Catullo e Montichiari, a Brescia è scontro. - Scali, Marchi attacca Bonomi: «L’hub diffuso? Idiozie». [CONCORDO... è una ciofeca]

Da Google Alert, mi sono arrivati degli articoli che trattano dell'Aeroporto di Verona e della telenovelas di Montichiari. Il primo ha questo titolo: "Catullo e Montichiari, a Brescia è scontro", con questo sottotitolo: "AEROPORTI. Tra i presidenti di Camera di Commercio e D'Annunzio. Bettoni: «Scelta infame». Bettinsoli: «Sì al dialogo». Ma prima di invitarvi a leggere un secondo intervento di oggi, vi inviterei a leggere due notizie di qualche giorno fa: "Catullo, si riparte. «Avanti con l’hub padano» con questo sottotitolo: Il dg Soppani: Montichiari, continueremo a investire. Holding, la maggioranza resterà veronese e di quest'altro: «Così costruiremo il polo leader d’Europa» con questo sottotitolo: Bonomi (Sea): aeroporti, accordo con Verona possibile anche da domani. Ed ora il secondo articolo di oggi a titolo: Scali, Marchi attacca Bonomi: «L’hub diffuso? Idiozie» con questo sottotitolo: Save contro l’alleanza del nord intorno a Sea. Dopo aver letto questo ultimo articolo la mia reazione è stata questa:
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Un articolo quest'ultimo che merita essere interamente ricopiato ed evidenziato in alcune frasi e concetti:
VENEZIA – «Idiozie». È come al solito tranchant Enrico Marchi, presidente di Save. Il manager che guida lo scalo Marco Polo, ha letto l’intervista al Corriere del Veneto del presidente di Sea (la società che gestisce gli aeroporti di Milano, Malpensa e Linate) Giuseppe Bonomi. Quella che propone l’alleanza tra gli aeroporti del nord, che da Milano e Bergamo dovrebbe estendersi a Verona. «Vedo che c’è chi continua ad andare avanti a slogan, invece di lavorare», è il commento di Marchi.
Perché parla di «idiozie»? «Perché il concetto di “hub diffuso” lo è. È una cosa che non sta né in cielo né in terra. Ma quale passeggero potrebbe partire, facciamo un esempio, da Catania, fare scalo a Verona, montare su un autobus o su un treno per andare a Malpensa e da lì prendere un volo per New York?».
Bonomi dice che il bacino di utenza di un aeroporto si estende fino alle due ore di percorso per raggiungerlo. «Significa non aver capito nulla del trasporto aereo. Oggi l’orientamento è il traffico “punto a punto” tra aeroporti: quello che stiamo facendo noi. Altrimenti uno passa per Parigi o Francoforte, altro che per Verona. Gli stessi milanesi vanno da Linate ai grandi hub europei perché trovano scomoda Malpensa».
Il «grande aeroporto padano» non la convince. «Sea lavori di più sul sistema milanese, che negli ultimi 10 anni ha perso quasi un milione di passeggeri, da 26,4 a 25,7 milioni. Dicono che Linate è saturo: ma nel ’97 aveva 14 milioni di passeggeri, sei più di oggi. Nello stesso periodo Venezia e Treviso sono raddoppiati da 4 a 8 milioni».
Che dovrebbe fare Bonomi? «Parlare di specializzazione non ha senso. Si può fare sistema solo quando ci sono gli stessi interessi: cioè un’unica società di gestione. Altrimenti oggi il primo concorrente di Bergamo e Verona è proprio Malpensa, che ormai ha un terzo del traffico di tipo low cost».
Ormai Verona guarda però alla Lombardia e voi a Trieste. Quali gli sviluppi? «Purtroppo il Veneto soffre di eccessivo campanilismo: sarebbe stato interessante creare sistemi forti ed integrati, maVerona è sempre stata a cavallo tra Veneto e Lombardia. Quanto a Trieste, siamo in fase molto embrionale. Il nuovo assetto proprietario ha riaperto la possibilità di parlare di un unico sistema e noi siamo interessati».
I dati di gennaio parlano di un +5,5% per Venezia e di un +29,2% per Treviso sullo stesso mese 2009.Ma al Marco Polo ci sono ancora 36mila passeggeri in meno rispetto al gennaio 2008. «Ci sono stati molti giorni di maltempo e la chiusura nostra, di Francoforte e Londra per un giorno. Il traffico non cresce con la rapidità che vorremmo, ma qualche segnale c’è, per esempio sull’intercontinentale: il volo Emirates per Dubai si riempie al 95% e da dicembre ci sarà un Airbus 340 al posto dell’attuale 330 per incrementare i posti».
Il consiglio regionale ha bocciato i fondi che il vicepresidente Franco Manzato voleva mettere a disposizione sui bandi per le nuove rotte. Che fine faranno i nuovi voli Alitalia? «È stata una vicenda che mi ha indignato. Un solo consigliere, quel Raffaele Zanon che all’epoca di Alpi Eagles faceva le interrogazioni contro di me dicendo che la compagnia era solidissima, ha messo a rischio una proposta su cui c’era l’accordo di tutti e che avrebbe portato 300mila passeggeri in più: il che significa 300 posti di lavoro diretti e 300 indiretti».
Salta tutto, dunque? «Stiamo cercando di recuperare fondi regionali da altre voci di bilancio e di fare uno sforzo in più da parte nostra. Ci stiamo impegnando per non far abortire un programma di grande sviluppo per il Veneto, che prevedeva un grande potenziamento di voli verso il sud e verso l’est Europa, a Sofia e Varsavia. L’obiettivo era quello di accelerare lo sviluppo, non certo drogare il mercato».
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Non credo servano ulteriori commenti... un'autorevole fonte descrive quello che voglio fare al Catullo (senza V.I.A. e senza V.A.S.) come una "Idiozia"... e nel frattempo...aspettiamo di leggere la Sentenza del Consiglio di Stato sulla questione Montichiari.

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