Comune di Villafranca di Verona. Deliberazione n° 2 / 2012 del 22/03/2012: "COMUNICAZIONI - ESAME INTERPELLANZE ED INTERROGAZIONI" - Deliberazione n° 4 / 2012 del 22/03/2012: "MOZIONE CASELLO AUTOSTRADALE PROSPICIENTE L’AEROSTAZIONE DELL’AEROPORTO CATULLO"

Oggi è la vigilia di Pasqua e quindi vi lascio ascoltare e leggere quanto hanno detto in Consiglio Comunale a Villafranca in merito alla situazione dell'Aeroporto Catullo e del Nuovo Casello sull'A22 a Dossobuono, inserendo un video tratto da un articolo de: "IL VILLAFRANCHESE"  a titolo: "Il Consiglio arriva al casello".

Comune di Villafranca di Verona
 Prot. n. …..

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE


OGGETTO :
COMUNICAZIONI -  ESAME INTERPELLANZE ED NTERROGAZIONI                 

INTERROGAZIONE N. 1


Interrogazione in data 22 febbraio 2012 prot. n. 6138    presentata dai  consiglieri  signori:  Paolo Martari, Graziano Tovo, Alessandrino Dal Maso, Luciano Zanolli  e Renzo Piazzi
OGGETTO: INTERROGAZIONE URGENTE
Chi ha seguito la trasmissione “gli intoccabili” su  La 7  ha  toccato con mano quale sia stato il degrado della politica nella conduzione dell’aeroporto Catullo.
Sentire l’ex presidente dell’Aeroporto esprimere pesanti giudizi di interferenza da parte delle segreterie politiche e accusare di grave  incompetenza alcuni consiglieri d’amministrazione di chiara nomina politica;  prendere atto dalle parole del nostro collega consigliere comunale, neo capogruppo del Pdl, Franco Pennacchia, che le assunzioni all’aeroporto si spartivano in base alle quote azionarie; registrare gli enormi sprechi legati ai compensi dati ad amministratori di rara incompetenza, oltre alla constatazione dell’enorme buco economico che comporta il mantenimento dell’aeroporto di  Montichiari, tutto questo certifica  in maniera inappellabile il fallimento della politica del PDL e  della Lega nella conduzione di una delle più importanti infrastrutture della nostra provincia.
Il nostro comune ha sottoscritto la prima parte del piano d’aumento del capitale sociale senza ricevere in visione, come le forze di opposizione ti hanno richiesto,  un chiaro piano industriale. Un progetto di sviluppo  mai portato all’attenzione di questo consiglio, ormai ridotto ad esercitare un inutile attività di ratifica di decisioni prese altrove.

Per contro, lo stesso consigliere Pennacchia, in virtù del suo ruolo di consigliere del Catullo e per ciò al corrente degli sviluppi strategici, ha sempre rassicurato il consiglio comunale garantendo che ci sarebbero stati incrementi di compagnie, voli, passeggeri e,  in ultima analisi, il riassestamento dei conti dell’Ente.

Caro Sindaco è quello che leggiamo sui giornali il piano industriale che abbiamo avallato? Perché dovremmo fidarci del nuovo Presidente se la mamma che lo ha partorito è la stessa che ha portato alla presidenza Bortolazzi?
C’è stata una politica che ha fatto grande l’aeroporto ed una che lo sta affossando.
In un momento in cui il nostro comune sta subendo una pessima pubblicità in tutta Italia, coinvolto in un caso di mala gestione che abbraccia l’intero sistema politico veronese guidato dal centro destra, riteniamo necessario attivare da subito una commissione di indagine che accerti i fatti ed i danni subiti dal nostro ente  locale.
Inoltre riteniamo che tra i compiti di questa commissione vi sia quello di esaminare seriamente una proposta alternativa.
Di fronte a questo stato di cose, infatti, l’unica decisione che oggi  si potrebbe assumere per non sprecare i soldi che abbiamo dato al  Catullo è quella di chiedere che  la politica pubblica esca dalla conduzione diretta dell’Aeroporto, conservando pure quote di partecipazione minoritaria, ma affidando ai privati la responsabilità di risollevare una situazione gravemente  compromessa, sempreché, in queste condizioni, si trovi qualche privato disponibile ad un’avventura simile.
In questo senso l’esempio potrebbe darlo Villafranca in primis, cominciando a vendere a privati una parte delle suo quote, rimettendo a tempi futuri la valutazione sulla gestione della parte residua.
Per questo chiediamo che questa  interpellanza venga trasformata in mozione che impegna sindaco e giunta ad agire conformemente alle linee tracciate.
F.TO Consiglieri   Paolo Martari, Graziano Tovo, Alessandrino Dal Maso, Luciano Zanolli e Renzo Piazzi. “
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Prosegue il consigliere MARTARI PAOLO: l’interpellanza ha una connotazione di carattere politico, di carattere propositivo, sotto il profilo della conduzione della nostra gestione  come azionista della partecipazione dell’aeroporto  Catullo.
Vorremmo come abbiamo fatto anche nel  passato  soprassedere su quelli che sono gli aspetti e le vicende di carattere personale  che pure riteniamo essere gravi, gravi perché la condizione che ha interessato evidentemente l’aerostazione Catullo ha condotto in quest’ultimo periodo ad  una situazione economicamente disastrosa. E vi è a nostro giudizio  una  responsabilità chiara di  natura politica rispetto a questa gestione.
Riteniamo che questo consiglio comunale meriti di discutere su questi aspetti anche perché è già stato richiesto nel passato di prendere  visione, di avere  conoscenza del piano industriale, siamo stati rassicurati ma di fatto il piano industriale pare non esserci ancora e quindi siamo andati a deliberare degli aumenti di capitale che se non ricordo  male, vado a memoria, per le parole del Sindaco  perché  era necessaria una operazione di sistema, una operazione di sistema  una operazione di sistema  fino alla quale noi siamo stati a metà del guado senza portarla a termine perché  di fatto non solo avrebbe  prosciugato quelle che erano le finanze del nostro ente, ma perché non dà nessun tipo di prospettiva allo stato circa il futuro dell’aeroporto, perciò si aggiungono una serie di ulteriori elementi, da ultimo quello legato alle aree di Calzoni per non  parlare poi del fatto che il bilancio l’ultimo che è stato certificato, come dire, torna in attivo solo per una operazione di carattere straordinario di trasferimento  infragruppo, non bastano a giustificare la carenza sotto il profilo programmatico, sotto il profilo della gestione industriale, di una delle infrastrutture più importanti che ci sono.
Allora molti potrebbero essere gli argomenti che si vanno ad allargare su una tematica così sentita, però avevamo fatto questa proposta ancora nella metà del febbraio scorso che è quella di cominciare a ragionare  sull’ipotesi per cui i soci  pubblici potessero trasferire una parte delle loro quote di partecipazione ai privati, o sotto un profilo finanziario e quindi  potenziamento di ricapitalizzazione ma  soprattutto sotto il profilo    industriale.
Abbiamo visto che siamo stati seguiti o  comunque c’è stato un movimento di pensiero che si è mosso in queste ultime settimane in questo senso perché più amministratori si sono espressi in questo senso e il  dibattito  è tuttora vigente. Quindi rinnoviamo questa proposta nei confronti dell’amministrazione perché di fatto il nostro peso va sempre più attenuandosi e invece l’aeroporto assumerà o potrebbe assumere  nel prossimo futuro un ruolo strategico per il nostro territorio.
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Entra il consigliere Terilli, pertanto il numero dei presenti in aula sale a sedici.
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SINDACO:  Prendo per buono lo spunto che vuole essere una interrogazione politica,  non  personale. Ma sul  manifesto per quanto c’è  scritto   non è così. Mi dispiace di questo ma è una sottolineatura che faccio. Disponibile a  confrontarmi sulle questioni politiche quando  entrano  nel personale dispiace perché c’è già chi sta facendo il proprio dovere per verificare se è come state dicendo voi o come ha detto qualcuno o se è diversamente.
Auspico che tutto abbia luce spero che quei manifesti  poi dicano il  contrario quando sarà e che qualcuno della questione ne prenda atto.
Resto sul tema dell’aeroporto come giustamente hai richiamato tu  mi soffermo su una frase: c’è stata una politica che ha fatto grande l’aeroporto e una che la sta affondando. Se io ripercorro la storia di questo aeroporto non ne vedo una che l’ha fatto grande. IL primo errore è stato Montichiari, e non parte dell’amministrazione Bortolazzi. Parte da  molto prima. C’era anche questo Comune,  l’amministrazione quando si è fatta quella scelta. Io non so valutare sugli investimenti da allora su Montichiari  se ammontino  a a  70 -80 milioni di euro  più o meno, pensa a un piano programmatico di come sarebbero rientrati questi investimenti. Sto parlando degli anni 2004 –2005 – 2006 –2007, quando dal  2005 parte  la questione negativa dei bilanci del  Catullo. Da meno di  225.000 euro a salire a un milione, due, otre, ..avanti, questo derivante da una serie di investimenti, questi sono bilanci  pubblici basta andarseli a vedere – se volete ve li mando via e-mail – e sono chiari anche sugli investimenti fatti allora. Quindi dire che c’è n’è stata una grande… dico che la sofferenza che ha causato, vuoi per strategia, vuoi  perché, per cui non accuso nessuno,  è  fondamentale  che  Montichiari  sia  legato comunque all’aeroporto Catullo.
Questo credo che sia indiscutibile per tutti. Che poi  Montichiari non riesca a decollare sono d’accordo. I piani strategici  non sono fatti dai tecnici ma giustamente e  lo vedete tuttora e lo leggete sui giornali perché non si è ancora addivenuti in base ad accordi politici con Brescia in modo particolare, con la Lombardia in modo particolare, a trovare un piano strategico comune, questo è pur vero che la politica, non Pdl – Lega, la politica di sistema dell’aeroporto Catullo e credo che chi ha letto i giornali negli ultimi anni ha visto che sono stato molto critico su queste cose, non ha mai trovato un progetto che andasse nella direzione di investimenti paritetici e di investimenti di rientro sia sull’uno che sull’altro.
Il nostro Catullo nei nostri bilanci, se andiamo a vedere solo il Catullo  è sempre stato in più – più due – due mezzo – tre, dipende poi dalle annate. I voli sono aumentati, c’è stata la crisi del Medio Oriente, c’è stato un calo, ecc. ma le negatività che aumentano sono sempre su Montichiari.
L’aspetto dei privati è sempre stato - come hai detto bene tu – un accordo che la politica una volta trovato l’aspetto giusto vi fosse la necessità di imprenditoria privata che entrasse nel sistema per fare investimenti  e che credesse nel progetto della  Catullo, è sempre stato uno degli obiettivi e credo che lo sia tuttora uno degli obiettivi di tutti i soci della Catullo.
E’ evidente che fintantoché non si addiviene ad avere una concessione unitaria, una strategia unitaria territoriale, rischiamo di essere assoggettati alla guerra tra la Lombardia e l’aeroporto di Venezia – Mestre, dove noi siamo schiacciati in mezzo.  Io ripeto da sempre che noi abbiamo una piccola percentuale, mi sono sempre  pur nelle negatività messo in fila al sistema perché credo che dobbiamo fare sistema indipendentemente dalle questioni perché dobbiamo tutelare una struttura che è sul nostro territorio, in modo particolare sul nostro comune che può avere parecchie prospettive di sviluppo, può avere opportunità per il nostro territorio non solo una struttura che diventa   pesantezza sia dal punto di vista ambientale che quant’altro. Io credo che aldilà di quella che è la pancia che ognuno può avere si debba avere comunque la capacità politica di trovare un aspetto che  stia bene al sistema bresciano, stia bene al sistema trentino, stia bene al sistema mantovano, stia bene al sistema veronese.
Auspico perché ripeto noi abbiamo una  percentuale  piccola e i giochi sono importanti. Auspico che si arrivi a questa definizione. Lo auspico proprio per il valore che ha e per il peso che ha sul nostro territorio. E quell’aumento di capitale a cui noi non abbiamo aderito era dato in un momento in cui eravamo in una fase di pre accordo di pre strategia; poi una volta è stato fatto e  in un’altra è stato rimandato. L’abbiamo fatto e l’ho detto in quell’occasione e lo ribadisco, che nel sistema era giusto che Villafranca ci fosse. E quindi non sono pentito di quell’operazione. Dispiace che ancora oggi, il sistema politico complessivo, come giustamente hai ribadito anche  tu, non sia arrivato a questa definizione. Non è che dipenda  dal comune di Villafranca; è ovvio che siamo in un sistema dove ognuno di noi cerca di portare nei migliori dei modi un contributo. Poi io non sono un tecnico aeroportuale; nessuno di noi, ma credo che la politica debba fare il suo compito che è quello di sedere  intorno al tavolo tutti gli attori e trovare la soluzione in cui non ci siano né vincitori, né sconfitti, che non ci sia un aeroporto di serie A - Montichiari o Catullo in serie B, ma che ci sia una equa distribuzione delle risorse su tutti e due gli aeroporti e che non gravi più sui bilanci di questo aeroporto, ma fintantoché non si arriva a quella soluzione, possiamo essere tutti d’accordo sulle negatività,  possiamo essere tutti d’accordo sulle gestioni, ma il male parte da lontano perché due aeroporti con una medesima concessione, è cosa unica in Italia.
Ed è questo il grave  peso che ha la società Catullo perché gestire le due linee a dieci chilometri di distanza in linea d’aria dà questo tipo di problema, è indubbio.
E’ la riflessione del secolo, se perdiamo Montichiari diventa sistema del bresciano e del lombardo e quindi c’è il rischio che il nostro perda potenziale  e rischi di diventare un peso per tutta la nostra comunità; non ce lo possiamo permettere;  dobbiamo trovare un comune accordo.
La politica sta lavorando su questo e spero che il nostro contributo, che ognuno di noi porta nel proprio, riesca a diventare un qualcosa di grande che risolve questa problematica. Poi,  ripeto, per quanto riguarda  le quote non mi sembra né il momento,  proprio per queste motivazioni  politiche e non mi sembra neanche il momento economico visto i bilanci della  Catullo; non  vi è neanche l’opportunità  di vendere ai privati perché da statuto non è possibile perché  se mettiamo a disposizione le quote  prima ci sono i soci che hanno diritto di prelazione sulle quote, ma aldilà di questo – ripeto – politicamente se dobbiamo tenere il sistema lo tengo sulla questione politica non tecnica. Resto ancora ancorato a questo sogno, a questa voglia di rivincita che deve avere il nostro aeroporto dove la politica deve fare la sua parte.Grazie.
CONSIGLIERE PAOLO MARTARI: brevissima replica. Condivido il fatto che  sia il sistema politico  del quale avresti una responsabilità maggiore da una  parte e minore dall’altra perché viviamo  in un territorio che preme da una parte e dall’altra e quindi è chiamato a delle responsabilità anche negative in questo caso e mi pare che siano conclamate da un lato, secondo Sindaco rimane sul tavolo  comunque la provocazione, cioè se la valutazione che tu fai sotto un profilo prudenziale e di congiuntura economica per cui non sarebbe opportuno, e di tergiversamento politico perché deve ancora  giungere a maturazione il piano industriale, non fa venir meno il fatto che questo  piano industriale deve arrivare in tempi  celeri perché diversamente i debiti lo sai anche tu  sono a breve termini e diventa un problema da gestire – in prima battuta, e in seconda battuta , comunque Villafranca noi lo rimettiamo sul tavolo  potrebbe diventare – passami il termine – nel suo piccolo capofila di una proposta in questo senso, perché è vero che fai parte di un sistema, è un sistema , è un sistema di azionariato che coinvolge una serie di enti ma perché così come sei stato contrario e  hai espresso le tue critiche sotto altri profili, non divieni propositivo in questo senso qua. Non ho,  né abbiamo, la ricetta, d’accordo, però diventa  un elemento…
SINDACO:  scusami  ma se non c’è concessione non c’è piano industriale.
Molto semplice. Non c’è la concessione. Finché non c’è concessione  cioè finché la politica  non rilascia la concessione su Montichiari, non c’è piano industriale.
Parliamoci chiaro per cui se la politica non chiude l’aspetto concessioni, unica o doppia, rispetto a, il piano  industriale non riesce a  legare.
Per cui la politica dice: o trovate un accordo, o così non si va  avanti;  non  proposta,  per cui ripeto la propositività   non la devi chiedere   a Mario perché  l’ha appena spiegata, la propositività è un problema un po’ più ampio; è un problema che non riguarda Villafranca, e non riguarda nemmeno Verona, è un problema un po’ più ampio, un po’ più vasto.
CONSIGLIERE MARTARI PAOLO: ringrazio che mi hai spiegato la questione,  ma rimane intatta. Nulla toglie rispetto alle tue dimensioni minime rispetto al capitale sociale. Quello che può essere invece un aspetto positivo, dal nostro punto di vista,  è quello di porre un tema reale e avanzarlo anche da un comune che è parte minima nell’ambito del capitale sociale. Questo ti invitiamo a fare perché diventa un aspetto riteniamo di investimento in termini quanto meno di indirizzo rispetto ad un piano industriale di gestione perché l’investimento dei privati può essere si di carattere finanziario a copertura delle perdite di capitalizzazione, ma certo può essere anche di profilo gestionale perché no,  alla luce di questo ultimo periodo. Quindi il binario è doppio ed è un binario che oggi deve interrogare gli enti pubblici che ne sono parte maggioritaria:
PRESIDENTE:   concludiamo la prima interrogazione. 

Sul video, INTERROGAZIONE dal minuto 8 al minuto 26



Sul video, MOZIONE dal minuto 57 all'ora 1 e 46 minuti

Comune di Villafranca di Verona


 Prot. n. …..

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE


OGGETTO :
MOZIONE CASELLO AUTOSTRADALE PROSPICIENTE L’AEROSTAZIONE DELL’AEROPORTO CATULLO               

Il  Presidente del consiglio comunale, pone in esame la seguente proposta: di deliberazione:

PROPOSTA DI  MOZIONE  PROTOCOLLO 2832  del 26.1.2012 PRESENTATA DAI CONSIGLIERI  TOVO – DAL MASO – ZANOLLI- MARTARI e PIAZZI

AUTOSTRADA A 22 DEL BRENNERO “CASELLO AUTOSTRADALE PROSPICIENTE L’AEROSTAZIONE DELL’AEROPORTO CATULLO”

Legge il primo firmatario  della proposta di  mozione, :   consigliere PIAZZI RENZO


OGGETTO: PROPOSTA DI MOZIONE DA PORTARE ALLA DISCUSSIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
L’autostrada A22  del  Brennero ha intenzione di costruire un casello autostradale prospiciente l’aerostazione dell’aeroporto Catullo di  Villafranca in una zona verde di separazione tra l’aeroporto e l’abitato di  Dossobuono.
Alla luce delle procedure burocratiche in atto per la valutazione di impatto ambientale dell’opera si chiede all’Amministrazione Comunale di non aspettare le determinazioni degli altri ma di diventare protagonista attiva per la tutela della popolazione di Dossobuono e della salute dei suoi cittadini.
Nel 2011, secondo la classifica di Legambiente “PM ti tengo d’occhio”,  sono state 55 (sulle 82 monitorate) le città che hanno esaurito i 35 superamenti all’anno del limite di legge giornaliero per la protezione umana del PM10. Torino, Milano e Verona sono le prime tre città in classifica, rispettivamente con  158, 131 e 130 superamenti registrati nella centralina peggiore della città. Il numero dei capoluoghi fuorilegge è aumentato  rispetto allo scorso anno (erano 47 su 86), ma quello che più preoccupa è l’entità del fenomeno e il numero impressionante  di superamenti annuali del limite giornaliero di protezione della salute umana per molte di queste 55 città. Se per ipotesi le città potessero accumulare dei “debiti di emissione”, ovvero utilizzare in anticipo i 35 superamenti concessi ogni anno, Torino non potrebbe più andare oltre i 50  ug/m3  per almeno tre anni e mezzo, Milano e Verona per 2 anni e otto mesi.
In alcune città lo smog ha tolto ai cittadini fino a due mesi di aria respirabile rispetto al 2010, come è successo a Cremona e Verona, casualmente due città dell’area della Pianura Padana, che si conferma ancora una volta l’area più critica, un’area dove solo sei città si salvano dalle polveri fini.
Il dott. Roberto dal Negro primario di pneumologia all’Ospedale di Bussolengo afferma sull’Arena a proposito della emergenza delle polveri sottili che aumentare gli attrattori di traffico a ridosso dei centri abitati significa attivare una bomba a orologeria”.
In base a queste considerazioni si chiede di:
q  Effettuare una analisi specifica  con la raccolta di dati sulla situazione atmosferica di Dossobuono attingendo a tutte le possibili fonti e documentazioni reperibili e di completare la ricerca con analisi specifiche aggiornate anche in collaborazione con la Provincia. (Mezzi mobili)
q  Predisporre, alla luce dei dati reperiti, una valutazione scientifica con i modelli algoritmici disponibili, sull’impatto che il nuovo casello potrebbe comportare in termini di peggioramento della situazione  atmosferica attuale, con conseguenze dirette sulla salute con particolare riferimento ai giovani e agli anziani.
q  Assumere l’iniziativa per essere interlocutori credibili e preparati rispetto all’azione dell’Autostrada e della Regione Veneto e svolgere un compito attivo ed efficace per la tutela della salute dei nostri concittadini
q  Di mettere in atto alla luce dei dati acquisiti, che confermassero il pericolo sanitario incombente, tutte le iniziative  di salvaguardia utilizzando i poteri comunali in campo urbanistico (varianti  ed ambientali).
FIRMATO  I CONSIGLIERI COMUNALI :  RENZO PIAZZI  - GRAZIANO TOVO -  ALESSANDRINO DAL MASO -  LUCIANO ZANOLLI  -PAOLO MARTARI.
Villafranca 25 gennaio 2012
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SINDACO :  il tema del casello è un tema che sta diventando in questa settimana abbastanza delicato e credo stia suscitando parecchie perplessità. A parte che la mozione premetto subito l’abbiamo anche discussa in maggioranza; è una mozione condivisibile, poi al termine del mio intervento, fatti gli altri interventi chiederei una sospensione di cinque minuti perché alcuni punti che adesso vado ad evidenziare secondo me da un punto di vista più tecnico che politico, andrebbero modificati.
Lo dico  in termine molto semplice; non si capisce se le analisi le deve fare il Comune o qualcun altro.
Credo che se c’è una opera pubblica che arriva da un ente superiore sia il comune a chiedere a questo ente attraverso altri enti di garanzia che quelle analisi effettivamente vadano nelle richieste che noi facciamo.
Siccome non sono chiari alcuni aspetti, ritengo che sia giusto visto che c’è una condivisione assoluta sul senso della preoccupazione ambientale che si sta manifestando, credo che sia giusto che questo consiglio esprima all’unanimità questa preoccupazione.
Faccio solo una premessa per quanto riguarda la mia persona e per  quanto  riguarda il contesto di quello che sta nascendo perché non vorrei nascondermi dietro un albero.
Il Casello c’è dal  2007; non è una opera che è nata ieri. Se ne sta discutendo dal 2007, il sottoscritto non vorrei essere passato come quello che queste preoccupazioni che voi scrivete non le ha fatte proprie. Perché farebbe male al mio modo di lavorare.
Avrò  mille difetti ma su questi temi  vi assicuro che  io ci sono sempre stato e non ho perso un secondo.
Che oggi si parli di progetto preliminare non è vero. Si parla di studio di fattibilità dove non c’è ancora un documento……..   “ma  a  Dossobuono stanno girando  documenti”.
Mi devo vedere ancora con l’A 22 per capire se si fa, come si fa, o come non si fa. C’è la volontà di Enti superiori di farlo, ma di queste   garanzie, di queste preoccupazioni,  non solo perché c’è Dossobuono, ma perché credo sia il compito  di un Sindaco quando viene convocato da enti superiori rappresentare.
E questo fa parte credo del mio modo di essere e da allora, da quando sono Sindaco, dal 2008,  nelle svariate riunioni o conferenze dei servizi,  credo a prova di portare qua tutti, ho sempre espresso  quello che voi dite, non tanto quello del professor Dal Negro, che non è quello, a me interessa sapere se quell’opera ha un principio di salvaguardia, di miglioramento per quanto riguarda  il traffico che sta attraversando Dossobuono; se è un’opera che va incontro a questo tipo di problematica, prima di tutto, poi vediamo anche le opportunità, economiche, di sviluppo e quant’altro.
Ma il tema ambientale non è che nasce da ieri sera.
Non si è messo il Sindaco a fare tanti proclami, credo nel modo di lavorare nel momento del confronto  con chi di dovere.
Cavalcare questa cosa con gente che gira con documenti e va a raccogliere firme e non spiega  quale è il problema, guardate che non state facendo buona politica perché non si fa così. Ci si confronta perché una valenza di quel tipo lì è pesantissima  e importantissima, ma ci vuole in senso alto della politica. Manca un anno alle elezioni, è facile cavalcare  la gente su queste cose, mettere  tutte le preoccupazioni di questo mondo; sarei il primo a dire: non si fanno queste cose e non ne voglio sapere niente. Ma il tema  per cui  io sono stato eletto, per cui noi siamo  stati eletti, è quello di avere la responsabilità delle scelte, la responsabilità della sensibilizzazione, la responsabilità della tutela. Sono questioni alle quali noi non possiamo né derogare, né delegare. E io non delego su queste cose, anzi a volte vengo accusato che voglio fare tutto io, ma siccome questo tema è delicato e questo tema ambientale voglio che sia proprio di questo consiglio, ne abbiamo parlato in questa maggioranza, e c’è questa  condivisione rispetto a quello che avete scritto, io ritengo che una sospensione di cinque minuti per condividere un testo che sia tecnicamente valido oltre che politicamente sostenuto, in modo che il mio mandato nel discutere queste cose abbia ampio mandato da parte vostra che è quello che io voglio e che chiedo questa sera perché non mi voglio assumere una responsabilità da solo di fronte ad una cosa così importante che non è  solo tutela dell’ambiente ma è anche una scelta politica importante, per cui  ben vengano queste richieste, ben venga lo stimolo  a questa richiesta, occhio alle strumentalizzazioni e mi fermo qui.
E’ aperta la discussione.
CONSIGLIERE PIAZZI RENZO: se il casello non nasce ieri ma nasce nel 2007, è pur vero che anche la VAS nasce tempi addietro e solo leggendo la VAS io sono stato  rincuorato  da mille punti dove in tantissime pagine per quel che riguarda quell’area ci viene incontro  alle preoccupazioni che sono espresse in questa mozione.
Vorrei leggervene solo qualcuna. Nella stesura della Vas i tecnici dicono che hanno sentito la gente, come  é giusto che sia: dove prevale la preoccupazione per l’impatto ambientale e sociale generato dagli aeroporti.
Per l’inquinamento atmosferico ed acustico  l’insicurezza  è causa  del continuo aumento del traffico. Questo per Dossobuono. In altri punti  si dice che il sistema ambientale ha  una grave criticità già evidenziata nel  documento preliminare. E questo deriva da anni, decenni, di  VINGAP del tempo  creando quelle autostrade e strade  per l’aeroporto a Dossobuono, quindi solo  leggendo la VAS  io dovrei essere confortate e dovrebbe essere inutile questa proposta, ma siccome non è vero  che non c’è niente agli atti, ma quel progetto è depositato sia in comune che in provincia e io li ho recuperati dal comune e dalla provincia  quindi non sono cose che abbiamo fatto di notte e in cantina, mi sono sentito preoccupato e nella necessità di proporre questa mozione.
Se poi pensiamo ad una altra cosa che quel casello – almeno questa proposta che è depositata ripeto in provincia, sorge sull’unica area verde preposta o rimasta a mitigazione tra la frazione di Dossobuono e l’aeroporto, io penso che non sia la mitigazione che la vostra VAS che avete adottato o che si adotterà  richieda e proponga.
Si parla sempre nella VAS che il 50 per cento delle aree destinate  all’aeroporto dovrebbero essere destinate  alla compensazione ambientale. Se noi facciamo quel casello voglio vedere dove  troveremo queste altre cinquanta anche perché quella è l’unica area.
Se poi penso a quello che abbiamo auspicato nella prima mozione che riguardava l’aeroporto dove si auspica,  si cerca, si plaude ad un raddoppio, a un triplicamento addirittura dei voli sull’aeroporto di Dossobuono, voi capite che sabbiamo già oltrepassato il limite di accettabilità  per l’inquinamento, per cui se andiamo ad auspicare che l’aeroporto raddoppi o triplichi, io spero che si debba cercare di raddoppiare e triplicare quelle aree – se ancora ve ne  fossero – preposte  a mitigare.
Noi abbiamo visto in questi anni a Dossobuono che le uniche opere di mitigazione sono quei diciotto olivi che sono stati messi lì alla rotazione che sicuramente non hanno una funzione di foto sintesi  clorofilliana perché  visto che costano devono essere in oro zecchino.
Quindi in tutta Europa, chi inquina paga. Gli aeroporti che vengono allargati immediatamente viene acquistato attorno terreno  per piantumare per fare  opere di mitigazione.
Se qui l’unica area viene presa in considerazione per fare una opera del genere, io non so se questi tecnici che l’hanno proposta non hanno niente da fare o se sono venuti a Dossobuono a fare un rilievo che noi  applichiamo nella mozione.
La preoccupazione quindi non nasce dalla sera alla mattina e meno che meno da qualsiasi tipo di speculazione perché io inviterei  i  consiglieri  che hanno qualche dubbio  a venire a casa mia.  Io sono lontano dall’aeroporto, non sono nella zona che ha le case vicino all’aeroporto,  ogni giorno non possiamo più stendere la biancheria, perché c’è fumo,  quindi qualsiasi opera che andasse a peggiorare questa situazione per noi già disastrata tant’è che non so da quanto tempo non si mette una macchinetta o qualcosa che rilevi le  polveri sottili o lo smog  che è presente in via Cavour, come se fosse una zona sicura.
Vorrei ricordarvi che due anni fa io ho  fatto una mozione per avere  una macchinetta che rilevi l’aria di Dossobuono. E’ stata posta dopo  mie insistenze nella strada di Dossobuono in aprile.
Ciò nonostante le polveri sottili superavano i parametri ; quindi non c’è da temere né speculazione ma solo vera preoccupazione dei cittadini che vedono ogni giorno la loro aria non più respirabile.
CONSIGLIERE BEGHELLI CAMILLO: per venire incontro anche al discorso del sindaco, faccio due tre appunti. Però vorrei dire una cosa a Piazzi: quando ci si presenta davanti ai cittadini ci si presenta con dei progetti  sicuri e confermati. Sa benissimo che  di studi di fattibilità   per lo stesso problema ce ne sono mille, uno diverso dall’altro.
Vorrei portare alcuni consigli per la modifica di questa proposta che vogliamo elaborare nei cinque minuti di pausa. Posso indicarli  o lo facciamo assieme.
CONSIGLIERE PIAZZI RENZO:  sono d’accordo di  integrarla se è da integrare, mi va benissimo, non cerchiamo di certo né la prima  genitura, né la speculazione politica.
CONSIGLIERE BEGHELLI CAMILLO: illustro brevemente i quattro punti che vorrei integrare.
SINDACO: consiglio pratico. Se volete fate gli interventi che dovete fare, fermiamo alla fine degli interventi  cinque minuti; vi sedete lì capi gruppo e chi ha voglia si modifica il testa e lo concordate dopodiché uno lo legge per tutti e lo approviamo come lo avete concordato.
Se c’è qualcuno che vuole fare interventi si conclude, dopodiché al tavolo si concertano  quelli che sono gli spunti che ognuno vuole mettere  e concordare.
Tenete presente quella che era la mia preoccupazione generale su quello che è il ruolo che ha il comune; su quello che  deve chiedere che gli altri ci diano, non che  andiamo a spendere i soldi noi per  le valutazioni; sono gli altri che ce le devono fare. .
CONSIGLIERE BEGHELLI CAMILLO: brevemente e poi chiudo:   Tutela dei cittadini del territorio;  possibilità di confronto  con la A22 per rivedere il progetto  e non lo studio di fattibilità ad un tavolo di confronto; Terzo: adeguate compensazioni sia ambientali che sociali ed economiche. Patti chiari e presa di responsabilità da parte di A22 e che gli impegni siano precisi. Quarto punto: analisi a supporto del progetto; quali vantaggi  porterà, quale impatto sulla salute ambientale   ……. Ambientale:
CONSIGLIERE TERILLI NICOLA:  devo dire che ho partecipato ad un incontro pubblico a Dossobuono giovedì scorso e le preoccupazioni che ha rilevato Renzo Piazzi sono molto diffuse. Sono preoccupazioni prevalentemente legate alla questione ambientale e di conseguenza connesse con la salute. Va da sé che il Sindaco ha come obbligo istituzionale quello di salvaguardare la salute dei cittadini; credo che sia uno degli obblighi più importanti che il primo cittadino assume quando viene eletto.
Mi verrebbe da dire quando si chiede nella mozione ….é una mozione che sostanzialmente non dice no, almeno  in questa fase, al casello. E’ una mozione che giustamente chiede che vengano analizzate le polveri sottili a Dossobuono per capire a che punto siamo con le PM 10,  dopo una premessa molto chiara che evidenzia la reale situazione che c’è a Verona, città tra le più inquinate da questo punto di vista,  ma nell’intera pianura padana, salvo qualche oasi felice,  dice tre cose fondamentali questa mozione: uno quello di prendersi a cura dell’attuale situazione di concentramento di polveri sottili nell’atmosfera di Dossobuono e io credo senza alcun timore di essere smentito che  già  ora la situazione è fuori regola,  fuori limite. Basta mettere un rilevamento sulla via principale di Dossobuono e si capisce da se quale è la situazione, come è fuori limite a Verona e in gran parte nelle città del Veneto.
Chiede in seconda battuta di verificare, attraverso delle analisi, come inciderebbe il casello da questo punto di vista, se peggiora  o meno la qualità dell’aria e di conseguenza in che modo interferisce sulla salute dei cittadini di Dossobuono che ripeto è il bene primario che dovrebbe stare a cuore a tutti  coloro che sono rappresentati nelle istituzioni.
Terzo aspetto che è quello che  capisco meno, non perché non sia importante, quello di diventare interlocutori credibili e preparati; io do per scontato che il Sindaco, i tecnici comunali che lo supportano siano  interlocutori credibili e preparati perché poi alla fine dalla Bassanini in avanti i politici danno gli indirizzi, ma i tecnici certificano; e quando certificano lo fanno in base alle competenze. Io darei per scontato che ci siano interlocutori credibili e preparati.
Altra cosa è il ragionamento se questo casello serve o meno allo sviluppo dell’aeroporto; serve o meno al comprensorio del villafranchese; in che modo può intervenire sullo sviluppo del territorio, perché ci sono riflessioni importanti anche da questo punto di vista. C’è chi dice che il casello laddove è stato chiuso ha portato  desiedificazione  territoriale e c’è chi dice invece che laddove viene aperto un casello ci sarebbe anche una lista di aspiranti comuni che sono pronti a sostituire Dossobuono per avere il casello sul proprio territorio; questo circola nel sottobosco della politica perché lo considerano un volano di utilizzo importante per il comprensorio.
Su questa vicenda  che è importante vada fatta una discussione, lo dissi nell’incontro che abbiamo fatto, che avete organizzato a Dossobuono  che c’era un  convitato di pietra in quel contesto; c’erano delle tesi, delle diapositive, dei display che evidenziavano quello che era l’impatto di questo intervento e per un profano quale sono io di questioni urbanistiche quella foto mi ha impressionato perché vedere che in una delle poche aree  di mitigazione -  come diceva Piazzi - un intervento di quella portata che prevede  undici corsie tra entrata e uscita,  visto così da un punto di vista visivo la cosa fa impressione.
Però è anche altrettanto vero che sarebbe importante che l’amministrazione, il Sindaco in primis, venisse a Dossobuono, dopo che è stata fatta una riflessione molto chiara con i tecnici della brennero, a spiegare in maniera positiva quali sono  i vantaggi di quest’opera, che cosa porta di ricadute positive sul territorio per confrontarsi con i cittadini.
Io non sono tra quelli che plaudono alla costituzione dei comitati perché ogni volta che si fa un comitato viene in mente quello della TAV dei no TAV.
Il comitato  non è altro che una libera aggregazione di cittadini che dimostrano di avere cura del  proprio territorio e decidono di interagire con le istituzioni.
Non c’è d’aver paura con i comitati tanto meno di aver paura della raccolta di firme. C’è d’aver paura – ma questa non è una accusa che faccio a piazzi o a coloro che stanno portando avanti questo confronto politico, che dietro questo  tipo di  azione politica c’è della demagogia, della strumentalizzazione  finalizzata con petizioni   elettorali o altre questioni.
Ma quando c’è di mezzo la salute io do per scontato che questo tipo di ragionamento non stia in piedi.
Quindi io chiedo e su questo condivido e dico subito che su questo tema per quello che rappresento io, che rappresento un consigliere su sedici, quindi sostanzialmente minoranza della maggioranza anche se io la penso in maniera diversa, nessuno si traccia le leggi da questa parte. Su questo tema del casello io ho intenzione di confrontarmi in maniera serena senza pregiudizi per capire quanto porta di sviluppo all’aeroporto su cui è giusto fare una riflessione chiara perché io ho chiesto tempo fa che venga in consiglio comunale, visto che siamo soci minoritari con una piccola percentuale, l’allora presidente Bortolazzi, ma siccome lui è nominato dalla politica, non  ha avuto la possibilità di venire, chiedo al nuovo presidente  Arena di venire in consiglio comunale  di Villafranca a spiegare quali sono le reali situazioni di bilancio  e il  piano industriale del  Catullo.
Quindi credo che sia importante capire meglio  che tipo di energia dà al comprensorio questo tipo di casello perché  ad esempio il casello di  Verona nord che è a quattro chilometri   di distanza non basta,  Perché non si è pensato magari di agire in maniera più incisiva sul casello, quindi creare una viabilità, un respiro differente; in che modo questo tipo di intervento interagisce con il sistema delle tangenziali venete  che verranno comunque ad incidere sul comprensorio di Dossobuono  che si voglia o meno. Bisognerà capire che Villafranca non va lasciata sola perché è un problema di Sommacampagna ed è un problema anche di Verona.
In che modo la scelta di aprire un casello  in quell’area lì è influenzata dal grado di investimento immobiliare che si  sa che si arriverà a fare la “Marangona”; se il ribaltamento di Verona sud si farà o meno e se il casello del Catullo può essere una scelta opzionale rispetto al ribaltamento di Verona sud  perché a Verona sud bisogna lasciare aree per fare  magari il nuovo stadio alla Marangona…
Sono tutte riflessioni politiche e chi fa politica in questo comprensorio deve fare ed è importante che vengano fatte ma questo non è oggetto della mozione di cui stiamo discutendo. Questa mozione oggi chiede al Sindaco, al primo cittadino, di prendersi carico di un bene primario che è quello della salvaguardia  della salute dei  cittadini  di Dossobuono. Lo deve fare chiedendo alla 22, all’Autostrada 22 del  Brennero che ha  questo studio di  fattibilità che è stato presentato  anche in Provincia  in una commissione tempo fa ed anche in provincia sono stati posti dei rilievi legati all’impatto ambientale che quest’opera  può avere sul territorio; quindi rilievi che ho fatto io  ma che hanno fatto altri consiglieri bipartisan senza  distinzioni di maggioranza, di minoranza.
Quindi chiedere alla 22 che si faccia carico di una azione chiara e decisa con tutti gli strumenti a disposizione per valutare la qualità dell’aria con organi super partes, non tecnici scelti dalla Brennero, ma quelli che da un punto di vista istituzionale sono deputati a questi compiti che sono l’ARPAV, i tecnici della Provincia; che faccia una valutazione sulla qualità dell’aria a Dossobuono, che tipo di  impatto può avere;  se è vero o meno che  dovrebbero arrivare 2.300 autoveicoli all’ora che usufruiscono di questo tipo di porta spalancata nei confronti della  Malpensa del 2040 perché pare che stiamo ragionando come se avessimo di fronte un aeroporto  in grandissima espansione, e quindi dopo che la Brennero ha fatto questo tipo di valutazione,   avere un confronto chiaro con tutta la cittadinanza di Dossobuono, Sindaco in testa, su questo tipo di progettualità.
Quello che chiederei io, magari sono d’accordo con il  Sindaco  sulla sospensione, è che vengano proprio ----- la premessa si può condividere Renzo ----- magari aggiungendo di dare mandato all’Autostrada 22 di farsi carico di questo tipo di azione incisiva, di analisi specifica su quella che è la situazione delle PM10, della qualità dell’aria  e  dell’incidenza sulla salute dei cittadini di Dossobuono.
Su questo tema  con questo tipo di orientamento io  su questa mozione darò il MIO VOTO FAVOREVOLE,  tenendo però il punto fermo: la questione non finisce qua sul casello autostradale del Catullo per quel che mi riguarda ho intenzione di approfondire in maniera chiara la questione e di votare  dopo che mi sono fatto una idea chiara senza vincoli di appartenenza a questa o a quell’altra maggioranza.
CONSIGLIERE ZANOLLI LUCIANO: farò un discorso molto breve cercando di dare un contributo a quello  che potrà essere la sospensione.
Non vado a rivedere tutti i ragionamenti che sono stati fatti, sull’ipotesi di casello, undici corsie, non lo sappiamo con precisione, sappiamo comunque che c’è un progetto di questo tipo.
Noi abbiamo firmato questa mozione prevalentemente   per una questione: perché riteniamo che l’aspetto ambientale sia prevalente su tutto il resto e quindi le considerazioni sulle opportunità, se è giusto o se non è giusto, vanno demandate ad una valutazione di carattere ambientale complessivo.
Vedo che Mario mi sta facendo segno che è d’accordo e questa sera vanno anche un po’ oltre.
Il Sindaco ci ha chiesto un mandato, cosa che non è mai successa in questo consiglio comunale. Tante volte noi abbiamo dato mandato al Sindaco, ma questa sera è la prima volta che ci dà un mandato.
Allora io dico che se siamo tutti d’accordo che la questione ambientale è quella prevalente, se partiamo dal presupposto che Dossobuono dal punto di vista della condizione ambientale va dal pessimo in su o in giù a seconda di come definiamo la scala dei valori, dobbiamo essere preoccupati di eventuali opere  o di infrastrutture che possano aumentare questo rischio ambientale che attualmente c’è già  adesso.
Se il Sindaco ci chiede un mandato pieno su queste che  sono le cose che sono scritte nelle conclusioni, aldilà di chi deve farle o di chi deve essere l’operatore principale, io credo  che noi non possiamo che delegare il Sindaco su queste  problematiche.
E’ chiaro che la valutazione ambientale  va fatta a priori e non a posteriori e che i risultati della valutazione ambientale saranno quelli che determinano la scelta di questo comune e di questa comunità rispetto a questa infrastruttura. Io mi fermo qui e  quindi auguro  ai capigruppo di poter trovare una sintesi su questi aspetti.
CONSIGLIERE CORDIOLI  ADRIANO:  voglio solo dire questo.  Il Sindaco nel  proprio intervento aveva espresso quello che era uscito da tutti i gruppi di maggioranza nel corso della discussione di questa proposta di mozione dove proprio tutti i gruppi consiliari  si erano detti d’accordo nel salvaguardare prima di tutto quello che era il discorso ambientale e di salute dei cittadini di Dossobuno, secondariamente venivano tutte le altre considerazioni economiche, impatto  sociale e quant’altro. Questa era la premessa  quindi non voglio dilungarmi oltre, soltanto faccio presente una cosa: quando ci è giunta la comunicazione della mozione mi sono messo un attimino al computer ed ho fatto qualche ricerca. Arpav ha tre centraline ufficiali nella zona di Verona, una in corso Milano, una zona S. Massimo “ Al cason”  e una a Boscochiesanuova, il 23 di gennaio la centralina, la metto lì come riflessione perché è giusto saperle le cose e sapere di cosa si parla: il 23 gennaio la centralina di Boscochisanuova ha segnato un valore di 48 microgrammi/mec di PM10, quando sappiamo che il  limite  per eswsere considerati fuori è 50.
Quindi possiamo dire tranquillamente che a Boscochiesanuova si superano i 50 microgrammi previsti dalla legge per i PM10. Una altra cosa mi sono permesso: PM10 è un valore che il prof. Dal Negro stesso e  tutti gli esperti di malattie respiratorie, considerano scarsamente perché il PM10 è per il 70% trattenuto dal  muco del naso piuttosto che dalla laringe o quant’altro; difficilmente raggiunge i polmoni. Quello che chiaramente è preoccupante per la nostra salute è il  PM 2.5, quattro volte più piccolo e questo non viene trattenuto da nessuna parte del corpo umano e raggiunge prontamente i polmoni e poi si deposita sui bronchi e quant’altro, questo provoca i problemi.
Questi PM2.5  non si creano, sono tutte microparticelle che si compattano;  si compattano l’un l’altra e formano tutte  questi agenti pericolosi per la nostra salute.
Questo perché mi sono fatto una cultura su queste cose. Comunque demando, confido come ho detto prima ai capigruppo per trovare una condivisione su questa cosa che ci ha visti fin da subito, a parte le cose tecniche da sistemare.
CONSIGLIERE MARTARI PAOLO: mi rimetto a tutto quello che ha detto Luciano Zanolli  prima sul senso di questa mozione con una unica precisazione riprendendo quella che mi era parsa una preoccupazione non solo tecnica da parte del Sindaco. Se il principio che sorregge questa richiesta di delibera è : riserviamoci  qualsiasi valutazione di carattere personale, rispetto alla realizzazione o meno del casello per quanto compete a questo ente, ma non possiamo non rimetterci ad uno sforzo che noi come ente facciamo per andare a determinare lo stato dell’arte attuale circa le condizioni di carattere ambientale e sanitarie che ci sono.
Questo per dire  che va bene che questo sia parte del mandato del Sindaco e lo esprima ai suoi interlocutori direzionali, ma laddove gli interlocutori che dovrebbero promuovere  questo tipo di investimento di carattere urbanistico non fossero disponibili a fare questo tipo di analisi o a farle rispetto alle attese che noi abbiamo, non  limitiamoci all’idea di non spendere dei soldi in questo senso cioè a dure: siccome la preoccupazione per poi dire se vale o meno la pena vuol dire partire dai dati che sono certi,  e quindi sulla scorta dei quali ci possiamo sentire più sicuri nelle valutazioni che andremo a fare perché poi entreremo nel merito  della progettazione e di quelle che sono gli aspetti tecnici, io vorrei  distinguere  questo.
La nostra mozione va nel senso di dire: OK definiamo la modalità concretamente con cui va dato mandato al Sindaco, ma non pensiamo di attribuire  esclusivamente le analisi agli altri se questi non le vogliono fare, come noi ci attendiamo che siano fatte.
SINDACO: mi permetto su questo tema di osservare due cose. Se stiamo all’aspetto delle progettualità siamo ad una fase di studio di fattibilità; l’iter che ha quest’opera: la VIA e la VAS, tutte le  valutazioni sono obbligatorie. Non è che qui  ci dobbiamo inventare nulla. Questa potrebbe anche essere come diceva Piazzi  inutile perché hanno l’obbligo di farlo; nella progettazione non c’è bisogno che lo dica il Sindaco di  Villafranca. Qui  stiamo esprimendo un altro concetto per me politico importante. E’ che io voglio capire se questa opera ha un impatto  aldilà della VIA e della VAS che devono obbligatoriamente fare e  se quell’incidenza è negativa per la comunità di Dossobuono.
Quindi non è che qui sia in discussione se, o forse,  se me la fanno; è obbligo perché il mandato che gli diamo politico su questa cosa è che siccome la variante è obbligo del  Comune, non l’opera,  non passa la variante per quello che mi riguarda finché non mi dimostrano che quello che  chiediamo è assolto nei loro compiti. Lo  deve fare l’ARPAV  perché noi siamo più tutelati dall’ARPAV? Lo deve fare la Provincia in accordo con L’ARPAV che è un ente superiore,.  Non lo fanno con una loro agenzia; chiediamo e credo che se c’è questa disponibilità di… E’ un’opera che ha chiesto il territorio; non è la A22 che lo ha chiesto il casello, è stato chiesto dagli Enti;  non vedo perché non mi dovrebbero fare queste certificazioni prima ancora di spendere un euro per andare avanti con le progettazioni, quindi è una condizione sine qua non,  qui non è in discussione per quanto mi riguarda. Possiamo chiedere le cose non certo a pagamento nostro, visto che arrivano dall’alto, ma la variante deve passare di qua e siccome la questione l’avete citata ed è condivisibile.
Ripeto noi chiediamo delle cose prima che inizi una progettazione qualunque come studio di valutazione; qualunque cosa  noi chiediamo che vada aldilà ripeto come tema politico di quella che è la considerazione tecnica; ha una valenza  politica importante: di rassicurazione, di, di e poi spieghiamo anche tutto il resto.
Verranno   spiegarci  anche tutto il resto perché io sono disponibile  perché ci vengano a spiegare le cose perché queste cose vanno spiegate. Non possono essere demandate a terzi le impronte di un’opera così importante, ma stante che non possano venire; che le carte non le abbiamo ancora tutte, anzi nessuna, qualcuno ha dei disegni, trovo  poco corretto che non ci siano atti pubblici e disegni che girano perché questo è fare mala informazione perché l’ultimo lo hanno modificato l’altro giorno e dovevamo essere convocati ieri, e quindi chi sta proponendo cose, sta dicendo cose non corrette.
Quindi prima di esprimerci ci vogliono  gli atti. A fronte di questi atti ci vuole una valutazione.
E’ una condizione sine qua non, stante che poi è condivisibile l’aspetto generale ma è cosa ripeto che io ho chiesto fin dall’inizio, vorrei essere preso per buono su questa cosa; mi sono battuto e mi sto battendo da anni su questa considerazione, ma siamo ad uno studio di fattibilità dove non c’è il via e  la partenza sulle questioni., anche perché devono passare da qua. Per passare da qua non stiamo chiedendo delle cose. Stasera  chiediamo delle cose,  che io sottoporrò all’A22, alla Provincia e a tutti gli Enti superiori;  noi vogliamo come rassicurazione spiegazioni, garanzia e  quant’altro.
CONSIGLIERE CORDIOLI LUCIO: questo argomento è stato molto sentito dalla gente infatti c’è ancora un pubblico qualificato; ci sono degli ex consiglieri comunali, c’era il sindaco di Mozzecane che è appena uscito,  e c’è un gruppo di giovani ai quali auguro di sedere qua nei prossimi anni in questi banchi, anche perché andiamo ad approvare un regolamento  che magari loro applicheranno.
Il tema  quindi è molto importante, allora io dico sinteticamente, alcune frasi che possono essere aggiunte alla mozione: approfondire la tematica del casello in tutti i suoi aspetti valutandone le potenzialità positive e discutendo anche  delle eventuali negatività.
Prima di ogni scelta avere sempre  presente il bene della collettività intendo come salute e qualità di vita.
Tenendo presente come valori guida il confronto e la condivisione e avere quindi la mente aperta ad ogni soluzione. Queste secondo me sono delle linee guida che  la mozione potrebbe contenere.
IL PRESIDENTE   alle ore 22.30  propone la sospensione  del consiglio per cinque minuti perché  i capi gruppo trovino un punto di intesa sul testo di mozione da condividere.
I lavori riprendono alle ore 23.05
All’appello che segue, effettuato a cura del Segretario Generale, dott. Doriana Sacchetti, risultano presenti diciassette  consiglieri;  sono assenti  i consiglieri  signori: Facincani, Cerioni, Frustoli e Cordioli Niko.
Il PRESIDENTE del consiglio comunale fa presente che  ha permesso che  l’interruzione si protraesse oltre i cinque minuti, tenuto conto dell’importanza dell’argomento.
Passa poi la parola al consigliere CORDIOLI ADRIANO.
CONSIGLIERE CORDIOLI ADRIANO: come capo gruppo Pdl voglio sottolineare la presenza anche del consigliere Predomo che permette alla maggioranza di salire a dodici consiglieri di conseguenza le avventate dichiarazioni di inizio seduta sia del consigliere Martari, sia del consigliere Tovo,  le trovo quanto meno  inappropriate e avventate.
Ricordo che il  consigliere Predomo aveva preannunciato che  aveva dei problemi di orario;  è stato di parola e quando ha potuto si è  presentato.
Penso di poter procedere   e dare  la parola al consigliere Martari per la lettura condivisa della mozione.
CONSIGLIERE PIAZZI RENZO: Presidente, la mozione dovrei leggerla io, ma siccome è stata tolta una frase che  per me era il cardine dirimente di questa mozione ed era una frase che ho letto sull’Arena come l’hanno letta tutti i cittadini; è stata tolta, mi adeguo, benissimo però rifiuto di leggerla e la faccio leggere al consigliere  Martari perché  togliere di: Aumentare gli attrattori di traffico a ridosso dei centri abitati significa   attivare  una bomba a orologeria”, è detta da un esimio professore che sarebbe disponibile anche a venircela a spiegare. Questa frase viene  tolta, mi adeguo perché sintesi e mediazione vuol dire anche questo  però non è la speculazione politica che mi ha mosso a fare questa mozione; è soprattutto questa frase qua. Grazie
CONSIGLIERE MARTARI PAROLO,: eviterei  di leggere tutta la premessa se siete d’accordo.
La permessa rimane invariata fino alle tre righe che vengono espunte, cioè  la frase    “dal  dott. Roberto Dal Negro fino a : bombe a orologeria”, viene  tolta.
Viene modificato tutto il deliberato come segue:
Si dà mandato al SINDACO  di  chiedere ed ottenere dalla Società Autostrade  A 22 del Brennero  di procedere prima di avviare le fasi di progettazione, alle analisi complete e  scientifiche della qualità dell’aria e della conformazione geologica dei siti coinvolti, avvalendosi di tutti gli strumenti ritenuti idonei e facendo ricorso agli enti ed alle istituzioni competenti cosi’  da dimostrare che l’opera proposta  risulti migliorativa delle condizioni ambientali attuali e che proponga tutte le soluzioni, urbanistiche ed ambientali compensative che dovranno essere realizzate per garantire la massima tutela del centro abitato di Dossobuono e della sua popolazione
Tutto ciò premesso
IL CONSIGLIO COMUNALE
Con VOTI FAVOREVOLI DICIASSETTE, SU CONSIGLIERI PRESENTI E VOTANTI DICIASSETTE espressi per alzata  di mano, debitamente accertati dal Presidente con l’ausilio degli scrutatori  signori: Residori, Beghelli e Dal Maso e con la collaborazione del Segretario Generale
D E L I B E R A
-          di approvare la  mozione di cui al testo che segue:
MOZIONE  CASELLO AUTOSTRADALE PROSPICIENTE L’AEROSTAZIONE DELL’AEROPORTO CATULLO.
L’autostrada A22  del  Brennero ha intenzione di costruire un casello autostradale prospiciente l’aerostazione dell’aeroporto Catullo di  Villafranca in una zona verde di separazione tra l’aeroporto e l’abitato di  Dossobuono.
Alla luce delle procedure burocratiche in atto per la valutazione di impatto ambientale dell’opera si chiede all’Amministrazione Comunale di non aspettare le determinazioni degli altri ma di diventare protagonista attiva per la tutela della popolazione di Dossobuono e della salute dei suoi cittadini.
Nel 2011, secondo la classifica di Legambiente “PM ti tengo d’occhio”,  sono state 55 (sulle 82 monitorate) le città che hanno esaurito i 35 superamenti all’anno del limite di legge giornaliero per la protezione umana del PM10. Torino, Milano e Verona sono le prime tre città in classifica, rispettivamente con  158, 131 e 130 superamenti registrati nella centralina peggiore della città. Il numero dei capoluoghi fuorilegge è aumentato  rispetto allo scorso anno (erano 47 su 86), ma quello che più preoccupa è l’entità del fenomeno e il numero impressionante  di superamenti annuali del limite giornaliero di protezione della salute umana per molte di queste 55 città. Se per ipotesi le città potessero accumulare dei “debiti di emissione”, ovvero utilizzare in anticipo i 35 superamenti concessi ogni anno, Torino non potrebbe più andare oltre i 50  ug/m3  per almeno tre anni e mezzo, Milano e Verona per 2 anni e otto mesi.
In alcune città lo smog ha tolto ai cittadini fino a due mesi di aria respirabile rispetto al 2010, come è successo a Cremona e Verona, casualmente due città dell’area della Pianura Padana, che si conferma ancora una volta l’area più critica, un’area dove solo sei città si salvano dalle polveri fini.
In base a queste considerazioni
Si dà mandato al SINDACO  di  chiedere ed ottenere dalla Società Autostrade  A 22 del Brennero  di procedere prima di avviare le fasi di progettazione, alle analisi complete e  scientifiche della qualità dell’aria e della conformazione geologica dei siti coinvolti, avvalendosi di tutti gli strumenti ritenuti idonei e facendo ricorso agli enti ed alle istituzioni competenti cosi’  da dimostrare che l’opera proposta  risulti migliorativa delle condizioni ambientali attuali e che proponga tutte le soluzioni, urbanistiche ed ambientali compensative che dovranno essere realizzate per garantire la massima tutela del centro abitato di Dossobuono e della sua popolazione.
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Il   Presidente, visto l’esito della votazione ne proclama il risultato.
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