RATIFICA DELIBERA GIUNTA 375-27/10/2010 AVENTE AD OGGETTO: AEROPORTO VALERIO CATULLO - ADESIONE ALL'AUMENTO DI CAPITALE E...

Ieri sera in consiglio Comunale a Verona si è discusso su questo argomento: "Prop. n. 110 - RATIFICA DELIB.DI GIUNTA N. 375 DEL 27/10/2010 AVENTE AD OGGETTO: AEROPORTO VALERIO CATULLO DI VERONA VILLAFRANCA S.P.A.- ADESIONE ALL'AUMENTO DI CAPITALE E SOTTOSCRIZIONE DELLA QUOTA DI PERTINENZA - + ODG N. 584" e, da come si evince dall'oggetto, l'argomento era Aeroporto Catullo, in merito al quale oggi non scrivo nulla, mi limito a riportare il testo della DG 375-2010 e mi limito a segnalarvi che se volete assistere alla discussione che c'è stata ieri sera, basta che cliccate qui.
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In merito a questo argomento, vi riporto quanto riportato da Verona Oggi in questo articolo: "Attività Consiglio comunale - 03/12/2010" in cui, sempre in merito all'oggetto, si legge questo:
Il Consiglio comunale ha approvato con 27 voti favorevoli e 2 contrari (usciti dall’aula i consiglieri del Pd) la ratifica dell’adesione all’aumento di capitale e sottoscrizione della quota di pertinenza nella società per azioni Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca deliberata dalla Giunta lo scorso ottobre, per un importo complessivo di 759.637,35 euro.
“Un finanziamento necessario – ha spiegato l’assessore alle Aziende partecipate Enrico Toffali – per sostenere la strategia di sviluppo dell’aeroporto Catullo e il suo piano di risanamento economico finanziario. L’Amministrazione crede nella centralità dell’aeroporto Catullo e, anche se con sacrifici, vuole sostenerlo”.
Respinto dall’aula con 19 voti contrari, 10 favorevoli e 2 astenuti l’ordine del giorno presentato dal gruppo Pd (primo firmatario il consigliere Roberto Uboldi).
Sintesi del dibattito relativo alla ratifica dell’adesione all’aumento di capitale e sottoscrizione della quota di pertinenza nella società per azioni Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca.
Per il capogruppo di Verona Civica Edoardo Tisato “si tratta di un provvedimento dalle forti implicazioni economiche, che prevede il rischio di sforare il patto di stabilità. Un atteggiamento che questa Giunta in precedenza non ha mai preso in considerazione, sebbene richiesto dalla minoranza, neppure per provvedimenti socialmente ben più utili e urgenti per i cittadini veronesi”.
Per il consigliere Pd Roberto Uboldi “Negli ultimi due anni l’Aeroporto Catullo ha peso mezzo milione di passeggeri. A differenza di tutti gli altri soci, che non intendono sottoscrivere l’aumento di capitale, solo questa amministrazione continua a finanziare una cattiva gestione della società”.
“L’Amministrazione comunale – ha aggiunto il consigliere Pd Carlo Pozzerle – non ha fondi per realizzare gli interventi presenti nel piano delle opere pubbliche, ma continua a finanziare una società che dall’insediamento dell’attuale dirigenza, ha avuto una perdita di 12 milioni di euro, l’azzeramento del fondo di riserva di 3 milioni, arrivando ad un indebitamento di 40 milioni di euro. L’aumento di capitale dovrebbe essere concesso solo a patto di un segno forti di volontà di cambio di gestione”.
Per il consigliere Pd Giancarlo Montagnoli “in un momento particolarmente delicato per la nostra città serve una seria riflessione sulle responsabilità politiche relative alla condizione dell’Aeroporto veronese”.
Per il capogruppo Pd Stefania Sartori “non si può dare fiducia in termini economici ad una dirigenza che presenta risultati negativi. Vanno costruite nuove alleanze e progetti in cui si possa credere”.
Anche per le consigliere Pd Maria Luisa Albrigi e Carla Padovani “Pur credendo nell’importanza e nell’utilità dell’aeroporto non si può non tener conto della complessiva riduzione della sua operatività”.
Per il consigliere Pd Paolo Zanotto “L’Amministrazione deve capire che il successo del sistema Verona consiste nella capacità di riallacciare i rapporti con gli altri soci e recuperare finanziamenti dall’esterno, non nel considerasi autosufficienti sostenendo da sola l’Aeroporto”.
Per il consigliere Udc Stefano Valdegamberi “la situazione negativa dell’aeroporto Catullo fa parte di un sistema di gestione delle risorse pubbliche che a Verona non funziona a partire dall’autostrada sino alle aziende partecipate”.
Per il consigliere della Lista Tosi Alberto Zelger “ll Catullo è uno dei motori non solo di Verona ma anche del bacino del Garda, oltre ad essere un collegamento con gli altri paesi europei. Non si può perdere l’occasione di finanziare un sistema che può dare ricchezza in futuro”.
“L’Aeroporto Catullo – ha aggiunto il consigliere dell’Ulivo per Verona Mauro De Robertis – continua ad avere un’importanza strategica nell’economia veronese ma come già avvenuto in passato è necessario rinnovare il patto con gli enti delle città limitrofe, l’investimento non può solo servire a ripianare i debiti”.
Per il capogruppo Gruppo Misto Marco Giorlo infine “non si può addossare la colpa solo alla dirigenza dell’aeroporto, c’è una crisi economica in atto che ha influito notevolmente”.

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Ovviamente, ma forse mi sbaglio e... oggi mi risento-rivedo tutta la video-registrazione, ma a me mi sembra... che nessuno degli intervenuti si è chiesto... ma la Valutazione di Impatto Ambientale dell'Aeroporto Catullo... c'è o non c'è? E... se non c'è... dov'è?
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Dimenticavo
Ieri su Aero Habitat è stata pubblicata questa news:
"Orio al Serio, rotte e zonizzazione, interviene anche LegAmbiente".
Da un lato la Commissione aeroportuale ha approvato curve isofoniche e zonizzazione, probabilmente è in corso di adozione anche il cosiddetto piano di rischio incidente aereo, ma i cittadini non sembrano convinti che quello che sta avvenendo rappresenti una soluzione per fronteggiare impatto acustico e rischio aereo.
La Valutazione d'impatto Ambientale e la VAS sono rispettate?
Servirà delocalizzare famiglie e abitazioni? Quanto continuerà ancora a crescere, in termini di voli e di impatto, uno scalo adiacente all'autostrada e a quartieri e Comuni in progressiva crescita abitativa?
Probabilmente, oltre alle posizioni espresse dai Comitati dei Cittadini e da alcune forze politiche, sono in corso iniziative legale per fronteggiare quello che accade.
In questo contesto, l'analisi di Lega Ambiente, presentata nel corso di una conferenza stampa, viene proposta da Aerohabitat.
ORIO AL SERIO:
LEGAMBIENTE SCENDE IN CAMPO CON IL COMITATO AEROPORTUALE
SERVE UNA SVOLTA SOSTENIBIE
Orio deve fermarsi e riflettere. Le ragioni del Comitato Aeroportuale vanno ascoltate ed affrontate. Serve una svolta sostenibile. Proseguire lo sviluppo delle attività aeroportuali sulla base di Piani superati dai fatti (in 10 anni l’aeronautica è cambiata) e male applicati come il Piano di sviluppo aeroportuale e la Valutazione d’Impatto Ambientale del 2003 significa infilarsi in un vicolo cieco e creare più danni che vantaggi per l’area bergamasca, sia in termini economici che in termini ambientali e di vivibilità delle popolazioni circostanti. Va preso atto che c’è stata una crescita tumultuosa e caotica e che ora i nodi sono venuti al pettine.
La Sacbo è il primo scalo italiano che, a differenza di Sea, ha creduto nello sviluppo Low cost (ma questo sviluppo non era previsto nella pianificazione di riferimento).
La Sacbo, e gli Enti locali devono fare i conti con la determinazione delle quote di emissioni di gas serra per il trasporto aereo che sono allo studio in Europa. Poi va predisposta l’applicazione della nuova normativa europea sul rumore DeN (giorno e notte) che entrerà in vigore nel 2015 e che, sulla base delle nuove procedure di calcolo del rumore (questo verrà sommato tra diurno e notturno effettivamente prodotto e non quello percepito) vedrebbe già oggi Orio in posizione di superamento della soglia massima consentita.
Secondo quanto contenuto negli atti di pianificazione Piano Sviluppo Aeroporto e VIA 2003 venivano previsti 68 mila movimenti massimi l’anno perché si prevedeva un consistente utilizzo di piccoli aerei in funzione dello sviluppo di compagnie regionali come quelle che allora operavano ad Orio al Serio come l’Azzurra etc. poi fallite. Il dato dei 68 mila serviva per ospitare più aerei in funzione dell’uso di quelli più piccoli (30-90 posti) e quindi meno rumorosi, con meno emissioni inquinanti particolati e di gas serra in atmosfera e conseguentemente, erano previsti meno passeggeri trasportati.
Invece è arrivata in forze "la Ryanair", con una tipologia di aerei standard da 190 posti più inquinanti quindi di quelli previsti.
Parallelamente anche le attività Cargo che già prima del 2003 andavano oltre il consentito dalle normative, sono anch’esse cresciute fino a100 mila tonn/anno nel 2009.
Lo scalo è passato da 1,2 milioni di passeggeri del 2002 ai 7,2 mil. del 2009.
Complessivamente ha sviluppato lo scorso anno 8,2 milioni di unità di traffico (un quintale di merci equivale ad un passeggero) mentre il vecchio piano di sviluppo aeroportuale prevedeva 6,1 milioni di unità di traffico massime. Pertanto si è già splafonato per 2,1 milioni di unità di traffico quest’anno si splafonerà di 2,7 milioni di unità di traffico. Ecco perché vanno riscritti sia il piano di sviluppo aeroportuale che la Via se si vuole assicurare un nuovo e sostenibile sviluppo aeroportuale di Orio al Serio. E’ in questo contesto che si possono delineare coerenti curve isofoniche e le risultanze di un mai fatto, ma necessario, studio epidemiologico. La via maestra da seguire poggia su due perni:
1) Riscrivere i documenti di Piano (Piano sviluppo aeroportuale e VIA) alla luce delle nuove normative europee (e solo dopo delineare le curve isofoniche);
2) Ridistribuire il traffico spostandone una quota (prevalentemente di merci) su Brescia, visto che lo scalo è a norma ambientale ma è una cattedrale nel deserto.
Dario Balotta responsabile trasporti Legambiente della Lombardia -
Bergamo 26 Novembre 2010

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