Dopo le barzellette "Irlandesi" (il contratto con la Ryanair) ecco i proverbi "Inglesi" dei Catulliani: "It's not the tail that wags the dog, but the dog that wags the tail". (Non è la coda che muove il cane, ma il cane che muove la coda). Ma i proverbi "Inglesi" sono come le barzellette "Inglesi"... che non fanno ridere?

Oggi sul Corriere di Verona hanno pubblicato questo articolo: "Catullo-Ryanair, il divorzio è iniziato un anno fa. Arena mandò una lettera per fermare l'espansione", articolo che ha questo testo:
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Good-bye Ryanair, direbbe Carmine Bassetti, il direttore generale dell'aeroporto Catullo, più a suo agio con l'inglese che con l'italiano. Questa è infatti l'ultima settimana che vedrà la compagnia low-cost operare da Verona. Venerdì 12 ottobre, come annunciato, gli irlandesi faranno le valigie, dopo aver sciolto il contratto che li legava al Catullo con un contratto di incentivazione molto oneroso per l'aeroporto. «E' come se in una località sciistica, per aumentare le presenze sulle piste, avessero iniziato a pagare gli sciatori per frequentarle: avrebbero sicuramente moltiplicato le presenze, ma sarebbero presto falliti», l'esempio del presidente Paolo Arena.
Dopo che in estate la commissione europea ha aperto una procedura ipotizzando aiuti indebiti, il Catullo ha smesso di onorare il contratto con Ryanair. E' a quel punto che gli irlandesi hanno smesso di pagare le tasse, come una forma di compensazione: l'Enac ha però subito emanato un provvedimento di blocco totale dei voli Ryanair che avrebbe dovuto essere discusso al Tar l'11 ottobre. Di qui la marcia indietro di Ryanair. Il Catullo risparmierà ora qualche milione di euro ogni anno, ma dovrà rinunciare ai tantissimi passeggeri trasportati (mezzo milione nel solo 2011), in attesa di recuperarli con altre compagnie. «Ryanair era pronta ad una grande espansione su Verona - spiega Arena - ma un anno fa ho mandato una lettera, per fermare quello che per noi sarebbe stata una crescita sproporzionata e insostenibile». Anche perché, ogni volta che il Catullo apriva una tratta low-cost con altre compagnie, Ryanair subito ne apriva una sua, in diretta concorrenza: «cannibalizzazione», la chiama Arena. E' stata quella lettera - che ha bloccato a 39 collegamenti settimanali la presenza di Ryanair su Villafranca - il primo atto della battaglia, che ha portato infine al divorzio che si concretizzerà tra qualche giorno: «Ma noi avremmo voluto continuare a lavorare con loro - precisa Arena - avevo dato mandato al direttore generale di rinegoziare le clausole. Solo che lì abbiamo trovato un muro».

Persa Ryanair, il Catullo prova ora a voltare pagina, consapevole che la luce in fondo al tunnel è ancora lontana. «Ci sono due grosse criticità - spiega il dg Bassetti - sul Verona-Roma risentiamo della concorrenza dell'alta velocità ferroviaria e registriamo un calo del 55 per cento; poi, siamo molto disarticolati sulle rotte per il Sud Italia, che nel 2010 valevano 180mila passeggeri da Verona, mentre ora siamo scesi a 120mila». Bassetti ne parla nel giorno in cui vengono presentati nuovi collegamenti per Bari e Palermo con la compagnia spagnola Volotea (vedi articolo sotto): un primo segno di ritorno alla normalità nei rapporti con i vettori low-cost, dopo la ripresa dei rapporti con Meridiana - Air Italy, che da venerdì sostituirà Ryanair sui collegamenti per Londra e Palermo. «E' la dimostrazione che si può lavorare con il low-cost anche senza dare incentivi», sottolinea Arena.
Oltre a questo, c'è un'altra discontinuità strategica con il passato. «Abbiamo interesse che le compagnie che operano qui non superino una certa quota di mercato - spiega Bassetti - E' nel nostro dna, e la diversificazione è la miglior strategia per affrontare gli imprevisti». Ryanair era già salita al 20 per cento ma, spiega il dg, «il 63 per cento erano di traffico domestico, che puntiamo a recuperare». Per gli altri, «c'è un mercato internazionale che va sviluppato». Pare stia andando bene, tra gli altri, il nuovo volo con Zurigo, che ha coincidenze vantaggiose con New York e la Cina.
E' quindi finita la stagione degli incentivi alle compagnie aeree? «Non è detto - risponde Arena - ci possono essere incentivazioni limitate e decrescenti per lanciare nuove rotte. Ma chiederemo al territorio, a quei soggetti che beneficiano dell'indotto, di compartecipare».
L'ex presidente del Catullo, Fabio Bortolazzi, attualmente sotto indagine della procura per la sua gestione, ha detto che non vede futuro nella nuova strategia dell'aeroporto. Arena non commenta: «Non rispondo a queste provocazioni». Bassetti se ne esce con un proverbio in inglese: it's not the tail that wags the dog, but the dog that wags the tail. Non è la coda che muove il cane, ma il cane che muove la coda. Il Catullo, assicura Bassetti, è quel cane che, dopo essere stato in balia degli eventi, sta riprendendo il controllo del suo destino.
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Premesso che... è noto che le barzellette "Inglesi" non fanno ridere e quando non si ride ad una barzelletta "italiana", si dice che è "umorismo britannico". Ma non sapevo che anche i "proverbi inglesi" sono come le "barzellette inglesi"... sono incomprensibili, visto il proverbio riportato nell'articolo.
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Dopo aver letto l'articolo, mi sono messo ad osservare la Lax (la mia cagnolina) e ho notato una cosa: "che è solo la coda che si muove quando scodinzola... tutto il resto del corpo rimane fermo". Mah!!! Forse i cani inglesi muovo il corpo quando scondinzolano... Lax sicuramente, non essendo inglese... muove solo la coda... che riesce a muovere anche quando è seduta... immobile con il corpo.
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L'unica barzelleta vera dei Catulliani, è il contratto con la Ryanair, quello si che fa ridere, sopratutto con l'esempio illustrato dal Presidente Arena: "E' come se in una località sciistica, per aumentare le presenze sulle piste, avessero iniziato a pagare gli sciatori per frequentarle: avrebbero sicuramente moltiplicato le presenze, ma sarebbero presto falliti".
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Dopo aver letto l'articolo sul Corriere di Verona, mi sono messo a leggere l'Arena e, a pagina 5, mi sono spaventato quando ho visto una pagina intera di pubblicità, come le pagine intere che c'erano sull'Arena della Ryanair (chi paga queste pagine? L'Aeroporto o Volotea?)... e/o le doppie pagine pagate dalla Catullo SpA.
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Continuando a leggere sull'Arena poi ho visto che c'era un articolo a titolo: "Ryanair va via, il Catullo lancia nuove compagnie" con questo sovratitolo: "Da venerdì 12 la compagnia irlandese chiude tutte le attività di volo Il presidente Arena: «Non basta fare numeri, servono bilanci attivi»", con questo sottotitolo: "AEROPORTO. Da dicembre e da marzo collegamenti con Bari e Palermo con la low cost Volotea" e questo testo:
L´aeroporto Catullo proiettato su nuove rotte. Volotea, la compagnia aerea low-cost che collega città di medie e piccole dimensioni, investe su Verona e potenzia la propria offerta di voli, lanciando due nuove tratte che collegano l´aeroporto Valerio Catullo con Bari, a partire dal 20 dicembre, e Palermo dal 29 marzo 2013. Per stimolare le prenotazioni Volotea mette a disposizione una tariffa promozionale di lancio a 9 euro a tratta (tasse aeroportuali incluse) valida fino al 21 ottobre. I biglietti saranno acquistabili su Internet (www.volotea.com), tramite il call center della compagnia aerea al 199.208.717 o in agenzia.
Compagnia giovane, Volotea è una low cost di seconda generazione che offre tariffe basse ma anche una serie di servizi di qualità come l´assegnazione del posto al momento del check in. La flotta è composta di Boeing 717 da 125 posti, più spaziosi rispetto ad altri aerei.
«Volotea continua ad espandere il proprio network di voli in Italia e in Europa con collegamenti diretti e con tariffe accessibili a tutti», ha spiegato Valeria Rebasti, Italian Commercial Country Manager Volotea. «Abbiamo da poco celebrato i primi sei mesi di attività in Italia e, con lo scalo veronese, salgono a 14 gli aeroporti italiani in cui operiamo».
Il presidente della società Catullo spa, Paolo Arena, ha parlato di «progetti di sviluppo solidi e progressivi», aggiungendo che «la presenza oggi di Volotea testimonia l´impegno dell´aeroporto per offrire al territorio il migliore servizio possibile, per garantire ai propri passeggeri di spostarsi in Italia e nel mondo con facilità e agevolare i flussi turistici che generano indotto economico e occupazionale».

E mentre si annunciano nuove opportunità (mercoledì sarà la volta di Meridiana che annuncerà nuovi voli), venerdì all´aeroporto Catullo cessa di volare Ryanair. I passeggeri che avevano acquistato i biglietti per le tratte della compagnia low cost irlandese saranno dirottati sull´aereoporto di Bergamo.
Intanto domani, davanti al Tar di Venezia si terrà l´udienza che vede contrapposti il Catullo, Enac e Ryanair: i giudici dovranno valutare la sospensiva che era stata concessa in estate per bloccare il provvedimento emesso da Enac a carico dei velivoli Ryanair che non pagano le tasse aeroportuali al Catullo. A norma dell´articolo 802 del codice di navigazione Enac può far scattare il divieto di decollo per i vettori che non versano i diritti aeroportuali; Ryanair aveva deciso di non versarli per compensare il mancato introito degli incentivi da parte del Catullo.
Chiarisce il presidente Arena, che si astiene da commenti sulle dichiarazioni rilasciate ieri a L´Arena dal suo predecessore Bortolazzi, «che non ci si può affidare a un solo vettore ma bisogna averne diversi e con percentuali che non superino il 15 per cento del totale. Ryanair era già al 20% con la prospettiva di crescere a dismisura. C´era un problema di sostenibilità e ci siamo trovati con un bilancio assolutamente negativo».
Aggiunge, ancora, che «è vero che bisogna crescere ma con bilanci positivi. Inutile fare un mare di passeggeri e avere i conti negativi. Con Ryanair, che è un vettore molto importante in Europa, c´è stato un difetto negli accordi alla nascita. E alla fine loro hanno deciso di uscire dal Catullo. Gli incentivi a una compagnia aerea possono anche esserci ma devono essere limitati nel tempo e diminuire man mano che si acquisicono passeggeri».
Ryanair trasportava 500.000 passeggeri a Verona di cui 60.000 dall´Italia. «Ma qui abbiamo un mercato interessante», conclude Arena. «i voli per Zurigo, con collegamenti per New York e la Cina, stanno dando grossi risultati».
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E a proposito della lingua "inglese", dei proverbi "inglesi" e dell'umorismo "inglese", fa sorridere quando il Presidente dell'Aeroporto nelle interviste usa parole tipo: "catchment area", o "incoming" e/o "outcoming" e immagino mia suocera, che guardando "Telepace", si domanda... "ma cos'a galo dito?".
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I Catuliani sono bravi a parlare il forbito in "inglese", ma poi quando devono leggere delle parole in Italiano, hanno difficoltà a leggerle, parole tipo quelle scritte dall'E.N.A.C. in una nota del 9 Settembre 2009 spedita al Ministero dell'Ambiente, in merito al Piano di Sviluppo Aeroportuale, scrive che detto PSA... verrà sottoposto a procedura di V.I.A.... fermo restando che nelle more di tale adempimento la Società Aeroporto Valerio Catullo non darà luogo ad interventi che abbiano a comportare incrementi capacitivi di traffico, ottemperando cosi alla vigente normativa comunitaria e nazionale".
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E' evidente che tutte le nuove rotte che vengono annunciate in questi giorni, sono evidenti incrementi capacitivi di traffico in evidente violazione della VIA... e se prima ENAC scrive che è vietato incrmentare il traffico, poi è sempre ENAC che approva le nuove rotte... e allora mi domando... ma qualcuno sa leggere la lingua italiana o vuole farci ridere con dell'umorismo inglese?.
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Ovviamente che ENAC sia il "controllore" (che vieta nuove rotte) e sia anche il "controllato" (che approva le nuove rotte)... anche questo è umorismo "inglese"???

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