In attesa di leggere il contratto "Catullo & Ryanair", oggi scriviamo di Ryanair: "«Ryanair non ha pagato contributi per 12 milioni»" - "12 milioni di euro a Ryanair dalla Regione Puglia".


Mentre Google Alert continua a mandarmi e_mail con articoli sull'Aeroporto Catullo, come nell'e_mail di questa mattina (vedi sotto) oggi - casualmente - vorrei evidenziare 12 milioni il cui minimo comune denominatore è "Ryanar".

Corriere della Sera - ‎20 ore fa‎
Interrogazione alla Ue sul rispetto dell'impatto ambientale. Il Pd: «E via i quattro membri del Cda confermati» VERONA — «L'aeroporto di Montichiari va chiuso!». Il Partito democratico torna all'attacco sulla gestione del nostro sistema aeroportuale, ...

GuidaViaggi - ‎17 ore fa‎
Il trasporto aereo è uno dei principali motori di sviluppo dell'economia europea: l'impatto diretto e indotto "è di circa 7,6 milioni di posti di lavoro generati tra aeroporti, attività on site, compagnie aeree e industria aerospaziale mentre in ...

Aeroporto Verona, terzo scalo charter in Italia
GuidaViaggi - ‎17 ore fa‎
Un'analisi comparativa condotta fra i 30 più grandi aeroporti italiani ha evidenziato come Verona si collochi al 10° posto per passeggeri di voli internazionali (1.798.509) e sia il 3° aeroporto charter d'Italia dopo Malpensa e Fiumicino.

“Lo scalo bresciano va chiuso”
Qui Brescia - ‎10/feb/2012‎
(red.) Caso “Catullo”, e caso “D'Annunzio” sono al centro di un incontro fissato questo venerdì alle 11 in Biblioteca civica (Sala Farinati, via Cappello) a Verona, organizzato dalla società aeroportuale. Il titolo è “Aeroporti al centro del territorio ...

«Aerei e smog la Ue indaghi su Verona»
L'Arena - ‎09/feb/2012‎
«L'Unione europea indaghi sull'aeroporto di Verona. Perché Verona non può permettersi di non rispettare le normative ambientali. L'aria è già troppo inquinata». A sostenerlo presentando una interrogazione alla Commissione europea è l'eurodeputato ...

L'Arena - ‎09/feb/2012‎
AEROPORTO. Mentre oggi si svolge il convegno sulle opportunità di crescita e sviluppo. Le richieste del Pd dopo le inchieste della magistratura: «Via dal cda i vecchi consiglieri; azione di responsabilità sugli ex amministratori» Verona.

Interrogazione alla Commissione europea sull'ampliamento dell ...
L'Arena - ‎09/feb/2012‎
Verona. La Commissione europea dovrebbe verificare che «le procedure con cui è stato autorizzato l'ampliamento e il potenziamento dell'aeroporto Catullo di Verona» rispettino le normative comunitarie. Lo afferma l'eurodeputato dell'Idv Andrea Zanoni in ...
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Verona. È bufera sempre più fitta quella che da alcuni mesi avvolge l'aeroporto Catullo. Tra le inchieste annunciate dalla magistratura scaligera e le polemiche ...
www.larena.it/.../332030_catullo_nella_bufera_montichiari_v...
10/02/2012 - Interrogazione alla Ue sul rispetto dell'impatto ambientale. Il Pd: «E via i quattro membri del Cda confermati»
corrieredelveneto.corriere.it/.../aeroporti-senza-certezze-operat...
Aeroporti: Tosi (Verona), equilibrio sistema per scali del Garda.
www.asca.it/newsregioni-Aeroporti__Tosi_(Verona)__equilibr...

1° Articolo, con titolo: "«Ryanair non ha pagato contributi per 12 milioni»", sottotitolo: "Il problema fu sollevato pure in Francia e la società chiuse la base a Marsiglia. La compagnia assume a Dublino anzichè in Italia secondo gli ispettori del lavoro" e testo:

Biglietti aerei a prezzi stracciati, ma con qualche disinvoltura: la Direzione provinciale del lavoro di Bergamo contesta a Ryanair di aver evaso contributi per quasi 12 milioni di euro in quanto ha assunto a Dublino, anziché in Italia, i suoi 650 dipendenti che lavorano in Lombardia e usufruiscono del sistema sanitario nazionale. Uno stratagemma che permetterebbe al gigante del low cost di risparmiare dato che la fiscalità irlandese è molto più leggera della nostra. Per questo gli ispettori del lavoro chiedono all'Inps di esigere formalmente 11 milioni 860 mila euro alla compagnia di Mister O'Leary.
Ecco l'anomalia, stando al verbale fresco-fresco di notifica: mentre le altre compagnie aeree estere che hanno una postazione italiana assumono dipendenti secondo regole italiane (come Lufthansa Italia, Air France Italia), Ryanair fa firmare i contratti a Dublino dove la tassazione per stipendi fino a 32 mila euro è inferiore al 10%(da noi sfiora il 70). Di fatto, però, i dipendenti Ryanair, pur essendo lavoratori di diritto irlandese, lavorano in Italia, dove vivono e usufruiscono delle prestazioni sanitarie. In pratica, godono di servizi pubblici che non pagano. Gli accertamenti sono nati dopo le segnalazioni di Cisl e Anpav (assistenti di volo) che lamentavano alterazioni della concorrenza per la presenza di regimi contributivi diversi fra le compagnie. Tanto che 12 avevano chiuso lasciando per strada 4.000 persone.
La richiesta di ingiunzione poggia sulla regola di assoggettare ai contributi previdenziali italiani il personale che lavora in Italia alle dipendenze di una compagnia aerea straniera che abbia qui una «stabile organizzazione». Il problema era già stato sollevato in Francia qualche anno fa, ma quando iniziarono a nascere i primi contenziosi, Ryanair annunciò la chiusura della base di Marsiglia pur di non assoggettare alla normativa francese il proprio personale. Resta da vedere come si comporterebbe qui in caso di esborso milionario: se dovesse lasciare l'aeroporto di Bergamo le conseguenze economiche per lo scalo e per l'indotto sarebbero pesantissime. Un epilogo da scongiurare assolutamente.
L'Italia, secondo Ryanair, è il fiore all'occhiello della compagnia irlandese, alla quale assicura un quinto del traffico, arrivando quasi a insidiare la supremazia del Regno Unito. E a sua volta Orio è il fiore all'occhiello degli aeroporti italiani dove opera il vettore di Dublino. Secondo gli ispettori del Lavoro di Bergamo, Ryanair dispone a Orio di locali affidati dalla Sacbo, la società di gestione dello scalo orobico, dotati di computer, telefoni e fax, scaffalature contenenti comunicazioni di servizio, che vengono utilizzati dal personale Ryanair (piloti e assistenti di volo), tramite un servizio di connessione intranet con password personali, per concordare con la sede di Dublino le modalità di lavoro. Tutti gli equipaggi passano dalla crew-room per effettuare il check-in e il check-out e si riuniscono un'ora prima della partenza per un briefing operativo. Peraltro la compagnia ha individuato per ogni contratto di lavoro la base di servizio alla quale il lavoratore è assegnato, prevedendo espressamente l'obbligo di risiedere entro un'ora di distanza. Scrivono gli ispettori: «Se la base è il luogo dove inizia e termina la prestazione lavorativa, ne consegue che Ryanair ha individuato l'aeroporto di Orio come il luogo di lavoro». Più che sufficiente, secondo gli ispettori, per qualificare i locali Ryanair come sede stabile di lavoro in Italia, quindi assoggettabile alla contribuzione e alla fiscalità italiane.

Ryanair sostiene che in Italia non ha alcuna stabile organizzazione. Tutte le decisioni riguardanti i dipendenti, i voli, i clienti e i fornitori, le tratte e le modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, sono prese a Dublino. I contratti di lavoro, secondo la compagnia low cost, sono regolati dalla legge irlandese, gli aeromobili sono immatricolati in Irlanda. Tutti i dipendenti sono stipendiati dalla sede legale di Ryanair in Irlanda, pagano tasse e contributi previdenziali alle autorità irlandesi e hanno un conto corrente in Irlanda dove viene accreditato lo stipendio. In soldoni: Ryanair dice di essere irlandese in tutte le sue declinazioni. Per la direzione provinciale del Lavoro di Bergamo, invece, Ryanair è irlandese ma italiana, dato che ha base a Orio. In ballo ci sono quasi 12 milioni di euro di soli contributi non versati (per intenderci: più del buco creato al Comune di Bergamo dalle ultime tre manovre). Il braccio di ferro è appena iniziato.

Finanziamento di 12 milioni di euro destinato dal governo Vendola esclusivamente alla compagnia aerea privata low cost “Ryanair” atterra in Senato. A portare la vicenda all’attenzione del Governo nazionale è il sen. del Pdl Luigi d’Ambrosio Lettieri che ha presentato una interrogazione urgente al presidente del Consiglio e al ministro competente.
“Mi risulta che altre compagnie low cost”, afferma in una nota l’esponente pugliese del centrodestra, “operino da e per gli aeroporti pugliesi senza alcun supporto finanziario da parte della Regione Puglia. E anche che il nucleo di valutazione regionale, pur avendo dato parere favorevole allo stanziamento, abbia richiesto approfondimenti e dati su traffico passeggeri e su quantità e qualità dei servizi offerti da Ryanair”.
D’Ambrosio Lettieri ritiene doveroso per la Puglia “attivare ogni meccanismo utile a favorire da una parte il diritto alla mobilità dei cittadini pugliesi e, dall’altra, il consolidamento e rafforzamento della destinazione Puglia soprattutto da un punto di vista turistico, sostenendo in particolar modo l’incoming. Ma è chiaro che ogni investimento, specie se di portata impegnativa come quello destinato a Ryanair, deve essere motivato da risultati concreti e altrettanto importanti, oltre che, rispettando le leggi sulla concorrenza, inserito in una programmazione mirata che tenga conto di tutti i soggetti potenziali portatori di benefici per i flussi in entrata e in uscita dai nostri aeroporti”.
Il senatore del Pdl chiede, dunque, al Governo di intervenire “affinché le autorità preposte esercitino le opportune azioni di vigilanza e le verifiche sul rispetto delle vigenti norme sulla concorrenza”.
“Questo”, conclude, “per assicurare alla Puglia la piena declinazione di tutti gli strumenti necessari a trasformare in occasioni concrete di sviluppo le proprie enormi potenzialità”.

Domanda finale... Visto che Ryanair riceverebbe soldi pubblici e visto che Ryanair non pagherebbe i contributi allo Stato Italiano, perchè solo il sottoscritto si è preoccupato di volere leggere il contratto tra la Catullo SpA e la Ryanair con la lettera inviata nell'agosto 2011, lettera che è ancora senza risposta?


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