"Non ci sono solo problemi legati ai conti per l'aeroporto Catullo, come abbiamo visto ieri: anche il panorama delle destinazioni merita un approfondimento, perché sono stati aperte nuove rotte, sono arrivate nuove compagnie ma sono anche venuti al pettine alcuni nodi"... E ricordiamolo... manca la V.I.A.

Il titolo del messaggio di oggi è tratto da un articolo dell'Arena a titolo: "Catullo, Ryanair cannibalizza le altre compagnie aeree" che ha questo sottotitolo: "LE DESTINAZIONI. Nel 2011 le mete preferite sono state Londra per l'estero e Catania per i voli nazionali. Il colosso irlandese ha trasportato 500mila passeggeri ma 95mila sono stati portati via ai concorrenti su rotte italiane".
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Ma prima di esprimere alcune considerazioni su questo argomento, ricordiamo che da anni... ho il dubbio che all'ENAC abbiano difficoltà a leggere quello che scrivono e mi riferisco ancora una volta alle due note dell'ENAC che non smetterò mai di citare: NOTA ENAC del 1 Aprile 2008 e uno dalla NOTA ENAC del 9 Settembre 2009... delle quali evidenzio l'ultimo paragrafo dell'ultima lettera, dove - in merito al Piano di Sviluppo dell'Aeroporto Catullo - l'ENAC aveva scritto:
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Ricordato quello che scriveva ENAC e cioè che il Piano di Sviluppo Aeroportuale: "verrà sottoposto a procedura di V.I.A.... fermo restando che nelle more di tale adempimento la Società Aeroporto Valerio Catullo non darà luogo ad interventi che abbiano a comportare incrementi capacitivi di traffico, ottemperando cosi alla vigente normativa comunitaria e nazionale"... ora ricopiano l'articolo dell'Arena di oggi ed evidenziamo alcune frasi, che possono aver attinenza sul DIVIETO IMPOSTO DA ENAC.
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Non ci sono solo problemi legati ai conti per l'aeroporto Catullo, come abbiamo visto ieri: anche il panorama delle destinazioni merita un approfondimento, perché sono stati aperte nuove rotte, sono arrivate nuove compagnie ma sono anche venuti al pettine alcuni nodi. Se è vero che nel 2011, nonostante la crisi del Nord Africa, l'aeroporto Catullo ha realizzato un aumento di passeggeri del 12% rispetto al 2010, è altrettanto vero che sono emersi i limiti del low cost. Da quanto si legge nella relazione sulla gestione presentata in occasione dell'approvazione del bilancio 2011 (in perdita di 26,6 milioni), la crescita di passeggeri è stata guidata in particolare da Ryanair che nel 2011 ha trasportato quasi 500 mila passeggeri. Tuttavia questi passeggeri solo in parte sono «nuovi ingressi» perché in realtà la compagnia irlandese è entrata in concorrenza, come si legge nei documenti, su «rotte domestiche già servite da altri vettori (Palermo e Bari) e ha determinato un fenomeno di cannibalizzazione di circa 95 mila passeggeri per Palermo e 20 mila passeggeri su Bari che ha comportato un ulteriore impatto negativo sui risultati di esercizio». E l'arrabbiatura delle compagnie concorrenti.
LE DESTINAZIONI TOP.
Se ragioniamo in termini di crescita di passeggeri in un anno, sul fronte internazionale la capitale preferita dai veronesi resta Londra con 268.169 passeggeri nel 2011 e un aumento di 116.500 unità sul 2010; al secondo posto Parigi con 130.029 passeggeri e al terzo Madrid con oltre 61 mila passeggeri trasporti. Una tratta questa che da novembre diventa a rischio perché Ryanair vuole tagliare 15 collegamenti con la Spagna dopo la decisione del governo iberico di raddoppiare le tariffe aeroportuali, tra le più basse d'Europa. Quarto posto (per crescita di passeggeri) per Tirana che ha oltre 81 mila passeggeri e quinto per Mosca. Se ragioniamo in termini assoluti, le destinazioni top per numero di passeggeri nel 2011 vedono questa classifica: al primo posto Catania con quasi 300 mila passeggeri, al secondo posto Roma Fiumicino che però è in forte calo a causa della concorrenza del Treno ad alta velocità, terzo posto per Londra e poi a seguire Palermo, Napoli, Francoforte, Monaco.
RICAVI NON AVIATION.
Anche qui le ambizioni degli anni scorsi sono state ridimensionate: «Il core business dei ricavi da food e attività commerciali ha fatto registrare una buona performance con un incremento complessivo pari al 9,2% sebbene inferiore», si legge nella relazione, «agli ambiziosi obiettivi posti dal Piano industriale». Sul risultato, si spiega, hanno inciso lo sfavorevole mix di passeggeri con il sensibile caldo del segmento charter internazionale e l'aumento di passeggeri low cost caratterizzato da una minore propensione all'acquisto, a cui si è aggiunta la delocalizzazione del traffico low cost nel terminal 2 che ha ridotto la fruizione dei servizi commerciali collocati nel terminal 1». E infatti un paio di mesi fa è stato chiuso il terminal 2 e tutti i passeggeri sono convogliati nel terminal 1. Un risparmio anche solo per i costi di vigilanza e security. La raccolta pubblicitaria, affidata all'esterno, ha registrato nel 2011 una flessione del 20% e anche per questo la nuova presidenza ha riportato in azienda la raccolta pubblicitaria che sta portando un incremento dei margini e fa segnare risultati positivi. Infine l'area parcheggi, che dispone di circa 4.500 posti auto, ha generato ricavi nel 2011 per 6 milioni 419 mila euro contro i 5,85 del 2010 con un incremento del 9,57%. Tuttavia il dato risente del calo dell'utenza charter e della concorrenza per l'apertura di nuovi parcheggi limitrofi. Anche in questo caso, nelle scorse settimane la Catullo ha avviato una nuova politica per i parcheggi.
ALTRE CRITICITÀ: TORRE DI CONTROLLO.
Lo sviluppo delle destinazioni e l'apertura di nuove rotte è legato ovviamente alle capacità di gestire il traffico aereo. Ma, si legge nella relazione al bilancio, la gestione della Torre di controllo del Catullo da parte dell'Aeronautica militare, presenta una «forte criticità» perché finora ha limitato la capacità a 14 movimenti/ora e sarà così fino a ottobre; dopo di che sono possibili ulteriori limitazioni per la stagione invernale 2012-2013. L'allarme è concreto: «in assenza di interventi volti a supplire le limitazioni posta dell'Aeronautica militare, potrebbero verificarsi criticità sulle potenzialità di traffico dello scalo».
AREA CALZONI.
Nel marzo scorso il nuovo consiglio di amministrazione ha deliberato la risoluzione consensuale del contratto preliminare di compravendita della cosiddetta area Calzoni che sarebbe costato alla Catullo oltre 20 milioni di euro, mettendo a rischio definitivamente la sostenibilità finanziaria dell'azienda. La Catullo dovrebbe rientrare in possesso anche del milione versato come cauzione.
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Una domanda... quanto evidenziato con il colore giallo nell'articolo dell'Arena... dove parlano di incrementi, di crescita, di potenziamenti, di sviluppo, ecc, ecc... dell'Aeroporto Catullo, tutto questo non è in evidente contrasto con il divieto dell'ENAC, che cosi scriveva: nelle more di tale adempimento (procedura di VIA) la Società Aeroporto Valerio Catullo non darà luogo ad interventi che abbiano a comportare incrementi capacitivi di traffico, ottemperando cosi alla vigente normativa comunitaria e nazionale"...

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