Anche oggi altri articoli dei "Giornalisti" sull'Aeroporto. Domani scriviamo sul "Piano del Sindaco"... anzi no, sul "Piano del ViceSindaco"... anzi no, sul "Piano del Ragioniere"... visto che il PAT sarà condizionato da questa formula: "Bpr = Vm – Ct – Vaa".


Oggi sono andato a fare un giro in bici... Caselle - Sommacampagna - Custoza - Valeggio (e ritorno) e dato che sono stanchino... non ho molta voglia di scrivere su ViViCaselle e quindi vi lascio ad un pò di articoli scritti dai "giornalisti" e che sono relativi all'Aeroporto Catullo, a partire da questo articolo dell'Arena a titolo: "Catullo, il futuro fra Tar e un nuovo socio privato" e sottotitolo: "AEROPORTO. Martedì si discuteranno a Brescia i ricorsi di Abem e Sacbo di Orio al Serio Nel mirino la concessione quarantennale per Montichiari Ma il vero nodo è la ricerca di un partner milionario: sarà Marchi?" e con questo testo:
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Da una parte gli attacchi che vorrebbero la revoca della concessione quarantennale per lo scalo bresciano di Montichiari rilasciata alla Catullo dal Governo; dall'altra la difficile ricerca di un partner che entri in società investendo alcune decine di milioni senza che questo però significhi consegnare chiavi in mano a un forestiero gli scali di Verona e di Brescia. Questa la «tenaglia» nella quale si trova in questi giorni la società Catullo che deve fare i conti con il tar di Brescia opltre che con i propri bilanci. Saranno discussi infatti martedì prossimo 16 luglio, i due distinti ricorsi presentati dalla società Abem di Brescia che ha avuto anche il sostegno del Comune di Brescia e dalla Sacbo società di gestione dell'aeroporto di Orio al Serio contro il decreto del ministero delle Infrastrutture del marzo 2013, con il quale la gestione dell'aeroporto di Montichiari è stata affidata per quarant'anni alla società Catullo. I bresciani, che si dicono delusi dalla gestione che Verona ha condotto nei confronti dello scalo di Montichiari, avrebbero voluto che la concessione venisse assegnata con gara; Orio al Serio punta allo stesso obiettivo ma per motivi diversi: Montichiari è un pericoloso concorrente perché punta nei prossimi anni ad aumentare le merci trasportate e per raggiungere questo obiettivo sfrutterà anche lo stop forzato di Orio per il rifaicmento della pista. I vertici della società Catullo su questo fronte sono tranquilli e non escludono eventuali azioni di rivalsa per danni. Ora si deve attendere che i giudici del Tar valutino se i ricorrenti hanno titolo per presentare il ricorso e se il Tar di Brescia è competente; poi si vedrà nel merito. Di sicuro il tema che in queste settimane preoccupa di più la Catullo spa è la ricerca di un partner strategico che consenta, con l'apporto di denaro fresco, la realzizazione del nuovo piano industriale che prevede nel tempo investimenti per 50 milioni di euro come emerso nella recente assemblea dei soci. Realizzare il piano industriale di rilancio, scrivono i revisori dei conti nella loro relazione, è l'unica strada percorribile per garantire continuità aziendale e per riassorbire i lavoratori in cassa integrazione della Catullo e di Avio handling, altrimenti si rischia davvero grosso. E allora è una corsa contro il tempo e quindi non si può sottolizzare troppo né fare gli schizzinosi. Il criterio di scelta potrebbe essere uno solo: qual è la strada più rapida per fare entrare un socio? Una gara internazionale richiede tempi lunghi, troppo lunghi. I soci dovrebbero mettere a disposizione una parte di quote e dare il gradimento perché le acquisti un partner ritenuto strategico. L'anno scorso la società Save di Enrico Marchi che gestisce il Marco Polo di Venezia e lo scalo di Treviso ed è quotata in Borsa aveva proposto alla Catullo un concambio azionario. Sarebbe la soluzione più veloce, che è diverso dall'essere la soluzione migliore. Dopo il primo passaggio, seguirebbe l'aumento di capitale riservato. Però i soci devono decidere quanta quota cedere: fino al 49%? O anche la maggioranza? Ma Marchi non è l'unico: c'è la cordata armena-argentina di Eduardo Eurnekian con la Corporacion America. che è già nella Save e va a caccia di aeroporti in Italia, il fondo australiano Amp di Melbourne e pure la Sacbo cerca contatti. Di sicuro, per molti questa sarà un'estate di lavoro.
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Dall'Arena anche questo altro articolo: "«Con Expo, Verona potenza mondiale»", con questo sottotitolo: "PROGETTI. Il sottosegretario all'Economia promuove l'accordo Giorgetti: «Il ministero sosterrà l'operazione» E sul Catullo «serve un partner per il rilancio»".
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Ma se l'Arena scrive questo, altri giornali scrivono questi altri articoli, come di seguito riprodotti.
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Aeroporto: Comune e Abem vs Catullo
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Il Comune di Brescia si è costituito nel ricorso presentato da Abem (società Aeroporto Brescia-Montichiari) contro il decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del marzo 2013, con il quale la gestione dell’Aeroporto di Montichiari è stata affidata per quarant’anni alla società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca.
Il Comune condivide le perplessità di Abem nei confronti della decisione ministeriale con la quale è stato disposto l’affidamento della gestione aeroportuale monteclarense senza alcuna procedura di evidenza pubblica.
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La crisi del trasporto aereo rischia di ridurre a scalo stagionale o peggio l’aeroporto Catullo di Verona.   Lo scorso 25 giugno 2013 si è tenuto con GH Spa su richiesta delle OO.SS., l’incontro di verifica relativo all’assorbimento del personale ex Avio e coop. Coop. lat mirato a garantire l’occupazione del sistema Catullo, dopo la dichiarazione di stato di crisi aziendale con la liquidazione Avio handling e la CIGS per i lavoratori diretti Catullo, e i licenziamenti dei lavoratori della cooperativa carico/scarico bagagli ( dicembre 2012); attualmente ci sono in CIGS: 76 lavoratori Avio handling Spa e 37 lavoratori Catullo Spa, cui bisogna aggiungere almeno altri 50 lavoratori che hanno perso l’impiego a causa della crisi dello scalo nel 2012. Il tempo stringe perché l’anno di CIGS accordato per la crisi della Avio handling Spa scade a fine anno. Senza una forte politica commerciale che incameri nuove compagnie aeree nel breve periodo alla fine della stagione estiva altri 50 lavoratori attualmente assunti da GH Spa saranno a rischio di cassa integrazione. Permane grave la perdita di attività ( calo del 18% annuo dei voli dovuto alla pesante contrazione del mercato charter).e si aggrava a situazione di crisi occupazionale che oltre ai lavoratori collocati in CIGS vede aggiungersi anche l’emergenza per i lavoratori soci della cooperativa carico scarico bagagli. E' inaccettabile   si pensi di affrontare la situazione con ulteriori recuperi e risparmi da fare sulla pelle dei lavoratori che hanno dovuto subire tagli occupazionali e accettare persino la rinegoziazione dei contratti di secondo livello, senza un vero piano di sviluppo e un progetto lungimirante di sviluppo industriale dello scalo veronese;. Su tale questione il consigliere di Rifopndazione Comunista Pietrangelo Pettenò ha presentatio una interrogazione regionale nella quale si chiede  di sapere  quali misure intende assumere per favorire e sostenere politiche di sviluppo industriale e di rilancio promozionale per l’aeroporto Catullo, struttura strategica per tutto il Veneto, e per garantire l’occupazione e il reddito dei lavoratori dello scalo
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E se questi sono alcuni articoli che oggi scrivono dell'Aeroporto Catullo, vi anticipo che domani vi scrivo in merito al PAT di Sommacampagna e vi segnalo questo "articolo" a titolo: "Sommacampagna: dopo il PAT il piano del Sindaco ed il piano degli interventi"
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Oggi non ho intenzione di incaxxarmi con INUOVI Amministratori di Sommacampagna... anche questi ormai QUASIEX... ma domani avrei alcune domande che riguardano il PAT... perchè c'è qualcosa che non mi convince sulle procedure del sul "Piano del Sindaco"... anzi no, sul "Piano del ViceSindaco"... anzi no, sul "Piano del Ragioniere"... visto che il PAT sarà condizionato da questa formula: "Bpr = Vm – Ct – Vaa".

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