, dalle  emissioni degli impianti di riscaldamento e delle attività idustriali, e quindi le “colpe” ricadono anche sugli amministratori regionali, sui ministri dell’ambiente, sulle industrie private. Tuttavia la vita metropolitana, e quel che produce di aria malsana, riguarda un numero maggiore di persone. Per questa ragione i sindaci sono, o dovrebbero essere, in prima fila nella salvaguardia della salute pubblica.
La ricerca fa riflettere sull’importanza che viene attribuita alle lotte dei cittadini contro l’inquinamento atmosferico. Lancet ci fa capire che le proteste non sono motivate da atteggiamenti ideologi o pregiudizi, ma da precise ragioni. Purtroppo, e spesso, le richieste a difesa della salute delle persone e dell’ambiente, restano inascoltate dalla politica. Che talvolta non solo è impotente, ma si lamenta se interviene la magistratura a tutela dei diritti delle persone (e la salute è un diritto sancito dalla Costituzione: articolo 32).
Pertanto i sindaci di Torino, Varese e Roma si leggano attentamente la ricerca di Lancet e agiscano di conseguenza. Anche perché potrebbero innescarsi delle class action contro gli amministratori – locali e nazionali – che fanno poco contro il “mal d’aria”.
Ps. Comunque se uno fuma un pacchetto di sigarette al giorno e poi sta male, non può prendersela con le polveri sottili e l’inquinamento…
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Dimenticavo... oltre a quello che già abbiamo e che ci inquina... va ricordato che hanno progettato un'altra Autostrada per Caselle... la SI.TA.VE - Sistema Tangeziali Venete, che ci passera due volte vicino al paese... una volta ad Est e poi di nuovo anche a Nord.

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Prima o dopo... l'Assessore all'Ecologia e Ambiente di Sommacampagna... si accorgerà che è da quattro anni ormai che NON FA l'Assessore all'Ecologia e Ambiente e che... per fare l'Assessore all'Ecologia e Ambiente... avrebbe dovuto occuparsi di Ecologia e Ambiente...
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Va ricordato che al NON Assessore all'Ecologia e Ambiente... ormai gli resta poco per fare qualcosa... dato che, da oggi, gli sono rimasti meno di 140 giorni nel continuare a... NON FARE l'Assessore all'Ecologia e Ambiente?

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