Si chiede di respingere il Master Plan Aeroportuale dato che esso è, nel suo rapporto con l’ambiente ed il territorio, palesemente incompatibile.

Cercando informazioni sul DIVIETO dei voli NOTTURNI, mi sono imbattuto in questo articolo: "Malpensa, chiesto stop ai voli di notte, rovinano il sonno" con questo sottotitolo "Gli abitanti vorrebbero il blocco di atterraggi e decolli dalle 23 alle 6. Interviene anche il sindaco di Somma Lombardo con un appello". Poi avevo dell'altro da fare e ho smesso la ricerca.
Ma ieri sera - dopo i Fuochi Artificiali della Sagra di Caselle - visto che non avevo ancora avuto tempo di leggere le "news" di Aero Habitat, sono andato a dare un'occhiata e casualmente si parlava ancora di Somma Lombardo e si pubblicavano le Osservazioni alla V.I.A. dell'Ampliamento dell'Aeroporto di Malpensa di quel Comune, che cosi terminavano: "si chiede di respingere il progetto denominato Nuovo Master Plan Aeroportuale dato che esso è nel suo rapporto con l’ambiente ed il territorio palesemente incompatibile".
Una affermazione molto forte che dovrebbe essera presa anche ad esempio da INUOVI ma anche DAGLIEX, visto che se siamo in questa situazione ambientale, è sopratutto colpa DEGLIEX Amministratori.
Ma ora vediamo che dice il Consiglio Comunale di Somma Lombardo e qui sotto la copertina delle Osservazioni alla VIA dell'Aeroporto di Malpensa.
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Di queste Osservazioni alla V.I.A. (V.I.A. che ricordo manca ed è mancante all'Aeroporto di Verona) dell'Aeroporto di Malpensa evidenzio i capitoli e le frasi più significative, che sono queste:
1. Scelta dello strumento progettuale da sottoporre a valutazione ambientale.
La consuetudine è di considerare il Master Plan una sorta di Piano Strutturale di scenario, e come tale, è evidente che l’opportuna forma di valutazione ambientale è quella che la legislazione europea ha riservato ai piani urbanistici in qualunque forma essi si presentino: la Valutazione Ambientale Strategica.
Questi fatti dovrebbe indurre la Società proponente a un più maturo e coerente approccio, che induca ad affrontare il futuro mettendo a punto almeno scenari alternativi che tengano conto della complessità delle attuali circostanze, e sicuramente questa mancanza di approfondimento tematico, dovrebbe mettere in guardia gli Esaminatori dal validare un piano dall’impostazione così metodologicamente traballante.
2. Errori e reticenze nelle scelte dell’ambito territoriale di riferimento.
Come rilevato nel capitolo precedente, la forma progettuale del Master Plan è stata utilizzata per mascherare temi e/o problematiche conflittuali con il territorio aeroportuale e per avvalorare la coerenza del progetto presentato rispetto ad atti amministrativi superiori.
Questo espediente è stato utilizzato, in particolare, per scegliere l’ambito territoriale di riferimento che è quello tipico di un progetto edilizio, facendo ritenere che in altra sede sia già stato individuato un ambito di relazione e ne siano già state valutate le ripercussioni ambientali.
Questo passaggio è metodologicamente scorretto, poiché induce un errore nell’approccio alla valutazione proposta.
3. Carenze nella descrizione del quadro programmatico
I contenuti informativi che sono offerti dal Master Plan per condurre le opportune analisi ambientali, sono gravemente insufficienti non riportando Programmi e Progetti che sono stati approvati a livello statale, regionale e provinciale.
L’indifferenza del Soggetto proponente all’ambiente storico culturale di questo nostro territorio è grave, e dimostra che non vi è stata analisi tra le forme del passato e quelle della modernità, tra la conservazione e il mutamento dei luoghi poiché il suo vero obiettivo, più che realizzare una grande infrastruttura trasportistica è un grande progetto immobiliare.
4. Carenze descrittive della situazione ambientale esistente.
Nel descrivere l’attuale situazione ambientale, non si tiene conto degli interventi di “mitigazione ambientale” che si sarebbero dovuti realizzare nella fase di vigenza del Piano d’Area Malpensa (L.R. 12 aprile 1999, n. 10) ma che, di fatto, non sono stati realizzati.
La non considerazione di questo aspetto altera sensibilmente la valutazione del deficit ambientale che si è accumulato in questi 10 anni nei territori interessati da Malpensa 2000, e quindi, a caduta, falsifica fortemente il significato delle mitigazioni previste dal Master Plan.
In questo rapido esame è emerso in maniera molto evidente che la valutazione della situazione ambientale deve partire dal deficit che si registra a seguito di alcune mancate realizzazioni e mitigazioni, e di altre che saranno rese impossibili proprio dalle previsioni del Master Plan oggetto di valutazione.
Si rischia quindi, di valutare come sostenibile una situazione che è già oggi in forte deficit, a causa di interventi previsti e non realizzati e di altri che non lo saranno proprio in seguito alla realizzazione del progetto del Master Plan.
5. Mancanza di alternative nell’elaborazione degli scenari progettuali
Come già accennato nei precedenti capitoli, la scelta progettuale che è sottoposta all’esame ambientale presenta una impostazione metodologica discutibile per quanto riguarda l’esplicitazione degli scenari progettuali a medio ed a lungo termine.
Questa impostazione condiziona la rilevazione delle criticità, che in questo caso, sembrano assumere la forma di un forte sovradimensionamento del progetto, attuato allo scopo di giustificare scelte che nell’odierna realtà economica e della gestione sono improponibili, e che si giustificano esclusivamente con un ipotetico sviluppo futuro, che proprio perché non valutabile, è proposto come progressivo, lineare e soprattutto indiscutibile.
6. Mancata valutazione degli effetti economici, sociali ed ambientali dovute alle previsioni legate all’ipotesi di inserimento nel perimetro aeroportuale dell’ambito territoriale di Case Nuove
Proprio per utilizzare i vantaggi insediativi derivanti dalla presenza dell’aeroporto e in modo da compensare gli svantaggi economici e ambientali che l’aeroporto stesso ha determinato per insipienza di programmazione con il territorio, l’amministrazione Comunale ha dato avvio alla ha dato avvio alla propria legittima pianificazione in ambito PGT, per un luogo, dove si concentrino non solo attività legate all’aeroporto ma luogo per l’insediamento di forme evolute di innovazione produttiva basate sulla conoscenza (si parla, appunto, di economia della conoscenza) come un distretto tecnologico, un parco produttivo, un Malpensa high-tech gestito da una partnership.
7. Mancata valutazione dei costi economici, ambientali e sociali legati all’ipotesi di annullamento del processo di valorizzazione delle aree delocalizzate nel comparto territoriale di Case Nuove e nell’analogo comparto di Lonate Pozzolo
In conformità a quanto sottolineato e dimostrato nel capitolo precedente, si chiede che nel progetto del Master Plan siano inseriti specifici scenari progettuali che puntino a rendere compatibili gli interventi pubblici e privati già realizzati nel comparto di Case Nuove con lo sviluppo aeroportuale, ipotizzando anche specifiche forme di gestione pubblico-private per il raggiungimento della valorizzazione delle aree prevista dall’Accordo Quadro o in alternativa, riportare il sedime aeroportuale nei confini attuali dando così piena valenza all’attività pianistica comunale per la valorizzazione delle aree delocalizzate.
Per i Comuni soggetti a mitigazione d’impatto e a delocalizzazione e precisamente Somma Lombardo, Lonate Pozzolo e Ferno, sono stati spese per il primo bando (anno 2001/2006) 82,26 mln di € e per il secondo bando (anno 2007) in fase di esaurimento si ipotizzano 80,34 mln di €
8. Mancato approfondimento sul tema della salute pubblica.
Lo studio di impatto ambientale del Master Plan
presentato dal Soggetto promotore, non prende in considerazione tutti gli studi sulla salute pubblica e sul monitoraggio e sulla qualità dell’ambiente che dal 2000 ad oggi sono stati prodotti dai comuni dell’intorno aeroportuale di Malpensa e dal Parco della Valle del Ticino
Proprio perché la Valutazione Ambientale sottoscrive che per le emissioni in atmosfera, in fase di esercizio, si avranno “… ricadute e deposizione di inquinanti al suolo e effetti sulla salute della popolazione in area vasta” si censura la mancata attenzione del Soggetto proponente agli inquinanti nelle fasi di decollo e di atterraggio degli aeromobili in quanto non viene definita l’impronta di ricaduta territoriale in rapporto alle rotte ed ai venti dominanti, nonché i derivati costi sociali, ambientali ed economici alla luce dell’inquinamento riscontrato e denunciato su di un’area boschiva, dichiarata “riserva della biosfera” dall’Unesco e SIC “Brughiera del Dosso, di 210 ettari in Comune di Somma Lombardo, dove l’inquinamento da idrocarburi totali assume valori molto elevati pur essendo il bosco in area protetta e non soggetta a traffico veicolare. Ad oggi è in corso una corrispondenza di chiarimenti tra la Comunità Economia Europea, il Ministero dell’Ambiente e Regione Lombardia dalla quale risulta che proprio i proventi derivanti dalla valorizzazione delle aree delocalizzate saranno usati per gli interventi di mitigazione e di tutela ambientale.
Per il monitoraggio ambientale si rimarca che oltre le centraline di qualità dell’area poste in prossimità dell’aeroporto, non viene minimamente considerato l’ampliamento del monitoraggio stesso già richiesto in sede di Commissione Tecnica Aeroportuale, mediante l’utilizzo dei bioindicatori da estendersi su un’ampia area dell’intorno aeroportuale in corrispondenza delle Sid di decollo e dei sentieri di discesa, dove la popolazione dell’intorno è maggiormente concentrata.
Per quanto sopra indicato, emerge in maniera evidente che lo studio di impatto ambientale volutamente dimentica di affrontare in termini concreti situazioni critiche emerse dagli studi prodotti dai comuni dell’intorno aeroportuale e scorda scientemente criticità già in atto di grave e difficile soluzione, anche in considerazione della L.R. 24/2006 - “Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente” e la successiva delibera n. 5290 del 2 agosto 2007 - “Suddivisione del territorio regionale in zone e agglomerati per l’attuazione della L.R. 24/2006” nella quale i comuni dell’intorno aeroportuale sono inseriti in zona “A” di risanamento.
9. Conclusioni
Poiché molti degli attuali contenuti del Master Plan si configurano come una severa censura del comportamento della autorità Statale, Regionale e Provinciale, si richiede agli Enti interessati precisazioni per smentire o confermarne le valutazioni contenute nel Master Plan stesso, e nel caso di conferma dell’impostazione progettuale del Master Plan si pretende dai medesimi Enti le motivazioni tecnico/economiche che hanno determinato così gravi errori di programmazione pubblica.
Da ultimo, per evitare che un’ipotesi di sviluppo come quello indicato dal Master Plan Aeroportuale in cui è presente una confusa parte infrastrutturale ma è leggibile una chiara e discutibile deriva immobiliare provochi danni immediati all’intorno aeroportuale ponendo in crisi sia attività economiche che imprenditoriali e azzerando, di fatto, ingenti quantità di denaro pubblico investito per sostenerne lo sviluppo, si chiede di respingere il progetto denominato Nuovo Master Plan Aeroportuale dato che esso è nel suo rapporto con l’ambiente ed il territorio palesemente incompatibile.

Da questa ultima frase delle Osservazioni alla VIA di Malpensa come predisposte dal Comune di Somma Lombardo, è stato tratto il titolo del messaggio di oggi. Osservazioni che guarda caso sostengono quello che il sottoscritto sostiene da anni anche per l'Aeroporto Catullo.
E per concludere ricopio anche la news di Aero Abitat che ha come titolo: "Master Plan aeroportuale di Malpensa, tra osservazioni a chili e analisi fondate" e come sottotitolo: "Servirebbe un salto di qualità nell'analisi e nel confronto".
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Scusate se insisto, ma anche oggi concludo con la solita domanda: "Li tiriamo fuori i marroni... SI o NO"... e rispolverando uno slogan degli anni '70 (riadattato all'occasione): IL TERRITORIO è MIO... E ME LO GESTISCO IO!!!!

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