Una news da Aero Habitat: "Catullo, Università Bicocca: l'analisi della mappa INM dell'Aeroporto di Verona - E' inevitabile verificare la mappa INM prima di approvarla. In tutti gli scali del Belpaese". Anche perchè se la mappa INM... poi fosse (casualmente) sbagliata, vuoi vedere che l'Aeroporto non paga, quanto previsto dall'Art. 10 della Legge 447 del 26 Ottobre 1995!!!

Era il 26 Marzo 2011, quando scrivevo questo messaggio: "Sui limiti delle CURVE ISOFONICHE (del Rumore Aeroportuale) oggi faccio il PARAGNOSTA... prima che i "Catulliani" ci propinano delle curve STRIMINZITE"... e a quel messaggio avevo allegato un estratto dell'Allegato "C" della V.A.S. del P.A.T. del Comune di Sommacampagna, che riproduceva questa mappa come sotto riprodotta che dovrebbe essere la rappresentazione delle aree che sarebbero inquinate dalle attività dell'Aeroporto.
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Prima di proseguire, meglio riprodurre l'art. 10 della Legge 447 del 26 Ottobre 1995 che cosi recita:
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Art. 10. (Sanzioni amministrative)
1. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 650 del codice penale, chiunque non ottempera al provvedimento legittimamente adottato dall'autorita' competente ai sensi dell'articolo 9, e' punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 2.000.000 a lire 20.000.000.
2. Chiunque, nell'esercizio o nell'impiego di una sorgente fissa o mobile di emissioni sonore, supera i valori limite di emissione e di immissione di cui all'articolo 2, comma 1, lettere e) e f), fissati in conformita' al disposto dell'articolo 3, comma 1, lettera a), e' punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 1.000.000 a lire 10.000.000.
3. La violazione dei regolamenti di esecuzione di cui all'articolo 11 e delle disposizioni dettate in applicazione della presente legge dallo Stato, dalle regioni, dalle province e dai comuni, e' punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 500.000 a lire 20.000.000.
4. Il 70 per cento delle somme derivanti dall'applicazione delle sanzioni di cui ai commi 1, 2 e 3 del presente articolo e' versato all'entrata del bilancio dello Stato, per essere devoluto ai comuni per il finanziamento dei piani di risanamento di cui all'articolo 7, con incentivi per il raggiungimento dei valori di cui all'articolo 2, comma 1, lettere f) e h).
5. In deroga a quanto previsto ai precedenti commi, le societa' e gli enti gestori di servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, ivi comprese le autostrade, nel caso di superamento dei valori di cui al comma 2, hanno l'obbligo di predisporre e presentare al comune piani di contenimento ed abbattimento del rumore, secondo le direttive emanate dal Ministro dell'ambiente con proprio decreto entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge. Essi devono indicare tempi di adeguamento, modalita' e costi e sono obbligati ad impegnare, in via ordinaria, una quota fissa non inferiore al 5 per cento dei fondi di bilancio previsti per le attivita' di manutenzione e di potenziamento delle infrastrutture stesse per l'adozione di interventi di contenimento ed abbattimento del rumore. Per quanto riguarda l'ANAS la suddetta quota e' determinata nella misura dell'1,5 per cento dei fondi di bilancio previsti per le attivita' di manutenzione. Nel caso dei servizi pubblici essenziali, i suddetti piani coincidono con quelli di cui all'articolo 3, comma 1, lettera i); il controllo del rispetto della loro attuazione e' demandato al Ministero dell'ambiente.
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In realtà con la legge 448/1998 quanto contenuto al comma 5° dell'Art. 10 della Legge 447/1995... il 5% è stato portato al 7% e... l'1,5% è stato aumentato fino al 2,5%.
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Ora leggiamo quanto riportato oggi su Aero Habitat, in questa news a titolo: "Catullo, Università Bicocca: l'analisi della mappa INM dell'Aeroporto di Verona" con sottotitolo: "E' inevitabile verificare la mappa INM prima di approvarla. In tutti gli scali del Belpaese"
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Lo scorso 5 luglio nella news "Catullo, Sommacampagna, gli aeroporti e le mappe INM" Aerohabitat aveva inquadrato "Qualche spunto tra anomalie, negligenze e forse sviste?" in relazione alle mappe acustiche aeroportuali in generale e, nello specifico, relativamente a quella del Catullo Verona.
Il Comune di Sommacampagna, infatti, aveva richiesto una convocazione straordinaria della Commissione Aeroportuale in seguito ad una analisi commissionata e svolta da esperti dell'Università Bicocca di Milano.
Aerohabitat aveva argomentato intorno a negligenze, incongrue ed omissioni generiche. spesso riscontrate in altre mappe INM, rimandando ad una verifica dettagliata della mappa del Catullo qualora avessimo potuto disporre di tale documentazione.
La mappa non è disponibile, al momento, non sembra pubblica. Lo è invece l'analisi della Bicocca, divulgata, ancora una volta, dall'incessante opera del sito www.vivicaselle.eu .
 Il documento dell'Università degli studi di Milano- Bicocca è del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio con il seguente oggetto: "Valutazione del piano di approvazione delle procedure antirumore e dei confini delle aeree dirispetto A, B e C ex art 5 e 6 D.M. 31/10/1987 “Metodologia di misura del rumore aeroportuale” presentato dall’Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca S.p.A."
 Le Conclusioni della Relazione sono oltremodo palesi.
A seguito della disamina del Relazione si conclude affermando la necessità di verificare gli aspetti qui richiamati.
Per quanto concerne eventuali suggerimenti volti a ridurre l’impatto di rumore, sulla base delle “best practices” adottate internazionalmente si propone venga stabilito un piano per: Classe 1, Classe 2, Classe 3, Classe 5.
- ridurre negli anni le operazioni di aeromobili capitolo 3 dell’Annesso 16 ICAO (a favore di soli capitolo 4),
- vietare i voli notturni,
- implementare procedure di decollo di precisione, valutando specifici interventi anche per le operazioni di avvicinamento (tipo “Continuous Descent Approach”),
- realizzare tutte le opere a terra che possano contenere il “ground noise”, come per esempio barriere e terrapieni.
Si afferma inoltre la necessità di dare immediata attuazione alla procedura che prevede che tutti i decolli da pista 04 vengano operati da testata pista senza deroghe per operazioni con soglia spostata in prossimità del raccordo C. Peraltro, riconosciuta l’esigenza di operare prevalentemente su pista 04, potrebbe essere valutato per il futuro un intervento di allungamento che consentirebbe di poter sorvolare le aree a est a quote più elevate.
Viceversa per i decolli da testata 22 potrebbe essere valutata l’opportunità di operare da soglia spostata (raccordo W) per alleggerire, soprattutto nei periodi serali e notturni, la componente “ground noise” su Caselle (verificando però eventuali peggioramenti nelle località poste a ovest del sedime).
L'inadeguatezza dell'elaborazione appare inequivocabile ma è l'analisi puntuale - non del tutto rappresentato nella Conclusioni - che preoccupa.
L'ipotesi relativa alle possibili incongruenze nell'elaborazione della mappe INM trova una serie di conferme. Di dati che inevitabilmente potrebbero riflettere marcate contraddizioni ed errori nella mappa conclusiva.
Non abbiamo trovato alcun riscontro dell'inserimento dell'input orografico.
Anche l'utilizzo dei dati meteo appare anomalo. La pressione atmosferica 765,05 mm Hg (1020 hPa), la temperatura 12,5°C (54,5°F) e la velocità del vento 9, 3 km/h (5,02 nodi) appaiono del tutto incongrui.
Anche l'inserimento della lunghezza del volo denota la classica approssimazione. Qualora vengano segnalati stage 1 invece che stage 5 o 6, ad esempio, si modelizza in aeromobile che decollo con una rateo elevato di salita. Ovvero a minor impatto acustico rispetto ad un volo pesante che decolla basso sulle case dell'intorno delle piste. Anche una inesatta stima della distribuzione del traffico tra una pista e l'altra determina sperequazioni nel risultato dell'INM.
 Anche l'assenza di una comparazione tra tecniche di decollo ICAO A ed ICAO B come previsto dai decreti ministeriali. Cosi come un non corretto utilizzo della dispersione laterale prevista dal documento ECAC 29.
Le considerazioni potrebbero continuare, anche nel dettaglio di ogni singolo input, sia esso meteo, aeronautico e logistico, ma, a questo punto, appare decisivo commentare le ragioni, le cognizioni che portano l'accoglimento della stessa elaborazione INM in sede di Commissione Aeroportuale. Perciò prima ancora che tale "deliberazione" sia sottoposta all'analisi di un Consiglio o di una Giunta Comunale.
Chi ha validato lo studio INM? ARPA Veneto? Forse il Ministero dell'Ambiente attraverso i rispettivi componenti in Commissione? Chi altro? In fondo l'elaborato INM, quanto fosse verificata l'incongruenza, potrebbe stravolgere e danneggiare anche altre componenti della commissione. E risultare negativa e contraddittoria per la stessa società di gestione aeroportuale.
Come rimediare? Una risposta diretta e semplificata non è sicuramente gestibile in poche frasi ed argomentazioni. Sicuramente i Comuni aeroportuali, come contromisura preventiva, potrebbero sottoporre alla stessa Università della Bicocca l'elaborato INM. Magari ancora prima di far approvare, dal componente Comunale (probabilmente inesperto in modelli matematici) la mappa INM in sede di Commissione Aeroportuale.
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A proposito di aerei che, all'Aeroporto catullo, in decollo volano bassi... date un'occhiata a come sta decollando questo aereo (utilizzando la "pista 04") e guardate anche se sta virando come sarebbe previsto dalla mappa sopra riportata, visto che a me sembra che voli molto basso e che il raggio di curvatura della virata sia molto ampio rispetto alla mappa... e poi ascoltate il rumore che si sente a circa 1400 metri a lato pista.
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1^ Domanda finale:
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In questi ultimi 10/13 anni, in particolare dal 14.03.1999 data di entrata in vigore della Direttiva 97/11/CE (che ha modificato la precedente direttiva VIA) se l'Aeroporto Catullo ha speso 50 milioni di euro in opere di manutenzione e di potenziamento e se il 7% di questi 50 milioni sono pari a 3,5 milioni di euro, quanti euro di questi sono stati spesi per interventi di contenimento e di abbattimento del rumore aeroportuale?
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2^ Domanda Finale:
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Se le curve isofoniche che dovrebbero essere approvate dalla Commissione Ambientale Aeroportuali fossero un pò "striminzite"... l'Aeroporto Catullo è tenuto e/o obbligato a spendere il 7% delle spese di manutenzione e di potenziamento al fine di eseguire interventi di contenimento ed abbattimento del rumore generato dalle attività aeroportuali? 

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