ENAC dice: "Il Piano di Sviluppo Aeroportuale verrà sottoposto a procedura di VIA, fermo restando che nelle more di tale adempimento, non si darà luogo ad interventi che abbiano a comportare incrementi capacitivi del traffico, ottemperando cosi alla vigente normativa comunitaria e nazionale".

La frase sopra riprodotta è tratta da una lettera dell'ENAC del 9.9.2009, successiva ad un'altra lettera, sempre dell'ENAC, del 1.4.2008 ed è evidente che finchè non hai una VIA positiva, non puoi incrementare il traffico dell'Aeroporto, sopratutto se hai un procedimento di VIA che... "risulterebbe ancora pendente".

ENAC, ogni tanto, ma sopratutto quando approva nuove rotte, dovrebbe rileggere quello che scrive, ma dovrebbe rileggersi anche la normativa Comunitaria e Nazionale sulla VIA (Valutazione Impatto Ambientale) conseguenti alla Direttiva 85/337/CEE e Direttiva 97/11/CE, (entrata in vigore il 14.3.1999) ed io aggiungo, ENAC dovrebbe anche rileggersi la Direttiva sulla VAS (Valutazione Ambientale Strategica).
Perchè quando per un provvedimento, dove la VIA è d'obbl
igo, questo è autorizzato senza VIA (cioè senza prima aver ottenuto un parere positivo) succede questo come sinteticamente è riportato nella Sentenza n° 5186-2008 del Consiglio di Stato che aveva cosi determinato: "Il provvedimento impugnato, pertanto, laddove ha escluso l’obbligo della V.I.A. risulta illegittimo e va, di conseguenza, annullato" e pertanto, a mio parere, anche per gli Aeroporti, va accertato se le opere eseguite senza V.I.A. sono annullabili, risultando essere opere illegittime perchè mancanti della VIA e quindi, va verificato se siamo in presenza di abusi edilizi da perseguire?
Se oggi, in questa prima parte, vi parlo solo un pò dell'Aeroporto di Verona e vi lascio a dei nuovi articoli pubblicati anche oggi sui giornali, quelli sul Corriere di Verona e quelli sull'Arena, poi mi occupo degli Aeroporti di Treviso e di Venezia, che come quello di Verona, stanno operando senza Decreto di Compatibilità Ambientale e se una Cava - perchè è senza VIA - viene chiusa, anche un Aeroporto senza VIA... deve essere chiuso.
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Nemmeno oggi ho tempo di leggere i giornali, tanto hanno già trovato il "capro espiatorio" su cui scaricare le colpe della situazione della Catullo SpA e, a quanto pare, tutto sarebbe colpa dell'ex Presidente Bortolazzi, che secondo questa teoria, ha fatto tutto da solo... senza l'avvallo dei Componenti del CdA e senza l'avvallo dei Soci, che al 90% sono enti pubblici. Se io fossi Fabio Bortolazzi mincazzerei a fare il Target del Tiro al Bersaglio. E' chiaro che l'ex Presidente ha delle colpe se la situazione è questa, ma i componenti del CdA... i Soci-Politici... e i controllori: ENAC, Collegio Sindacale, Società di verifica, ecc, ecc... niente colpe a questi?


Sull'Arena poi ci sono questi altri articoli: "Il Catullo va difeso: non ce lo porteranno VIA" che è una strana frase perchè mi domando: "Chi potrebbe portare via il Catullo?". Io credo che solo un Curatore Fallimentare, potrebbe portare via il "giocattolino" che la Politica, in questi ultimi anni, ha utilizzato per concedere a destra e a sinistra (spesso al centro) incarichi di consulenza e nuovi posti di lavoro... a go go!!

Poi per il secondo articolo: "Nuove offerte dai Caraibi per i voli intercontinentali"... rileggetevi il titolo del messaggio di oggi... perchè bisogna ricordare che l'Aeroporto Catullo sta operando senza Decreto di Compatibilità Ambientale, ed essendo obbligato alla VIA, non deve dar luogo a incrementi capacitivi del traffico.

Il terzo articoletto: "Venezia punta su Trieste e guarda anche a Verona" è propedeutico a quello che scrivo oggi, ma prima bisogna ricordare che l'attuale Direttore dell'Aeroporto "Valerio Catullo" provviene dall'Aeroporto di Venezia e di Treviso e che l'attuale Direttore dell'ENAC degli Aeroporti di Venezia e di Treviso, provviene dall'Aeroporto di Verona senza dimenticare di ricordare che nel 2008 e nel 2009, l'Assessore Regionale all'Ambiente (ora solo Consigliere Regionale) era (ed è ancora) un componente del CdA della Catullo SpA.
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Oggi, non solo parliamo di V.I.A., ma anche "de schei" (soldi) e quindi, vi parlo del GRUPPO SAVE, che gestisce gli Aeroporti di Venezia e di Treviso, di cui c'è un piccolo articolo oggi sull'Arena a titolo: "Venezia punta su Trieste e guarda anche a Verona" dove si legge questa frase: "C'è un operatore aeroportuale che in realtà è un uomo di finanza di primo piano che sta investendo nelle infrastrutture del Nordest e ha molta liquidità in questi mesi di crisi finanziaria. Il suo nome è Marchi, Enrico Marchi. E' presidente di SAVE, la società che gestisce l'Aeroporto di Venezia, il Marco Polo" (e possiede l'80% delle azioni di Aer Tre Spa, che gestisce l'Aeroporto di Treviso).


E se oggi vi parlo del GRUPPO SAVE che gestisce gli Aeroporti di Venezia e di Treviso, è perchè ieri ho spedito, via P.E.C. - Posta Elettronica Certificata (risparmiando sulle spese e sulla carta da stampare) una lettera avente questo oggetto:
Richiesta di informazioni su eventuali “procedimenti di verifica” in corso, Aeroporto TV e VE.
Denuncia alla Commissione delle Comunità Europee riguardanti inadempimenti del diritto comunitario, contro ENAC - Ente Nazionale Aviazione Civile, per accertamento violazione Direttiva V.A.S. e V.I.A.  Interventi di potenziamento delle infrastrutture di volo dell’Aeroporto: “Antonio Canova” di Treviso e dell’Aeroporto: “Marco Polo” di Venezia in gestione al “Gruppo SAVE” (SAVE SpA e AER TRE SpA).

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E ora grazie anche al contributo, chiamiamolo... "di critica" di alcuni componenti del gruppo Facebook: "Difendiamo l'Aeroporto di Treviso", che in questi due mesi hanno cercato in tutti modi di farmi desistere dall'occuparmi di quell'Aeroporto, ottenendo solo l'effetto contrario, dato che più mi insultavano e più mi deridevano, più io verificavo e più analizzavo quello che "gli scappava" nello scrivere e cosi solo grazie al loro prezioso e forse non voluto contributo, solo cosi ho potuto recuperare il materiale documentale, che poi è diventata la base di quello che ieri ho già spedito.


Io non vorrei occuparmi di altre cose oltre quello che succede attorno a Caselle, ma quando "qualcuno" è arrivato - utilizzato una mia foto del mio viso - creando un mio "falso profilo" su Facebook, quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che mi ha costretto prima a leggermi tutti i Bilanci del Gruppo SAVE: 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, finendo con una comunicazione ai soci di Settembre 2011, ma a partire dalla Relazione Semestrale del Maggio 2005, tutti documenti trovati sul sito web Borsa Italiana, ma la sorpresa più grande (sapevo che l'avrei trovata) l'ho scoperta leggendo questo documento: "Prospetto Informativo Relativo all’Offerta Pubblica di Sottoscrizione e all’ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.A. delle azioni ordinarie di Offerta Globale di azioni ordinarie di Aeroporto di Venezia Marco Polo S.p.A." un altro documento, oltre ai sei Bilanci della SAVE SpA, che essendo suddiviso nella parte 1, parte 2 e parte 3, me lo sono tenuto per ultimo, come la "ciliegina sulla torta".

E ora vi spiego, in sintesi, cosa ho scoperto - grazie ad alcuni "amici" di Facebook - in merito agli Aeroporti di Venezia e di Treviso ed in particolare sul GRUPPO SAVE, che si è quotato alla Borsa di Milano... nel 2005.
 
Che l’Aeroporto di Treviso e l’Aeroporto di Venezia siano gestiti dalla stessa società, questo è evidenziato dai dati di Bilancio del “Gruppo SAVE”, pubblicati su www.borsaitaliana.it alla pagina “Documenti Societari SAVE” e quando nel  "Prospetto Informativo Relativo all’Offerta Pubblica di Sottoscrizione e all’ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.A. delle azioni ordinarie di Offerta Globale di azioni ordinarie di Aeroporto di Venezia Marco Polo S.p.A. SAVE” ... depositato presso la CONSOB in data 5.5.2005, dove all'inzio si legge questo:
"Si indicano di seguito i fattori di rischiosità generici o specifici relativi alla società Aeroporto di Venezia Marco Polo S.p.A. SAVE (di seguito “SAVE” o l’“EMITTENTE” o la “SOCIETÀ”) e alle società del gruppo facente capo alla stessa (congiuntamente all’Emittente, il “Gruppo SAVE” o il “Gruppo”), al settore di attività in cui operano, nonché agli strumenti finanziari proposti, che devono essere considerati dagli investitori al fine di un miglior apprezzamento dell’investimento. Tali fattori di rischiosità devono essere letti congiuntamente alle informazioni contenute nel Prospetto Informativo".
E dato che essendo un cittadino residente nel Veneto (come definiti alla Sezione Terza, Capitolo XI, Paragrafo 11.4) leggendo questa offerta avrei pensato di fare un buon affare, anche perchè tra i soci vi erano Enti Pubblici che avrebbero garantito l'intera operazione e leggendo attentamente il "Prospetto Informativo" avrei avuto conoscenza di una serie di informazioni.

A pagina 35 avrei letto questo:
SAVE è stata costituita nel 1987 da enti pubblici locali e soggetti privati (...) alla SAVE è stata affidata la concessione per la cosiddetta “gestione totale” dello scalo veneziano (...) la realizzazione delle opere di ammodernamento e completamento dell’aeroporto, comprese quelle relative all’aerostazione...
Ricordiamo che in data 5 Luglio 1985 era stata approvata la Direttiva 85/337/CEE - "Valutazione dell'Impatto Ambientale di determinati progetti pubblici e privati", la cosidetta "Direttiva VIA".

Sempre alla pagina 35 avrei letto:
Alla data di costituzione dell’Emittente, l’Aeroporto Marco Polo di Venezia era già dotato della attuale pista, mentre il fabbricato adibito all’aerostazione risultava precario ed insufficiente e organizzato non razionalmente, in quanto formato da corpi non integrati e variamente stratificatisi nel corso degli anni.
Ricordiamo che la VIA è stata recepita in Italia con la Legge n. 349 dell’8 luglio 1986 e s.m.i., legge che Istituisce il Ministero dell’Ambiente e le norme in materia di danno ambientale. Il testo prevedeva la competenza statale, presso il Ministero dell’Ambiente, della gestione della procedura di VIA e della pronuncia di compatibilità ambientale, inoltre disciplinava sinteticamente la procedura stessa. 

A fine pagina 35 avrei letto questo:
Già nel corso del 1988, cominciarono i primi interventi di ristrutturazione ed ampliamento dell’aerostazione, insieme alla sostituzione della quasi totalità delle attrezzature e dei mezzi di piazzale, ad una manutenzione radicale degli impianti ed alla realizzazione dell’informatizzazione delle operazioni di scalo.
Ricordiamo che: Il D.P.C.M. n. 377 del 10 agosto 1988 e s.m.i. regolamentava le pronunce di compatibilità ambientale di cui alla Legge 349, individuando come oggetto della valutazione i progetti di massima delle opere sottoposte a VIA a livello nazionale e recependo le indicazioni della Dir 85/337/CEE sulla stesura dello Studio di Impatto Ambientale.Il D.P.C.M. 27 dicembre 1988 e s.m.i., fu emanato secondo le disposizioni dell’art. 3 del D.P.C.M. n. 377/88, e contiene le Norme Tecniche per la redazione degli Studi di Impatto Ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità.

All'inizio di pagina 36 avrei letto questo:
Nel 1993 è stato elaborato il Piano Generale di sviluppo dell’Aeroporto Marco Polo Venezia.
Ricordiamo che la VIA era già in vigore da anni, prima come Direttiva, poi come Legge e infine come DPCM.

Proseguendo a pagina 36 si legge:
A partire dal 2000, (...) anche avvalendosi delle opportunità offerte dal mutato contesto normativo, progressivamente modificatosi a partire dal 1993 in forza di vari provvedimenti legislativi e regolamentari (...) ha elaborato un nuovo piano strategico (...) ha portato a termine l’investimento nella nuova aerostazione, (...) Più precisamente, nel 2000, l’Emittente ha presentato un piano di investimenti relativo all’aerostazione e al sedime aeroportuale.
Ricordiamo che 
In data 3 marzo 1997 veniva emanata la Direttiva 97/11/CE (Direttiva del Consiglio concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, Modifiche ed integrazioni alla Direttiva 85/337/CEE) che costituiva l’evoluzione della Direttiva 85, e veniva presentata come una sua revisione critica dopo gli anni di esperienza di applicazione delle procedure di VIA in Europa. La direttiva 97/11/CE ha ampliato la portata della VIA aumentando il numero dei tipi di progetti da sottoporre a VIA (allegato I), e ne ha rafforzato la base procedurale garantendo nuove disposizioni in materia di selezione, con nuovi criteri (allegato III) per i progetti dell’allegato II, insieme a requisiti minimi in materia di informazione che il committente deve fornire. La direttiva introduceva inoltre le fasi di “screening” e “scoping" e fissava i principi fondamentali della VIA che i Paesi membri dovevano recepire.

Proseguendo a pagina 36, poi si legge:
Contemporaneamente l’Emittente ha, altresì, portato avanti i lavori di costruzione della nuova Aerostazione di Venezia, inaugurandola a luglio 2002, e del nuovo fabbricato merci, inaugurandolo ad aprile 2002.
Ricordiamo che tutto questo realizzato dopo l'entrata in vigore delle Direttive 85/337/CEE e 97/11/CE, a parere del sottoscritto è violazione della V.I.A.

Sempre a pagina 36 si legge:
Nel 2003 SAVE ha completato, prima società di gestione aeroportuale, la definizione della bozza del Contratto di Programma (...) Con cerimonia del 9 luglio 2004 è stato rilasciato a SAVE da parte dell’ENAC il cosiddetto “Certificato di Aeroporto”, attestante la conformità dello scalo al “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti” adottato dall’ENAC stesso, in attuazione della normativa di settore, al fine di recepire la normativa ICAO.
Ricordiamo che ENAC forse non si era ben letta la normativa VIA, già in vigore da anni, prima di approvare questo "Contratto di Programma" e questo "Certificato di Aeroporto" di Venezia.

Con tutti i "Contratti" e i "Certificati" che sarebbero "in regola" perchè approvati da ENAC, nel 2005 c'è in "grande salto" e... cioè la "quotazione alla Borsa di Milano" della SAVE SpA, dal quale "Prospetto Informativo" sono state tratte queste prime informazioni e da dove, a pagina 41 si legge questo:
Il piano industriale dell’Emittente approvato dal Consiglio di Amministrazione del 14 marzo 2005 prevede un volume di investimenti nel periodo 2005-2014 pari complessivamente ad Euro 145,6 milioni.

Ma visto che stanno chiedendo soldi al mercato e li chiederanno due mesi dopo, nel Maggio 2005, questi "Emittenti" lo diranno o no, ai sottoscritori delle azioni SAVE SpA, che l'Aeroporto di Venezia... è mancante del Decreto di Compatibilità Ambientale?

A pagina 125 del "Prospetto Informativo", al capitolo: "I.2.13.5. Disciplina in materia ambientale", si legge questo:
Il Gruppo SAVE, al pari degli altri soggetti che operano nel settore aeroportuale, è soggetto alla normativa in materia di protezione ambientale. In particolare, il Gruppo è tenuto al rispetto della normativa in materia di rumore, emissioni in atmosfera; scarichi idrici, smaltimento dei rifiuti, e Valutazione di impatto ambientale (VIA).

Ricordiamo che qui c'è scritto che il GRUPPO SAVE sarebbe tenuto al rispetto della V.I.A. anche se fino adesso, nel "prospetto Informativo" non hanno detto: come, quanto e quando la V.I.A. l'abbiano rispettata, se non chè a pagina 128, si può leggere questo:
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Dalla quale pagina si estraggono e si evidenziano questi paragrafi:
La legge 8 luglio 1986, n. 349 “Istituzione del Ministero dell’ambiente e norme in materia di danno ambientale” dispone che i progetti per la realizzazione di alcune categorie di opere, successivamente individuate con DPCM 10 agosto 1988, n. 377, siano comunicati, prima della loro approvazione, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, al Ministro per i beni culturali e alla regione territorialmente interessata ai fini della valutazione dell’impatto sull’ambiente (VIA).
Ricordiamo che la SAVE SpA è stata costituita nel 1987 e ricordiamo che - in quello e per quanto hanno sopra scritto - non basta "comunicare" al Ministero dell'ambiente cosa si vorrebbe realizzare, perchè poi bisogna anche ottenere la "pronuncia di Compatibilità Ambientale" (e che sia positiva, altrimenti si ricomincia l'iter)  e poi, per le opere incidenti su aree sottoposte a vincolo di tutela culturale o paesaggistica, bisogna anche ottenere il parere del Ministro per i beni culturali e ambientali.

Ma questo "piccolo dettaglio", si sono dimenticati di evidenziarlo sul "prospetto Informativo", segnalando però che:
"Ai sensi del citato DPCM n. 377/88, gli aeroporti con piste di atterraggio superiori a 1.500 m di lunghezza rientrano tra le categorie di opere sottoposte alla pronuncia di VIA".
E se lo dice SAVE, ricordiamo e confermiamo quindi che l'Aeroporto di Venezia deve essere sottoposto a VIA.

Ma per rispettare la VIA che ha fatto la SAVE SpA?

Per rispettare - a modo loro la VIA - la SAVE, per l'Aeroporto di Venezia, ha fatto questo:

In relazione al Piano di Sviluppo Aeroportuale (PSA) 2000-2015, SAVE ha commissionato uno Studio di impatto ambientale ai fini dell’ottenimento della VIA. Lo studio è stato presentato al Ministero dell’Ambiente e il procedimento risulta ancora pendente

Per rispettare - a modo loro la VIA - la SAVE, per l'Aeroporto di Treviso, ha fatto questo:

Aer Tre ha presentato al Ministero dell’Ambiente uno Studio di Impatto Ambientale finalizzato all’ottenimento della VIA in relazione all’incremento fruitivo dell’aeroporto civile di Treviso, il cui procedimento risulta ancora pendente.

E dato che a Venezia, l'Aeroporto è prospiciente la Laguna di Venezia e che a Treviso l'Aeroporto è ubicato dentro il Parco Naturale del Fiume Sile, nel "Prospetto Informativo" c'è scritto questo:
Le direttive comunitarie 79/409/CEE “Uccelli” e 92/43/CEE “Habitat”, inoltre, hanno individuato alcune “zone speciali di conservazione” (ZCS) e alcune “zone di protezione speciale” (ZPS), sottoposte a particolare tutela. La Direttiva “Habitat”, in particolare, prevede la costituzione di una rete ecologica europea denominata “Natura 2000”, formata dalle ZSC e dalle ZPS. La Direttiva Habitat è stata recepita in Italia con D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 (modificato e integrato dal D.P.R. 12 marzo 2003, n. 120), e, successivamente, con D.M. 3 aprile 2000 sono stati individuati i siti rilevanti.

Da quanto scritto sino adesso SAVE... "dice che rispetta la VIA" e dichiara anche "di aver adempiuto agli obblighi della VIA"... come? Secondo SAVE solo "presentando al Ministero dell'Ambiente" la documentazione, dichiarando poi che (alla data del maggio 2005) il procedimento però... era ancora pendente.

In realta cosa era accaduto e cosa stava accadendo negli Aeroporti gestiti da SAVE, in particolare, da dopo il 13 Marzo 1999, data di entrata in vigore della Direttiva 97/11/CE?

La SAVE dopo aver "presentato" la documentazione per ottenere il Decreto di Compatibilità Ambientale, senza aspettare le determinazioni della Commissione VIA-VAS e quindi senza avere titolo ad eseguire le opere... la SAVE, nel frattempo, gli interventi le opere che avevano programmato - e che dovevano essere sottoposte a VIA - le hanno realizzate lo stesso, con autorizzazioni che a mio avviso sono illegittime e/o nulle, perchè mancanti di un parere positivo alla VIA (VIA solo presentata e pendente), tutto questo fa si che il quanto realizzato almeno (se non prima) del 14.3.1999  negli Aeroporti di Venezia e di Treviso, sia un possibile esempio di Abuso Edilizio, perchè mancante del titolo autorizzativo di cui la VIA era atto... endoprocedimentale.


Ma ricordiamo che è successo all'Aeroporto di Venezia, visto che nelle more del procedimento V.I.A., suddividendo gli interventi per stralci, sono stati eseguiti tutta una serie di interventi (per incrementare le capacità operative dello scalo) tra cui i più significativi da ricordare, sono i seguenti: Nuova aerostazione dell’aeroporto di Venezia, Ristrutturazione e riuso della vecchia aerostazione, Nuove piazzole per il de-icing degli aerei, Ampliamento piazzali di sosta degli aeromobili, Nuovi ponti e torrini d’imbarco, Ampliamento e potenziamento cancelli d’imbarco, Nuovi impianti AVL (Aiuti Visivi Luminosi), Nuove Caserme della G.d.F. e dei VV.FF., Ampliamento dei parcheggi (in vari stralci) , Ampliamento della Darsena e Nuova Bretella “R5”, Nuovo deposito carburanti e servizi vari, Nuovo hangar, impianto smistamento bagagli, ecc, Nuova area merci e nuove aree commerciali , Acquistati 200 ettari per ulteriori ampliamenti.


Ma ricordiamo anche quello che è successo all'Aeroporto di Treviso, visto che  nelle more del procedimento V.I.A., suddividendo gli interventi per stralci, sono stati eseguiti tutta una serie di interventi (per incrementare le capacità operative dello scalo) tra cui i più significativi da ricordare, sono i seguenti: Nuova aerostazione dell’aeroporto di Treviso, Nuovi parcheggi a servizio dei passeggeri, Nuovi impianti per la movimentazione dei bagagli, Opere di adeguamento delle infrastrutture di volo, Ulteriore ampliamento della nuova aerostazione, [ e quanto in oggetto del Ricorso al TAR del Veneto ].
 
Adesso concludo con un esempio:

Se io cittadino "presento" in Comune un progetto per realizzare un allevamento di Struzzi e contemporaneamente presento al Ministero dell'Ambiente la necessaria documentazione per la Valutazione di Impatto Ambientale, che succede... mentre il "procedimento di V.I.A. è pendente"? In Comune l'Autorizzazione me la danno e l'allevamento me lo fanno costruire e poi aprire lo stesso? E se mentre il procedimento VIA "è pendente" io realizzato il tutto, verrà mai qualche Vigile a chiedermi: "Scusa Sandrini ma c'è l'hai la VIA per far tutto questo?"


Se io sono la SAVE e in un "Prospetto Informativo" per accedere alla Borsa di Milano, scrivo che ho intenzione di spendere 145,6 milioni di euro in opere ed interventi per POTENZIARE e AMPLIARE il Sistema degli Aeroporti di Venezia e di Treviso e che per far questo metto sul mercato anche delle azioni della SAVE SpA, dicendo a chi acquisterà le azioni per quanto e in merito alla V.I.A.: "noi la documentazione l'abbiamo "presentata", ma il procedimento è ancora pendente, ma Noi SAVE (con i Vostri soldi) tutto questo lo realizziamo lo stesso... senza aspettare una V.I.A. positiva", Voi avreste acquistato, lo stesso le Azioni  della SAVE SpA, sapendo che un'opera senza la V.I.A. potrebbe rivelarsi essere un abuso edilizio?


Voi andreste ad acquistare una casa... che sia senza titolo autorizzativo?
IO NO!!!


Voi acquistereste delle Azioni di una Società che gestisce due Aeroporti che siano senza Decreto di Compatibilità Ambientale?
IO NO!!!

NB: Non posso pubblicare la lettera ieri spedita, perchè "per conoscenza" è stata inviata anche a O.L.A.F., Ufficio Europeo Antifrode che indaga sulle frodi comunitarie e pertanto se volete leggere dei documenti, dovete accontentarvi dei bilanci della SAVE SpA e di quelli relativi al "Prospetto Informativo" presentato alla CONSOB.

Commenti

  1. grande beniamino come faremo senza di te?!...un grazie di cuore x l'informazione che fai...

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