La Corte dei Conti sbarra la strada. Aeroporto in stallo. Stop ai trasferimenti dei Comuni. I soldi dovevano a coprire i debiti pregressi per oltre 600 mila euro. Il sindaco: «Così si blocca il rilancio». Mi sa che per il "Catullo"... devo scrivere anche alla Corte di Conti

Ieri su Aero Habitat è stata pubblicata questa news: "Aeroporti, basta ai ripianamenti delle amministrazioni pubbliche" con questo sottotitolo: "Tra prescrizioni della Spendig Review e normative UE, l'iniziativa potrebbe allargarsi ad altri scali" e questo testo:
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Il caso dell'aeroporto di Asiago è un primo, piccolo esempio tra i tanti che possono riprodursi in tutto il Belpaese.
E' localizzato nell'Altipiano di Asiago con una pista di 1123 x 23 metri con orientamento 08/26 ( operativa sulla 08 solo atterraggio, mentre sono possibili solo decolli dalla testata 26) e la società esercente è composta dalle seguenti amministrazioni pubbliche: Comune di Asiago, Comune di Roana, Comune di Gallio, Comunità montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, in aggiunta alla Camera di commercio industria artigianato agricoltura di Vicenza. Nel 2011 nella società di gestione, Aeroporto di Asiago s.p.a., è entrata anche la Federazione Italiana Volo a Vela.
La novità di questi giorni è rappresentata da un pronunciamento della Corte dei Conti Regionale,
Di fronte a bilanci in rosso della società, la Corte dei Conti, ha bloccato il programma di risanamento finanziario ed i trasferimenti dei Comuni soci della società di gestione. Sarebbero somme indispensabili, innanzi tutto, per la riduzione dei debiti.
La consistenza di questi debiti sarebbe intorno a 600mila euro ed affiora una ulteriore questione.
I Comuni non potrebbero partecipare al ripianamento per un periodo superiore a tre anni consecutivi.
Altro vincolo al ripianamento dei debiti ed anche alla partecipazione societaria aeroportuale sarebbe collegato ad una recente finanziaria che impedirebbe ai Comuni con popolazione inferiore a 30 mila abitanti di costituire società.
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In merito a quanto segnalato da Aero Habitat, pubblichiamo ora l'articolo del Giornale di Vicenza a titolo: "La Corte dei Conti sbarra la strada Aeroporto in stallo" con sopra titolo: "ASIAGO/2. Stop ai trasferimenti dei Comuni", con sottotitolo: "I soldi dovevano a coprire i debiti pregressi per oltre 600 mila euro. Il sindaco: «Così si blocca il rilancio» " e questo testo:
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Sono in aumento gli arrivi e i passaggi all'aeroporto di Asiago. Dopo un avvio lento all'inizio dell'estate - in luglio si sono registrati poco più di 50 movimenti - in agosto i passaggi sono una ventina in media nei giorni di bel tempo, tanto che la società di gestione spera di raggiungere l'obbiettivo dei 400 movimenti a fine mese.
 E mentre il presidente Bernardo Finco cerca partnership per proseguire nel rilancio dell'aerostazione, la Corte dei Conti sbarra la strada del risanamento finanziario. In pratica la Corte dei Conti ha bloccato i trasferimenti dei Comuni soci della società di gestione, indirizzati alla riduzione dei debiti pregressi della spa. Non, come sottolinea la società di gestione, il “rosso" dell'ultimo bilancio, chiuso con una perdita di 20 mila euro, ma i debiti contratti dalla precedente società di gestione, che superavano i 600 mila euro. Il cda insediato tre anni fa ha ricontrattato i debiti, operazione sottoscritta da tutti i creditori.
Ma ora la Corte dei Conti frena, sostenendo che i Comuni non possono intervenire a copertura di debiti di società partecipate per più di 3 anni consecutivi.
«È assurdo. Dopo che il cda è riuscito a resuscitare una situazione gravissima, si mette di mezzo la Corte dei Conti - commenta il sindaco di Asiago Andrea Gios - Il cda ha fatto miracoli nel rilanciare l'attività, tanto da convincere anche l'Enac.
Ora la Corte dei Conti vuole impedire quello che Verona ha fatto per il Catullo o che Venezia fa con il Marco Polo». «Il decreto “salva Italia" ha dato una batosta a chi vola per diporto, oltre ad allontanare il turismo straniero - interviene il presidente del cda Bernardo Finco -. L'aeroporto, con il passare del tempo, copre esigenze che vanno oltre l'impegno aviatorio; è diventato un'area pubblica a disposizione della comunità garantendo un continuo utilizzo per manifestazioni sportive e socializzanti».
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Letto questi autorevoli interventi e visto che nell'articolo del Giornale di Vicenza si parla dell'Aeroporto Catullo, credo che valga la pena di scrivere alla Corte dei Conti Regionale, segnalando che al Catullo, gli Enti Pubblici, hanno speso ben più di 600.000 euro, evidenziando che entro fine ottobre 2012 arriveranno a 45 milioni di euro.

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