Sull'ARENA: "Il Marchionne degli aeroporti. Missione: rilanciare il Catullo". Sul CORRIERE di VERONA: "Catullo, s'insedia il nuovo dg. E' Bassetti, viene da Istanbul". Su VIVICASELLE: "L'Aeroporto Catullo è mancante del Decreto di Compatibilità Ambientale".

Sull'ARENA di oggi:
"Il Marchionne degli aeroporti. Missione: rilanciare il Catullo".

IL FUTURO DELLO SCALO.
Arriva oggi il manager cui è affidato il compito di rimettere in rotta il sistema del Garda. Carmine Bassetti nuovo direttore generale: il suo ultimo incarico è stato a capo del Sabiha Gökçen, il secondo scalo di Istanbul in grande espansione
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Dopo 90 giorni dall'uscita di scena del precedente direttore generale, Massimo Soppani da Venezia, arriva oggi all'aeroporto Valerio Catullo il nuovo manager al quale è affidato il rilancio degli scali di Verona e Brescia. Un Marchionne degli aeroporti, come avevano scritto una decina di giorni fa, Carmine Bassetti, classe 1957, nato in Canada ma italiano, un lungo curriculum che comprede anche gli aeroporti di Roma e ultimamente a capo del secondo sistema aeroportuale di Istanbul, il Sabiha Gökçen, specializzato nel low cost e in grande espansione, a 45 chilometri dalla metropoli, terzo scalo della Turchia. Un aeroporto, per capirci, che nel 2011 ha fatto registrare ben 13 milioni e mezzo di passeggeri, una dimensione quattro volte superiore a quella del Catullo. Insomma, un manager con indiscussa esperienza internazionale e che il presidente Paolo Arena ha fortemente voluto per affidargli il difficile compito, al di là del risanamento e della pulizia dei conti, di rimettere sulla giusta rotta il sistema aeroportuale del Garda che si trova nelle ben note situazioni critiche. Duro sarà il compito per il nuoovo dg Bassetti che dovrà vedersela con la pesante eredità della passata gestione e le inchieste della Guardia di Finanza che da qualche settimana sta setacciando gli uffici dell'aeroporto Catullo su disposizione del Procuratore capo Mario Giulio Schinaia per accertare eventuali evidenze di malagestione, siano esse assunzioni o contratti. Dal riserbo degli inquirenti trapela solo che è stata acquisita molta documentazione da vagliare e che sono stati ascoltati impiegati e funzionari. CONTRATTI. Se è stata risolta la grana dell'acquisto dell'area Calzoni (destinata a parcheggio) grazie all'accordo tra i legali delle due parti e il Catullo può così risparmiare 22 milioni di euro annullando il preliminare che era stato firmato dal presidente uscente Fabio Bortolazzi, ciò non significa che vi sia completa soddisfazione ai vertici dell'aeroporto. C'è infatti ancora da risolvere il contratto capestro con Ryanair firmato dall'allora direttore generale Massimo Soppani, che mette le ali di piombo all'aeroporto Catullo impedendogli di decollare: sono previsti per cinque anni incentivi altissimi per ogni passeggero portato a Verona (circa 16 euro più il servizio di handling) il che significa che paradossalmente il Catullo deve pagare a Ryanair qualche milione l'anno e che più passeggeri arrivano con la compagnia di O'Leary e più sale il prezzo da pagare. Un contratto che sarà ora oggetto di nuovi tentativi di revisione da parte veronese: non si capisce infatti come mai molti altri aeroporti riescano a guadagnare con il low cost di Ryanair mentre il Catullo deve rimetterci per cinque anni. Perché? BRESCIA. Abbiamo visto finora due aspetti molto pesanti relativi a scelte precedenti che hanno appesantito i bilanci del Catullo portandolo sull'orlo del fallimento. La terza scelta strategica da affrontare e risolvere grazie all'esperienza e alla competenza di Bassetti sarà l'accordo con Brescia per far ripartire l'aeroporto di Montichiari che pesa sulle casse aeroportuali per 8 milioni di euro l'anno. Come è noto, si cercherà di creare una società di gestione ad hoc per Brescia, a maggioranza bresciana, che abbia la sub-concessione dello scalo e che veda Verona con il 30 per cento e la golden share. Un progetto che prevede per i bresciani un canone annuo di noleggio delle infrastrutture e dieci milioni di euro di investimento iniziale. Dopo di che si devono trovare investitori per mantenere in piedi lo scalo, che in caso contrario rischia di chiudere perché i cargo notturni attuali non sono certo sufficienti per dare redditività. EFFICIENZA. La sistemazione del modello aziendale su Verona e Brescia dovrà portare anche a un efficientamento del personale, obiettivo che nella passata gestione non è stato raggiunto visto che i problemi con le società di handling continuano, le assunzioni sono aumentate e le vertenze sindacali non si placano, sia a Montichiari che al Catullo. Una situazione delicata che ha portato i nuovi vertici del Catullo a dare ulteriori segnali di discontinuità: da gennaio non si occupa più di relazioni sindacali il consulente che era stato contrattualizzato per questo compito dall'ex direttore generale Massimo Soppani e che con lui aveva avuto rapporti sindacali quando entrambi, in ruoli diversi, erano all'aeroporto di Venezia.
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Sul CORRIERE di VERONA di oggi:
Lo scalo Aeroportuale. Al primo punto c'è il rilancio di Verona e Montichiari.
Catullo, s'insedia il nuovo dg. E' Bassetti, viene da Istanbul.
Italo-canadese, 55 anni, succede al dimissionario Soppani.

Si chiama Carmine Bassetti, ha 55 anni, è nato in Canada da famiglia italiana, è il top manager del Gmr Group che controlla l'aeroporto di Istanbul «Sabiha Gocken». O meglio, lo era. Perché oggi a mezzogiorno sarà ufficialmente presentato come il nuovo direttore generale della Catullo Spa. Bassetti, proprio dai vertici del gruppo Gmr, si è costruito una solidissima esperienza internazionale, cosa che gli ha consentito di superare di slancio la concorrenza di tutti gli altri aspiranti alla successione di Massimo Soppani, il direttore generale uscente che aveva presentato le sue dimissioni a metà dello scorso mese di dicembre. Il 21 febbraio scorso, il Corriere di Verona aveva anticipato che la scelta era stata fatta, e che il successore di Soppani sarebbe arrivato appunto da Istanbul. Oggi, la presentazione ufficiale. «Presenteremo il nuovo direttore generale, - ci ha detto il presidente della Catullo Spa, Paolo Arena - scelto dal consiglio d'amministrazione che presiedo, all'interno di una rosa di candidature, per la sua profonda conoscenza delle complesse dinamiche dei sistemi aeroportuali nazionali ed internazionali. Mi affiancherà nel compito di rilancio degli aeroporti di Verona e Brescia, contribuendo con la sua esperienza consolidata all'interno di aeroporti italiani e esteri soprattutto sul fronte commerciale e operativo».
Un rilancio su cui bisognerà lavorare duro, anche se a dare una mano è arrivata la notizia di una proroga di tre anni concessa dal governo allo scalo di Montichiari, per il quale si era ventilata la chiusura «causa debiti». I tre anni di tempo concesso ai 18 scali italiani sommersi dai guai finanziari, e per i quali ea stata messa in dubbio la stessa utilità (e quindi la sopravvivenza), consentono infatti di pianificare quel «rilancio» di cui parla il presidente Arena. E la stessa proroga consente di proseguire nella trattativa tra soci veronesi e soci bresciani, alla quale il nuovo direttore dovrà prevedibilmente dedicarsi con la massima attenzione, per preparare un Piano Industriale aggiornato ed efficace. Intanto sul Catullo si continua a discutere anche nel mondo politico e sindacale. Ieri, all'interno di un intervento più generale sulle infrastrutture veronesi, il segretario della Cisl, Massimo Castellani, ha sottolineato i problemi di un «Aeroporto la cui crisi risalta rispetto alla crescita di Marco Polo e Orio al Serio». E in consiglio provinciale, Giuseppe Campagnari (leader dello schieramento di sinistra) ha presentato una mozione per dire no alla realizzazione di un nuovo casello autostradale dedicato all'aeroporto di Villafranca.
Secondo Campagnari «l'autostrada A22 del Brennero ha intenzione di costruire un casello in una zona verde di separazione tra l'aeroporto e l'abitato di Dossobuono. Tale iniziativa - sostiene Campagnari - sta provocando una sollevazione popolare dei cittadini residenti nella zona, giustamente preoccupati per l'ulteriore peggioramento della vivibilità e della qualità dell'aria, tenuto conto della presenza delle autostrade del Brennero e Serenissima, delle tangenziali di Verona e dell'aeroporto Catullo». Ragion per cui, Campagnari chiede di «assumere l'iniziativa verso l'Autostrada del Brennero, per sostenere soluzioni alternative, come il collegamento ferroviario con la Verona - Mantova, favorendo un'accessibilità all'Aeroporto che riduca l'impatto ambientale e sanitario sulle popolazioni interessate».
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Su VIVICASELLE di oggi.

"L'Aeroporto Catullo è mancante del Decreto di Compatibilità Ambientale".
Se oggi si insedia il nuovo Dirigente Generale della Catullo SpA, mi si permesso un solo e unico consiglio.

Prima di qualsiasi cosa, egr. dott. Carmine Bassetti,  "SISTEMI LA V.I.A. (e la V.A.S.)", altrimenti tra qualche mese si troverà a dirigere un aeroporto chiuso... perchè mancante del Decreto di Compatibilità Ambientale e invece di dirigere il Catullo dovrà andare a lavorare a Brescia, perchè tutti i voli verranno trasferiti all'Aeroporto di Montichiari che possiede la V.I.A. dal 2000.
Se alla Catullo SpA Le diranno che in merito alla Direttiva V.I.A. e V.A.S. l'Aeroporto è in regola con le normative Nazionali e Comunitarie, non creda a nulla di quello che Le diranno. Se vuole informazioni sulla V.I.A. (e sulla V.A.S.) dell'Aeroporto Catullo, chieda a me... Le fornirò tutte le informazioni che vuole... "agratis" (visto lo stato delle finanze della Catullo SpA).

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