Piano Nazionale degli Aeroporti - "Studio sullo sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale" e "proposta Piano Nazionale Aeroporti". Passeggeri previsti per il 2030: per Verona: 7,0 milioni, per Treviso 4,5 e per Venezia 16,0. Non è che ENAC sta dando i numeri... del Lotto? E la V.I.A. e la V.A.S.?

Come avevo anticipato domenica 12 Agosto in questo messaggio "Vendo 855 numeri della Collana URANIA (e altri)" al quale avevo aggiunto un AGGIORNAMENTO con il quale segnalavo che ENAC aveva pubblicato il "Piano Nazionale degli Aeroporti", ora vi pubblico il testo del Comunicato Stampa dell'ENAC.
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Piano Nazionale degli Aeroporti
Studio sullo sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale e proposta Piano Nazionale Aeroporti
Si rende disponibile on-line lo Studio sullo sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale e la proposta di Piano Nazionale degli Aeroporti elaborata dall'ENAC per conto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Lo Studio è stato realizzato da un raggruppamento di imprese - One Works, Nomisma, KPMG - selezionato con gara europea con finanziamento messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dall'ENAC.
Lo Studio nasce con l'obiettivo di fornire alle istituzioni di governo una visione chiara e puntuale della attuale dotazione infrastrutturale, unitamente alle esigenze di sviluppo e ammodernamento che consentiranno al sistema nazionale di continuare a supportare la crescita economica del Paese fino al 2030.
Il documento è articolato su più volumi, di cui il primo costituisce il cosiddetto Atlante degli Aeroporti, ovvero la fotografia delle attuali infrastrutture. Il secondo volume è articolato su due parti, di cui la prima fornisce l'inquadramento del sistema aeroportuale rispetto al contesto europeo e nazionale, agli atti di programmazione nazionale e regionale, all'interazione con le altre modalità, al contesto socio economico, ed alle strategie di sostenibilità ambientale.
Fornisce inoltre gli scenari di sviluppo del trasporto aereo per le varie aree geografiche del Paese.
Nella seconda parte sono elaborate linee di indirizzo strategico per lo sviluppo del sistema aeroportuale, sotto il profilo della capacità da svilupparsi, evidenziando i punti di forza e le criticità dell'intero sistema.
In questa parte sono evidenziate le caratteristiche funzionali che differenziano i singoli scali, individuando gli elementi per una loro classificazione di ruolo.
Oggi con lo Studio è pubblicata anche la proposta di Piano Nazionale degli Aeroporti, elaborata dall'ENAC su indirizzo del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti pro-tempore, i cui contenuti sono stati anticipati con la presentazione del Rapporto ENAC 2011.
Il Piano, elaborato in termini sintetici, segue una impostazione riscontrabile anche in analoghi testi prodotti da Paesi europei aeronauticamente avanzati.
Nella prima parte è illustrata, per le grandi aree tematiche che interagiscono con gli aeroporti (contesto europeo e Single European Sky 2, il territorio, l'ambiente, l'intermodalità), una sintesi di scenario e gli indirizzi operativi da sviluppare per la concreta attuazione del Piano stesso.
Nella seconda parte sono riportati gli Action Plan, ovvero l'insieme delle opere aeroportuali e di accessibilità necessaria a garantire lo sviluppo della capacità aeroportuale. Fornisce inoltre una visione sistemica della realtà aeroportuale nazionale, proponendo una rete unitaria ove i singoli scali agiscono ruoli definiti in base ad una classificazione funzionale che ne determina il posizionamento nella rete.
Il Piano risponde alla esigenza di fornire al Paese una rappresentazione del sistema aeroportuale in termini di capacità attuale e futura, individuando gli interventi necessari affinché possa essere affrontata con successo la sfida posta dal previsto raddoppio del traffico al 2030, cogliendo le opportunità di sviluppo economico associate a tale crescita.
Si evidenzia che, al fine di consentire la pubblicazione sul sito internet dello Studio sullo sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale, i cui dati riferiti al 2009 sono in corso di aggiornamento, e della proposta Piano Nazionale Aeroporti, le immagini inserite all'interno delle pubblicazioni sono state rese in bassa risoluzione, grazie alla collaborazione di Assaeroporti.
I documenti in formato originale sono comunque disponibili presso la Direzione Centrale Infrastrutture Aeroporti dell'ENAC.
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Non ho tempo di commentare le centinaia e centinaia di pagine che costituiscono questi documenti, prima devo leggerli, ma nel frattempo vi lascio ai primi commenti di Aero Habitat, come pubblicati in questa news a titolo: "Piano Nazionale Aeroporti, ma senza le preliminari stime sulla compatibilità e sostenibilità", con sottotitolo: "Il Piano al 2030, probabilmente, non ha verificato i limiti alla crescita progressiva" e questo testo:
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Il Piano Nazionale degli Aeroporti è stato recentemente divulgato da ENAC, ha data febbraio 2012 e contiene dati ed informazioni utili ad inquadrare la strategia proposta per l'assetto del sistema aeroportuale al 2030.
L'interrogativo che Aerohabitat pone da tempo, ovvero gli aeroporti Strategici, Primari e Complementari della rete disegnata per il 2030 sono compatibili, sono sostenibili, sono a norma al 2030, è stato, preventivamente risolto?
Ebbene, la lettura delle 86 pagine del Piano Nazionale degli Aeroporti non lo risolve. Anzi, sembrerebbe svelare una amara realtà: le verifiche al 2030, con quei flussi di traffico e tipologie di flotte aeree, secondo Aerohabitat, non sono state verificate.
Le relazioni e gli impatti ambientali saranno, secondo quanto descritto, correlate alle analisi ambientali verificate con procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Bene, anzi, benissimo ma che pretende di sostenere che tali verifiche confermeranno quei volumi di traffico aereo?
Gli scenari previsti per i 22/23 aeroporti al 2030? Le inevitabili criticità che potranno emergere non potevano già essere stimate nella fase di elaborazione del Piano Nazionale del Traffico?
Chi può, infatti, assicurare che l’attivazione del processo di VAS e/o VIA per adeguarsi al sistema normativo aeronautico, di tutela ambientale, del Piano di Rischio aeronautico e del Rischio Terzi possa essere raggiunto?
Quando già ora alcuni aeroporti non dispongono ancora della VIA, qualcuno non lo ha mai chiesta e autorizzata? Cosa accadrà con la VAS?
Quali sono già ora le criticità di traffico aereo aeroportuale che non potranno che essere confermate con la capacità aeroportuale ed i volumi di movimenti aerei al 2030? Ma, inoltre, si sostiene come debbano essere sottoposte alla Valutazioni di Impatto Ambientali (VIA) i singoli Master Plan? Ma non comprendiamo la differenza e/o l'eventuale contraddizione tra le due affermazioni.
Gli odierni assetti di numerosi scali del Belpaese potrebbero già aver superato il livello critico di capacità operativa, potrebbero essere gravemente congestionati, senza alcuna prospettiva di crescita. di incremento dei voli.
D'accordo la capacità aeroportuale rivela una evidente crisi di capacità, ma come si assicura il territorio circostante, si salvaguardia delle aree limitrofe agli aeroporti per consentire la necessaria espansione degli stessi? Quando la maggior parte degli scali aerei vive a ridosso delle città? Di aree densamente antropizzate? Come potrà esser, in tale contesto, pianificato e integrato il territorio? Come si tutela la zona di rischio di impatto senza le adeguate stime al 2030?
L'imposizione delle normative e dei vincoli allo sviluppo del territorio limitrofo come si integra con le deroghe all'edificato esistente?
Quali sono le coerenze con la ricerca di elevati livelli di sicurezza delle operazioni di volo e con la tutela dei cittadini del territorio circostante? I volumi di traffico disegnano 80 milioni di passeggeri/anno Fiumicino, 48 a Malpensa, 11 a Linate, 15 a Bergamo, 16 a Venezia, 4.5 a Treviso, 7 a Verona, 11 a Bologna, 4.5 a Firenze, 8 a Pisa, 10 a Viterbo, 13 a Napoli (Capodichino - Grazzanise), 14 a Catania, 12 a Palermo e 6 a Trapani.
Il settore dell'aviazione commerciale è un sistema di trasporto fondamentale, e le infrastrutture aeroportuali sono snodi ineliminabili, ma la loro realizzazione, esistenza e operatività vanno realmente integrate con le realtà antropiche esistenti.
Senza alcuna deroga nel pieno rispetto degli standard aeronautici ed ambientali. Secondo criteri inoppugnabili di gestione e di sorveglianza.
Già adesso, vivere a Caselle con un Aeroporto da 3,5 milioni passeggeri è una vita incivile, ora immaginate cosa vorrebbe significare per la nostra popolazione vivere con un Catullo a 7 milioni di passeggeri e con il 100% dei decolli verso la città di Verona e con il rumore sopra le case di Caselle, di Madonna di Dossobuono e anche di Dossobuono.

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