Il caso Treviso - con l'ordinanza del TAR di Venezia - rappresenta una svolta, una straordinaria occasione per avviare e per regolarizzare gli aeroporti della Penisola agli standard europei ed alla normativa recepita.

Il titolo del messaggio di oggi è costituito da una frase contenuta in una news di Aero Habitat oggi pubblicata, con questo titolo: "Aeroporto Treviso, il TAR Veneto blocca il cantiere dei lavori nello scalo", con questo sottotitolo: "L'assenza della V.I.A. aeroportuale è al centro della disputa, ma non solo a Treviso" e con questo testo:
Lo scorso 7 settembre il TAR di Venezia ha depositato una ordinanza con la quale vengono sospesi immediatamente i lavori in corso sullo scalo della Marca. Un cantiere che avrebbe doluto concludersi a fine settembre e che erano stati prorogati fino a dicembre per l'insorgenza di problematiche attinenti alla scoperta di una vecchia pista sottostante a quella d'asfalto.
Ma il ricorso al TAR promosso da Italia Nostra e del Comitato Aeroporto d Treviso è stato accolto e, con il blocco dei lavori, la disputa scaturita sulla necessità ed urgenza di disporre di una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per l'infrastruttura aeroportuale, sarà oggetto nell'udienza di mercoledì: il 19 gennaio 2012. Nel frattempo lo stop ai lavori consentirà numerose riflessioni sulla materia. Sulle verifiche intorno alla compatibilità e coesistenza tra una infrastruttura aeroportuale il territorio e la comunità circostante.
Com'è noto nel 2007 la procedura di V.I.A. dello scalo Canova non era stata autorizzata, un caso davvero raro nel BelPaese. Quella VIA "negata" tuttavia aveva vincolato un numero di movimenti massimo di 16.300 circa voli anno. Limite che era già stato superato nel corso del 2010.
Nel BelPaese il binomio aeroporti e procedura di VIA sembrerebbe aver assunto risvolti alquanto contradditori. E' indispensabile all'attività, allo sviluppo e crescita di uno scalo o è solo una possibile opzione?
Quanti sono, e quali gli scali del BelPaese che operano con VIA in corso d'opera, quanti hanno sforato i limiti operativi delle autorizzazioni VIA, quanti non hanno espletato alle risoluzioni e/o prescrizioni stabilite dalle VIA, e infine, quanti sono senza VIA e magari movimentano 2 - 4 - 6 milioni di passeggeri/anno?
Il caso Treviso con l'ordinanza del TAR di Venezia rappresenta una svolta, una straordinaria occasione per avviare per regolarizzare gli aeroporti della Penisola agli standard europei ed alla normativa recepita.
L'occasione appare davvero propizia. In grado di verificare - dato la localizzazione di pista tra viabilità ed agglomerati urbani di prossimità - non solo l'adozione degli standard della Runway End Safety Area (spazi di sicurezza di inizio e fine pista) a 240 metri, ma anche il Piano di Rischio i asse pista e laterale.
Adeguate analisi e verifica all'interno della VIA dovranno essere sviluppate, ovviamente, in relazione all'impatto acustico, ambientale in genere e sopratutto sulla coesistenza con il Parco delle Risorgive del Sile e le falde acquifere sottostanti.
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Le news di Aero Habitat, non vanno commentate, sono chiarissime da sole, mentre va commentato questo articolo della Tribuna di Treviso, a titolo: "STOP LAVORI AEROPORTO DI TREVISO, GENTILINI: «UN MASSACRO»", con questo sottotitolo: "Accolto dal TAR del Veneto il ricorso presentato da Italia Nostra" e con questo testo:
TREVISO -
"Cessi questo massacro che si sta abbattendo sulla provincia di Treviso e su tutto il popolo lavoratore veneto".
Così il vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini sullo stop dei lavori all'aeroporto Canova di Treviso dopo l'accoglimento da parte del Tar del Veneto di un ricorso presentato da Italia Nostra contro un provvedimento ministeriale che bypassava la valutazione di impatto ambientale.
Per Gentilini, che ricorda che così è stato bloccato un intervento da 130 mln di euro e che definisce lo scalo trevigiano 'la portaerei del mondo', "la decisione è troppo semplicistica e mette in serio pericolo l'economia della città di Treviso, dell'intera sua Provincia e della Regione Veneto".
"Non si può decidere - afferma il vicesindaco - ignorando i riflessi negativi che rimbalzano a cascata sui posti di lavoro e sulle attività dei comparti: turistico, industriale, commerciale, artigianale, dei trasporti e della viabilità".
Nemmeno questo articolo - a dir la verità andrebbe commentato - se non ricordando al Vice Sindaco di Treviso che essendo... il "popolo veneto lavoratore", se no all'Italia, appertenente almeno alla Comunità Europea, ci sono delle Direttive Europee... da rispettare, tra cui quella della V.I.A..
Chiedere il parere di esclusione alla VIA su un primo stralcio di lavori per circa 18 milioni, su un progetto complessivo di 130 milioni di euro è un chiaro ed evidente tentativo di violazione alla V.I.A. che ha un nome ben preciso: "ELUSIONE DELLA VIA".
Consiglio di Stato Sez. IV – 2.10.2006 (C.C. 11/07/2006), Sentenza n. 5760:
"è illegittima l'artificiosa suddivisione del progetto di un'opera, al fine di evitare la sottoposizione dello stesso alla valutazione di impatto ambientale, che sarebbe obbligatoria per l'opera nella sua interezza".
(Consiglio Stato, sez. VI, 30 agosto 2002 , n. 4368).
"La valutazione ambientale necessita di una valutazione unitaria dell'opera, ostante alla possibilità che, con un meccanismo di stampo elusivo, l'opera venga artificiosamente frazionata in frazioni eseguite in assenza della valutazione perché, isolatamente prese, non configurano interventi sottoposti al regime protettivo".
Se ENAC, ha tentato di ELUDERE la VIA e ha sbagliato... è con ENAC che il Vice Sindaco di Treviso: Gentili, deve prendersela... e non con il Comitato Aeroporto di Treviso.
ENAC ha sbagliato? Ad ENAC bisogna chiedere i danni!!!

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