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1° Comunicato Stampa: "La Commissione Ambiente ENVI approva una nuova direttiva VIA più verde" - 2° Comunicato Stampa: "Vi presento la nuova Valutazione d'Impatto Ambientale" - In evidenza questa frase: "... le autorità competenti non dovrebbero coincidere con il committente, né trovarsi in alcun modo in una posizione di dipendenza, collegamento o subordinazione rispetto al committente".

Era la fine del 2011 quando il Comitato No Ampliamento Aeroporto di Treviso mi chiese se gli preparavo un "bozza" di un Interrogazione da presentare al Parlamento Europeo, perchè c'è un Parlamentare Europeo: Andrea Zanoni, residente nel Trevigiano, da pochi mesi insediato, che poteva presentarla.
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Cosi preparai la mia prima "bozza" di Interrogazione al Parlamento Europeo, che poi fu presentata con questo oggetto: "Mancato rispetto delle direttive sulla valutazione di impatto ambientale 85/337/CEE, 97/11/CE e 2001/42/CE nei lavori di ampliamento dell'aeroporto "Canova"di Treviso?"
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Visto che avevo scoperto che ero... anche capace di predisporre delle "bozze" di Interrogazioni... chiesi al Parlamentare Europeo se poteva presentarne delle altre e cosi, poi, fu presentata una interrogazione avente ad oggetto: "Richiesta riapertura Pratica EU-PILOT: 488/09/ENVI - "Quadrante Europa" di Verona" ed un'altra interrogazione avente il seguente oggetto: "Richiesta di riapertura della pratica EU-PILOT 240/08/ENVI relativa all'aeroporto di Verona".
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Grazie anche all'intervento del Parlamentare Europeo: Andrea Zanoni, poi la Commissione Ambiente ebbe da riaprire le pratiche d'indagine sulla violazione della VAS relativa all'Interporto del Quadrante Europa : Pratica EU-PILOT 3719/12/ENVI e anche alla riapertura delle indagini sulla violazione della VIA relativa all'Aeroporto di Verona: Pratica EU PILOT 3720/12/ENVI
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In questi anni, ho sempre mantenuto i contatti con l'On. Andrea Zanoni, evidenziando due aspetti, il primo che in una procedura di VIA il "controllore" (Ente Pubblico) non poteva essere anche il "controllato" quando il progetto era presentato da un Ente Pubblico e... come esempio... avevo evidenziato sia quanto era avvenuto per la Discarica Siberie, come quanto avvenuto per l'Aeroporto Catullo... in quanto gli Enti Pubblici proprietari o soci della società... diventavano "controllori di se stessi".
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Avevo anche evidenziato che una qualsiasi procedura di VIA doveva valutare gli effetti cumulativi, quando l'opera veniva realizzata in un'area che vedeva già la presenza di opere ad alto impatto ambientale... come avvenuto per la 3^ Corsia dell'Autostrada A22, che non aveva valutato la presenza dell'Aeroporto, dell'A4 e della Tangenziale Ovest di Verona.
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Scoprire solo ieri che le mie considerazioni relative alla VIA: "Controllore-Controllato" e "Effetti Cumulativi"... sono state inserite nel: "PROGETTO DI RELAZIONE sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati"... ovviamente non può che farmi piacere.
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Emendamento
(13 bis) L’esperienza ha dimostrato che è necessario introdurre norme precise per evitare il conflitto di interessi che può determinarsi tra il committente di un progetto sottoposto a valutazione dell’impatto ambientale e le autorità competenti di cui all'articolo 1, paragrafo 2, lettera f), della direttiva 2011/92/UE. In particolare, le autorità competenti non dovrebbero coincidere con il committente né trovarsi in alcun modo in una posizione di dipendenza, collegamento o subordinazione rispetto al committente.
Per le stesse ragioni, è opportuno prevedere che un’autorità designata quale autorità competente ai sensi della direttiva 2011/92/UE non possa svolgere detto ruolo in relazione ai progetti sottoposti a valutazione dell’impatto ambientale di cui sia essa stessa committente.
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Motivazione
L’esperienza maturata in alcuni Stati membri ha dimostrato che è necessario introdurre norme precise per porre fine al grave fenomeno del conflitto di interessi, al fine di garantire l’effettivo raggiungimento dell’obiettivo della procedura di valutazione d’impatto ambientale: le autorità competenti incaricate di effettuare la valutazione non possono in alcun caso essere sovrapponibili al committente né essere in una posizione di dipendenza o subordinazione rispetto al committente.
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  • Comunicato del 11 Luglio 2013
La Commissione Ambiente (ENVI) del Parlamento europeo approva il testo della nuova Direttiva di Valutazione d'Impatto Ambientale di Andrea Zanoni (ALDE). Maggior coinvolgimento dei cittadini, VIA obbligatoria per il gas di scisto (shale gas), lotta al conflitto d'interessi, monitoraggio ex post, sanzioni e protezione della biodiversità. Zanoni: “Passo fondamentale verso una maggior protezione dell'ambiente e della nostra salute in tutta Europa

La commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare ha approvato (48 voti a favore e 15 contrari) la relazione “sulla proposta di direttiva del Paramento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati” (ad esempio autostrade, discariche, cave, ponti, cementifici e inceneritori) di cui è relatore per il Parlamento europeo l'eurodeputato ALDE Andrea Zanoni. “Con questo testo viene stravolta l'attuale direttiva VIA, viene data più voce ai cittadini nel processo decisionale, viene inserita una norma contro il conflitto d'interessi che troppo spesso vede coincidere il committente di un progetto e la persona che deve valutare la sostenibilità ambientale nonché si risponde in modo efficace alle sfide globali del XXI secolo come l'esplorazione e l'estrazione di gas di scisto”, ha commentato Zanoni. Il testo finale ha visto l'approvazione delle proposte presentate da Zanoni volte a rafforzare la tutela ambientale della direttiva.

Ho chiesto e ottenuto un maggior coinvolgimento dei cittadini interessati nel processo decisionale, la lotta al conflitto di interessi, l'inclusione nell’allegato I, ovvero tra le opere per le quali la VIA è obbligatoria, dei progetti sui gas non convenzionali come il gas di scisto, misure correttive in caso il monitoraggio ex-post di un progetto riveli eventuali effetti negativi e sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazione alle norme nazionali che derivano da questa direttiva”, spiega Zanoni.

Bene, e pertanto approvata, la proposta originale della Commissione che ha introdotto la biodiversità, l'uso efficiente delle risorse naturali e i rischi di catastrofi naturali e di origine umana  tra i fattori sui quali si devono valutare gli impatti di un progetto, nonché una maggior attenzione all'effetto cumulativo dell'impatto ambientale di più progetti nella stessa zona e contro il cosiddetto “salami slicing” ovvero la valutazione ambientale di parte separate di un singolo progetto", aggiunge l'eurodeputato.

Questa è solo la prima tappa. Adesso il testo verrà votato dall'intero Parlamento europeo, verosimilmente tra settembre e ottobre, dove mi auguro troverà un largo consenso. La tutela dell'ambiente e della nostra salute vengono prima di ogni altro interesse”, conclude l'eurodeputato.

BACKGROUND

La votazione di oggi si iscrive nel processo di revisione della Direttiva direttiva 2011/92/UE sulla valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, un testo che non è stato modificato negli ultimi 28 anni. Circa 200 tipologie di progetti rientrano nel suo campo d'applicazione, dalla costruzione di ponti, porti, autostrade, discariche di rifiuti, fino agli allevamenti intensivi di pollame o suini. Nei suoi 28 anni di applicazione, la normativa ha ricevuto solo 3 modifiche marginali. Un suo radicale aggiornamento era necessario alla luce della strategia per la protezione del suolo, la tabella di marcia per un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e la strategia Europa 2020, insomma dotare l'Unione europea a di uno strumento operativo fondamentale per rispondere alle sfide globali del XXI secolo.
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  • Post del 15 Luglio 2013
La settimana scorsa la commissione Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare (ENVI) ha approvato la mia relazione sulla nuova direttiva Ue sulla Valutazione d'Impatto Ambientale VIA di determinati progetti pubblici e privati come autostrade, discariche, cave, ponti, cementifici, inceneritori, ecc. Grazie al lavoro che ho svolto negli ultimi 9 mesi, come relatore per il Parlamento europeo della nuova direttiva, sono riuscito a introdurre importanti novità nel testo di legge come un maggior coinvolgimento dei cittadini, procedura di VIA obbligatoria per il gas di scisto (shale gas), lotta al conflitto d'interessi, monitoraggio degli effetti negativi sull'ambiente dopo la realizzazione del progetto (ex post), sanzioni per chi trasgredisce alle norme, niente trucchetti per aggirare la direttiva, ad esempio tramite il “salami slicing” ovvero lo spezzettamento di un progetto e maggiore protezione della biodiversità. (VIDEO)

Si tratta cambiare alla radice la direttiva 2011/92/UE sulla Valutazione d'Impatto Ambientale VIA, ovvero la legge europea che fissa i criteri ambientali che devono rispettare tutte le grandi opere e determinati progetti pubblici e privati di tutto il continente. Il non rispetto della VIA in Italia è spesso origine di disastri ambientali, contenziosi legali e sperpero di denaro pubblico. Troppo spesso inutili e dannosi progetti, come inceneritori e grandi opere stradali (e tanto altro), vengono imposti ai cittadini per permettere a certe lobby di fare i quattrini ai danni dell'ambiente e della nostra salute.

Con il testo che è stato approvato dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo questo non sarà più possibile. Prima di tutto i cittadini devono avere più voce in capitolo su  progetti che incideranno direttamente sulla loro vita. Basta a colate di cemento imposte dall'alto. Il popolo è sovrano. I casi come quella della Valdastico Nord, dove in seguito ad importanti variazioni di progetto non venivano coinvolte le autorità e i cittadini interessati dalle varianti, devono appartenere al passato.

Guerra aperta al conflitto d'interessi. Ho scritto un apposito emendamento che renderà impossibile il ripetersi di situazioni paradossali come quella accaduta in Veneto che vedeva l'accumulo nella stessa persona delle cariche di Amministratore delegato di Veneto Strade SpA, Presidente delle Commissioni regionali VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica), nonché anche Segretario regionale Infrastrutture e mobilità della Regione del Veneto, Commissario straordinario per la Pedemontana Veneta e Commissario straordinario per il Passante di Mestre. E' scandaloso che la stessa persona possa presentare progetti con la mano destra e approvarli con quella sinistra. Visto che, nonostante i miei solleciti, le autorità regionali non hanno mai risolto questo palese conflitto d'interessi, ho deciso di intervenire alla base, ovvero inserendo una specifica norma nero su bianco all'interno della direttiva europea di riferimento.

Multe a chi sgarra. Ho insistito affinché la nuova direttiva contenga esplicite sanzioni in caso un progetto violi le disposizioni a tutela dell'ambiente.

Attenzione poi all'effetto cumulativo di diversi progetti: se in una stessa area si vuole costruire un nuovo cementificio, bisogna considerare il suo apporto di inquinamento in relazione alle strutture inquinanti che già esistono nella stessa zona perché quello che noi respiriamo è il frutto di tutte queste attività messe insieme.

Basta anche ai trucchetti come il “salami slicing” ovvero la tecnica si dividere furbescamente lo stesso progetto in più tronconi per aggirare i vincoli di VIA che sarebbero scattati se il progetto fosse stato sottoposto alla procedura tutto insieme. E' successo ad esempio per quanto riguarda il nuovo svincolo e casello della A27 a Santa Lucia di Piave (TV), due progetti che, benché riguardino un unitario sistema infrastrutturale, sono stati concepiti come distinti grazie al gioco delle diverse competenze cosa che ha esonerato il progetto dalla procedura di VIA.

Infine, ma non certo per importanza, attenzione al gas di scisto (shale gas). Si tratta della nuova frontiera dell'energia mondiale, un settore dove le ingorde lobby dell'energia si sono già tuffate a piene mani e che sta causando innumerevoli danni ambientali negli Stati Uniti. Con il mio testo ho chiesto e ottenuto che non solo l'estrazione ma anche l'esplorazione di questo gas sia sottoposto a procedura di VIA, perché a pagare il prezzo di questa fonte fossile di energia non può essere l'ambiente in cui viviamo.

Adesso il mio testo sarà votato tra settembre e ottobre dall'intero Parlamento europeo in sessione plenaria. Se, come mi auguro, le novità che ho introdotto saranno confermate da tutti gli eurodeputati, non sarà più possibile per la lobby del cemento, dei cavatori e degli affaristi continuare a martoriare il nostro territorio e a mettere a repentaglio la nostra salute. Ambiente e salute vengono prima di tutto.


Andrea Zanoni
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Io quello che potevo fare per tutelare l'ambiente del Comune di Sommacampagna e salvaguardare la salute degli abitanti di Caselle, anche stavolta credo di averlo fatto...
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Comunque, qualche commento e/o qualche Comunicato Stampa da parte dell'Assessore all'Ecologia e Ambiente del Comune di Sommacampagna in merito a quanto segnalato oggi... sarebbe molto gradito... visto il conflitto d'interesse che c'è sulla Discarica Comunale e visto il cumulo degli impatti sull'ambiente che deve subire l'abitato e la popolazione di Caselle.

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