Tre Articoli: "IKEA Studia il piano traffico per aprire a Verona" - "IKEA sbarca a Treviso con un maxi investimento" - "Manca la Valutazione di Impatto Ambientale, l'IKEA può rischiare la Demolizione". Ricordo che: «I provvedimenti di autorizzazione adottati senza la previa Via, qualora prescritta, sono annullabili».

Ieri sera su "Dillo alla Tribuna" - una pagina di Facebook - dove cerco il confronto (con scarsi risultati) con un'altro gruppo di persone che ha questo titolo: "Difendiamo l'Aeroporto di Treviso"... (che lo difendono "a prescindere" che quell'infrastruttura Aeroportuale, abbia la V.I.A. o no), viene pubblicato un articolo e scrivono queste parole: "Serve la VIA?".
Da dopo che è nato "chi vuole difendere l'Aeroporto anche senza la VIA", ovviamente, mi pareva giusto - per par condicio - aprire una mia pagina su Facebook, che ha questo titolo: "Difendiamo i lavoratori... da chi ha violato la VIA" perchè prima o poi... qualche attività senza la VIA viene chiusa e demolita!!!
Era un articolo che riguardava l'IKEA, che probabilmente oggi non avrei pubblicato se sul Corriere di Verona non fosse apparso questo articolo:
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Dove si legge che tra le possibili aree dove insediare l'IKEA per Verona era stata individuata un'area a Sommacampagna, per la precisione a Caselle, in testa pista aeroporto e in piena zona di rischio aeroportuale, il che probabilmente ha fatto si che quella proposta fosse archiviata.
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Dell'articolo letto ieri sera a titolo: "
Ikea sbarca a Treviso con maxi investimento" vi evidenzio queste frasi:
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Dopo le battute d'arresto di Pisa e Torino, Ikea rilancia sulla crescita con un maxi investimento a Casale sul Sile, in Provincia di Treviso, di 200 milioni e 1.300 nuovi occupati.
«Con Casale - osserva Lars Petersson, ad di Ikea Italia - vogliamo decongestionare i punti vendita di Padova e Gorizia e regalare un'esperienza di shopping positiva ai nostri clienti».
«Si tratta di una grande opportunità per il territorio - dice apertamente Bruna Battaglion, sindaco di Casale sul Sile - anche perché conosciamo la sensibilità di Ikea per l'ambiente. Ora si tratta di proporre un progetto equilibrato che prevenga eventuali opposizioni».
E il progetto Ikea Italia Property l'ha presentato ieri alla Regione Veneto e al Comune di Casale sul Sile. Ufficialmente è l'avvio delle procedure amministrative per la realizzazione del secondo punto vendita Ikea in Veneto, collegato a un polo commerciale che dovrà creare anche un indotto di 200 occupati.
Il maxi investimento veneto assorbe un quinto del miliardo di investimenti annunciato dal ceo del colosso svedese, Mikael Ohlsson, in un'intervista al Sole 24 Ore (dello scorso 28 settembre) per una quindicina di punti vendita nel medio termine. Il nuovo polo commerciale sarà di livello europeo, facilmente accessibile sia dal Bellunese e dall'alto Trevigiano sia sia dal Friuli e dalle località rivierasche. Ikea, che ha 20 punti vendita, in Italia ha realizzato ricavi per 1,64 miliardi.
La palla ora passa a Regione e Comune, chiamati a valutare la destinazione urbanistica dell'area e a rilasciare le autorizzazioni di legge. L'area individuata, vasta circa 420mila mq, già opzionata da Ikea, è a ridosso di un ingresso del Passante di Mestre. Il ruolino di marcia del polo commerciale prevede una prima fase di sviluppo con una superficie di almeno 35mila mq, «indispensabile affinché si generi una sufficiente forza di attrazione» sottolinea Petersson.
Ikea non improvvisa niente: la scelta è stata preceduta da indagini tecniche per verificare l'idoneità del sito prescelto ad ospitare un polo commerciale di livello europeo, anzitutto dal punto di vista urbanistico, ambientale e infrastrutturale. «Abbiamo avuto dei contatti con le amministrazioni - ammette il top manager - per calibrare il progetto, ma ufficialmente l'iter approvativo è partito oggi (ieri per chi legge ndr). Speriamo che i tempi siano compatibili con quelli di un investitore». «Il primo via libera - aggiunge Battaglion - dovrà darlo la Regione. Poi toccherà al Comune e alla Provincia che dovrà approvare la variante urbanistica. Credo che sia necessario almeno un anno per il via libera definitivo».
E poi il sindaco ricorda che in Veneto non ci sono stati in passato casi eclatanti di sviluppo negato. A Petersson però bruciano le ferite di Pisa e Torino, dove gli investimenti sono stati cancellati per 'sfinimento', dopo 6 anni di attesa. «Sfumata l'ipotesi Vecchiano nel Pisano - spiega il manager svedese - ora, grazie anche al presidente della Regione Enrico Rossi, stiamo per individuare un comune vicino. Per La Loggia, nella cintura di Torino, invece siamo, al momento, senza alternative nonostante gli sforzi del governatore Roberto Cota».
Petersson però è convinto che non si ripeteranno i casi Vecchiano e La Loggia. Anche perché «il Nord est - conclude - è un pezzo importantissimo di Ikea: fornisce al gruppo il 6% dei volumi acquistati in tutto il mondo».
.Dato che nell'articolo non si parla della VIA, la domanda posta su "Dillo alla Tribuna": "SERVE LA VIA" era ovviamente pertinente e oggi posso dare una mia interpretazione:
1° Se il Comune di Casale sul Sile, la Provincia di Treviso e la Regione Veneto dovranno approvare la Variante Urbanistica... è evidente che per questo... serve una VAS Positiva (Valutazione Ambientale Strategica) sullo strumento urbanistico in variante.
2° Solo e Se qualora la VAS sarà positiva, poi dovranno presentare la richiesta di Compatibilità Ambientale nella procedura di VIA... e se la VIA sarà positiva... la prima pietra - non fra un anno (come scritto sul giornale) - ma, se va bene, minimo... tra un lustro.
Ovviamente "stimolato" dalla domanda "SERVE LA VIA", aprò Google e come parola di ricerca scrivo: "
Valutazione Impatto Ambientale IKEA" e mi esce questo articolo: "Manca la valutazione d’impatto ambientale: l’Ikea può rischiare la demolizione", con questo sotto titolo "La direzione all’Ambiente ha scritto alla società proprietaria dei terreni per comunicare l’avvio della verifica su eventuali danni arrecati. Chiesti tutti gli atti" e questo testo:
TRIESTE
Sembra impossibile, ma sul futuro dell’Ikea di Villesse, il più atteso, desiderato e oggi visitato megastore della Regione, si erge uno spettro che ha dell’incredibile: la demolizione. È infatti questa la peggiore delle ipotesi contemplate in una lettera inviata a metà novembre dalla Regione all’immobiliare Arco srl di Brescia, proprietaria dei terreni su cui sorge il punto vendita scandinavo. Secondo la direzione centrale Ambiente, energia e politiche per la montagna, infatti, la società non ha presentato la documentazione necessaria per ottenero uno dei permessi fondamentali per la costruzione stessa dell’opera: la Via, Valutazione di impatto ambientale. In poche parole, il centro commerciale Ikea di Villesse e i suoi 1800 parcheggi sono stati realizzati senza che venisse prima avviato un procedimento di valutazione di compatibilità ambientale da parte della Regione.
Un fatto che al comune cittadino, abituato a rincorrere la burocrazia e il suo oceano cartaceo anche in occasione di semplici ristrutturazioni, farà di certo strabuzzare gli occhi. Che Arco srl si sia ”dimenticata” di presentare istanza al servizio Via della direzione Ambiente, o che abbia spedito le carte all’indirizzo sbagliato, questo rimane un mistero. L’unica cosa certa è che dalla stessa direzione è partita una missiva (inviata per conoscenza al Comune di Villesse e all’Arpa del Friuli Venezia Giulia) in cui si legge a chiare lettere che «la costruzione del fabbricato commerciale Ikea e le relative opere di urbanizzazione risultano realizzate nel 2008» e che «il decreto legislativo 152/2006 prevede che la costruzione di centri commerciali e parcheggi di uso pubblico con capacità superiore a 500 posti auto vada sottoposta a procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale».
Ed ecco il passaggio fondamentale della lettera: «Non risulta agli atti di questa Amministrazione alcun pronunciamento di compatibilità ambientale sull’opera realizzata» e per tale motivo «questa direzione è tenuta a procedere come disposto dall’articolo 21 della legge regionale 43/1990, al fine di verificare l’eventuale pregiudizio ambientale arrecato. Con la presente - si legge ancora nella lettera che porta la firma del direttore centrale Giovanni Petris - si dà pertanto comunicazione di avvio del procedimento di verifica previsto».
La questione, quindi, è tanto semplice quanto incredibile: stando a quanto stabilito dagli uffici regionali, l’immobiliare Arco non ha chiesto alla Regione di pronunciarsi sull’impatto che la costruzione del ”tempio” dell’arredo low cost ”made in Sweden” avrebbe avuto sull’ambiente circostante. E, dall’altra parte, nessuno a Palazzo si è ricordato di chiederglielo. Adesso si tenta di correre ai ripari.
La Regione, aprendo la procedura di verifica, chiede infatti alla società immobiliare di «fornire ogni documento, autorizzazione, permesso o parere ottenuto da altri enti competenti che possa risultare utile nel procedimento in oggetto». È intuibile che, se l’istruttoria dovesse andare a buon fine, il centro commerciale Ikea potrebbe ottenere una sorta di Via ex post. Ma se venissero accertate invece violazioni dell’impatto ambientale? Se dalla verifica risultasse che una parte dell’opera, come il parcheggio, o addirittura tutto il negozio, non avrebbero dovuto essere costruiti come fatto, cosa succederebbe?
L’articolo 21 della legge regionale 43 non lascia spazio a interpretazioni: «I provvedimenti di autorizzazione adottati senza la previa Via, qualora prescritta, sono annullabili». E ancora: «Qualora dalle violazioni accertate siano derivate significative variazioni dell’impatto ambientale, il presidente della giunta regionale ordina il ripristino dello stato dei luoghi (che, tradotto dal burocratese, significherebbe demolizione dell’opera, ndr) o, in alternativa, l’adozione delle misure necessarie per la rimozione delle conseguenze negative sull’ambiente prodotte dalle violazioni medesime», che equivarrebbe a mettere una ”pezza” e fare qualche ritocco qua e là per aggiustare la situazione in modo decisamente meno traumatico.
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Su Google c'erano anche questi altri articoli:
IKEA, 8 volte Collestrada: "E la Valutazione d'Impatto Ambientale?".
"Manca la valutazione d'impatto ambientale". Trema il punto vendita Ikea di Villesse.
Ikea, domani si discute la Valutazione di Impatto Ambientale.
“Nessun rischio demolizione per l’Ikea di Villesse”.
Ikea, variante al Prg entro primavera. L’incognita del metanodotto sul terreno di San Martino.
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Se avete notato oggi non ho scritto nulla in merito agli Aeroporti...
Ma se demoliscono un Centro Commerciale (non lo faranno... metteranno una pezza) perchè manca la VIA, perchè non può essere demolito un Aeroporto che è senza la VIA (non lo faranno... metteranno una pezzao pagheranno tutto quello che devono pagare per i danni creati all'ambiente (e alla Salute Pubblica) a partire dal 14.03.1999 ??? 

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