Un nuovo modello di sviluppo verso la Green Landscape Economy: “IL PEZZO PIU’ IMPORTANTE D’EUROPA”... Sommacampagna c'è... e Caselle pure. Ora dalle parole... bisogna passare ai fatti... rendere operativi i progetti... 8 per l'esattezza!!!

Ho scoperto un nuovo sito web che ha questo link: www.greenlandscapeeconomy.org e da questo indirizzo web si accede a Green Landscape Economy, dove già nella pagina di apertura si legge il nome di "Sommacampagna"... come se questo Comune già appartenesse al "PEZZO PIU' IMPORTANTE D'EUROPA", il che potrebbe anche avvenire se... - a Caselle - dalle parole si passasse ai fatti, perchè ... è arrivata l'ora si agire, basta chiacchere.
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Non sapevo dell'esistenza di questo sito web, la cui casuale conoscenza è conseguente alla ricerca di informazioni in merito al convegno: IL PEZZO PIU’ IMPORTANTE D’EUROPA che si è tenuto ieri a Torino, dove essendo "Sommacampagna" parte di questa progettualità con: "VERDI ORIZZONTI", e da pochi giorni con gli "OTTO PROGETTI" per "SALVARE CASELLE", parte di questa progettualità, stavo cercando informazioni.
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Ho continuato nella mia ricerca e ho trovato un articolo del "Sole 24 Ore" a titolo: "I progetti all'insegna della Green Landscape Economy" e anche qui Sommacampagna... c'è, almeno c'è nell'immagine che viene indicata come appartenente a Verona, ma che è territorio nostro.
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Martedi 26 Giugno come premessa per la presentazione del Bilancio 2012 del Comune di Sommacampagna c'è stata una breve relazione dell'Arch. Mauro Panigo che ha illustrato (in una sede e in un evento non adatto) le linee guida per l'attuazione del Masterplan con progetti di sviluppo ambientale del Territorio.
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Ora (sulla carta) noi apparteniamo al progetto denominato: "IL PEZZO PIU' IMPORTANTE D'EUROPA", ma perchè questo diventi realtà deve essere reso concreto il passo successivo: "PROGETTARE PER PROTEGGERE"... con un'ampia visione che prenda coscienza dell'intero nostro territorio e che possa far si che le singole progettualità poi - conseguenti al PAT e che si relazionano con gli "OTTO PROGETTI" - siano la realizzazione efficiente ed efficace, nel dettaglio di una serie di grandi progetti che abbiano l'obiettivo di SALVARE CASELLE.
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Se Caselle nel passato... è stata inquinata, se ancora oggi... viene inquinata e nel futuro... ancora di più verrà inquinata, sarebbe ora di applicare il principio: "CHI INQUINA PAGA" e... pertanto: "CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE"... in modo da rendere concreti questi "8 Progetti per SALVARE CASELLE":
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1. Progetto del Bosco del benvenuto e ridefinizione della viabilità locale in aderenza alla A22
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2. Progetto del Parco Europa ed opere compensative legate all’ampliamento del Quadrante Europa
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Come al solito ho dell'altro da fare e se devo concludere vi ricordo questo articolo del 26 Giugno scorso a titolo: "Parla l'ideatore Kipar: «Il banco di prova sono i maxi progetti lungo l'asse Genova-Trieste»", con sottotitolo: "Architetti, pianificatori, costruttori edili ma anche politici. Tutti insieme in nome di un nuovo modello di sviluppo del territorio, che viene presentato il 2 luglio all'Ance. L'idea, venuta all'architetto paesaggista Andreas Kipar, è stata promossa da Green City Italia, Fondazione Symbolia e sostenuto dall'Ance" e questo testo:
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"Verso la Green Landscape Economy". È questa la direzione a cui tendono costruttori, architetti e politici pensando a un modello di sviluppo diverso per l'Italia del domani. Uno slogan che annuncia un progetto ideato da Land e promosso da Green City Italia, Fondazione Symbola e sostenuto dall'Ance che sarà presentato a Torino il prossimo 2 luglio nell'ambito dell'Assemblea regionale dei costruttori.
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Il progetto nasce da un'idea di Andreas Kipar ma vede il coinvolgimento di altri architetti come Mario Cucinella e Michele De Lucchi, dell'urbanista Federico Oliva e di un pianificatore dei trasporti come Fabio Casiroli. Riguarda l'asse trasversale che va da Genova a Torino, passando per Milano e arrivando a Venezia e Trieste.
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Il grande progetto strategico che studia ipotesi concrete a partire dal nord Italia muove dalla constatazione che la crisi economica ci trova di fronte a un forte dilemma: come rilanciare l'economia e allo stesso tempo salvaguardare il fragile equilibrio ambientale? «Occorre un nuovo approccio alla sostenibilità - propone Andreas Kipar, di Land - all'interno del quale il paesaggio possa rappresentare un ruolo di primaria importanza. Diventa indispensabile ragionare non più in termini di singoli progetti ma di processi complessi, fondati su strategie che mirano alla valorizzazione delle risorse esistenti e all'attivazione di sinergie tra le diverse azioni progettuali con l'obiettivo di migliorare l'efficienza, l'operatività e l'economicità dell'intero sistema». Ecco allora che nel modello proposto da Land il paesaggio diventa il motore di un nuovo sviluppo, capace di mettere a sistema progetti già in essere o opere già realizzate.
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Il progetto si sviluppa a partire da un asse infrastrutturale esistente e collega Torino, con il suo rinnovato appeal internazionale dopo le Olimpiadi del 2006 e il futuro collegamento alta velocità con Lione; Novara e il suo ruolo di interporto; la nuova Milano con i progetti annunciati per Expo 2015; Bergamo e il grande successo di Orio al Serio e del parco scientifico-tecnologico Kilometro Rosso fino alla più recente operazione privata di "Veneto City", tra Padova e Mestre, un intervento che punta alla densificazione di funzioni urbane fungendo al contempo da grande infrastruttura ambientale (progetto sotto i riflettori, firmato da Cucinella e lo stesso Kipar).
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«Da Torino a Trieste - spiega Kipar - stiamo raccogliendo progetti di eccellenza che possano rientrare in questo unico sistema, progetti che hanno un impatto a scala territoriale e che possono contribuire a generare una grande forza economia, proprio a ridosso del corridoio infrastrutturale esistente».
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Questo progetto è stato presentato al Mipim dall'Ance, come modello innovativo di riqualificazione urbana e sarà protagonista dell'assemblea regionale il programma il prossimo 2 luglio a Torino. «Anche i costruttori si sono resi conto che non bisogna puntare sulle nuove costruzioni ma sul rinnovo dell'esistente. Il piano città può aiutare, la defiscalizzazione anche, ma deve cambiare la cultura. Con il centro studi dell'Ance stiamo cercando ad esempio di contare e di capire come si potrebbero razionalizzare le strutture industriali dismesse».
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Il progetto prevede una sinergia tra costruttori, progettisti e politici ed è un richiamo alla creatività. «Servono architetture di eccellenza, anche di modeste dimensioni - dice Kipar - che devono saper rispondere alle nuove esigenze. Servono architetture intelligenti che non siano indifferenti nè banalizzino il contesto ordinario».
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