Qualità dell’aria: negli aeroporti tedeschi si controlla con le api. E da noi? Non si può! Perchè? Le api non ci sono... sono già morte.

Qualche giorno fa, ascoltando un TG Nazionale, ho sentito che negli Aeroporti Tedeschi usano le Api per verificare il grado di inquinamento del territorio contermine le infrastrutture aeroportuali. E questo mi ha fatto pensare. Perchè non si potrebbe fare una cosa simile anche da noi. Il problema è che le Api da noi... sono già morte, dato che sono anni che non ne vedo in giro.
Ma questa mattina UNA APE l'ho vista in giardino e cosi... se c'è n'è UNA ancora viva.... c'è ne devono essere delle altre vive da qualche parte... e quindi scoprendo il loro alveare si potrebbe verificare il grado di inquinamento di Caselle.
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Visto che oggi ho visto... un'APE VIVA a Caselle ho deciso di approfondire l'argomento e cercando sul web ho trovato questo articolo: "Qualità dell’aria: negli aeroporti tedeschi si controlla con le api", nel quale si legge questo:
L’aeroporto internazionale di Düsseldorf e altri sette aeroporti tedeschi tengono sotto controllo la qualità dell’aria tramite le api. Alcuni apicoltori, infatti, allevano le loro api nell’area circostante gli aeroporti, al fine di analizzare periodicamente il miele che producono. Quando le api respirano un’aria inquinata, il miele risulta pieno di tossine.
L’esperimento di biomonitoraggio va avanti dal 2006 e attesta che la qualità dell’aria intorno agli aeroporti tedeschi è molto buona. La quantità di tossine rilevata, infatti, è nettamente inferiore ai limiti consentiti. Volker Liebig, uno dei chimici incaricati delle analisi, ha dichiarato che il miele era “molto simile a quello prodotto in aree prive di qualsiasi attività industriale”.
Ovviamente, il monitoraggio tramite le api non ha sostituito i metodi normali, ma serve da chiaro messaggio per la popolazione delle zone limitrofe. Il miele prodotto dalle “api aeroportuali” viene infatti imbottigliato e regalato.
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Cercando ancora un pò sul web, ho trovato che anche il Parco delle Cinque Terre ha dato avvio ad un monitoraggio con le Api: "Le api sentinelle dell'ambiente" ed in questo comunicato stampa, si legge questo:
Dall’osservazione del comportamento dell’insetto impollinatore, interessanti dati sulla qualità dell’aria. Il Parco adotta il biomonitoraggio con le api: per misurare la salute dell’ambiente aumentandone la biodiversità.
Se le api scomparissero dalla terra all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita.
Anche se l'apocalittica previsione per ora sembra scongiurata, la frase pronunciata da Albert Einstein, allude ad una importante verità. Le api sono creature indispensabili nei sistemi ecologici e ci avvertono, con diversi segnali, evidenti o nascosti, di ciò che è accaduto o sta accadendo nel nostro ambiente come: lo stress che comporta un incendio, l’utilizzo di sostanze tossiche, l’innalzamento della temperatura o altri cambiamenti significativi.
Il Parco Cinque Terre – il linea con la Legge Quadro sulle Aree Naturali Protette (L. 394 del 1991), che individua tra le proprie finalità l'applicazione di metodi di gestione idonei a realizzare l'integrazione tra l'uomo e l'ambiente naturale – ha adottato lo studio “Monitoraggio della qualità ambientale e rilevamento melissopalinologico tramite impiego di Api Mellifiche (Apis mellifera L.)”.
La ricerca, affidata allo Studio CRV Servizi per l'ambiente (Sergio Veneziani, Erica Cagnoli, Stefano Franceschini e Antonio Tozzi), avrà una durata di tre anni. A spiegare le modalità dell'indagine, che permetterà di avere una banca dati sulla biodiversità e sulla qualità dell'aria nelle Cinque Terre, Stefano Franceschini, tecnico naturalista.
Come avviene l'impiego delle api nel monitoraggio ambientale? Le api da miele - che hanno un rapporto diretto con l’ambiente circostante raccogliendo nettare e polline sui fiori, melata sulle piante e sugli insetti, propoli sulle gemme delle piante, acqua nelle pozze, nei torrenti, nei canali e dalla rugiada – sono delle vere e proprie sonde mobili e svolgono un campionamento minuzioso dell'area. La frequenza dei loro viaggi è impressionante; ogni stazione di monitoraggio compie fino a due milioni di microprelievi al giorno, in un raggio di azione di 7 km2. Ma non solo, durante i loro voli intercettano sul corpo peloso anche le particelle di inquinanti presenti nell’aria, (ad esempio metalli pesanti e fitofarmaci utilizzati in agricoltura). Dunque, dall'analisi delle componenti biologiche (miele, cera, polline e api stesse), contenute nell'alveare, è possibile verificare il grado contaminazione della zona presa in esame.
Tempi, durata e modalità dello studio? Le rilevazioni sono state eseguite a partire dal 2008, e si concluderanno nel 2011. I prelievi vengono effettuati a Riomaggiore e Corniglia, dove sono state posizionate due stazioni di monitoraggio formate da due alveari con api regine aventi un codice genetico simile “Supersorelle”, due colonie complete di api e due gabbie "underbasket”, per la raccolta delle api morte: l'aumento della mortalità e i residui riscontrati nei loro corpi, sono dati importanti poiché segnalano l'eventuale danno chimico dell'ambiente, fornendo precise indicazioni su luogo in cui è avvenuto.
La valenza di questo studio?
Questo tipo di metodologia, basata sui risultati di numerose ricerche scientifiche, è l'unica in grado di consentire l'acquisizione di un quadro esaustivo, sulla salute dell'aria, sulle fioriture di specie protette e sulla produzione di miele, contribuendo contemporaneamente ad aumentare la biodiversità dell'area protetta.
Uno studio insomma, che al di là dell'immediato valore scientifico, assume un significato etico poiché pone l'attenzione sul tema della qualità dell'ambiente e della difesa di insetti utili all'uomo, oggi a rischio di estinzione.
Domanda:
Se viene monitorato il Parco delle Cinque Terre utilizzando le Api come metodo di verifica degli inquinamenti... perchè non si potrebbe monitorare anche il territorio di Caselle?
Risposta:
Si può fare ovviamente, sempre che riusciamo a trovare delle Api... che a Caselle... siano ancora vive... ovviamente.
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